Creato da il.corsaro.nero il 22/02/2006
tutto quello che non riesco a digerire
 

 

Non cercate scheletri nel mio armadio, troverete solo abiti da sera!

Post n°429 pubblicato il 19 Aprile 2012 da il.corsaro.nero
 

Grande Andreotti, colpito ripetutamente da mille e mille indagini, ha sempre avuto quella classe che lo ha contraddistinto da ogni politico precedente e successivo. Vero è, che l’armadio di Andreotti non è mai stato trovato. Che il Maestro mi perdoni.

Oggi viviamo un momento di “passi indietro”, il clima da “regime di terrore” figlio della rivoluzione francese, attanaglia tutti i nostri politici, gli armadi ci sono, spesso sono presi d’assalto da indagini che tra la burla e il paradosso portano solo ad un effetto mediatico destabilizzante e compromettente per la democrazia.

La storia insegna che la definizione di parlamentare la dette Craxi quando nel famoso discorso alla Camera disse: Si alzi in piedi chi di voi non ha preso finanziamenti illeciti in questo Paese. Nessuno si alzò.

Frase sincera ma detta in un momento sbagliato, a Craxi costo la testa e ai parlamentari costo quell’atto di stizza che li portò a rinunciare all’immunità parlamentare. Questa operazione ha portato ad uno squilibrio tra i poteri dello Stato.

Non sempre tutto quello che è lecito è giusto come non sempre quello che è malaffare è malaffare. Chi non ha mai forzato un bacio in un corteggiamento? Una simile azione può portare ad un sonoro ceffone oppure a smuovere quella situazione di stasi che porta ad una relazione affettiva. Eppure quelle relazioni nate da un bacio forzato sono figlie di una violenza.

A scanso di equivoci dobbiamo sempre considerare l’animus nocendi del soggetto attore del fatto. L’intenzione che anima il comportamento di una persona, in particolare, è la ragione soggettiva, l’impulso psicologico che induce un soggetto a compiere un determinato atto giuridico. La buona e la cattiva fede.

Nello scenario politico dobbiamo considerare anche che l’abuso non ne vieti l’uso, l’uso moderato di una determinata azione non implica l’illegittimità a causa di chi ne abusa. Se trasportiamo questo concetto dallo scenario politico all’idea concreta popolare ci meraviglia scoprire che determinate azioni ritenute o ritenibili illecite possono esser condivise purché non se ne abusi e abbiano un ritorno popolare conveniente. Se pensiamo che ogni parlamentare o persona possa vantarsi di essere la perfezione dovremmo avere a disposizione gli armadi di tutti gli attori.

Sconsolante ma cruda e vera realtà.                                  

Il problema surge nel momento in cui due variabili, come flussi di materiale piroclastico in piena eruzione, compaiono nella vita quotidiana: una magistratura che entra a gamba tesa nella politica e chi lancia la moda del “passo indietro”.

Come ben sappiamo la magistratura ha il compito, in presenza di reato, della famosa azione penale, lasciamo perdere quanto di “colore” ci sia nella costruzione di un castello accusatorio, ricordiamoci sempre che i famosi pm sono una parte del processo e che un super partes ha il compito di giudicare in base a tutto quello che gli attori in un processo possono provare.

L’altra variabile è data dalla moda: mi dimetto perché sia fatta luce. Qui mi viene sempre il solito dubbio, excusatio non pentita, accusatio manifesta. In soldoni, se sono innocente perché devo dimettermi? Oltre al fatto che tali dimissioni possono arrecare un danno al lavoro che sto portando avanti per la collettività.

Ad ogni regola corrisponde anche una regola contraria, ovvero l’eccezione, non sempre chi è accusato è innocente.

Le cose diventano ingarbugliate nel momento in cui una parte politica ritiene di essere innocente a prescindere, mentre accusa l’altra di colpevolezza. Quindi abbiamo che il Presidente della regione Lombardia è colpevole a priori mentre quello della regione Puglia è innocente. Con questo criterio possiamo vedere tutti gli accusati o indagati di entrambi gli schieramenti dimettersi o rimanere seduti nella loro poltrona. La spiegazione sta nel non seguire la moda? Non credo proprio.

Solo il popolo leghista può girare con le scope in mano? Il popolo italiano non è stanco di avere quel manico sempre dove non batte il sole? Quando gli elettori prenderanno quella scopa e cominceranno a fare pulizia?

