Creato da angeligian il 13/09/2007

UNA DONNA PERDUTA

chissà dove l'avro' messa.....

 

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Le colpe del dialetto

Post n°253 pubblicato il 22 Novembre 2009 da angeligian

Il suo nome era Oddi, ma tutti la chiamavano “La” Oddi per un vezzo tutto nordico di dare un articolo ai nomi propri. Era piccola, cicciosa e calda e usava un rossetto rosa shocking su due labbruzzi asciutti, sempre quello. Ne doveva avere una scorta infinita perché in cinque anni non le ho mai visto un altro colore. Doveva avere anche i capelli sebbene un po’ perché erano dello stesso colore del viso pallido e un po’ perché li portava tirati in un’avara crocchia dietro la nuca io me li ricordo come rade strisce di un beige spento che le rigavano la testa. Entrava in aula con quel sorriso tutto rosa e ci stringeva al petto odoroso e morbido e a noi bimbetti di 7-8 anni ci scoppiava il cuore per l’orgoglio. Un giorno La Oddi si ammalò ed  entrò in classe con piglio garibaldino una supplente giovane e nervosa con il viso duro e gli occhi di rettile. Li ricordo bene quegli occhi verdi, grandi, ostili che restavano immobili nei miei senza un battito di ciglia annichilendo la mia volontà di imparare e di crescere. Mi chiamò una mattina davanti alla cattedra, non di lato, ma proprio davanti così che quel pulpito posto sopra una pedana mi appariva come un muro invalicabile, un monumento alla differenza: io piccola e indifesa da una parte e lei immensa e accusatrice nel suo scranno, dall’altra. Di cosa mi accusava? Di aver scritto “Repubblica” con due “b” che secondo lei era un errore dialettale e mi rimproverava sporgendosi al di sopra della cattedra con il collo che le si allungava e si allungava mentre spingeva avanti il viso cattivo e gli occhi da ramarro si sporgevano dalle orbite fino ad arrivare a pochi centimetri dal mio viso terrorizzato. Oltretutto parlava un italiano misterioso, forse del sud, incomprensibile alle mie orecchie di romana di periferia e così le mie colpe scolastiche si addizionavano a quelle familiari nell’inconscio alieno, ma già gonfio, che mi avrebbe tormentato per tutta la vita. Ci ho impiegato anni per capire che “Repubblica” si scrive davvero con due “b”, ma persino adesso ogni volta che scrivo quella parola mi si insinua nell’animo il dubbio che la mia identità romana prevarichi l’italiano e si piazzi prepotente sulla penna e sul foglio. Tutto ciò per dire che l’idea di insegnare il dialetto nelle scuole, seppure gradevole, sarebbe tutto sommato un’idea del piffero (con due “f”) e ingenererebbe nei ragazzi una gran confusione, come avviene già per i figli degli emigranti all’estero … hai voglia poi a spiegare che tera e guera è giusto di qua e sbagliato di là e che il passato remoto di andare è “andai” e non “andiedi”. Un collega olandese era venuto a Roma ad imparare l’italiano e per pagarsi gli studi lavorava di notte ai mercati generali e mi raccontava di quando due scaricatori litigarono perché uno gli diceva “famo” e l’altro lo rimproverava insistendo che in italiano era corretto dire “facemo” e non “famo”. Ecco, và a insegnà il dialetto!

Commenti al Post:
guidopardo1
guidopardo1 il 22/11/09 alle 20:59 via WEB
Beh, qui non sono molto d'accordo: allora lo stesso discorso dovrebbe valere anche per l'insegnamento delle varie lingue straniere. Indurrebbero nei ragazzi una grande confusione... E poi sta filippica proprio da una romana: ormai in tv si sente quasi solo il romanesco...
 
 
angeligian
angeligian il 22/11/09 alle 21:29 via WEB
Io ho visto i figli di emigranti che parlavano italiano in casa e poi studiavano in francese e ti assicuro che alla fine non sapevano bene né l'una né l'altra lingua. Diverso é il discorso se la lingua straniera si impara quando già si conosce l'italiano allora al contrario puo' essere utile fare riferimento alla propria lingua per impararne un'altra. Si sente parlare romanesco forse perché la maggior parte delle trasmissioni si tengono a Roma o forse ci sono più attori romani ...
 
   
mater.a
mater.a il 22/11/09 alle 22:09 via WEB
No, è che Roma Caput Mundi!
 
     
angeligian
angeligian il 23/11/09 alle 00:28 via WEB
E vaiiiii ... e, come direbbe etnego, dammi le cinque ditaaaa!
 
   
guidopardo1
guidopardo1 il 24/11/09 alle 09:21 via WEB
Ma scusa, allora vorresti sostenere che gli attori romani non sanno parlare in italiano?
 
