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GANDHI GARLAND
'IMAGINE' IN PIAZZA DUOMO A MILANO
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GANDHI GARLAND
FESTA DELL'UNIONE EUROPEA
9 MAGGIO - FESTA DELL'EUROPA
L'UNIONE DELLE COMUNITA' EUROPEE
uno stato federale
una sola bandiera
un inno nazionale
cittadini comunitari
questa e' la nuova
patria... L'Europa!
E' ORA DI FARE L'EUROPA
IERI ABBIAMO FATTO GLI ITALIANI,
DOMANI FACCIAMO L'EUROPA DEI CITTADINI E DELLE COMUNITA'
Questo Blog sta dalla parte dei cittadini europei onesti, oppressi e delusi dai governi degli stati nazionali, divisi da lotte di potere e dagli interessi dei pochi, incapaci di dare risposte pratiche e concrete alle domande e ai bisogni dei cittadini e delle loro comunita.
Post n°47 pubblicato il 07 Febbraio 2011 da fuorischemi
Non violenza e’ la traduzione della parola sanscrita ahimsa… a (non) himsa (violenza). Spesso, per definite una cosa positiva si usa il suo contrario, l’immagine di cio’ che non e’, pero’, se ci pensate, rende l’idea… quando manca la parola, e’ facile usare questo stratagemma verbale… per dire “ti sto dicendo la verita’…” diciamo spesso “non ti sto dicendo delle balle”. Allora… cosi’ come poverta’ si puo’ dire non-ricchezza, compassione e’ non-discriminazione, verita’ e’ non-illusione, non-conflitto e’pace, non-competizione e’ cooperazione … non-violenza e’ amore. La parola amore e’ usata oggi in mille modi, con mille sfumature di qualita’, ma la piu’ appropriata per la non-violenza e’ l’amore incondizionato, quello che tutto comprende, quello capace di trasformare il nemico in un amico, l’Amore con la A maiuscola, l’Amore spirituale. Oggi amiamo cio’ e chi ci piace, amiamo chi ci attrae, amiamo chi ci e’ simile, amiamo un’idea o un ideale, una squadra o un personaggio, amiamo cio’ che ci da’ piacere e soddisfazione, ma tutto il resto non lo amiamo… non amiamo il diverso, quello che non ci piace o ci respinge, non amiamo chi ci ostacola e non ci ama… insomma, credo che si sia capito che il livello di amare dell’umano medio contemporaneo sia limitato e ‘condizionato’ e spesso infatti viene associato a stati di sofferenza e infelicita’, di aspettative e delusioni.. Possessivita’ e gelosia, insicurezza e paura di perdere, competitivita’, pregiudizi e ferite del passato sono spesso gli ostacoli su cui inciampa e cade l’amore con la a minuscola. L’Amore con la A maiuscola e' l'amore che tutto da' e nulla chiede... e' l'amore che accetta senza limitazioni, l'amore che ama senza condizioni e che non chiede, ma da' cio' che e' dovuto ad ogni simile, prossimo o lontano, l’ amore dell’anima, che ama totalmente.... |
Post n°46 pubblicato il 03 Febbraio 2011 da fuorischemi
Vorrei precisare che, con questa serie di post sulla nonviolenza, non e’ mia intenzione di criticare e tanto meno giudicare i violenti o la violenza… o di stabilire un metro di misura per la coscienza di ciascuno. Sono stato per anni vegetariano, vegano, e quando uscivo a cena con gli amici, la mia libera scelta di evitare i prodotti animali nella mia dieta sembrava mettere in imbarazzo i carnivori, quasi che si sentissero giudicati dal mio “presunto” integralismo… Quando mi capitava di promuovere tra gli amici il riciclaggio con argomentazioni semplici e sensate, mi sentivo interpretato come se stessi rimproverando quelli che ancora non facevano la raccolta differenziata… Quando giravo in bicicletta e spiegavo le mie motivazioni salutiste, ecologiste e la mia scelta di lasciar liberi i parcheggi, immediatamente percepivo come se avessi accusato quelli che giravano in citta’ con l’automobile di scarsa coscienza civica ed ambientale… Ho reso l’idea? Lungi da me dunque l’intenzione di predicare contro il demone della violenza, di innestare sensi di colpa, di separare i buoni dai cattivi, ma dato che nell’aria c’e’ molta comprensibile tensione sento il dovere di offrire un’informativa che sgomberi il campo da quell’idea, che hanno in molti, che la nonviolenza sia l’attitudine di chi subisce passivamente la violenza