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La libertà, le leggi, gli uomini e il potere!!!

Post n°142 pubblicato il 24 Giugno 2007 da il.corsaro.nero
 

In primis era l'anarchia, momento in cui ogni essere umano, nel pieno e spregiudicato arbitrio delle proprie azioni, doveva affrontare le insidie della prima notte del mondo, della creazione.

Basandosi sulla propria forza fisica e sui propri egoistici bisogni, l'uomo creò delle regole costituendo di fatto la prima coppia tra sessi opposti e con l'utilizzo della sola forza fisica egli predominò sia sulla donna che sugli altri uomini.

Questo semplice concetto fu la basa della costituzione di una famiglia, di una tribù, di un villaggio e di seguito di nazioni e continenti, che formava il concetto di appartenenza, dal quale si evince la semplice ma spaventosa dimostrazione della guerra al diverso, inteso come colui il quale non appartiene alla mia genesi stretta ma ad altre, più o meno, consolidate formazioni umane.

La paura del diverso lascia nascere quella che è definita nella natura umana come la paura che spinge alla difesa con l'aggressione dell'ingestibile perché diverso.

Da questo e tante altre manifestazioni di un imperfetto equilibrio nonché status vivendi, nasce nelle menti delle persone più responsabili la necessità di offrire una regolamentazione univoca e indiscutibile con valore assoluto per tutti.

Da qui i primi fondamenti di leggi e norme.

Nel evoluzione della specie umana assumono sempre più rilievo le tendenze verso specifici principi quali la politica, l'economia, la famiglia, l'onore e altri, che di fatto modificarono la vita dell'uomo.

Dall'applicazione di questi principi nasce il concetto di libertà figurata, un grande cerchio in cui sono inseriti tanti cerchi più piccoli, se il cerchio grande lo chiamiamo società i cerchi più piccoli rappresentano le persone, in tal modo si evince che la libertà individuale ha come limite la circonferenza del cerchio piccolo in cui la persona vive.

Il solo prevaricare una di queste circonferenze causa un invasione alla libertà altrui che essa sia fatta con forza o solo come un semplice matrimonio. Da qui disquisizioni a gradire.

I concetti citati al punto precedente hanno sviluppato anche tematiche involutive e crudeli che infierendo fisicamente e psicologicamente sulle persone o su cerchi diversi assertono che, l'occupazione temporanea di detti spazzi, era utile all'insegnamento delle regole democratiche, vedi tutte le guerre d'invasione.

L'uomo si è spesso rivelato violento e crudele, nell'inventare tecnologie nuove non si è sempre chiesto se poi sarebbero state usate a soli fini pacifici, se chi preposto a posizioni di comando usasse tali tecnologie con la scusa del soddisfacimento dei bisogni comuni o a fini puramente economici personali.

Un interrogativo è spesso presente nelle nostre coscienze, se sia giusto che, per l'evoluzione della specie dominate, altre possano essere affamate... abbattute... estinte, in natura l'animale debole o malato è abbandonato al suo destino, in una società colta egli andrebbe protetto aiutato e rimesso in condizioni di essere se stesso, ma questa si chiama utopia della ragione, perché la natura umana è di fatto un killer spietato che ha come predominate la sopraffazione del debole.

Infatti da Platone libro VIII la tirannide e ben evidenziato che il concetto di popolo libero, è uno stile di vita che ha lo scopo di controllare le masse e i singoli ad opera di eletti aventi l'unico scopo di gestire, controllare e incanalare le singole libertà.

Di certo è un concetto poco popolare ma di una visione evoluta e di una filosofia tale che ben delinea l'incertezza umana e il suo concetto di esistenza selvaggia, infatti animale più feroce-selvaggio-addomesticato è l'essere umano, egli può esser solo guidato, controllato e ove necessario represso nell'inosservanza delle regole comportamentali.

Ed è anche chiaro che solo grazie alla presenza, all'aiuto, all'inventiva e al coraggio di pochi che il resto del gregge umano ha evoluto la sua specie, perché il gregge nella sua moltitudine di idee, opinioni, malcostumi, gioie e dolori non è capace di procreare una genesi capace di evolversi in una maniera sempre più avanzata. Ma è invece capace perché ubriacato da "coppieri malvagi" ad usare tutte le tecnologie nella maniera più offensiva anche se esse portassero all'armagheddon finale.