Ci aggiorniamo amici… ci aggiorniamo!!!

 
 
 

Siamo proprio sicuri che evadere le tasse sia errato?

Post n°428 pubblicato il 17 Aprile 2012 da il.corsaro.nero
 

Il concetto di equità sta nella capacità di valutare con equilibrio e imparzialità, diversa cosa è pensare che tale concetto possa riferirsi al voler dare due mele della stessa grandezza, colore, peso e qualità a Tizio e Caio. Ultimamente questo termine è stato abusato e, cosa più tragica, inteso in maniera errata.

In Diritto Costituzionale abbiamo quell’insieme di norme che hanno il compito di tutelare i diritti fondamentali e le libertà del cittadino, pongono in essere quei punti cardine, cd. principi, cui l’intero ordinamento giuridico deve attenersi e ispirarsi. La Costituzione è proprio quella legge fondamentale che diviene la fonte del diritto Costituzionale.

Se non ricordo male, nella nostra Costituzione è scritto che il popolo, con regolari elezioni, nomina delle persone che hanno il compito di confrontarsi con schieramenti politici diversi e quindi procedere alla creazione di quelle leggi che hanno lo scopo di regolare i comportamenti dei membri che costituiscono una società evoluta. Ma mi sa che ricordo male.

Consideriamo quella persona che circa duemila anni fa si è ritrovato a vivere la sua esistenza spiegando e aggregando tante persone in un’unica religione, l’ha fatto per puro spirito di bontà? Esiste una regola ben precisa, nessuno fa nulla per nulla. Volendo essere freddi calcolatori, anche Lui ha fatto quello che ha fatto per un tornaconto personale. Lascio a chi ha tempo e voglia la “qualità” del tornaconto.

Se tanto mi da tanto un parlamentare è tale non solo per spirito di politica e voglia di spendersi per il bene della società ma, in particolar modo, per quel tornaconto personale, il ritorno economico-sociale di essere un onorevole.

Un movimento politico supporta e riesce nell’intento di portare avanti un progetto politico non solo con la volontà ma occorre una determinata forza economica che è il finanziamento stesso dei partiti. Soldi che appartengono a me e a voi che tramite le casse dello Stato arrivano sotto la forma di rimborsi elettorali a tutti i partiti. Giunti nelle casse dei partiti non sono più soldi nostri ma di proprietà uso e consumo dei partiti stessi. Se così non fosse avremmo lo Stato che volendone controllare l’utilizzo ne dispone quindi anche un controllo sullo stesso partito, così come, non esistendo il finanziamento pubblico, avremmo solo quello privato che porterebbe a situazioni vantaggiose solo per chi foraggia il partito.  Corsi e ricorsi storici.

Se io do cinquanta euro a mia figlia e poi pretendo di controllarne-gestire l’utilizzo di ogni centesimo assumo la “gestione” di mia figlia. Non è democrazia. Guardate, il concetto di democrazia legata alla libertà individuale è molto complesso, in uno stato liberale si trova quel padre che dandoti i cinquanta euro da delle linee guida ma non t’impone un controllo capillare nella tua individuale gestione economica e sociale della tua esistenza. 

Quello che ultimamente mi chiedo è quanto sia giusto l’obbligo di attenersi alle regole emanate da un governo imposto sotto l’egida del presidente della repubblica con lo scopo paventato di ergersi a scudo contro il crescente e deleterio stato di crisi economica. Fin qui possiamo starci perché è nelle prerogative del Presidente della Repubblica. Come possiamo stare anche alle disposizioni urgenti e salva-stato che il governo, imposto, ci obbliga.

La legittima difesa ci permette di superare la norma che vieta l’uso della forza letale quando noi o una persona è in pericolo di vita. Quindi esiste nel nostro ordinamento il superamento della norma che è contemplato e giustificato.

La tassa è quell’obbligo economico cui siamo tenuti per far fronte a tutte le esigenze dello Stato che poi si realizza nella fruizione e godimento di beni e servizi a uso e consumo della stessa società. E’ logico pensare che si possa creare quella situazione in cui le entrate non coprono tutte le uscite, in questo caso lo Stato è costretto a chiedere una tassazione sempre maggiore fino al completo pareggio delle entrate e uscite.

