Creato da angeligian il 13/09/2007

UNA DONNA PERDUTA

chissà dove l'avro' messa.....

 

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Il mio regno (piccolo) per un forcone

Post n°447 pubblicato il 04 Maggio 2012 da angeligian

Dunque,  abbiamo una classe politica che getta la spugna e chiama in soccorso i Tecnici e abbiamo dei tecnici che non sapendo fare i tecnici chiamano in soccorso i Supertecnici tra cui un vecchio di 80 anni che già assunse alla Parmalat il figlio di Monti (tu fai un favore a me e io faccio un favore a te) e Julian Manidiforbici, ovvero il sorcio malefico che tanti lutti addusse agli italiani negli anni passati. Il quale sorcio ebbe tempo fa la spudoratezza di dichiarare che i giovani protestavano contro la voracità dei vecchi e lo diceva presumibilmente pensando a sé stesso, alla pensione di 31.411 euro mensili, ai molteplici incarichi come presidente della Treccani, come presidente del Comitato dei garanti per il 150° dell’Unità d’Italia, come senior advisor della Deutsche Bank, come insegnante nella trasmissione di Rai3 “Lezioni di economia”, come presidente della Scuola Sant’Anna di Pisa, come presidente della Fondazione “Ildebrando Imbreciadori”, oltre naturalmente ai proventi dei suoi numerosi libri e pubblicazioni. Aveva ragionissima: certi vecchi sono davvero voraci. E ora ce lo ritroviamo di nuovo qua, con le forbici che gli spuntano dai denti per dare una mano a quell’incapace di Monti & Co e mi chiedo dove troverà il tempo. E noi paghiamo! Paghiamo per tutti. Paghiamo per la loro voracità e per la loro insipienza. Paghiamo nella speranza di ridare dignità al nostro paese, ma mia nonna diceva che “chi di speranza vive, disperato muore” e gli italiani stanno morendo. All’inizio, quando ascoltavo Monti parlare, pensavo: “Questo è scemo”. Adesso no, adesso penso che sia un  portatore sano di follia perché non può che essere uno squilibrato chi in un momento di crisi come quello che stiamo vivendo sottoscrive con l’Europa un esborso di 35,1 miliardi di euro a favore di Grecia, Portogallo e Irlanda portando il rapporto debito pubblico/pil al 123,4% e come se non bastasse firma la decisione di ridurre tale rapporto al 60% in breve tempo impegnando l’Italia a manovre di 50-75 miliardi l’anno per i prossimi vent’anni e lo fa da solo senza consultare il Parlamento, da vero dittatore della Repubblica delle banane.  Chi dà a questo abusivo il diritto di sperperare i nostri sudatissimi soldi in nome di un’Europa unita che in sessant’anni non ha pensato che ai cetrioli e al benessere delle galline? Che senso ha aiutare gli altri paesi per stringere ancor più la corda attorno al nostro collo? A noi che ce ne frega se la Germania e la Francia, in caso di mancato rimborso dei titoli di Stato italiani, subirebbero la nostra stessa sorte?  Perché è questo che Monti è stato chiamato a fare:  non a salvare l’Italia, bensì a salvare l’Europa  (Germania e Francia soprattutto).  Non so se ci lasceranno mai più esprimere la nostra volontà con il voto ma se così fosse e non potendo votare la Lega per ovvi motivi di appartenenza terronica, non potendo votare Di Pietro per totale sfiducia, non mi resterebbe che Beppe Grillo se, oltre a esprimere ad alta voce quello che tutti noi pensiamo di questo governo,  si decidesse anche a dire cosa farebbe lui per rimetterci in sesto. Per conto mio, l’unica soluzione è quella di uscire dall’Europa e dall’euro. Certamente è una soluzione che ci costerebbe litri di lacrime, ma forse riusciremmo a contenere i litri di sangue che l’attuale governo sta riversando nelle vene degli altri.

 
Rispondi al commento:
Vince198
Vince198 il 06/05/12 alle 09:52 via WEB
Ti segnalo, per una tua eventuale riflessione in merito, questo articolo di G. Mulè, reperito sull'ultimo numero di Panorama,(rivista che acquisto quando riporta qualche buon argomento, come questo per l'appunto).
Esso rivela una delle numerose “astuzie” della pinchser tedesca nell'irretire chi a lei fa comodo - cui abboccano come tordi i sinistri nostrani - per il "dopo Sarkò le kokò", ergo mi pare sia degno di attenzione..

