Creato da il.corsaro.nero il 22/02/2006
tutto quello che non riesco a digerire
 

 

La guerra dei poveri.

Lo scenario più assurdo che la nostra politica, il nostro paese e l’immaginario collettivo, uniti, l’un contro l’altro in singolar tenzone, riuscisse, in un pieno stato di oppiacea visione a costruire, è ormai cosa fatta. Quattro grandi schieramenti, Pdl, Pd, M5S e gli assenteisti del voto, hanno condiviso e dato vita quello stato di assoluto inciucio che va a prendere forma nel Parlamento italiano. Un Pd che vincendo perde, un Pdl che perdendo vince e ciliegina sulla torta il Movimento dei “cittadini” non divide ma impera. Chi sono in realtà questi cittadini? Da dove vengono? Che esperienza hanno alle loro spalle? Belle domande, a oggi, noi popolo, sappiamo che sono vestiti da un’ancestrale verginità che li vorrebbe figli di un’abnegazione ideologica basata nell’interesse supremo della felicità degli altri in un omogeneo contesto di comportamento civile. I volti nuovi, di questo avanzante esercito di cittadini, sono composti da uno spaccato della società italiana che non ha eguali nella storia politica italiana. Dal ricercatore al disoccupato, dallo studente all’operaio, dal precario all’informatico, dal No Tav. al contestatore estremo del sostenibile ambientale, all’ambientalista che vede come unica soluzione l’annientamento dell’essere umano per la tutela del pianeta. Collante tutti i pentiti del Pdl e del Pd che in questa nuova cavalcata delle Walkirie hanno pensato di trovare la soluzione a tutti i malesseri del nostro pianeta. Grillo, dal canto suo, ha impostato una campagna denigratoria e speculativa su quanti erano macchiati dal marchio lugubre e mariolo della politica, parla di cambiamento epocale, di cittadini che entrano nello Stato e vieta ai suoi di partecipare in tv sotto le grinfie di quei politici che ne avrebbero fatto un solo boccone. C’è un famoso principio che spiega come non sempre quel che è male sia sbagliato come non sempre quel che è bene sia giusto. Vedere sbranati questi pulcini della politica dai volponi sarebbe stato utile a far capire cosa sono e cosa possono fare per il paese ma sarebbe stato destabilizzante per il Movimento e Grillo lo sapeva bene. Nella spartizione delle poltrone, già in atto, non dimentichiamo e immaginiamo le Commissioni, vedi il Copasir (comitato per la Sicurezza della Repubblica) con a capo la neo Senatrice Ivana Simeoni ora operatrice 118 a Latina che all’ora di pranzo trova il figlio, On. Cristian Iannuzzi, nel soggiorno di casa che diventa succursale del parlamento…. E la sicurezza della Repubblica? Come i grilli in natura… salta. Il M5S consapevole dell’impossibilità di governare il paese si propone affermando la volontà costruttiva nel votare solo quelle proposte che ritengono giuste e positive per i “cittadini”, sorge indelebile la questione giuridica del porre in essere sia nella sostanza sia nella forma l’intuizione legislativa che ha come fondamenta la Costituzione italiana e le sue leggi. Impavidi sostenitori di un mandato politico voluto dal popolo ma gestito ed esautorato dal suo leader e da quella figura in ombra che è il “pensatore” del movimento. Lividi nell’uso continuo del termine “distruggere” quel partito. Il Pd, che nel vincere perde senza l’onore delle armi, incapace di quel rinnovamento che avrebbe schierato ben più voti a favore della sinistra. Scelte sbagliate. La politica non è fatta per essere spettatori e giudici di proposte legislative importanti soggette al gradimento di un leader occulto. La politica sta nell’imporre democraticamente leggi e principi utili all’evoluzione della società, occorrono maestria e consapevolezza, necessaria e primaria diventa quella conoscenza dei fatti e delle materie che non è infrattabile nel giro di lezioni on line sul web. Nemmeno forzata da chi, come ieri sera nel programma “in onda” su La7, bevendo continuatamente del vino bianco scialava su principi sconosciuti dalla Costituzione inconsapevole che la democrazia si erge, vive e protegge proprio grazie a quegli articoli che i Padri fondatori vollero per il Paese. Quello che più mi spaventa rimane l’impreparazione di questi grillini sorti al più alto impegno del paese, la loro naturale impercezione delle “cose” di diritto e l’esser soggetti guidati da un’unica mente. Citerò Platone, un grande filosofo greco, a molti sconosciuto, che grande studioso della democrazia ha sempre definito la stessa in questi termini: quando la democrazia assume in maniera del tutto ingiustificata l'uguaglianza degli uomini e rinuncia programmaticamente al principio di competenza, è, essa stessa, destinata inevitabilmente a degenerare nella più terribile delle forme di governo; la tirannide.