Tutti noi, nel nostro bilancio economico casalingo cerchiamo di far collimare le entrate con le uscite e in una gestione casalinga sana abbiamo la creazione di un fondo di risparmio e la limitazione delle spese superflue, sta di fatto che per determinate situazioni incidentali attingiamo a quel fondo.

Lo Stato dovrebbe funzionare circa nella stessa maniera, se ciò non avviene, è dovuto alla cattiva gestione della “cosa” pubblica, all’evasione fiscale, nell’appropriarsi di somme di denaro da parte di persone che fraudolentemente operano per meri fini personali.

Lo Stato con una politica capillare combatte queste malformazioni congenite della società.

In un momento di crisi, dove la democrazia è posta in uno stato di “coma indotto” con un governo non eletto dal popolo, ci aspettiamo, almeno, che lo stesso applichi tutte quelle attività utili alla risoluzione della crisi. Il pagamento di tasse che portano ai limiti della sopravvivenza e che in casi sempre più alla ribalta diventano nuovo foraggio per speculazioni e utilizzi impropri ci mettono in uno stato confusionale. Stato confusionale esasperato da una totale assenza di politica, di quelle persone precedentemente elette con regolari votazioni e come se non bastasse da un giornalismo sempre più pungente che per amore della cronaca ci propone situazioni a limite del grottesco.

Il cittadino che aprendo il giornale legge di appropriazione di somme in denaro da parte di esponenti politici o amministratori, legge di contraddittorie voci tra presunti rapporti tra stati europei, di controlli a tappeto per la caccia all’evasione. Legge di gente che si uccide per l’impossibilità di fare fronte al pagamento di tasse o al fallimento della propria impresa perché lo Stato stesso non fa onore in tempi brevi al debito contratto, resta attonita e si sente oppresso sempre di più da un peso fiscale che ha il sapore della burla. Pago lacrime e sangue per poi vedere i miei sacrifici……!

Le cose che mi lasciano un sorriso amaro di tutta questa vicenda sono tante, tra queste la caccia all’evasore fatta dagli organi dello Stato in maniera cosi pressante e capillare… già… ma fino ad oggi dove sono stati? Com’è possibile pensare che l’evasione sia cresciuta in pochi giorni? Prima eravamo un paese di santi? I vecchi agricoltori insegnano che l’albero si raddrizza da giovane quando è un ramo verde e duttile non quando è ormai tronco consolidato.  Siamo al paradosso, tassare gli sms utilizzato per il 90% da adolescenti, tassare le borse di studio o il semplice sbarcare su un’isola minore del nostro paese.

In tutto questo marasma nasce e prolifera la sfiducia, prolifera gente come Borghezio che ha l’idea, di vendere Sardegna e Campania per eliminare mafia e camorra e nello stesso tempo parare i debiti dello Stato, intanto la gente si ammazza, gli imprenditori o semplici ragazzi sfiduciati e ormai senz'altre speranze di realizzarsi pongono fine alla loro esistenza.

Ciliegina sulla torta, tra corruzione, evasione, imprenditori e giovani che si ammazza, lavoro introvabile, burocrazia selvaggia, spesa pubblica da ridurre e parlamentari da dimezzare il nostro parlamento cosa fa??? Rimette in piedi la norma “bavaglio sui blog”. Evviva la libertà, ormai parola obsoleta e utopistica. Le lobby hanno sempre vinto.

Ci aggiorniamo amici… ci aggiorniamo!!!

 
 
 

Tra uomo e animale… scelgo l’uomo.

Post n°427 pubblicato il 11 Aprile 2012 da il.corsaro.nero
 

L’estremismo è quella tendenza che porta ad accentuare, oltre normale limite, una componente della vita. Tristemente conosciuta, questa “tendenza”, per via di tante vite umane perse nel nome di un dio, di una religione o di una qualunque idea che diventi “primus inter pares”. Figlio dell’estremismo è l’integralismo che vuole prevalga, rigettando e delegittimando, la propria posizione su tutte le altre. La violenza.

Per molte “associazioni”, ipotizzando, il famoso gioco della “torre”, non avrebbero dubbi nello scegliere chi salvare tra “fido” e un essere umano. L’uomo avrebbe la peggiore delle situazioni. La morte.