“Disoccupazione, pressione fiscale, inflazione, redditi in calo, aumento del costo della vita: la crisi aggiorna in continuazione il suo bollettino di guerra e ci conferma che le uniche parole appropriate al momento storico che viviamo dovrebbero essere panico e depressione. Molte volte, intendiamoci, si fa una fatica tremenda anche solo a sforzarsi di vedere la classica luce in fondo al tunnel. Ed è assolutamente comprensibile: ci sono situazioni in cui questo sforzo equivarrebbe a certificare che le illusioni ottiche sono la verità. Di sicuro il panico è il miglior alleato della crisi; perdere l'ottimismo equivale a spalancare la porta alla rassegnazione e quindi all'inazione per potersi dire: «Purtroppo va così, non ci posso fare nulla». Questo atteggiamento che si va facendo strada tra gli italiani è stato messo in rilievo dalla recente rilevazione Demos-Coop: «Insieme al berlusconismo» ha sottolineato Ilvo Diamanti a corredo degli ultimi dati su Repubblica «pare svanito anche il suo complemento psicologico: l'ottimismo». Non è cosa da poco, ripeto. E va molto oltre l'ennesimo, tragico errore di prospettiva di chi si accontenta (addirittura si bea) nel certificare la fine di un atteggiamento mentale che - berlusconismo o no - moltiplica gli effetti negativi. Conosciamo tutti l'obiezione, in verità non poco fragilina: non si mangia con l'ottimismo. Sicuro.
È però dimostrato che un approccio non condizionato dalla paura determina effetti propositivi migliori ed è anche capace di stimolare idee creative. Insomma, l'ottimismo non ci da da mangiare, però in compenso alimenta certamente la produzione di buone idee. A proposito di buone idee, non era proprio necessario aspettare l'organizzazione mondiale sul lavoro per sapere che in Italia le misure di austerità «rischiano di alimentare ulteriormente il ciclo di recessione e di rinviare ancora l'inizio della ripresa economica e il risanamento fiscale».
Così come non è proprio piacevole – sempre a proposito delle buone idee - leggere a più riprese le considerazioni di Giulio Tremonti, nuovo eroe della sesta giornata, che oggi tenta di accreditarsi come strenuo sostenitore delle misure per la crescita mentre fino a poco tempo fa predicava, con i toni di un profeta irriducibile, null'altro che il rigore assoluto. Così come-ed è il tema della nostra copertina - non è possibile sperare in un rinsavimento di Angela Merkel per la gestione della nuova fase che attende l'Europa: la crescita, appunto.
L'abbiamo vista all'opera, la Cancelliera: ricordiamo l'intransigenza al limite della tracotanza politica quando, con la complicità di Nicolas Sarkozy, assoggettava gli altri paesi dell'Unione all'interesse della Germania. I nodi sono inevitabilmente venuti al pettine, l'idea tedesco-francese di un'Europa virtuosa e con i conti imbellettati è naufragata. L'Unione Europea, che squaderna conti bellissimi (solo in parte), non solo non cresce ma va indietro e si espone a rischi tragici. La Cancelliera tenta adesso la mossa, disperata, di recuperare credito sostituendo Sarkozy, ormai vittima di se stesso, con Mario Monti. Non è una buona idea: è una pessima idea. Ci rifletta pure lei, caro Professore."

Insomma, quando questo governo ed il suo capo la smetteranno di prenderci per i fondelli (= culo) non sarà mai troppo tardi. Spero che in queste amministrative la gente vada in gita piuttosto che andare a votare per governare non già in quell'autonomia (al momento fasulla) che il governo concede agli enti locali, ma con le solite clausole (sempre fasulle) con cui autorizza a spennare la gente. La parte di competenza, molto cospicua, dell'autorità centrale dovrà essere sempre e comunque dirottata alla stessa. Insomma una specie di patrimoniale neanche tanto velata.. Adesso mi fermo altrimenti il campionario di parolacce si allergherebbe troppo. Mandi fantate ^___^
 
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