come le nuvole
le guardi e credi di poter parlare di loro, di aver catturato la loro essenza ed ecco che sono altro e ancora altro e non le puoi incasellare, descrivere e neppure toccare...
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In Austria,racconta la mia amica Fair, è mancata la luce per qualche ora . Questo apparentemente sgradevole disservizio ha fatto sì che la sua giornata in ufficio filasse via liscia, anomala nella sua tranquillità. Niente computer, niente fax, niente telefono ed in bagno, romantiche candele accese. Anche io ho vissuto atmosfere analoghe. Ad esempio quando va via la luce, di sera, là dove sono in vacanza. Ecco che allora, improvvise, appaiono nel cielo le stelle e i fari delle rare automobili, che passano nel buio fitto, proiettano sul muro bianco della casa, le gigantesche ombre dei rami delle palme ondeggianti alla brezza notturna… Talmente belle che avrei voglia di disegnarle, lì sul muro, definendone i contorni perfetti con un pennarello… (Certo, c’è da valutare se, l’indomani, mio marito di fronte al muro scarabocchiato, apprezzerebbe la performance…Beh, non è da tutti avere senso artistico…).
Ugualmente, quando l’amministrazione cittadina per i più svariati motivi chiude al traffico la mia strada, proibendo alle auto persino la sosta su entrambi i lati dei marciapiedi….Oh, meraviglia…. La via appare improvvisamente enorme, incredibilmente silenziosa e tranquilla. Si possono sentire gli uccelli cinguettare, abbaiare i cani in lontananza, campane rintoccare le ore chissà da dove e il risuonare dei passi delle persone, come doveva essere nell’800. Vivo così un mirabolante tuffo nel passato, quando l’aria non odorava di gas di scarico e i sensi percepivano cose che non sapevo nemmeno esistere, dentro il perenne frastuono in cui sono immersa.
A volte mi chiedo se, alla fine dei conti, la grave crisi che stiamo attraversando (italiana e mondiale) sia poi tutto questo gran male. Se l’essere costretti, da circostanze esterne, a compiere una seria inversione di tendenza nello sfruttamento cieco e totale delle fonti energetiche… Se, il dover portare avanti ricerche d’avanguardia per trovare valide alternative di approvvigionamento energetico… Se l’essere obbligati, da una incalzante crisi economica e dei consumi, a stili di vita più morigerati e oculati… Se rispettare un po’ di più l’ambiente, pena finire seppelliti sotto quintali di puzzolente spazzatura o mangiare fior di tossine “ca’pummarola’ncoppa”… Se tutto ciò, dicevo, non si riveli, alla fine, un modo nuovo ed originale di vivere la vita. Magari un modo più rispettoso, sì dell’ambiente, ma soprattutto di noi stessi.
Tutti noi abbiamo spesso letto di viaggiatori increduli che, nei villaggi africani dove i bambini non hanno quasi nulla con cui giocare e gli adulti solo pochi stracci di cui ricoprirsi, scoprono gente sorridente, rilassata e serena. Si vocifera di come, a precisa domanda, rispondano convinti di essere felici. Nelle nostre ricche civiltà dove, ad ogni domanda c’è almeno una risposta e ad ogni bisogno sicuramente tre marche che possono soddisfarlo, ben pochi risponderebbero senza tentennamenti di sentirsi felici.
Forse, allora aveva ragione Francois Renè de Chateaubriand… Forse è vero che la vera felicità costa poco. Perché, se è cara, vuol dire che non è di buona qualità!
P.S.: E ci sarà pure un motivo per cui esiste (l’ho appreso testè) un sito internet che offre consulenza a chi ha intenzione di cambiare i propri ritmi di vita. Di fuggire via . Di pronunciare la fatidica, esplicita, richiesta: “Fermate il mondo, voglio scendere!”. Per la cronaca, cliccare su “Menevado.com” …
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J'ai une mémoire admirable,
....je oublie tout !
CHI PUò SCRIVERE SUL BLOG
Sexy, no?
Direi che oltre che romantica mi piacerebbe potermi definire contemplativa.... ma il correre quotidiano uccide questa mia ispirazione alla contemplazione.
Ben venga qualsiasi innovazione, inventiamocela e godiamoci un creativo silenzio.
Buona giornata. Chiara
ufff..... :))
(Neanche io me ne vado, troppe valigie e con troppa roba da portar via con me!)
Molte cose però si possono fare, usare l'auto solo quando indispensabile e affidarsi per il resto alle gambe o ai mezzi pubblici, utilizzare borse di nylon per la spesa anzichè acquistare le shoppers a cinque centesimi l'una, leggere piuttosto che guardare la tv (quello pare che rendesse felici un tempo, parlare, leggere e chiacchierare con la vicina), acquistare prodotti sfusi o con meno imballo, differenziare la monnezza....e tante altre cose. Però non esagerare Carpe, se va via la corrente, mi sparisci pure tu con il tuo blog, e leggerlo è un ottimo modo per vincere lo stress :)))
E' vero quello che dici sul ritmo convulso della società attuale, sul consumismo a volte inutile e dannoso, sulla disumanità dei rapporti umani, ma non credo che serva fermare il Mondo, penso invece che bisogna cambiare il carburante che lo fa muovere, mmetendoci ingredienti diversi da quelli attuali o per lo meno mescolati in proporzioni diametralmente opposte. Ciao bella filosofa che sei però:-)))))...Ciao...CARLO!