Creato da ballolentodelcuore il 26/02/2008

ballo lento

il mio ballo

 

POST N° 165 - 16 DICEMBRE

Post n°165 pubblicato il 17 Dicembre 2009 da ballolentodelcuore

Era qualche giorno che ti pensavo, la notte. Sempre prima di addormentarmi. Era tanto tempo che non chiedevo di dormirmi addosso, te che ora passi le notti con lei.

Ti pensavo, soltanto da poco. Mi sono sdraiata sola sul letto e ho girato tra le dita, pensierosa, il mio portachiavi, una semplice spiga di grano. Ho dormito, sola, e ho pensato come ormai non facevo da tempo, “tu sei con me”.

La mattina, tutto era già cambiato e non lo sapevo.

Ti ho visto mettere quella canzone. In un attimo avevo il cellulare in mano. Un messaggio alla mia amica, un brivido lungo la schiena, eccolo, lo sento.

Non ho fatto neanche in tempo a dirlo e tutto era già qui. Tu eri già qui.

E mi sembra di toccare il cielo con un dito.

Io credo nell’amore. Credo nelle cose belle che tornano. Credo nel domani. Credo nelle tue parole, perché non me le avevi mai dette. Credo nei miracoli.

 “ Lo sai che sei per me. Sei una persona importante, a cui vorrò bene per tutta la vita, una persona che mi conosce bene”….

E io tremo. Tremo…lo capisci…?. Tremo quando mi dici che tu ci metti un attimo a andartene da lei, salvo poi usarla e usare il mio matrimonio come muro tra noi due, tremo e piango quando mi dici….che il legame è con me…che con me hai un vincolo mentale e il mio conoscerti bene non ti fa sentire libero… non ti fa vivere a modo la quotidianità…

Quella quotidianità che hai cercato, in cui hai sperato, in cui hai creduto per poter essere, almeno, diverso da quel che sei. Ci hai provato…ma non si scappa a quel che si è… tu puoi cercarne tante e ovunque…puoi cercarle perché è meglio nessuna sappia chi tu realmente sia, puoi averle per farti bello, ma tu per me, credimi, sarai sempre bello così. La tua maschera è l’amore, ma evidentemente, neanche l’amore può darti quel che ti do io.

Ci ho messo una vita a dichiararlo a me stessa, che pensi…che per me sia stato facile? Ma ora io lo so e non mi nascondo più.

Io sono fiera d’amarti.

Ma ho bisogno di pensare, perché, nonostante tutto,  solo io voglio cambiare le cose.

Tu esci da una porta chiusa da otto mesi ma non vuoi muovere le foglie. Non butti le sterpaglie secche sul fuoco perché esse ti aiutano,  ti coprono da una primavera che preferisci non vedere.

C’è un giardino in fiore qui, ed esplode di colori ogni qual volta ci tocchiamo l’anima. Prima o poi ti arriverà il profumo e forse, tu non avrai più paura.

Io ti amo, mia anima gemella.

Tua, Bally.

 
 
 

POST N° 164

Post n°164 pubblicato il 11 Dicembre 2009 da ballolentodelcuore

 

 

Nessun bianco è puro. Dovevo saperlo.
Ma dicono che siamo sulla terra per imparare.

 Ma in questa nebbia, non riesco a scorgere i colori.
Ho solo imparato a ballare in tutto questo tempo.
Scarpe di neve e veli di seta azzurra,
via, a passi leggeri,
verso la verità.

 
 
 

POST N°163

Post n°163 pubblicato il 25 Novembre 2009 da ballolentodelcuore

Mia madre lava l’abito del mio matrimonio. È lì steso ad asciugare al sole come una dama bianca senza corpo.

