Quadretto

Quanto mi piace questa ragazzina :D

A dire il vero non sono mai stata fanatica del concorso di miss italia e non ho mai seguito con grandissima attenzione quella manifestazione... però ho sempre sorriso nel vedere, dopo l'incoronazione, le faccine fresche e giovani tutte commosse per aver raggiunto quell'obbiettivo da loro tanto ambito...

dev'esser bello esser scelte e sentirsi per un attimo davvero le reginette :)

ma a parte questo ho sempre visto, ogni anno, la turbolenza dei commenti post vittoria... quella è così, quella è cosà... meritava l'altra, meritava questa... la politica, le parole vuote o troppo piene... e quest'anno è valso lo stesso battibecco anche per questa ragazzina!

spesso ci si scorda che sono donne giovanissime, che ancora non hanno messo piede nel mondo aggressivo degli adulti e a loro modo vivono ancora in quel modo spensierato che puà parere superficiale ma che altro non è che un abbozzo di personalità grezza non ancora affinata...

così, quando l'attuale miss ha detto che le sarebbe piaciuto vivere nel 40' per toccare con mano gli anni della guerra mondiale, a mio avviso si sarebbe dovuto filtrare il pensiero, spurgarlo delle parole che avrebbero, anzi hanno, creato l'equivoco e leggere in fondo al cuore cosa realmente intendeva...

e quello che intendeva è spiegato benissimo in questo articolo dell'ansa:

Mi son sentita molto vicina a questa ragazza.

Perchè come lei sentendo tutti i racconti sentiti da piccola dai vari nonni, zii, dai miei genitori, inerenti gli anni della guerra da loro vissuti in prima persona, è cresciuta in me una vera curiosità nei confronti di quei terribili anni... anni che hanno portato la morte in ogni nazione ma che sotto certi punti di vista hanno anche rivoluzionato la civiltà umana modificando la storia, la scienza, la tecnologia ed ovviamente il tessuto sociale di ogni nazione.

Chiunque è un po' appassionato di storia sà bene quanto, ad esempio, la posizione delle donne sia effettivamente stata modificata... per esempio dalle donne che furono obbligate ad andare a lavorare nelle fabbriche delle armi (alle porte di milano se non erro ci fu una fabbrica che produsse tele per paracaduti o qualcosa di simile) e furono obblicate ad "uscire" dalle loro case, cascine, dalle loro realtà di piccoli nuclei prettamente patriarcali...

una sorta di emancipazione indotta...

così come gli orribili esperimenti fatti su poveri disgraziati all'interno di campi di concentramento abbiano poi apportato nozioni scientifiche ancora oggi valide... e ovviamente non sto dicendo che sia giusto (!!!)

certo sarebbe stato meglio arrivare agli stessi risultati (medici, sociali, scientifici etc) in un mondo pacifico ma a me ha sempre colpito quando la parola GUERRA non coincidesse semplicemente a un gruppo di uomini che si combattono fra di loro, nazione contro nazione, ma come invece ogni cosa di ordine civile si sia tramutata in "bellico"... a partire dalle scuole sotto il regime del duce che "educava" a suon di slogan...

la guerra per come l'abbiamo vista noi, generazioni "moderne" è praticamente spesso propinata in tv come una sorta di pericolosa partita a scacchi tra Hitler che vuole il mondo a modo suo e il resto del mondo che vuole che Hitler la smetta di pretendere che le cose vadano come dice lui in modo tirannico.

invece la guerra era anche quella dei nostri nonni, che magari vivendo nei borghi tipo sant'anna soffrivano la fame ma non avevano subito veri e propri bombardamenti...la guerra è la tessera del fascio che decideva quanto pane potevi avere alla settimana, o le fedi nuziali d'oro ritirate alle mogli d'italia per finanziare la guerra del duce.... le donne dei paesini lontani dalle città che accoglievano gli sfollati, come mia nonna che per raccimolare qualche centesimo faceva la balia ed allattava oltre alle sue figlie i figli sfollati delle signore di città...

e della guerra non c'è, come intende missi italia, solo quanto scritto sui libri... i tesoretti, le strategie, le alleanze... bensì c'è un un mondo di umanità, di partigiani che lottavano per la libertà e di mogli che facevano la staffetta, di persone che senza conoscersi davano la vita l'uno per l'altra, di preti che donavano la loro vita proprio come ha insegnato il buon Gesù... e forse è proprio questa umanità, che oggi va a mancare (basta leggere di quanti uomini uniti ad una donna per la quale hanno giurato davanti a Dio di onorare e rispettare per sempre alla fine si tramutano in loro carnefici) che la giovane miss italia avrebbe voluto riscoprire in quegli anni... quando un pezzo di pane veniva diviso per 20 persone ed il miracolo della sopravvivenza era sotto gli occhi di tutti quotidianamente...