Ci aggiorniamo amici... ci aggiorniamo!!!

 
 
 

Ilva, cosa c’è dietro?

“la fame è più forte della paura, per questo molti uomini accettarono di lavorare in quella miniera così lontana, in quella miniera dove ci si ammalava, in quella miniera pericolante, in quella miniera dove non esistevano misure di sicurezza”. Tratto dal film Marcinelle.

Il diritto al lavoro non ha bisogno di essere sancito dalla costituzione di uno stato, il diritto a vivere una vita misurata alla capacità personale di reddito e il diritto a lavorare nella sicurezza sostenibile sono principi che esistono nella natura umana e si evolvono nel tempo grazie proprio a quella disponibilità di coscienza e fattibilità che la società stessa realizza col passare del tempo. È anche vero che, tutti i "lavori", in misura certamente diversa, hanno un grado di pericolosità dovuta a molteplici fattori contingenti, incidentali o per la natura stessa del mestiere e della professione.

Non possiamo pretendere che in un conflitto a fuoco tra malviventi e Forze dell’Ordine, queste ultime, siano immuni dalla possibilità di morte solo perché dobbiamo coniugare il binomio “lavoro e sicurezza”, com’è anche vero che la casualità diventi forza predominante in determinati momenti; un proiettile sparato da lontano entra da un finestrino salta una persona e ne colpisce un’altra. Il destino? Possiamo credere, da buoni pensanti a pancia piena che l’evitare determinate azioni siano il by pass per la salvezza del famoso binomio. Come ho detto da ben pensanti a pancia piena.

Voglio essere ancora più specifico e destabilizzante, avvalendomi del parere di una psicoterapeuta e specialista in consulenze metodologiche e analisi dei dati statistici (Dott.sa C. Rigacci), pongo il suo assunto come assioma: Esiste un principio statistico-matematico, noto come principio di causa-effetto, che nel suo essere astruso ma utile, molto semplicemente ci dice che per affermare un nesso di casualità diretta e univoca tra un fattore A e un fattore B devo aver soddisfatto due condizioni (note come condizioni sperimentali) una delle quali è l’esclusione dell’azione di altri possibili fattori che possono o potrebbero concorrere a determinare quel benedetto fattore B!! Tutto questo, tradotto nuovamente, per dire, altro esempio banale, che è verissimo che chi fuma è a rischio tumore ai polmoni ma ben diverso è dire che solo e soltanto il fumo causa il tumore ai polmoni Infatti, purtroppo, noi sappiamo che pure i non fumatori si ammalano.

Va da se, impossibile considerare, nella terra tarantina, l’Ilva quale unico fattore inquinante.

A Bari qualche anno fa, la famosa “saracinesca”, l’ecomostro, di Punta Perotti, era abbattuta tra gli applausi di benpensanti, ambientalisti e categorie a godere. Oggi il comune di Bari e lo Stato italiano sono debitori nei confronti delle imprese costruttrici per una sentenza della Corte Europea che li vuole colpevoli e sanzionabili, quindi, baresi e italiani, dovranno risarcire quanto compiuto in un momento di euforica aberrazione mentale.