     
angeligian
angeligian il 24/11/09 alle 18:23 via WEB
Non ho detto questo, ma é un fatto che certe frasi su un discorso leggero rendono meglio se dette in dialetto ... no?
 
   
naticek
naticek il 24/11/09 alle 12:32 via WEB
vedi, anche qui non concordo. non è vero che la lingiua straniera la impari se sai bene l'italiano. Io oso dire di sapere l'italiano, se non altro per il rompimento di scatole di mia madre e di due mie zie che mi hanno torturato per insegnarmelo(professoresse di lettere) Ma vedi io ho studiato sia il farncese che l'inglese, l'inglese lo capisco, lo leggo msa lo parlo male, anche per mancanza di esercizio, mentre il francese è per me come una seconda lingua, dopoaver terminato gli studi, completi della lingua francese ho conosciuta una ragazza al mare, e con lei ho continuato una corrispondenza per ben dieci anni. io il francese l'ho imparato così, quello della scuola non contava niente. io parlo bene il francese perchè ho imparato a pensare in francese, e per questo non occorre sapere bene la lingua italiana. Sai che qualcuno, francese, mi ha chiesto se ho studiato in francia. ?
 
     
angeligian
angeligian il 24/11/09 alle 18:30 via WEB
Io caro Naty, ho detto che una buona conoscenza dell'italiano puo' aiutare nello studio di un'altra lingua. Voglio dire che sapere coniugare il congiuntivo in italiano aiuta con il subjonctif francese anche se nella lingua parlata francese il congiuntivo non lo usa più nessuno e fra poco pure il congiuntivo italiano farà quella fine. E poi certo che le lingue si imparano meglio sul campo anche perché nelle scuole non le sanno insegnare
 
     
naticek
naticek il 25/11/09 alle 12:33 via WEB
che possa aiutare non c'è dubbio, ma soltanto aiutare anche perchè le sintassi delle lingue sono diverse o possono essere diverse tra loro
 
     
angeligian
angeligian il 24/11/09 alle 18:31 via WEB
Io caro Naty, ho detto che una buona conoscenza dell'italiano puo' aiutare nello studio di un'altra lingua. Voglio dire che sapere coniugare il congiuntivo in italiano aiuta con il subjonctif francese anche se nella lingua parlata francese il congiuntivo non lo usa più nessuno e fra poco pure il congiuntivo italiano farà quella fine. E poi certo che le lingue si imparano meglio sul campo anche perché nelle scuole non le sanno insegnare
 
Antares_89
Antares_89 il 23/11/09 alle 14:14 via WEB
Quanto all'esperienza scolastica forse posso capire come ti sei sentita, anche se a me non è mai capitato di avere, così giovane, una supplente del genere. Per fortuna. Riguardo, invece, al dialetto, anche io sono contro a quella proposta. Se, da una parte, potrebbe servire a risvegliare le antiche tradizioni locali, dall'altra potrebbe creare, come dici tu, una grande confusione. Senza contare che, forse, molti studenti non hanno nessuna intenzione di imparare il loro dialetto. Già alcuni fanno fatica con l'italiano, e non credo che le loro conoscenza della nostra lingua migliorerebbero se gliene insignassimo un'altra. Penso che l'inglese sia infinitamente più utile e che sia giusto insegnarlo come seconda lingua. Ti abbraccio forte, Amica mia. Emanuele.
 
 
etnego
etnego il 23/11/09 alle 17:38 via WEB
Ciao Ange. Io sono decisamente per il dialetto nelle scuole. Quello del mio paese è in via di estinzione, e con lui se ne andrà una bella parte della storia locale. Oggi è parlato solo in un'area ristretta di confine tra Liguria e Toscana, senza nessuna somiglianza con le parlate tosco-liguri, e si distingue per certi vocaboli "cacuminali" di origine snscrita (occorre spingere con forza la lingua contro il palato impossibile a scriversi). Il mio dialetto si è quasi estinto per colpa delle insegnanti delle elementari che punivano duramente, come usava una volta, gli alunni che lo parlavano a scuola.
 
   
angeligian
angeligian il 23/11/09 alle 18:52 via WEB
Il compito di tramandare il dialetto, caro Etnego, spetta ai genitori, ai nonni, agli anziani, agli amici, ma non alla scuola. La scuola deve insegnare l'italiano che già stiamo perdendo nei congiuntivi, nella fretta tecnologica o nell'uso delle lingue straniere e nell'abitudine di forme scorrette come le donne che dicono "lui mi ha lasciatA" invece di "lasciatO". Quando ero al Conservatorio in Toscana in prima media, scrissi in un tema "gnente" al posto di "niente" e la professoressa me lo considero' errore grave e aveva ragione. E' importante che la lingua sia rispettata e insegnata nel modo giusto ... non provi piacere a leggere gli scritti di mater? E lei saprebbe scrivere anche nel più pittoresco e festoso romanesco se volesse, senza averlo studiato a scuola... c'é la strada per questo ...
 