Il dominio delle masse ha intrinseco il sapore del potere, la dimostrazione del potere è la forza nelle sue più espliciti forme quali la persuasione, il convincimento, la forza e il timore, più si è temuti più si è rispettati, e non dobbiamo guardare le grandi nazioni per renderci conto di quanto questi principi siano presenti nel nostro essere. Un capoufficio, un caporeparto o un primario che scherza, gioca e scende al pari livello di un suo subordinato perde di fatto il rispetto e la sua forza di imperare, a differenza dello schivato, temuto quasi intoccabile che non lascia spazio a comunioni di intendi ma solo ordini da eseguire, egli è temuto e rispettato anche se è il bersaglio preferito di chi invece ritiene di esserne succube o di chi cerca in tutti i modi leciti e no di scalzarlo per interessi di poltrona, Giulio Andreotti docet " il potere logora chi non lo ha".

In tutto questo mare di artefici artifici esistono, deus gratias, uomini e donne che riescono a valutare e ben definire le parti in essere a trovare uno specifico dividendo che soddisfi in toto le loro libertà, avendo concepito il concetto di libertà nella sua forma più assoluta , l'esistenza della libera sotto la norma di una legge creata dal popolo per il popolo.

In ultima analisi la libertà come concetto e di fatto irreale, perché se inteso volgarmente, esso è sostituito dall'anarchia che ha la puerile e falsa illusione di libertà ma che in realtà è solo la più alterata espressione dell'uomo, riportandolo ipso facto a livello di sub specie, cioè di una essere che viola in tutto ogni principio umano.

La libertà necessita obbligatoriamente di regole che siano più o meno coercitive, perché l'uomo, anche se eletto a rango di specie dominante, è incapace di realizzare uno status vivendi nel pieno rispetto di ogni essere umano.

La cosa essenziale è che le leggi, poste a confine e a difesa di ogni singolo cerchio, siano scritte nell'interesse dell'uomo per la sua più completa appartenenza alla società, quando esse sono scritte solo per avvantaggiare poche persone, passandole per minoranze discriminate, il tutto si trasforma in una tirannia che ha come unico scopo l'arricchimento di pochi a discapito di tutti.

 

Ci aggiorniamo amici ... ci aggiorniamo!!!

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Commenti al Post:
unamicoincomune
unamicoincomune il 26/06/07 alle 12:02 via WEB
Corsaro, ottima disquisizione socio-filosofica. Adesso ti dimostro che quella in cui viviamo noi non è una democrazia. La democrazia, parolona di cui in troppi si riempiono la bocca, è una pura utopia. Ci fanno credere di essere tale ma in realtà non ci siamo discostati molto dal puro feudalesimo. La Democrazia, per essere tale necessità di alcuni presupposti fondamentali: Conoscenza (intesa come livello culturale), Libertà dal bisogno e, soprattutto, Condivisione (ovvero il sentirsi parte di qualcosa di più grande, per intenderci il cerchio più grande da te indicato). Ora, analizzando la nostra realtà possiamo notare che, in base a dati Istat, la nostra società è caratterizzata da un basso livello culturale medio (circa il 33% degli italiani è sottoalfabetizzato), un livello culturale che non consente di avere piena cognizione del significato di democrazia, per quanto riguarda la libertà dal bisogno possiamo ben vedere che non esiste e questo perchè il sistema necessità di possibilità di ricatto (se non fossimo assilati da bassi livelli occupazionali e da necessità economiche saremo liberi ed in grado di scegliere i nostri rappresentanti in base al loro valore e non in base a promesse o aspettative di lavoro...), infine arriviamo al cerchio grande. Non esiste il senso di appartenenza allo Stato, salvo le partite delle diverse nazionali, e l'identificazione in un ideale superiore che un tempo si sarebbe chiamato Patria. Ora, cittadino e Stato sono su due posizioni conflittuali e manca il necessario rapporto fiduciario. Ergo, lo Stato si comporta come un feudatario a cui tutto è dovuto e che niente deve. Caro il mio Corsaro, benvenuto nel feudalesimo, un feudalesimo che vede i partiti come feudi che devono inglobare parti dello Stato, che vede i segretari dei partiti come feudatari e che vede i cittadini divisi tra sudditi, vassalli e servi della gleba. Questa è una dittatura, la più tremenda delle dittature, quella dell'ignoranza. Mala tempora... e scusa lo sfogo
 
