come le nuvole

Post N° 346

   “Desiderare l’immortalità è desiderare il perpetuarsi, in eterno, di un grande errore” (Arthur Schopenhauer)

 Sottotitolo: “ Ops”…

Ho testè appreso che la dea Aurora, qualche tempo fà (per la precisione mille mila secoli fà), si era invaghita di un certo Titono.

Il giovanotto, riportano le cronache del tempo, era di una bellezza straordinaria ed eccezionale, tanto che la Dea, pur essendo di gusti difficili, lo fece suo.

Innamorata persa di quelle ampie spalle e di quei poderosi polpacci, chiese a Giove un piccolo favore e ciò che concedesse l’immortalità all’aitante  giovane e, tanto fece e tanto disse che Giove, stufo, glielo concesse.

Dopo qualche tempo di amore e passione (e due figli maschi), Aurora fece mente locale e sulla base di precisi indizi (pare che, al sabato sera, lui avesse sempre più spesso “mal di testa”!), realizzò di aver trascurato un piccolissimo particolare.

Aveva chiesto per l’amato l’immortalità ma non, anche, l’eterna giovinezza….azz!!….

Questa trascurabile svista condannò, ahimè,  il poveretto ad una orribile vecchiaia senza fine, tanto che la sensibile Aurora, dopo un po’, pensò bene di rinchiuderlo in una stanzetta isolata da dove (dicono) provenisse un incessante, seppur debole, mormorio….(fonti non ufficiali, riferiscono che si trattasse di affettuosi aggettivi qualificativi!).

Qualcuno(forse Giove in persona), infastidito da questo continuo murmuriamento, provvide a trasformare, lo sfortunatissimo Titono, in una cicala….(sob!)

Beh, suppongo che, in tutto ciò, ci sia una morale…un messaggio magari importante per l’umanità…una luminosa verità su cui riflettere nelle lunghe notti d’inverno….….

Peccato però che, al momento, non mi sovvenga….(Ehi, ragazzi, vengo dai bagordi di un party durato l’intero week end, mica…)