     
etnego
etnego il 23/11/09 alle 19:27 via WEB
Il compito di tramandare il dialetto, cara Angeligian, spetta anche alla scuola, perché si tratta di una vera e popria seconda lingua! Gli ebrei, ad esempio, oltre alla lingua del paese in cui si trovano, si sono tramandati l'yddish, perché certe espressioni, certe sfumature liturgiche, certi gesti tradizionali non sono esprimibili in altre lingue, perderebbbeo molto del loro significato. Così è per il dialetto. Nel mio, ad esempio con tre vocali e cinque consonati interrotte da diversi accenti e apostrofi, puoi dire una frase intera. Nel museo etnografico locale esistono strumenti di alvoro che si possono indicare solo con un termine dialettale, ecc. ecc. Uffa, e poi non farmi più fare di queste fatiche, prima di cena...
 
     
angeligian
angeligian il 23/11/09 alle 20:18 via WEB
Noneeee ... non spetta alla scuola, ma alla vita! Mio figlio ha frequentato la scuola europea a Lussemburgo eppure parla un romanaccio che mette paura e cosi' i miei nipotini che pure frequentano la scuola europea a Bruxelles e che grazie al padre e alla madre sembrano due macellai di periferia! Oltretutto se si accetta il principio di insegnare un dialetto oltre all'italiano questo aprirebbe la la porta all'insegnamento delle varie lingue extracomunitarie. Tant'é vero che i comunisti che bocciano qualsiasi proposta della Lega, su questa hanno taciuto. Ma che é sto dialetto tuo? Da come ne parli si direbbe il dialetto dei cacciatori del Kalahari che parlano con lo schiocco come gli uomini primitivi ... Mo' lo dico a Valerio ...
 
     
etnego
etnego il 24/11/09 alle 12:28 via WEB
Sineee!!! Il dialetto è una ricchezza specie per le piccole realtà locali, e deve essere conservato, insegnato, tramandato, passato, parlato, scritto (ove possibile). prova a tradurre in italiano una qualsiasi delle poesie dei grandi poeti dialettali, da Trilussa, al Porta, a Pasolini, (e, ehm,modestamente anche le mie) perdono l'80% della loro bellezza espressiva. Oh!
 
     
angeligian
angeligian il 24/11/09 alle 18:36 via WEB
Etneeeee, ma che fai il talebano con me? Certo che il dialetto é una ricchezza e certo che deve essere conservato, tramandato, passato, parlato, scritto ... tutto, fuorché insegnato! Oltretutto non ce n'é bisogno, lo impari automaticamente, ti é sufficiente giocare per la strada ...
 
     
naticek
naticek il 24/11/09 alle 12:42 via WEB
qui concordo in pieno, noi siamo di trieste, ma io sono nato e cresciuto in toscana, e naturalmente parlo toscano, anche se i veri toscani sentono delle sfumature non proprio autoctone, mia madre mi ha rooot le p...con l'italiano, ma in casa lei parlava sempre in dialetto triestino, lo ha fatto fino a quando è mancata, ed io parlo il dialetto triesti naturalmente, sono i genitori ed i nonni ad insegnarti il dialetto non la scuola, è bene che la scuola ti insegni a fare due più due in modo corretto. Ma poi chi ti dice che l'insegnante sia idonea? vedi io abito qui a cecina in provincia di livorno, rosignano solvay è a dieci chilometri e già noi distinguiamo il modo di parlare diverso, mia zia, insegnante di lettere nel padovano, sapeva distinguiere la provenienza delle persone con cui parlava, da come esse parlavano, sapeva anche da che parte venissero a seconda del cognome che portavano, quindi se qui a cecina venisse un insegnante di rosignano a insegnare il diatetto, sommossa popolare dopo duie giorni, se a livorno ci andasse un pisano,.....rivoluzione! eh eh eh eh per non parlare di siena e di firenze, il vero toscano che è puro italiano lo siparla in uin paese nei presii di siena, di che ci vada un fiorentino od un aretino a voler inseganre loro la nostra parlata....provaaa....!
 
     
angeligian
angeligian il 24/11/09 alle 18:39 via WEB
Ah, sicché sei un tosco-triestino! E io che ti facevo napoletano! Ecco diglielo tu a Etnego che non la vuol capire ...
 
     
naticek
naticek il 25/11/09 alle 12:36 via WEB
napoletano a me! ma come ti permetti! eh eh eh eh hai beccato proprio il dialetto che io non sopporto, unitamente anche ad alcuni di loro, proprio non mi va giù!
 