senza reagire… Un nonviolento non e’ uno che e’ contro la violenza… la conosce e la comprende, ma cerca di astenersi dall’alimentarla, ne prende le distanze, non si lascia coinvolgere, si dissocia e non si associa… a volte per libera scelta, altre volte per predisposizione dell’anima, altre volte ancora e’ il frutto di un lavoro di ricerca, di pratica, di autodisciplina, ma un nonviolento vero non e’ uno “contro”, ma e’ uno “per”… Chiudo qui, per ora, chiedendovi una riflessione ed un parere…se l’odio e’ associato alla violenza e l’amore alla nonviolenza…. secondo voi, nel mondo, c’e’ piu’ odio o c’e’ piu’ amore?
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Post n°45 pubblicato il 02 Febbraio 2011 da fuorischemi
Il braccio di ferro tra le due meta’ contrapposte di un popolo diviso e’ quello che vediamo succedere in Egitto oggi e mi offre lo spunto per una doverosa riflessione… Sta succedendo in tutto il mondo… entro i confini degli stati, democratici o autoritari, meta’ del popolo chiede un cambiamento radicale, la caduta del governo, e l’attenzione ai problemi della gente, e l’altra meta’ vuole la stabilita’, la continuazione del regime, del governo e dei privilegi di chi, col sistema, ha comuni interessi di sopravvivenza… In Egitto sono cominciati gli scontri, con i morti ed i feriti, e su tutte le tv del mondo, sono apparsi i fantasmi della guerra civile, la febbre della rabbia e dell’odio per il nemico… il 13 febbraio si preparava uno scenario simile per Milano, con la manifestazione lanciata da Berlusconi per il governo e contro i magistrati e la contromanifestazione lanciata da Santoro, Travaglio e la Spinelli contro il governo e in difesa dei magistrati… per fortuna, entrambi gli eventi sono rientrati, ma lo scontro sembra solo rinviato. Cosa succedera’ e’ difficile pronosticare, ma sicuramente ci vuole una presa di coscienza… la violenza crea danni alle cose, alle persone, all’economia, al morale delle gente e cosa cambia? Cadono i regimi e altri regimi si costituiscono al loro posto, per gestire la recessione e facendo promesse che non potranno mantenere… le bolle finanziarie americane sono scoppiate facendo sparire enormi quantita’ di denaro che non c’era… era fasullo, virtuale… l’abbondanza era solo un’illusione ed ora ci sono molti meno soldi in giro… non ci puo’ essere crescita, se non temporaneamente drogata, ed e’ doveroso ridimensionare le aspettative, i consumi e soprattutto gli sprechi di risorse, adottando uno stile di vita eco-umano-sostenibile…. La poverta’ volontaria… cosi’ la chiamava Gandhi e la indicava come uno dei principi della vita nonviolenta. I governi, in tutti gli stati, sono al collasso perche’ indebitati e vincolati a mantenere le loro costose istituzioni e burocrazie non possono fare dei tagli senza che il popolo si ribelli… se le entrate calano, devono inesorabilmente calar le uscite, ma non possono dire la verita’… crollerebbero le borse, fallirebbero le banche, chiuderebbero le aziende e sarebbe una catastrofe… per cui continueranno a far promesse che non potranno mantenere e dovranno fare i conti di cassa tutti i giorni, confrontarsi con lo scontento, fino a che non potranno far altro che arrendersi, alzare bandiera bianca e dichiarare fallimento. E allora? Allora bisogna prepararsi, organizzarsi e fare progetti di un ordine sociale che sappia sostituire i governi e gli stati nazionali… lo Swaraj, l’autogoverno della coscienza individuale e delle comunita’ degli individui, un altro principio indicato dal Mahatma per la costruzione di una societa’ nonviolenta… Oggi ci sono movimenti che promuovono la decrescita felice, la vita semplice, il ritorno alla terra, il lavoro manuale, il consumo consapevole, la distribuzione a kilometri zero, l’uso delle energie rinnovabili, le biotecnologie, l’autonomia e l’autogestione delle comunita’ ad impatto zero, le citta’ di transizione…movimenti che pioneristicamente precorrono i tempi e aprono scenari futuristi di quel mondo migliore possibile che tutti sognano e desiderano… un mondo in cui sia possibile vivere senza violenza. (continua nel prossimo post) |