L’Ilva ha mostrato i denti, mettendo in ferie forzate 5000 dipendenti, molti hanno parlato di rappresaglia, di pugno di forza da parte dell’industria, di fascismo.  L’industria per molti è vista sempre come una belva da abbattere e mai come quell’asino che porta sulle spalle, spesso un peso maggiore di quanto sia dato di portare.

Mi sono sempre chiesto: se comprassi o costruissi la mia casa, lo farei a pochi metri da un vulcano che mi dicono essere fonte di altissimo pericolo, anche se i terreni sono dichiarati tranquillamente edificabili? Non mi pongo la domanda perché io vivo fuori dal centro abitato e sono circondato da terreni agricoli e niente vulcani. Credo, però, dovrebbero farsela in molti. Questo strano braccio di ferro, tra il Gip Todisco, il Ministro Clini, il Governo e l’azienda, ha del surreale, condito da un miscuglio non ben specificato di persone che si ergono a sostenitori del diritto salute e lavoro, altri a difesa dell’ambiente, operai in trincea per il loro posto di lavoro e, per certo, altre strane figure simili ad ectoplasmi che muovono i fili di una regia non ancora chiara ma dal sapore economicamente parlando omicida. Chiudere l’azienda è come fare un omicidio di massa, una strage di persone, di sogni, d’impegni presi e da portare a termine, una strage di vite che non sono solo quelle tarantine ma anche di tutto un indotto che circonda e vive grazie a questa struttura. L’azione compiuta dall’Ilva nel mettere in libertà forzata 5000 vite umane, mi ricorda azioni simili, veri e propri ultimatum che in quel di Torino erano di prassi quando un’altra azienda si presentava al Governo pro-tempore a bussar cassa. Lui non era fascista.

Attenzione al concetto di libertà, stato e politiche salutistiche. Ho l’impressione che questa vicenda, figlia di altre minori e in continua crescita, stia modificando radicalmente il modus stesso del sistema politico. Prima avevamo chi, nella qualità, ci forniva protezione e otteneva l’obbedienza, il popolo sapeva che il sovrano era uno solo ed era quello da combattere. Dallo jus primae noctis, quindi, si è passati alla tassazione obbligata per usufruire di benefici e assistenza.

Il cambiamento in atto da alcuni anni ha aggiunto all’identificazione tra sovranità e popolo, essenza delle democrazie moderne, una vera e propria politica filantropica. Questa mi spaventa più di tutto, pseudo salutisti che in nome del sostenibile, dell’ambiente e di mille plenarie cazzate (sic) assieme all’azione governativa e politica ci propinano il principio che il popolo è l’origine di ogni potere per poi privarci delle libertà individuali. Il tutto sempre nel nome del nostro bene, della nostra salute e dell'ambiente.

Oggi o domani, al più tardi, il Governo è costretto a prendere una decisione sull’Ilva, la necessità di mantenere in vita questa impresa è data proprio dalla priorità strategica d’interesse nazionale, dalla tutela dei posti di lavoro, dalla difesa ambientale e, soprattutto, per una questione scottante e pericolosa di ordine pubblico. Se lo Stato decidessi di entrare nel c.d.a. dell’azienda metterebbe in uso i famosi finanziamenti pubblici per il risanamento dell’Ilva, questo porterebbe a una nazionalizzazione dell’azienda che finirebbe per trasformarsi nel solito carrozzone pubblico, mangia soldi. Si calpesta il diritto inalienabile ed assoluto alla proprietà in nome della salute.

Volendo abbracciare le tesi della Procura e intendere legittime le accuse poste in essere contro l’Ilva quello che mi resta sullo stomaco (sic) è il perché si sia dovuto attendere fino ad oggi un’azione così invasiva. Perché non costringere l’Ilva a compiuti atti di ambientalismo sostenibili in anni passati? Tutti i predecessori del Gip Todisco hanno sempre ritenuto l’Ilva ligia al rispetto delle norme ambientali e alla difesa della salute? Domande cui non avremo mai una risposta.