     
angeligian
angeligian il 25/11/09 alle 14:32 via WEB
Ma come, naty? Il napoletano é uno dei più ricchi, articolati, divertenti che ci siano! Io spesso, pur non conoscendolo, uso delle frasi napoletane perché non potrei dire la stessa cosa in nessun altro modo! E poi i movimenti, gli ammiccamenti, le mezze parole, persino gli sguardi napoletani sono parte di un patrimonio culturale e dialettale che appartengono ormai a tutti gli italiani. Un esempio? "Cafone" che deriva dal napoletano e significa "ca' fune" ovvero quelli che andavano in città a vendere i prodotti della loro terra e, non possedendo una cinghia, si tenevano su i calzoni con una fune, uno spago. E oggi sta a indicare il campagnolo, il contadino. Cosi', ad esempio le "mezze calzette" che sempre a Napoli indicavano quelle donne che non potendosi permettere le calze di seta usavano le calze di lana fino al ginocchio e l'ultimo pezzo (quello visibile) in seta ... e cosi' via ...
 
 
angeligian
angeligian il 23/11/09 alle 18:27 via WEB
I tuoi commenti, caro Emanuele, sono sempre cosi' precisi e esaustivi e c'é veramente poco da aggiungere. L'inglese, per la società di oggi, é certamente più utile anche se il dialetto contiene in sé tutte le tradizioni e la cultura popolare della nostra storia. A presto, amico mio!
 
maometto5
maometto5 il 23/11/09 alle 18:15 via WEB
L'amicizia è una cosa bellissima. Non è semplice riconoscerla ma credo che venga spontaneamente quando meno te l'aspetti. Essa è come l'aria, l'acqua,cose senza le quali non potresti vivere...Felice serata carissima un abbraccio grande con qualche baciotto...^___^ CLIKKA
 
 
angeligian
angeligian il 23/11/09 alle 19:00 via WEB
Ohhhhh, quello che c'hai di bello, caro Maometto, é che commenti sempre nel modo opportuno ... Ma che ho parlato di amicizia io??? Eh??? Che ti possino ... Allora commento io il tuo commento e ti diro' che hai ragione: gli amici sono come quelle cose senza le quali non potresti vivere, anche quando sono fuori di testa come te ... eheheh ... Ciaoooooo
 
STREGAPORFIDIA
STREGAPORFIDIA il 23/11/09 alle 19:09 via WEB
ciao carissima..sto ridendo d gusto perchè mi sono trovata anche io lo stesso commento da parte del nostro amato Pino e mi sono chiesta a che pro..visto che nel mio post si parla d'altro ...e ho sorriso..poi vengo qua...leggo tue parole e rido...un abbraccio..dolcissima sera...Pino ce lo teniamo così amica mia..ormai alla sua età..chi lo cambia più!!!!Sonia
 
 
maometto5
maometto5 il 23/11/09 alle 19:28 via WEB
ma dico io!!!!!!!!! non siete mai contente... un aovlta che mi viene l'ispirazione mica posso farla scappare...mai contente vuoi donne...domani commento il post.... pppppprrrrrrrrr...^___^
 
   
angeligian
angeligian il 23/11/09 alle 20:32 via WEB
E' giusto! Non siamo mai contente noi donne! A te ti scappava sto momento romantico ispirato e giù .. a scrivere sull'amicizia per oggi, domani Dio provvede
 
 
angeligian
angeligian il 23/11/09 alle 20:25 via WEB
Eheheheh ... lui é cosi'. A lui che gliene frega se stai a parlare di scuola o di religione o di cucina, lui manco lo legge il post. Ha deciso che vuole parlare dell'amicizia? E allora ... tié, beccati sto commento sull'amicizia ... e ciccia!
 
tecnologiaevita
tecnologiaevita il 24/11/09 alle 02:13 via WEB
Ogni lingua ha il suo dialetto e spesso la pronuncia di una parola può farla scrivere in maniera errata... Ma hai visto che ora per andare ad insegnare in una scuola del nord o per fare il Dirigente Scolastico devi passare l'esame di dialetto?! Davvero scandaloso... Un saluto, Tecno ;-)
 
 
angeligian
angeligian il 24/11/09 alle 18:44 via WEB
Ma davvero dici? Ho capito bene? Se un siciliano volesse andare ad insegnare in una scuola di Milano dovrebbe prima dimostrare di conoscere il dialetto lumbard? Ma che cosa ridicola é questa? E poi, come diceva Naty, i dialetti non cambiano solo da regione a regione, ma persino da paesino a paesino poco distante
 
   
tecnologiaevita
tecnologiaevita il 25/11/09 alle 02:32 via WEB
Eh si, questa del dialetto è la nuova legge di Bossi per evitare che le persone del Sud vadano al Nord. Almeno avrebbe un modo per toglierli! Un saluto e a presto, Tecno ;-)
 
     
angeligian
angeligian il 25/11/09 alle 10:48 via WEB
Ma anche che le persone del nord scendano al sud! Ah! Questo é lo scopo, certo, non ci avevo pensato, pero' a ben guardare, é anche quello di tenere separate due regioni vicine in senso orizzontale perché certamente un piemontese non potrebbe insegnare a un lombardo e un lombardo a un veneto ... No, mi sa che non era questo lo scopo ...
 