Post n°44 pubblicato il 01 Febbraio 2011 da fuorischemi
La NONVIOLENZA non e’ soltanto un modo per manifestare o per fare una rivoluzione. Non e’ solo disobbedienza civile, obiezione di coscienza, resistenza passiva, difesa popolare nonviolenta… La NONVIOLENZA e’ uno stile di vita, di comportamento…e’ un’attitudine interiore… e’ un modo di pensare, di agire, di rapportarsi con gli altri… Siamo piu’ o meno tutti consapevoli delle violenze che permeano ed impregnano il mondo contemporaneo, ma spesso partecipiamo, senza rendercene conto, a sistemi e meccanismi economici, sociali, politici e culturali che ci mettono a disagio nel rapporto che ognuno ha con la propria coscienza, ma per conformismo e per necessita’ facciamo molti compromessi, alienando i valori umani e spirituali in cambio dei valori materiali. Tutti desiderano un futuro di pace, di cooperazione, di solidarieta’ e di giustizia sociale… Tutti desiderano liberta’ e benessere per tutti… un benessere fatto di buona salute, lavoro e dignita’ …. Tutti desiderano una buona qualita’ della vita, dell’aria, dell’acqua, del cibo, e tutti desiderano star bene con se stessi e con il loro prossimo, la famiglia, i colleghi, i clienti e i fornitori, la comunita’ in cui vivono… Se e’ vero dunque che tutti desiderano le stesse cose, come mai viviamo una vita cosi’ diversa dalle nostre giuste aspirazioni? Possiamo far qualcosa per cambiare questo mondo violento in un mondo migliore? Ciascuno di noi ha incredibili potenzialita’ di essere un agente del cambiamento positivo del mondo intero, cominciando da se stesso, dalla propria famiglia, azienda, comunita’ di residenza, integrando nella propria vita quotidiana i principi della nonviolenza. Quali sono? Sono principi semplici, facilmente assimilabili e comprensibili che saranno il tema dei miei prossimi post…
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Post n°43 pubblicato il 30 Gennaio 2011 da fuorischemi
63 anni fa, oggi, fu ucciso il suo corpo ma la sua grande anima vive ancora nei giovani indiani Gli studenti delle universita’ di Munbai, insieme agli attivisti gandhiani, operatori del sociale e cittadini nonviolenti hanno marciato oggi nelle vie del centro della metropoli indiana commemorando il 63simo anniversario della morte del Mahatma Gandhi, assassinato da un integralista hindu il 30 gennaio del 1948. Lo scopo della manifestazione era quello di richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica indiana sui principi di “communal harmony” promossi da Gandhi per il vero sviluppo delle comunita’ locali… la pace locale, intesa come civile convivenza tra diversi, per credo religioso o politico, la cooperazione, per affrontare i problemi di tutti, cominciando dai piu’ deboli, l’armonia e la comprensione nella relazioni umane, nelle famiglie, nelle aziende, nelle comunita’, i principi sui quali il Mahatma intendeva fosse costruito il suo progetto dell’India postindipendenza… uno stato federale formato dalla rete delle autonomie locali, citta’ metropolitane e comunita’ rurali, libere ed autonome ed autogestite dai cittadini residenti. Pur se il suo progetto federalista non fu immediatamente implementato (l’India di oggi si sta muovendo in quella direzione ed ha gia’ istituito i comitati di autogestione gestione dei villaggi rurali) i principi di partecipazione diretta alla democrazia, di pacifica convivenza e di armonica, consapevole cooperazione sono piu’ che mai attuali e rilevanti nel mondo di oggi, dove i valori morali stanno degradando e l’odio, l’antagonismo, la violenza stanno diffondendosi rapidamente. Tra i vari slogan e cartelli inneggianti alla pace nelle comunita’ e alla cooperazione e solidarieta’, alla convivenza tra le diverse fedi religiose, spiccavano questi .... “occhi per occhio, rende tutti ciechi!”... "Quando gli elefanti litigano, ne va di mezzo l'erba!"... "la pace nel mondo e' responsabilita' di tutti"... "Cooperazione e solidarieta' per costruire insieme il nostro futuro!"