Quell’abito l’ho vestito solo io. Mia madre è un’ancella bellissima, lo guarda e mi parla di come si può conservare, nel tempo. Io so che lei ci ha messo tutti i suoi risparmi, per vedermi brillare. Per un amore che deve durare nel tempo. Ha comprato una strana busta, sotto il sole non riesco neanche a toccarla. Lei dice che mettendolo lì, tra venticinque anni lo riaprirò e sarà ancora perfetto come oggi che è steso ad asciugare. Così ripenso a quando ero piccola. Una volta scoprii il suo abito da sposa nell’armadio, mentre lei faceva il cambio di stagione. Ogni volta che mamma fa il cambio di stagione apre quella scatola e gli da una sbirciata. La richiude e poi la riapre, ci ripensa, allarga l’abito sul letto, lo guarda e riguarda e poi ci mette almeno dieci minuti a rimetterlo di nuovo a posto. Quel giorno però lo presi mentre lei s’allontanava un momento e di nascosto, me lo infilai. Non so quanti anni avessi. Mamma mi vide che ero già quasi vestita e iniziò a urlare. Pensavo mi rimproverasse ma non era così. Era solo preoccupata. Mi disse che portava sfortuna e che non dovevo più farlo. Eppure non è mai stata superstiziosa. Per un attimo pensai che non ce l’aveva  con me e mi sentii sollevata ma un attimo dopo, mi chiesi se fosse davvero così, un portasfortuna.

Poi è arrivato il mio matrimonio. Me lo ricordo quel giorno, e oggi lotto per lui, per quel rapporto che all’altare ebbe una conferma disattesa nella realtà. E nonostante questo, sa rendermi felice. Che strana è la vita. A volte mi delude e a volte m’innalza, a volte penso che sia finita qui senza nessun’altra sorpresa. E lo dico a bassa voce perché basta una parola e la vita mi da un regalo.

Allora la sorpresa non c’è, allora era vero che la vita s’è fermata. Invece no, ancora una volta, lei mi sorride con malizia.  

La mia sorpresa arriva da lontano e non ha niente a che fare col presente né col passato.

Un amore mai consumato, neanche con un bacio. Un ragazzo forse neanche bello, ma con un cuore sempre felice, felice di natura. Un sentimento di qualche anno fa sotto un sole estivo, intoccabile. Non c’è niente da toccare in chi ti è lontano e quando è presente, ci sono mille persone a farne da contorno. A volte non si può essere se stessi e a volte è un bene. Ma gli occhi ci tradirono. Ci capimmo. Non potevamo fare o dire nulla, non lo volevamo nemmeno. Ma fu bellissimo, un giorno per caso, quando l’eco delle persone attorno si calmò, dirsi che ci volevamo bene. E che forse già ci mancavamo. Chiedersi come sarebbe stato darsi un unico, semplice bacio.

Pensare alla distanza che ci avrebbe allontanato e pensare che saremo stati sempre, anche lontani, un bel pensiero l’uno per l’altra. E che magari un giorno ci saremo rivisti. Quel giorno è arrivato e tutto è stato come sempre. Bello ma intoccabile.

Quei minuti passati insieme sono ancora belli, una meteora di gioia in mezzo a tanta serenità. E oggi eccoli di nuovo qui. È bastato che lui mi contattasse, come per miracolo. Un minuto e già eravamo di nuovo in quell’assurda magia. E come sempre le stesse parole, gli stessi desideri, la stessa mancanza, lo stesso pensiero. Parole di chi ti vuole bene davvero. Emozioni che non ricordavo da tanto. Quelle lacrime che si poggiano un po’ sul ciglio degli occhi e non cadono mai, rimangono lì a rendere lucida quella pagina che scrivevi solo a dieci anni, la pagina delle dichiarazioni d’amore scritte e mai dette, mai assaporate, ma talmente belle, forse perché le celi nell’anima e non le hai mai perse.

Mi sono concessa, in mezzo a tanta fedeltà riconquistata, il lusso d’essere corteggiata.

Chi sbaglia di nascosto, a volte, guadagna un’emozione.

D’altronde, nessun bianco è puro sulla terra.