vargen
vargen il 24/11/09 alle 09:33 via WEB
Penso che la grande fatica sia proprio parlare l' italiano in certi luoghi almeno. La mia è una impari lotta con gli andà. mangià ecc... che se vai più in periferia diventano annà, magnà ecc... Italiano, romano, romanesco... ma in una nazione si parla una lingua, credo... Poi il dialetto, purtroppo viene da solo... Che si debba parlare ed insegnare il dialetto è una lotta contro l' evoluzione. Il futuro è nell' inglese checchè se ne dica. Per lavoro parlo con tutto il mondo e tutti lo parlano... e si sta evolvendo in maniera esponenziale. Per usare INTERNET sono costretto ad usare un ROUTER, per contattare persone per motivi di lavoro utilizzo dei NETWORK ecc... a che cavolo servono i dialetti? Essere fuori del mondo? Certo che in una nazione dove si stoppia l' inno nazionale per fare un JINGLE.... Ciao ed un abbraccio. Non ho più le segnalazioni di nuovi post e messaggi da amici... Qui Libero sta peggiorando!!!
 
 
angeligian
angeligian il 24/11/09 alle 18:53 via WEB
Sono d'accordo con quello che sostieni anche se a me il dialetto piace, non solo il romanesco, ma tutti. Pensa che io non so resistere a comprare i libri di Camilleri che come autore detesto profondamente per la propaganda gratuita che fa continuamente, né i suoi libretti sono niente di che ... ma é solo per quel suo modo di scrivere in un italiano frammisto al dialetto, dove persino i pensieri e il modo di vivere é "dialettale". Tant'é vero che i libri che ha scritto in italiano li trovo noiosissimi ...
 
guidopardo1
guidopardo1 il 24/11/09 alle 11:19 via WEB
Quindi: viva il McDonald's e la Coca Cola? No grazie...
 
 
angeligian
angeligian il 24/11/09 alle 18:59 via WEB
E' una risposta a vargen? Non penso che abbia voluto dire questo .. io al McDonald's non ci vado ma se ci andassi direi: "Che me dai er panino doppio co' 'na cocacola?". E sarebbero un panino e una bibita degni di Trilussa ...
 
rosarioforino
rosarioforino il 24/11/09 alle 12:24 via WEB
Ma povera piccola Angy!Che tenerezza...rimproverata per un errore che poi errore non è:) Penso anch'io che insegnare il dialetto sia una cavolata.Io nella vita lo parlo,ma lo trovo limitato se devo esprimermi al 100%.Meglio sarebbe insegnare l'italiano.Girando per i blog,qui,si vede bene che ce n'è un gran bisogno...Ciao bella signora!
 
 
angeligian
angeligian il 24/11/09 alle 19:10 via WEB
Solo tu, solo tu mi capisci, caro rosarioforino! Hai capito come mi ha fatto soffrire quella cattivona di maestra? Ma certo che é meglio dedicarsi per bene all'insegnamento corretto dell'italiano che spesso neanche gli insegnanti conoscono bene. Proprio il blog di un'amica tempo fa era frequentato da una professoressa che la correggeva continuamente. Un giorno mi sono scocciata e ho risposto a un suo commento facendole notare i tre errori che aveva commesso in poche righe (che infamona io) ... Ahhhh, non sai com'é andata in puzzaaaa! Non si dava paceeeee, mi ha riempito di parolacce e contumelie e poi é sparita da Libero ... eheheh, che soddisfazione!
 
   
rosarioforino
rosarioforino il 25/11/09 alle 07:56 via WEB
Scusa,fammi capire:chi li aveva commessi gli errori,la tua amica o la prof che la correggeva? Comunque è vero che a volte neanche i prof conoscono bene l'italiano:io a volte correggevo le mie prof o gli suggerivo la parola giusta che a sentir loro avevano"in punta di lingua".Per fortuna non se la prendevano!Per me era un impulso irresistibile,e lo è ancora.Erano pazze di me,a dire il vero.Beh,quasi tutte,almeno...tranquilla che non mi"appolipo".Ma che significa?Forse è un verbo analogo ad"attapirarsi",lanciato da Striscia la notizia?:D ciao bella signora!
 