Nei giorni a venire avremo modo di capire quale scenario definitivo si prospetterà per l’Ilva di Taranto, quanto l’ambiente sarà risanato e la nuova valutazione del binomio lavoro e vita. Di una cosa sono certo… ha ragione Jean Paul Sartre –“Quando i ricchi si fanno la guerra, sono i poveri che muoiono". -

Ci aggiorniamo amici... ci aggiorniamo!!!

 
 
 

30 giorni alla fine del mondo!

Secondo la famosa profezia dei Maya il 21 dicembre 2012 un evento planetario dovrebbe creare una discontinuità nei cicli storici dell’esistenza umana. Inutile dire che tutte le varie comunità scientifiche, astrologiche, storici e netturbini hanno confutato a merito o meno tal evento rivoluzionario. Films di ogni genere in qualche modo ci hanno preparato a eventi catastrofici, dai più semplici meteoriti, già responsabili di eventi devastanti nel passato a terremoti seguiti da onde ciclopiche che sommergono l’intera umanità lasciando pochi sopravvissuti che tra mille peripezie ricostruire il nuovo mondo. Leggendo i giornali, ascoltando i telegiornali e i vari talk show, tutto sommato, l’impressione che i Maya abbiano un tantino ragione si avverte. Mai era successo come negli ultimi tempi che il genere umano avesse a combattere una guerra di sopravvivenza cosi dura e caustica. Dalle notizie del mondo la voglia di guerra è palpabile, tra un Israele e un Iran alle corde, staterelli vittime di giochi politico-strategici della CIA, stati sovrani che sono sul punto di cedere la loro sovranità per una manciata di euro nel nome dell’economia solidale e corretta e, in fine, chi sogna il Quarto Reich.

Gli interni non sono da meno, la nuova moda di sbattere un politico in tribunale e poi accertarne o no la responsabilità è divenuta prassi combattiva e strumentale di una classe dirigente silenziosa e devastante, in nome dell’ambiente e della salute (in secondo piano) si colpisce senza soluzione di continuità ogni struttura che sia contraria all’ambientalistico sostenibile. E’ di oggi l’ultimatum dell’avvocato dei patron dell’Ilva alla magistratura di Taranto – o si apre o si chiude il polo più grande d’Europa -. Questo governo tecnico ci vuole imporre l’uso della moneta elettronica, che bella cosa, dicono che in tanti altri stati sia ormai sparito il dollaro, la sterlina o il conio patriottico per far spazio a questa tavoletta plastificata che distinguerà i ricchi dai poveri dal colore o dalla dicitura “platinum”. Nessuno intanto spiega che il negoziante ci metterà in carico le spese d’incasso. Le banche ringraziano.

Due parlamentari a caccia di voti, una che stimo per le sue cosce, l’altra per il diritto che gli scorre nelle vene, se ne sono uscite con una legge tutta al femminile. Il femminicidio. Il sapore è di pagliacciata perché pensare di avere una distinzione di genere nel diritto con equivalente diversità di pena è sbagliato nella forma e nella sostanza. Se si ammazza un bambino, è meno grave dell’uccidere una bambina. Il senso della legge è questo. Ergo, i due sessi, distinti tra loro da precise anatomiche, ormonali e cerebrali configurazioni, non rappresentano più una diversità biologica essa è divenuta, altresì, una diversità ontologica. L’uomo, per meglio intenderci, il maschio, era, è, e rimane, il punto di divisione tra tutti i generi sessuali. Il colpevole.

Ricordo ancora mia nonna, aveva il vizietto di conservarsi i soldi in un barattolo che teneva nella dispensa, da piccolo ho sempre pensato fosse una sua fantasia, una comodità, lungi dal pensare che fosse prassi comune nelle famiglie dell’epoca conservare i soldi sotto il mattone, nel materasso o nel famoso barattolo. I tempi cambiano e con essi l’abitudine, dal barattolo si è passati alle banche o alle statali e consolidate Poste Italiane, vero punto di risparmio per milioni d’italiani. Ultimamente è tornata in auge la moda del barattolo, in buona parte delle famiglie italiane, in special modo nel sud e isole comprese, le famiglie hanno ripreso a tenere i soldi custoditi in casa, i vecchietti prediligono ancora farsi scannare un giorno al mese da scippatori o in alternativa farsi fregare i soldi da suadenti pseudo controllori del gas. Sarà colpa del disperato bisogno di fare il bagno nei soldi alla Paperon de Paperoni? Questa mania ossessiva sarà dovuta da un regresso mentale? A pensarci bene le banche colpa non hanno e nemmeno gli eventuali prelievi forzati notturni dello stato, non posso credere che sia colpa dei pignoramenti di Equitalia … no, è sempre e solo il solito nero evaso che buona parte degli italiani conservano sotto il mattone.