Come tanti di voi, anch’io gironzolo tra facebook e twitter, tra le mille cose, belle o dementi, quelle che mi lasciano più perplesso restano foto e commenti su animali e persone. Spesso vedi la padroncina di “fido” arrivare a baciarlo sul muso, sulla lingua, a chiamarlo “bambino”. Affermazioni del tipo “ sono bimbi pelosi ma sono i miei bambini” o chi, con tutto l’odio e la ferocia possibile si erge a giudice e giustiziere di chi, presumibilmente, abbia arrecato un danno a un animale, richiedendo di condividere le sofferenze peggiori a un essere umano presunto colpevole. Fanculo la Dichiarazione Universale dei diritti Umani.

A questo punto gli animalisti vorrebbero la mia testa ma posso rispondere con una citazione di John Stuart Mill: “Non possiamo mai essere certi che l'opinione che tentiamo di soffocare sia falsa; e se ne fossimo certi, soffocarla sarebbe ancora un male”.

A fronte di tale citazione, come tante persone, ho sempre posseduto per casa un quattro zampe, cane o gatto che fosse; ha sempre ricevuto quello che, in un ordine a persone evolute, si deve a un essere di altra specie con il quale si costruisce, senza sostituire a quello umano, un rapporto di convivenza. Per giusta consistenza di vita e per quello che la catena evolutiva ha sempre determinato io l’essere umano lui l’animale. Rispetto reciproco. Nessun estremismo.

Non mi è mai balenato nella mente di baciarlo sulle labbra, di farlo dormire nel mio letto tra le mie lenzuola, di farci il bagno nella vasca. Sono anormale? Beh fiero di esserlo perché preferisco un altro essere umano per certe situazioni.

L’estremizzazione in cosa sta? Porgere del cibo in un vassoio d’argento (nota marca di cibo per gatti), chiudere gli zoo, chiudere l’esercizio della caccia e della pesca. E ancora, evitare la così detta “mattanza degli innocenti” a Pasqua, l’eliminazione di tradizioni quali il palio di Siena o le corse di animali, la tessera sanitaria per gli animali, invocare la pena di morte per chi abbandona un animale, chiamare bambino un animale distruggendo e offendendo in un paragone che non ha eguali una specie diversa con la carne della nostra carne che sarà fonte di gioie e dolori, ma sempre un nostro proseguo nella vita. I “padroni” di animali hanno vinto battaglie più o meno giuste, farli entrare in ristoranti, in farmacie, in albergo, tutte cose giustissime. Trovo furbo e giusto che in alberghi e in ristoranti, il “fido” di turno, paghi per i servizi che usufruisce e nello stesso tempo se spendo buona parte dei miei soldi in queste spese, è giusto aver messo le spese degli animali nel redditometro ed è giusto che abbiano una tassazione diversa a quella di chi non ha animali o non può permetterseli perché gli abbassano la pensione.

La “rossa” Brambilla si è “fatta” (sic) la nouvelle Giovanna D’Arco degli animali, è riuscita a riunire in un solo fronte tutte le associazioni animaliste e ambientaliste nella cruenta battaglia per la difesa degli animali, cosa giusta in una società evoluta che pone il rispetto per tutte le specie animali. Sacrosanta è la difesa della “Teologia degli animali” (vedi Matrix), dove lo pseudo-teologo afferma che nella creazione l’uomo si è posto arbitrariamente in una teologia antropocentrica e, che, il comandamento non uccidere riguarda tutti gli esseri viventi animali inclusi. Magari dovrebbe spiegarlo al pitbull che ammazza la bambina di due anni, le facce degli altri ospiti sono indecifrabili tra il sorreggere la teoria o rendersi conto che forse si è centrato il ridicolo. O come Rita Dalla Chiesa che parla di “barbara tradizione incivile” quella dell’agnello alla brace…. Chissà che ne pensano i romani con l’abbacchio alla scottadito e delle migliaia di persone che lavorano nella zootecnia e che con l’allevamento di animali da carne danno da vivere alle loro famiglie. Senza parlare dello stilista Elio Fiorucci, con il suo movimento “la coscienza degli animali”, parla di no alle pellicce, e di una ragazza di diciotto anni che diventa anoressica per fare la modella?? Ne vogliamo parlare Fiorucci? A che pro… è solo un essere umano non fa tendenza.