     
angeligian
angeligian il 25/11/09 alle 11:06 via WEB
La prof! Era lei che correggeva sempre gli errori dell'amica (oltretutto su piazza, nel senso che lo diceva in diretta e non in privato) e non si accorgeva di quelli che commetteva lei continuamente! Pure io ho sto viziaccio di suggerire le parole quando vedo che chi parla annaspa, mi viene di getto e non so trattenermi ... eheheh... pensa che lo faccio pure con la televisione! "Appoliparsi" mi é venuto dal prete polipone che, proprio in virtù della sua polipaggine, si appolipa alle ragazze... eheheh
 
     
rosarioforino
rosarioforino il 25/11/09 alle 11:45 via WEB
Ho capito:)tranquilla allora che non mi"appolipo"...non senza il permesso dell'interessata,almeno.Potrebbe anche non perdonarmi se non facessi più il"polipone";)
 
     
angeligian
angeligian il 25/11/09 alle 12:35 via WEB
Guarda, é più facile che ti perdoni l'appolipamento che il NON appolipamento ... eheheh
 
     
rosarioforino
rosarioforino il 25/11/09 alle 12:46 via WEB
E'proprio quello che intednevo dire:)
 
     
angeligian
angeligian il 25/11/09 alle 14:35 via WEB
... eheheh ...
 
naticek
naticek il 24/11/09 alle 12:26 via WEB
Guarda che andiedi è una forma arcaica di andai, ormai poco in uso se non in toscana da persone di una certa età, ma come forma è corretta come pure è italiano corretto. Fa attenzione con le parole e le forme toscane, perchè sono tutte corrette, saprai benissimo che il toscano non è un dialetto ma bensì un lessico, vale a dire che le forme grammaticali e le parole sono esatte e conformi, quello che cambia è la fonetica. scusa se mi sono permesso, ma questo è un errore in cui cadono molti. ciao
 
 
angeligian
angeligian il 24/11/09 alle 19:24 via WEB
L'unico vernacolo che é una vera e propria lingua , che sappia io, é il napoletano e "andiedi" sarà pure una forma arcaica ma é sbagliata. Corretto é dire "andai". Anche "parmi veder" o "che far degg'io" o "pugnando nell'olimpico agone" sono forme arcaiche anche corrette (per l'epoca)ma prova a parlare cosi' e minimo minimo ti prendono per un pazzo ... eheheh
 
   
rosarioforino
rosarioforino il 25/11/09 alle 08:07 via WEB
Io ricordo Guzzanti quando imitava Funari e diceva"se deve andà in der posto,andi!":D mi faceva morire... Comunque,per tornare all'argomento, penso che la cosa migliore per tramandare un dialetto sia la letteratura.A me ad esempio piace molto la poesia di Salvatore di Giacomo,e anche quella di Totò ed Eduardo,anche se li reputo meno bravi.Io stesso mi sono cimentato col dialetto.Però resto del parere che non lo si debba insegnare a scuola,ma solo leggere per conto proprio.E'anche vero che i genitori e i nonni possono aiutare in questo.Ricordo mia nonna, buonanima,che era una miniera inesauribile di antichi detti popolari e frasi idiomatiche,di una saggezza spiccia ma spassosissimi.Ari-ciao!
 
     
angeligian
angeligian il 25/11/09 alle 11:28 via WEB
Eheheh ... si', si' ... troppo divertente! Io pure, che come sai non amo la poesia, mi sono letta le poesie dialettali di Trilussa, del Belli, di Toto' e ancora oggi leggo con piacere le storielle di Montalbano, pero' lo faccio per piacer mio e non per impegno scolastico che magari finirebbe pure per farmele detestare come ad esempio tanti libri che ci hanno fatto studiare con noia a scuola e che invece adesso ci leggiamo con gioia. I nonni! I nonni in questo sono impagabili, sono una fonte inesauribile di vita e costumi passati che ci arricchiscono e approfondiscono le nostre radici
 
   
naticek
naticek il 25/11/09 alle 12:41 via WEB
Ti sbagli, te lo assicuro, poi fai un po' di confusione, una cosa è il vernacolo, ed una cosa è il lessico. Fa attenzione. Se tu vieni in toscana e , specialmente nelle campagne dell'interno dici: andiedi, ti capiscono tutti. Il vernacolo è la lingua locale, esiste il vernacolo genovese, livornese bolognese etc etc il lessico è una parlata grammaticalmente esatta con errori donestici , LA 'oca 'ola, per esempiom per dire coca cola, le contrazioni fonetiche, ma grammaticalmente esatto, ildialetto è come il mio triestino, che usa il condizionale al posto del congiuntivo e viceversa....spero di essermi spiegato. ciao
 
     
angeligian
angeligian il 25/11/09 alle 14:39 via WEB
Mo' tu mi poni un problema. Per me "lessico" significa vocabolario, dizionario e "vernacolo" significa dialetto, idioma. Vado a fare una ricerca (dopo dormito) e poi ne riparliamo. Ciao, ciao
 
naticek
naticek il 24/11/09 alle 12:45 via WEB
avete parlato di inglese, ma ve lo immaginate cosa succederebbe a londra se volessero fare una cosa simile, nella stessa città ci sono almeno venti se non di più, slang diversi....
 
