come le nuvole

trent'anni fa. La compagnia si chiamava teatro officina. Gli attori erano nudi o poco vestiti su un palcoscenico in penombra, per tutto lo spettacolo si limitarono a manifestazioni gestuali e ad emettere suoni, latrati, cinguettii. Dopo tre ore, il gran finale: sacchi di spazzatura iperrealistici, cioè pieni di spazzatura vera, lanciati sul pubblico. A vent'anni imparai la prima legge del teatro d'avanguardia: non mettersi mai in prima fila. La vita volle che poi cominciai ad apprezzare quel teatro(bè, non proprio quello) imparando a conoscerlo, fino a lavorarci e a condividere un pezzo abbastanza lungo della mia strada con una " teatrante". Oggi ho amici famosi partiti da lì e, a tempo perso, sono presidente di un'associazione teatrale. Ma in prima fila non ci vado, non son mica scemo.

Proprio così..ecco come si chiamava, "Teatro Officina"...e gli spettacoli erano quelli che tu hai descritto...mi pare che l'opera da cui sono fuggita si intitolasse "Le tre melarance"...io, comunque, adoro il teatro, ma quello di De Filippo, Pirandello, Ibsen...insomma sono di una terribile ortodossia....un bacio ( concordo, mai nella vita le prime file!...)...;-)))

e meno male che non era epoca di cellulari.il tuo avrebbe suonato certissimamente....
comunque io, a proposito di disturbi a teatro, mi ricordo di Lavia che interruppe uno spettacolo per sgridare uno spettatore che tossiva!
mica male come culto di sé, no?

Se non ricordo male, lo stesso Lavia, un paio di anni fa, qui a brescia, si è messo a litigare con qualcuno del pubblico e se n'è andato a metà rappresentazione...

....Ma questo Lavia è da evitare come la peste....non puoi avere la tosse, non sei libero di lasciare la sala, ti cazzia anche solo per il fatto che esisti e noi gli paghiamo pure il biglietto? Cos'è, un esercizio di maschismo cerebrale?...:-))

Padre Freud, volevo dire Masochismo non maschismo...che sarà? E' grave?

Figurati come mi sarebbe andata a finire se fosse stato uno spettacolo di Lavia...probabilmemte sarei dovuta salire sul palco e in ginocchio chiedere scusa, flagellandomi....meno male!!!

grazie! anche tu sei molto fantasiosa da come vedo qui :)

:-))))!

Rido! :-)

Grazie per aver condiviso con me questa "amena" pagina della mia vita! :-)))

Ho visto un solo spettacolo d'avanguardia, s'intitolava 'Al ristorante'. Io e il mio amico, appassionato di teatro come me (entrambi ci eravamo iscritti ad un corso di recitazione) arrivammo primi perchè volevamo goderci lo spettacolo in prima fila. Le porte si aprirono proprio allo scoccare dell'ora x, e intanto dietro di noi si era formata una fila che non ti dico. Ci trovammo di fronte una specie di cameriere che ci scortò, me e l'amico, direttamente sul palco, a prendere posto ad uno dei tavoli... praticamente eravamo tutt'uno con gli attori che parlavano verso di noi... fu terribile, per me, quando l'attrice al tavolo a fianco al mio, che litigava con quello che doveva essere il suo uomo, si girò verso di me e cominciò a urlare 'Ma tu che vuoi? Che guardi? Io non ce la faccio più a vivere questa vita, capito?' M'è preso un colpo. Da allora i teatri d'avanguardia li evito accuratamente... :)))

...sei riuscita ad elaborare il trauma?...certo che l'avanguardia è sempre....all'avanguardia, eh?....(l'evitamento mi sembra un'ottima pensata!!!!)un bacio

sei forte... complimenti e un bacio !!!

Grazie, re della suspense...e a presto! ;-))

Leggerti è un vero piacere, le descrizioni sono così minuziose che, alla fine del post, mi è sembrato di sentire il rumore delle chiavi cadute sul pavimento. Ciao, un bacio e una buona serata:-))

...figurati se non lo hanno sentito anche dal palco...:-](meno male che non c'era Lavia).... sei sempre molto cara...anche per me venire nel tuo blog è un momento veramente piacevole...un bacio

Spesso quelli che si credono "artisti" o dichiarano di esserlo non sono altro che furbastri che non hanno voglia di lavorare, o che vogliono suggestionare qualche fanciulla ancora ingenua. Aprezzo il teatro, un po' l'ho anche fatto da giovane dilettante, ma quando con la scusa del "moderno" ti fanno vedere cose senza senso e senza anima, allora veramente rimpiangi Carlo Goldoni. Sono sempre più propenso a credere che gli artisti non esistono, ed esistono invece molti bravia artigiani, bravi pittori, bravi scultori, bravi cineasti,ecc. tanto è vero che un artista molte volte non lo proclama il pubblico, ma una critica più o meno interessata. Se non hai l'appoggio dei critici hai voglia a strillare che sei un artista, forse lo scopriranno secoli dopo la tua morte, ma intanto puoi anche morire di fame. Se però oltre a sentirti artista fai delle cose belle sul serio, apprezzabili anche da noi volgo incolto, non ci sarebbe niente di male, anzi credo che ci si debba sentire gratificati lo stesso. Credo quindi molto di più nei bravi talentuosi artigiani che negli artisti....questa parola mi risulta talmente vacua che mi sembra come lo scambiare l'astrologia per una scienza...a volte dietro l'originalità a tutti i costi si nasconde un fanatismo privo di idee e una incapacità che non si vuole ammettere. P.S. - Perchè allora di un bravo scrittoree non si dice mai che è un artista? Non dipinge anch'esso scenari fantastici anche se con le parole? Voglio vedere uno che fa scarabocchi su di una tela se è capace di scrivere un libro interessante, mentre immagino che chi sa scrivere un libro sia anche ingrado di imbrattare a casaccio una tela.Come si vede, ci sono due pesi e due misure e non si conosce il perché o meglio scavando lo si può trovare tra le speculazioni economiche dell'arte...visto che un libro per quanto bello non si potrà mai vendere per un milione di euro:-)))).Ciao!

....analisi interessante, grazie per essere passato ed avermi letto....ehm, fanno 25 euro!;-))))

Cioè? Tu dai a me 25 euro? (soltanto?, pensavo che i miei interventi valessero di più:-))))))) Se non hai soldi non ti preocupare, accetto anche qualunque cosa in natura:-))))))

ehm,ehm credo ci sia un equivoco...comunque, cosa ne dici di due uova :-)))))