E, perdindirindindina, Natale si avvicina, non potevamo farci mancare di certo la solita polemica social-trans-politic-mondiale sulla fratellanza che ci accomuna. A me di un asiatico che abita nel paesino di "cin cion chenesò" sinceramente, me ne frega ben poco e non trovo cosa mi possa accomunare. Ma io si sa sono molto autoctono.

La storia vuole che una preside di Caorso, comune dell’Emilia con una grossa popolazione di 4900 anime salga alla ribalta della cronaca per l’abolizione dei simboli natalizi in nome della fratellanza e della multiculturalità, lasciando i bimbi delle materne ed elementari senza babbo natale, senza re magi e senza lo spirito natalizio. Un genio della comunicazione questa preside, genio della cultura e della difesa delle tradizioni. Inutile dire che quelli di rifondazione comunista hanno chiamato tutti i contrari (il 99% della popolazione del posto) fascisti.

Tornando ai Maya non credo che poi abbiano sbagliato nella previsione, se leggiamo tutti i sintomi e le malattie che ci attanagliano ci rendiamo conto che il prologo di questa catastrofe lo abbiamo appena vissuto e forse dal 21 dicembre inizierà qualcosa che produrrà una significativa discontinuità con il passato. L’estinzione delle specie non sempre è dovuta a effetti esterni.

Ci aggiorniamo amici... ci aggiorniamo!!!

 
 
 

Lezione di Geografia.

Se dovessi fare lezione di geografia a ragazzi delle medie superiori sull’Italia, dovrei, obbligatoriamente parlane in un modus fuori dall’ordinario che rispecchierebbe più che mai la vera conformazione di questa penisola.