 
angeligian
angeligian il 24/11/09 alle 19:33 via WEB
Ma ceeertooo! Hai detto bene prima quando parlavi della differenza di dialetto tra un paese e l'altro all'interno della stessa regione!
 
   
etnego
etnego il 24/11/09 alle 23:42 via WEB
Su Ange, siediti in poltrona e ascolta. E' ovvio che nelle scuole il dialetto romanesco non verrà mai insegnato da un professore che viene dalla Val Brembana, e un insegnante romano non verrà nella scuola media del mio Comune ad insegnare il nostro dialetto. Ma essendo una ricchezza culturale, la scuola in qualche modo dovrebbe farsi carico di proporlo evidenziandone tutte le caratteristiche legate agli usi e costumi di un determinato territorio.
 
     
angeligian
angeligian il 25/11/09 alle 12:00 via WEB
Ecco, mi sono spalmata sul divano e venerdi' ho anche tolto il tappo all'orecchio per cui ti ascolto con attenzione e animo tranquillo. Non so se hai letto il commento di Maty che, non so come faccia, ma riesce sempre a sfrondare ogni argomento di chiacchiere inutili e a cogliere il punto essenziale e a trovare la soluzione più idonea e intelligente. In effetti, come dici anche tu, se si aggiungesse un'ora a settimana dedicata non tanto al dialetto quanto piuttosto allo studio dei costumi e delle tradizioni popolari si manterrebbe e non si rischierebbe di perdere la nostra identità più schiettamente regionale e italiana. Dovrebbe pero' essere alternativa (magari all'ora di religione eheheh) o comunque su base volontaria e non é detto che tale ora andrebbe diserta perché la materia é divertente, utile, agglutinante (si puo' dire agglutinante in blog?) ... E mo' sdraiati tu sul divano che ti ho fatto venire sonno ...
 
     
naticek
naticek il 25/11/09 alle 12:45 via WEB
grazie per le belle parole.
 
     
etnego
etnego il 25/11/09 alle 14:31 via WEB
Al posto dell'ora di religione eh? Materia agglutinante eh? Da te a'n'm'd's'p,t,v' (Risposta ovviamente nel mio stretto dialetto, eheheh)
 
     
angeligian
angeligian il 25/11/09 alle 14:47 via WEB
Eheheh, te l'ho detto che parli come i cacciatori pigmei del Kalahari! Tu hai detto: "Da te non me l'aspettavo" ... ci ho preso? Ma vogliamo scrivere tutti i nostri post ciascuno nel proprio dialetto ... sai che Babele?
 
     
etnego
etnego il 25/11/09 alle 14:57 via WEB
Vedi che i dialetti uniscono? hai decfrato anche il mio... P.s. Chi è quella tipa che da un po' di tempo insiste col fare i gargarismi col pancino, eh?
 
     
angeligian
angeligian il 25/11/09 alle 17:43 via WEB
Ihihihih ... c'ho azzeccato, c'ho inzertato! Ohhhh, NESSUNO MI HA FATTO I COMPLIMENTI PER LA DANZATRICE DEL VENTRE CHE SVENTOLA IL PANCINO DI QUA E DI LA'. Non so chi sia la tipa, ho trovato quella foto in giro, ma L'HO FATTA MUOVERE IOOOOO!!!! Io, che con le mie manine d'oro e il sudore della mia nobile fronte le ho fatto sballonzolare la pancia a dx e a sx (non ho fatto discriminazioni). Fammi contenta, dimmi che sono stata brava!
 
     
etnego
etnego il 25/11/09 alle 18:40 via WEB
 
     
angeligian
angeligian il 25/11/09 alle 21:49 via WEB
Ammappete, aho' ... te sei sprecato! E potevi dire due paroline di più ...
 
     
etnego
etnego il 26/11/09 alle 11:01 via WEB
Sì, sì.
 
ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 25/11/09 alle 00:25 via WEB
Parlo ........ scrivo ....... e sparlo utilizzando la mia 'lingua personale'.
Mi trovo bene, faccio più presto e nessuno può fa rilevare che faccio errori!
Ad esempio, tempo fa, ho scritto questa lettera ad una ragazza che stava con nostro (i frat' in attes)nipote a Milano.