Queste scene come quelle su Facebook o Twitter sono impregnate da un integralismo assurdo che in momenti di crisi è più che mai deleterio, vedi le 331 grandi opere ferme per la violenza di attivisti a scapito di migliaia di posti di lavoro. In fin dei conti chi perde il lavoro o non porta il pane a casa ai suoi figli, è solo un essere umano.

Le incongruenze sono tante, in campo religioso Dio ha fatto l’uomo a sua immagine e somiglianza, mai letto d’immagine e somiglianza con un cane o gatto, la scienza pone l’uomo al vertice della catena alimentare e l’animale al secondo posto, mentre, i vegetali al terzo. Il tutto perché esiste un ordine naturale dove non sempre l’uomo è stato cacciatore e non sempre è stato preda. Ma lo è stato e lo è ancora.

In ultima analisi il rispetto per un animale è una cosa che non può e non deve esser esercitata sotto coercizione perché si cadrebbe nel ridicolo e nella discriminazione verso l’essere umano, ogni funzione, ogni attività deve avere lo scopo principe del soddisfacimento dei bisogni umani, se cosi non fosse, l'uomo, non sarebbe antropocentrico nell’universo conosciuto in virtù all'evoluzione dell’intelletto, ma ci sarebbe un ippopotamo o una zanzara.

Quello che si è perso è il rispetto dei ruoli, io sono l’uomo e lui è l’animale come allo stesso tempo lui è l’animale ed io l’uomo. Entrambi abbiamo l’obbligo di rispettarci nei limiti della comprensione "delle cose", non possiamo accettare per un semplice principio di equità che ove l’uomo compie un crimine verso un animale, è punito con pene severe mentre se un animale ammazza un uomo, è sempre colpa dell’uomo.

Quando parliamo di limitazione della libertà, la giustifichiamo solo perché può divenire una minaccia per gli altri esseri umani, nello stesso tempo va considerato il principio di salvaguardia, la legittima difesa non intesa solo quale scudo nel proteggere la nostra o l’altrui vita ma anche nel senso più ampio quello del rispetto della vita umana.

In questo momento storico particolare dove in tanti parlano di “un passo indietro”, sarebbe auspicabile che per il rispetto di tutti gli attori, e perché esista il rispetto dei ruoli, molti integralisti dovrebbero indietreggiare e rivedere alcune loro politiche, sia in materia di animali sia di ambiente.

 

Ci aggiorniamo amici… ci aggiorniamo!!!

 
 
 

Marò, storia di un’esecuzione annunciata.

Post n°426 pubblicato il 07 Marzo 2012 da il.corsaro.nero
 

Ricordo i tempi della media, quando le prime esibizioni di muscoli, per denunciare uno status di maschio, erano quelle di colpire l’attenzione delle ragazze sopraffacendo il solito pirlotto debole e poco benvoluto. Rischi a livello zero.

A quell’epoca non si parlava di bullismo e nemmeno di branchi assetati di sangue, ma semplici buffonate goliardiche che, comunque, servivano per raggiungere lo scopo. Diventare pari tra i pari.

Non mi è ancora chiaro chi voglia farmi credere che l’unica nave che abbia, direttamente o indirettamente, causato la morte d’innocenti pescatori indiani o pirati, sia stata la Lexie e, contemporaneamente, la solerte polizia indiana, è stata cosi scaltra e oculata nel sorvegliare miglia e miglia di mare salvaguardando i propri pescatori dai pirati e dalle navi, tutte oxfordiane, che navigassero per quei mari. Tutte tranne una, tutte tranne la colpevole, tutte tranne l’unica nave con feroci e psicopatici killer sul ponte, pronti a crivellare di pallottole ignari pescatori innocenti, la Lexie. Che jella per la Lexie.

Certo è che per quei mari passano mercantili francesi, inglesi, americani… già ma quelli hanno quel dannato vizio che per un nonnulla ti mandano i loro aerei sulle corna e ti riempiono di bombe per poi magari affermare che l’hanno fatto per ripristinare la democrazia, intanto t’invadono e sfruttano le tue risorse. Altra storia questa.

Inutile parlare della Convenzione di Montego Bay, sottoscritta da tutte le nazioni e recepita dal 98% delle stesse, India inclusa.

Com’è inutile parlare dell’immunità legale, ovvero, l’accordo sui Vessel Protection Detachement, inerente l’uso di forze militari regolari su navi mercantili per scorta anti pirateria. L’India non lo riconosce. A che serve parlare con un governo che non riconosce l’azione antipirateria e ritiene tutto il mare, antistante alle sue coste di sua esclusiva pertinenza?