Andiamo a cominciare……

Cari ragazzi come ben sapete, l’Italia è una penisola bagnata su tre lati da un mare sempre in tempesta, i venti che spazzolano le onde danno vita a repentini cambiamenti di rotta, un po’ come le bandiere al vento. Una penisola attraversata da mille correnti differenti, ataviche, per non parlare poi delle obsolete nonché mendaci zone sismiche capaci di avvalorare tesi storiche sempre più false dal mero sapore opportunistico. Questa penisola non ha una vera e propria spina dorsale anche se gli appennini hanno da sempre tentato di unificare quest’ammasso di terra sotto un’unica catena montuosa, ma come sempre, le collinette non sono mai simili a vere e proprie vette spavalde che “teutonicamente” impongono la propria leadership obbligando le collinette a diktat economici interessanti solo per quelle poche altezze rilevanti. Questa penisola si divide in tante regioni e un paio di staterelli che condividono parte di queste terre abbandonate a pascoli di papponi e capponi. Ha netta rilevanza quell’autoctonicità delle genti che calpestano il suolo di quest’ammasso informe e bagnato di sangue di giovani ragazzi che nella parola “Patria” hanno versato la loro vita a fronte di bocche di cannoni. Sta di fatto che, un barbone piemontese, decise, con un ammasso di ferraglia dal colore delle camice rosse, di unire sotto un’unica bandiera questi greggi strani e mai omogenei. Politicamente parlando, l’Italia, ammasso uniforme di colore cangiante grazie al vento che soffia al momento, non ha una sua netta cognitio politca, vero è, che più che per semplice violenza o per l’imposizione astrale ed esoterica di stravaganti forme pseudo democratiche si è ucciso e distrutto, da un lato vite umane dall’altro quel sano e santo principio che si basa sulla democrazia. La libertà. Tra le varie leggende di questa terra esiste quella sul voto sovrano che darebbe al popolo quel potere di imporre il suo volere, ricordo quando me la raccontavano prima di prender sonno, favolette divertenti come quella su un palazzone al cui interno una certa moltitudine di persone dovrebbe fare gli interessi di questa strana accozzaglia di etnie diverse. Comici che diventano politici e politici comici, pare che la politica italiana sia da tempo in mano a Zelig e al Bagaglino. Economicamente, l’Italia, stando alla Costituzione, si regge sul lavoro, ed effettivamente tra inciuci, favoritismi, imbrogli, mazzette, una rosicata parte di lavoratori onesti e il pil prodotto dalle associazioni criminali, questa terra strampalata è riuscita a sopravvivere a due guerre e vari disastri politici. Storicamente questa non-nazione ha avuto figure importanti, quali scienziati, artisti, umanisti e uomini della terra che indossando una divisa con mostrine tricolore sono morti per difendere questa... "Patria", subendo, il più oltraggioso dei comportamenti, il tradimento. L’8 settembre. Il giorno del raggiro. Non dobbiamo dimenticare che spesso i vertici delle forze armate italiane sono stati al centro di situazioni a dir poco edificanti, dall’8 settembre a Ustica fino a finire alla storia dei due Marò. In fin dei conti è soldataglia, gente che sta lì solo per percepire uno stipendio perché questo stato, perché queste genti diverse tra loro dovrebbero curarsene? Perché, chi nella qualità, dovrebbe difendere un onore che ha il prezzo di una puttana di periferia? Deo gratias esiste una contrapposizione a tutto questo, dormiente e sorniona, sotto la stimolo d’interessi non proprio chiari, la parte più nobile del paese è pronta a imbracciare i forconi nel momento in cui costruisci un pollaio in una zona devastata da incendi o se l’amato quadrupede non sbrana libero per i parchi pubblici e, ciliegina sulla torta, non si capisce mai il famigerato “particolare interesse ambientale”. Nella guerra tra pallone e terzo sesso (oddio son di più di tre), abbiamo visto colpire ferocemente un ragazzo non certo laureato alla Bocconi, solo perché ha espresso un suo parere colorandolo con una parola… “froci in nazionale”.  A pensarci bene se i due Marò si dichiarassero fr.., ops... mi correggo, Gay, sarebbero fuori dall’India in men che non si dica. Occorre che qualcuno a caso, ad esempio, un Cecchi Paone, se ne inventi un’altra e magari questa volta riusciremmo a smuovere quello che qualche stelletta, lavandosi le mani, ha preferito lasciare a marcire in india due uomini di questo strano paese. Ma, ahimè i due ragazzi non sono né gay, né cani e nemmeno due alberi da conservare per la sopravvivenza del pianeta. Non sono ecosostenibili.  Se fossi, quindi, quel professore di geografia, forte del mio dictatus papae, parlerei in fine della popolazione che calpesta la sua cruenta polvere (dal 5 maggio) di questa penisola e lo farei ispirandomi a Gigi Proietti nel famoso film “febbre da cavallo”. Salvando parte degli italiani definirei il resto cosi: è un misto, un cocktail, un frullato de robba, un minorato, un incosciente, un regazzino, un dritto e un fregnone, un milionario pure se nun c'ha na lira e uno che nun c'ha na lire pure se è milionario. Un fanatico, un credulone, un buciardo, un pollo, è uno che passa sopra a tutto e sotto a tutto, è uno che 'mpiccia, traffica, imbroglia, more, azzarda, spera, rimore e tutto per poter dire: Ho vinto! E adesso v'ho fregato a tutti e mo' beccate questa... tié!.

 

Ci aggiorniamo amici… ci aggiorniamo!

 
 
 

Sto lavorando per voi....

Post n°430 pubblicato il 27 Giugno 2012 da il.corsaro.nero
 
Tag: vacanze
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a presto.

 
 
 

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