"Signorina Angeligian, veniamo noi con questa mia a dirvi, adirvi una parola, che scusate se sono poche ma 100 eur ;a noi ci fanno specie che quest'anno, una parola, c'e' stata una grande moria delle vacche come voi ben sapete . : questa moneta servono a che voi vi consolate dei dispiacere che avreta perche' dovete lasciare nostro nipote che gli zii che siamo noi medesimi di persona vi mandano questo perche' il giovanotto e' uno studente che studia che si deve prendere una laura che deve tenere la testa al solito posto cioe' sul collo . ; . ; salutandovi indistintamente i frat' italian ch' aspettan che siamo noi.
DALLA MIA ZONA DI ORIGINE UN REGALO PER TE
 
 
angeligian
angeligian il 25/11/09 alle 12:16 via WEB
Grandeeee ... Troppo grandeee! Un capolavoro dell'umorismo paradossale napletano oltetutto giocato e interpretato da due personaggi indimenticabili come Toto' e Peppino (che mi é sempre piaciuto moooolto di più di quel cacarellone di Eduardo). No, per di più, il brano l'hai preso da un sito per l'insegnamento dell'italiano agli stranieri!!! Eheheh ... Te l'immagini che capiscono? Ad ogni modo ...grazie, mi hai fatto proprio un bel regalo!
 
mater.a
mater.a il 25/11/09 alle 00:54 via WEB
Non vedo quale sarebbe il problema se nelle scuole ci fosse una materia, ad es.. Tradizioni popolari e dialetti. Inserito in un contesto simile credo che, paradossalmente, gli studenti lo apprenderebbero come materia scolastica e lo userebbero di meno, o meno a sproposito. Imparerebbero meglio la differenza tra espressioni in italiano ed espressioni dialettali, capirebbero che queste ultime andrebbero usate solo in determinati contesti e non in altri, e al tempo stesso non si sentirebbero estraniati dalla loro personale espressione linguistica, cui verrebbe riconosciuta l'importanza della tradizione.
 
 
angeligian
angeligian il 25/11/09 alle 12:31 via WEB
Ma come fai? Riesci sempre a trovare degli argomenti ai quali é difficile ribattere! Se ti guardi la mia risposta all'ultimo commento di etnego - che la pensa come te - capirai meglio il mio pensiero che, seppure meno rigido di quando ho scritto il post (grazie alle vostre argomentazioni), é tuttora abbarbicato all'idea che il dialetto creerebbe confusione. Bacio (ravvicinato, ma non troppo)
 
 
naticek
naticek il 25/11/09 alle 12:47 via WEB
dice bene chi ha deto che l'italiano lo deve insegnare la scuola ed il dialetto, i compagni di gioco, i genitori ed i nonni, suum cuique dicevano bene i romani...a ciscuno il suo.
 
   
angeligian
angeligian il 25/11/09 alle 14:51 via WEB
E allora dico bene io! Per quanto ... la proposta di Maty di insegnare tradizioni e costumi regionali (senza il dialetto) non sarebbe male ... Ciao, vado a dormi'
 
 
naticek
naticek il 25/11/09 alle 17:14 via WEB
l'ho suggerito anche io in un altro post
 
   
angeligian
angeligian il 25/11/09 alle 17:49 via WEB
Io non ci avevo mai pensato prima ...
 
janov1
janov1 il 25/11/09 alle 16:36 via WEB
Mia cara, Repubblica si scriveva con due "b" fino a qualche anno fa ... ora si scrive senza "b", senza "u", senza "p", senza "l", senza "i", senza "c" e senza "a" .... solo RE!
 
 
angeligian
angeligian il 25/11/09 alle 17:53 via WEB
Ma vedi tu come cambiano le cose! E non mi avverte mai nessuno, io sono sempre l'ultima a saperle! Ma sei sicuro che sia solo "RE" e non magari solo "PUBBLICA" (con due "b")?
 
   
janov1
janov1 il 25/11/09 alle 22:28 via WEB
se inverti i termini Repubblica diventa PUBBLICARE ... che abbia a che fare con ll'editoria?
 
     
angeligian
angeligian il 25/11/09 alle 23:57 via WEB
Io, con te, non ho ancora capito se scherzi per vizio o dici sul serio per caso. Comunque, secondo me, Repubblica deriva da res-publica ovvero cosa pubblica ... aspé che guardo ... Ho guardato ed era proprio cosi', ma dev'essere che già lo sapevo se no non mi sarebbe mai venuto in mente. E' pure possibile che per il quotidiano Repubblica il nome sia stato scelto con un po' di malizia pensando a "pubblicare"
 
     
janov1
janov1 il 26/11/09 alle 12:23 via WEB
All'inizio era Res(publica)
Poi divenne Rex(publica)
Ora è Dux(publica)
Ad ogni modo la "B" è sempre una ...
La seconda "B" ce la mette LUI ....
 
maometto5
maometto5 il 25/11/09 alle 18:46 via WEB
 
 
angeligian
angeligian il 25/11/09 alle 21:52 via WEB
Grazie, Pino, anche a te!
 
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