Il diritto internazionale è ormai carta straccia, no, mi sbaglio, è carta igienica.

Prendiamo una nazione a caso, l’India, in forte sviluppo economico e che assieme a Russia, Brasile e Cina formano il Bric, quell’area geografica che non ha omogeneità ma che accomuna questi stati in una forte crescita economica suggellata da intensi rapporti commerciali. Certo la Russia e la Cina sono Stati intoccabili, fortemente politicizzati e pressanti nei loro veti all’Onu, il Brasile ha già messo l’Italia a pecorelle con il caso Battisti, l’India no, l’India è, ops mi correggo, era ancora dietro le quinte, ancora non riusciva a presentarsi come bulletto tra i bulli. I tempi delle medie.

Prendiamo un’altra nazione, una sempre a caso, l’Italia.

Ultimamente si è parlato di questa repubblica delle banane (cito Agnelli) solo per le scopate alla Siffredi dell’ex Premier settantaseienne, nonché padre di tutte le cosche mafiose e dell’affare truffaldino. Un’Italia che non ha accettato il matrimonio tra gay e che ancora permette a un altro ottuagenario, al secolo Papa Benedetto XVI, di risiedere su terra italiana e di non pagare le tasse. Un’Italia che dal dopoguerra è vissuta con l’insegnamento sinistro contro la divisa e chi la indossa, permettendo ad assassini politici, ma sempre assassini di ricoprire posti di prestigio in consigli comunali o insegnare in università statali. Una nazione divisa da un nord contrario al sud e un sud pappone dietro al nord.

Ciliegina sulla torta sono state le varie agenzie americane con le loro etichettature squalificanti e la Merkel che tutto sommato se andavamo in fallimento gli stava meglio. Per non parlare del francese con le orecchie come topo Gigio.

Agli indiani, non deve esser parso vero che si aprisse loro una possibilità cosi squisitamente pronta per poter dimostrare al mondo intero che mettevano a chiappe all’aria una nazione figurante sulla carta una delle sette potenze maggiori ma nei fatti un colabrodo da terzo mondo.

Se poi aggiungiamo agli ingredienti di questo pasticcio l’aspra corsa politica in atto in India, dove una maggioranza risicata tenta di mantenersi la poltrona proprio dimostrando durezza e amor di patria a un’opposizione e un’opinione pubblica che odia letteralmente l’Italia, il gioco è fatto. Tutto il resto delle teatrate sono solo contorni.

A farci fare ancora di più la figura delle mammolette si è messa l’Unione Europea che ha alzato la voce con l’India e chiedendo una risoluzione immediata della vicenda. Ecco il fratello maggiore intervenire a difesa del fratellino piccolo e pirlotto. Nemmeno la scusa di aver messo in moto la nostra flotta navale militare facendo capire che andavamo in India a suonargliele, già a farglielo solo capire, perché avremmo immediatamente aderito al veto dell’UE e almeno salvato la faccia. Vedi la Francia contro Gheddafi, solo che, piccolo particolare, i francesi se ne sono fregati dell’UE.

La nostra Diplomazia è il giusto spaccato della nostra nazione, una schifezza.

Se ai tempi delle medie durante una dimostrazione di forza contro il solito pirlotto ci fossimo trovati difronte il fratello maggiore a sua difesa, avremmo avuto solo due possibilità, o indietreggiare con la coda tra le gambe e perdere la faccia con le ragazze, oppure, andarci giù duro e prenderle o darle, alla fine se anche ci fossimo ritrovati con un occhio nero, potevamo sempre dire di averli fatti a pezzi e di esser ormai pari tra i pari.

Ecco perché la sentenza dei Marò è già scritta.

L’India sta creando un pericolosissimo precedente che può, e sarà usato, in tutte le parti in crisi per le quali Cuori in Divisa difenderanno e rappresenteranno la loro Patria.

 

Ci aggiorniamo amici… ci aggiorniamo!!!

 
 
 

Prima che sia troppo tardi.....

Post n°425 pubblicato il 06 Marzo 2012 da il.corsaro.nero
 
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Appena riuscirò a scrivere con calma faremo due parole su questa storia.

 
 
 

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