LuLiLe
LuLiLe il 26/06/07 alle 15:31 via WEB
Non sono molto d'accordo con il commento di cui sopra,e per una serie di motivi! Nel pezzo si parla di democrazia come concetto e modus vivendi di ogni libero cittadino del nostro paese,che come tale,deve essere sottoposto a regole che aiutino sia il pieno svolgimento della stessa,sia,che si ecceda nell'uso spregiudicato e nocivo a scapito di terzi di questo grande diritto che abbiamo e che molti,ci invidiano. Non ci troviamo in uno stato feudale,non esiste questa rigida separazione di poteri in capo al nostro stato,e non credo neache che ognuno di noi,debba prestare giuramento al proprio capo,come avveniva nel periodo feudale..e mi auguro che si noti la differenza tra una democrazia basata su concetti imperniati sulla liberta' umana e un sistema feudale che pone le sue fondamenta su un contratto subdolo di puro schiavismo,tra il capo e il suo vassallo! Spero tanto che se la storia ci insegni qualche cosa,sia proprio questa,la liberta' è un diritto fondamentale che solo,e ripeto solo la democrazia puo' concedere ai propri cittadini! La nostra,è una democrazia e non una democrazia travestita da feudalesimo,io sono convinta che una democrazia per dare maggiore rilievo ai propri cittadini e conoscere i loro bisogni e le proprie esigenze,deve riconoscere prima di tutto che il sistema elettorale che attualmente governa il nostro paese,deve essere modificato,e al piu' presto! Non possiamo continuare a vivere,con 3000 partiti,ognuno dei quali comporta,solo e ripeto solo un esoso esborso di denaro dalle tasche dei contribuenti..non si vuol ammettere che dobbiamo modificare il nostro modo di eleggere i nostri rappresentanti,ci debbono essere solo 2 partiti che rappresentino la destra e la sinistra e non miriadi di partiti delle stesse frange politiche,che sono in eterno dissapore tra di loro. Questa e ripeto questa è la vergogna del nostro stato,avere la maggioranza di governo,che litiga con i suoi stessi partiti,questa è l'idea della democrazia che sta dando il governo attuale e questo fa si,che i cittadini,si trovino disorientati e si forgia in loro l'idea che non esiste una democrazia! Ma,non bisogna affermare questo ,perchè ci sono tante persone che lottano per la democrazia,tante persone che credono in essa e fanno si' che vada avanti..anche se tra mille ostilita', e noi,non possiamo permetterci il lusso di denigrare gente che lavora anche per il nostro bene e che lavora duramente affinche',possiamo vivere non in un concetto di democrazia,ma in un mondo fatto di democrazia!!
 
 
unamicoincomune
unamicoincomune il 26/06/07 alle 17:49 via WEB
La democrazia non è un’opinione, è una forma di Stato. Nelle democrazie la sovranità appartiene al popolo. Infatti così recita l’articolo 1 della nostra costituzione. Però, la democrazia non può prescindere da quegli elementi che ho indicato nel post precedente (conoscenza, libertà dal bisogno e senso d’appartenenza). Per questo posso affermare che, non essendo rispettate le condizioni di cui sopra, il nostro articolo 1 muta e potrebbe essere così formulato: “ “L’Italia è una Repubblica oligarchico partitica basa sul bisogno e sul ricatto. La Sovranità appartiene ai rappresentanti, partiti e segretari di partito, che la esercitano come più gli aggrada.” Pur essendo concorde con il tuo pensiero riguardo al sistema elettorale e alla necessità di arrivare ad un sistema che favorisca la governabilità e che non sia schiavo del falso mito della rappresentatività, devo dirti che non si può ridurre tutto al sistema elettorale. Anche secondo me si dovrebbe arrivare a due partiti, come in altre realtà, principali che si alternano naturalmente e che non si impegnano, come accade da noi, per distruggere ciò che ha fatto l’altro in precedenza. Il vero nostro problema è un problema culturale e di ferite non ancora chiuse. Ti rendi conto che qui ci si accusa ancora di fascismo e antifascismo, fascismo e comunismo? Ti rendi conto che, mentre il mondo progredisce, il nostro Paese marcia sul posto? La causa di tutto ciò è la non democrazia, una tirannide mascherata da democrazia che vede una marea di feudatari pronti a lottare per il proprio feudo e non per il Paese. Per farlo utilizzano termini quali rappresentatività, equità, popolo ma di fatto a loro del popolo non importa niente. Il loro interesse è dimostrare che sono meglio degli altri e poter, in questo modo, consolidare le mura dei loro feudi. Una classe politica veramente democratica sarebbe in grado di ergersi ad esempio. Tu vedi esempi provenire da questi signori? Non mi sembra. Chiedono sacrifici e non sono disposti a farne. Allora mi chiedo: “ma in una democrazia, chi è designato ad esercitare la sovranità non dovrebbe pensare al bene di quel popolo che lo ha designato?” non mi sembra che ciò accada. Per farti un altro esempio concreto, adesso si parla tanto di pensioni. Si discute di scaloni e di scalini. Ma un degno rappresentante del Popolo non dovrebbe lavorare per eliminare quei privilegi di cui ingiustamente gode? Non sarebbe equo e giusto eliminare quel retaggio aristocratico della previdenza per gli eletti? Un privilegio che determina l’acquisto di un diritto dopo appena 30 mesi e un giorno di legislatura. Se fossimo una democrazia, diritti e doveri sarebbero uguali per tutti, ma non mi sembra che sia così. E adesso, prima che il Corsaro mi dia lo sfratto, concludo chiedendoti di illustrarmi questo tuo pensiero: “Ma,non bisogna affermare questo ,perchè ci sono tante persone che lottano per la democrazia,tante persone che credono in essa e fanno si' che vada avanti..anche se tra mille ostilita', e noi,non possiamo permetterci il lusso di denigrare gente che lavora anche per il nostro bene e che lavora duramente affinche',possiamo vivere non in un concetto di democrazia,ma in un mondo fatto di democrazia!!”. Di chi parli? ciao
 