 
 
 

POST N°162

Post n°162 pubblicato il 14 Novembre 2009 da ballolentodelcuore

E io che solo ieri pensavo di non avere più desideri. Di svegliarmi la mattina, serena.
Di sentirmi in pace col mondo. Qualunque cosa il fato mi dia, ultimamente so accettare. So cosa c’è e so quel che deve arrivare e non mi metto a competere con la vita se lei non me la da.
So prendermi il meglio. So gareggiare con la calma. E vinco io.
So perdermi per mille strade nuove senza che tutto sembri inaspettato.
É il momento più bello, è l’attimo di vita in cui tutto sembra avere una collocazione e ne sorrido.
In tempo di pace si fanno le opere d’arte, in tempo di guerra si difendono e si imbracciano le armi.
Il mio tempo mi ha portato a edificare un nulla, perché tutto era già edificato ed andava semplicemente scoperto.
Ogni lato del mio carattere è diventato un giocattolo e come una bambina, l’ho assaggiato ho guardato l’ho trovato l’ho reso vero.
Ma quella bambina che sono sempre stata, ha perso qualcosa. Il bagliore di gioia negli occhi, quelli di chi non ha mai sentito il freddo sulla pelle, e mi sono messa a cercare tanto, ovunque …
Non c’era più.
Finché non ho sentito di nuovo, battere il cuore per un folle desiderio.
Lascio la parola al silenzio e ascolto, solo lui.
E come per magia, il bagliore, torna.

 

 

ps. Bella l’acqua sulla Luna…non è vero??

 
 
 

POST N°161

Post n°161 pubblicato il 22 Ottobre 2009 da ballolentodelcuore

Me ne sto zitta zitta, qui. Oggi non è tempo di parlare.
Ma se non mi ascolto non sono nessuno.  Tu nei miei dolori, non ci sei.
Tu non ci sei nelle mie gioie. Come se tu o io fossimo inesistenti.
E penso che se domani avrò un figlio e questo figlio non sarà tuo, avrò il permesso di odiarti.
Perché mi hai lasciata vivere la mia vita. Senza di te. Per poi tornare a tuo piacere.

La vita che immagino per me è molto più bella.
È come una strada nel bosco d’attraversare dopo la pioggia. È trovare le fate.
E tu sei la luna con le braccia giganti. Io divento fata per tuffarmi nel lago e in un attimo, raggiungere te.

Credo sempre di non farcela, quando qualcosa smuove gli angoli dei miei occhi e si traduce in pianto.
Credo sempre di non farcela quando la realtà mi spezza.
Poi catturo un sogno e lo traduco in un reale ancor più bello. E se questo non accade non m’abbatto, amo comunque questa vita, con quello che mi da.
Mi vesto di mattino con chi mi ama.

Questa è la mia forza, la forza di sognare e se ho un pregio, quello si chiama Tenacia.
Ma non sempre basta contro la realtà.
Oggi è uno di quei giorni.
Perché qualcuno, purtroppo, ogni tanto, vola via.
Spero tu possa giocare lì, oltre l’arcobaleno. 

 
 
 

I NOSTRI BALLI

Ti ricordi...quando ci davamo appuntamento qui sotto...???

 

SE MI UCCIDI, TI UCCIDO

"Quell'uomo aveva ucciso la cosa che amava,
E pertanto doveva morire.

Eppure ogni uomo uccide la cosa che ama,
Che questo lo sentano tutti:
Chi lo fa con uno sguardo amaro,
E chi con una lusinga,
Il codardo con un bacio,
Il coraggioso con la spada

Chi uccide il suo amore da giovane,
E chi lo uccide da vecchio;
Chi lo strangola con le mani della lussuria,
Chi con le mani dell'oro:
I più pietosi usano un coltello, perché
I morti si freddano così presto.

C'è chi ama troppo poco, chi troppo a lungo,
C'è chi vende e c'è chi compra;
Chi compie l'atto con molte lacrime,
E chi senza un sospiro:
Perché tutti uccidono la cosa che amano,
Anche se dopo non tutti muoiono."

Ballata del Carcere di Reading - Oscar Wilde

 
 

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