come le nuvole

Post N° 296

  “Il coraggio ce l’ho…E’ la paura che mi frega !” (Antonio Albanese)

Un tempo, luoghi pericolosi, dove aver paura, erano boschi tenebrosi, in cui ululavano lupi…possibilmente mannari. Era la notte, con i briganti, ed il Gatto e la Volpe.

Poi fu l’avvento dei cimiteri, con le basse nebbie, a ricoprire lapidi sconnesse, e gufi dai grandi occhi gialli e rotondi. O castelli diroccati, silenziosi e tetri, con  ampi ed umidi scantinati, arredati a ragnatele e tombe, da aprirsi, al calare delle prime tenebre.

Seguirono, box doccia, con le loro inquietanti tende di plastica, trasparenti al punto giusto per lasciar vedere una ombra nera, col braccio minacciosamente alzato. Hotel ad una stella e sedie a dondolo, cigolanti, dietro tendine svolazzanti.

Alberghi, chiusi per il periodo invernale, ed affidati a instabili custodi, fecero la loro parte, nell’immaginario d’angoscia di ognuno. Così come dallo spazio, a parte E.T. , giunsero segnali poco rassicuranti, con mostri dai mille denti, artigli multiuso e saliva all’acido muriatico. Neanche il mondo dell’aldilà lasciò margini alla serenità…Le anime, inquiete, tornavano attraverso i cellulari, le cassette video, gli incubi degli adolescenti.

Ma chi avrebbe mai immaginato di dover aver paura di stare in casa propria e sentir suonare alla porta, il proprio vicino?…O di dover temere, guardando sottecchi, il proprio marito, figlio o padre?…O di doversi, prontamente, buttare a terra, strisciando sotto i banchi quando, in un elegante College americano, mentre stai seduto al tuo banco,vedi un compagno entrare, vestito di un lungo soprabito nero?…

Eh sì, tempi duri per gli sceneggiatori di horror….