LuLiLe
LuLiLe il 26/06/07 alle 19:31 via WEB
Sono felice del fatto che tu sia d 'accordo con me su alcune mie affermazioni. Cio' che intendevo nel pezzo in cui parlavo di chi lavora per la nostra democrazia,non mi riferivo assolutamente alla classe politica.. lungi da me. Mi riferisco a color i quali hanno lottato e spesso dato anche la loro vita affinchè vivessimo in uno stato libero da soprusi,libero da gente che costringe altre a vivere vite a meta' ,a sottostare ai loro ricatti. Quelle sono le persone,che nella mia vita mi hanno insegnato che vale la pena lottare per le proprie idee... pensieri, anche se far questo vuol dire andarre contro le normali ideologie del nostro paese. E' riduttivo,che ci si ricordi di loro solo in poche occasioni,bisognerebbe far di loro,del loro modo di lavorare,agire e pensare, l' obiettivo che i nostri politici dovrebbero sperare di raggiungere. Concordo con te,sul fatto che mentre il mondo cammina il nostro Paese resta dietro,e chi paga questo sono solo i cittadini!! Inutile dirlo, che la nostra maggioranza di governo la storica sinistra che si è sempre battuta per le liberta' ,le uguaglianze e tutti gli ideali piu' belli di questo mondo sta li' a guardare e non si rende conto o meglio si rende conto che,non possiamo andare piu' avanti cosi' con un governo ricattato dalle frange piu' alterate della sinistra... la poltrona è bella e non verra' abbandonata per nessun motivo. Queste persone dovrebbero prendere esempio da loro da chi ha dato la vita per un concetto,un ideale,una forma di governo,come la vogliamo chiamare,per la democrazia per non aver paura del silenzio,delle liberta' tolte e mai restituite,delle bombe,ma per vivere nel rispetto della liberta ,della democrazia e del concetto della democrazia !! Ciao!
 
 
Aleksdgl
Aleksdgl il 27/06/07 alle 19:01 via WEB
Effettivamente viene difficile pensare che siamo in democrazia, volendo intenderla come parola a cui si riferisce l’articolo 1 della costituzione, anche sforzandomi non riesco proprio a trovare una parola adatta alla situazione politica e sociale che in questo periodo vive il nostro paese, il nostro e un sistema elettorale che visto i risultati che ha dato, i politici che l’anno attuato dovrebbero almeno smettere di fare politica, ma non perchè hanno sbagliato, ma perché si sapeva che non poteva funzionare, è stato fatto solo per una ripartizione di poteri e poltrone, quindi la parola democrazia penso non centri niente in questo contesto, ed è normale (almeno penso) che non essendoci democrazia al governo anche il povero cittadino è solo un illuso che pensa di vivere in democrazia, ma non pensiamo che la cosa si risolve se l’attuale opposizione andasse al governo, non dimentichiamoci qualche tempo fa, quando si era alla fine della campagna elettorale e ci fu il faccia a faccia Prodi-Berlusconi, quando il caro Silvio chiuse il suo intervento dicendo: Questi signori della sinistra vogliono fare in modo che, “ il figlio dell’avvocato vada nella stessa scuola del figlio dell’operaio”. Questo penso faccia capire benissimo l’idea di democrazia che può avere lui e buona parte delle persone del suo schieramento politico. Per quanto riguarda la stato feudale poi, è vero non esiste più, ma è solo una questione di termini usati, adesso si potrebbe sostituire con signoraggio politico, hanno creato un sistema dove le regole sono collusione, connivenza, corruzione e clientelismo, facendo in modo di sfruttare il povero cittadino che nella maggior parte dei casi è ignorante e disinformato, e anche chi vuole informarsi deve combattere contro la censura che hanno messo in atto, quindi bisogna anche sapersi informare. Tutto questo a spese del povero illuso cittadino convinto di vivere in democrazia. Quindi secondo me ci siamo al periodo dei feudi e ripeto è solo una questione di termini che si sono aggiornati. Concordo con il sistema politico dei due partiti, uno di destra e uno di sinistra, ma non penso basti per una vera democrazia se negli schieramenti ci sono le persone che come ho detto prima fanno parte del signoraggio politico. Ciao (Ale)
 
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