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Post n°42 pubblicato il 27 Gennaio 2011 da fuorischemi
Il Giorno della memoria, è il giorno di tutti i bambini, le donne, gli uomini uccisi in massa da ideali politici, religiosi o economici e dalla follia di menti malate. Lo sterminio di slavi, persone di colore, disabili, omosessuali ed ebrei compone la triste pagina dell’umanità che oggi ricordiamo come Shoa. Sfortunatamente non è l’unica lacrima insanguinata sul volto del genere umano. Oggi dunque sia il giorno della memoria globale, che si estende a passato e presente con la speranza di non ricadere nel più grande dei genocidi: l’indifferenza e l’insensibilità del mondo nei confronti degli innocenti che muoiono, come, per esempio, ancora oggi nel Darfur. Cito qui solo alcuni degli orrori che, come umanita', abbiamo sulla coscienza..
1. GENOCIDIO DEL POPOLO ARMENO
Sia Pace alle anime di tutte le vittime della crudelta' umana e siano le nostre coscienze unite nell'auspicare un mondo di non violenza, fatto di esseri umani capaci di confrontarsi e convivere con i sacri valori della diversita' della vita, della solidarieta' e della giustizia... |
Post n°41 pubblicato il 21 Gennaio 2011 da fuorischemi
E' una pagina che ho usato molte volte, quando ero giovane, nei dialoghi e litigi con i miei genitori per la mia indipendenza, e l’ho citata spesso, quando sono stato richiesto di mediare i conflitti tra genitori e figli, all’interno di famiglie in cui i cosiddetti ‘bamboccioni’ si sentivano animali in gabbia, desiderosi di autonomia ed emancipazione, ma imprigionati dal bisogno e trattenuti dall’amore e dall’attaccamento dei loro genitori. Molti, moltissimi sono certo che la conosceranno gia’, ma potrebbe venir utile in qualche casa dove, in questi giorni, magari c’e’ un po’ di conflitto generazionale. I Figli una donna che reggeva un bambino al seno disse: Parlaci dei Figli.
Potete cercare di essere simili a loro, ma non di farli simili a voi: Voi siete gli archi da cui i figli, come frecce vive, sono scoccate in avanti.
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IL BAMBINO IMPARA DA CIO’ CHE VIVE Se vive nel rimprovero… diventera’ intransigente. Se vive nell’ostilita’… diventera’ aggressivo. Se vive nella derisione… diventera’ timido. Se vive nel rifiuto… diventera’ sfiduciato. Se vive nell’incoraggiamento… diventera’ intraprendente. Se vive nell’apprezzamento… diventera’ comprensivo. Se vive nella lealta’… diventera’ giusto e fiducioso. Se vive nella stima e nel rispetto… diverra’ sicuro di se. Se vive nell’amicizia… diventera’ amico del suo mondo e il mondo gli sara’ amico… (Law Nolte)
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Post n°39 pubblicato il 18 Gennaio 2011 da fuorischemi
A tutti gli uomini, cittadini maschi della repubblica italiana, propongo di attivarsi per sottoscrivere una ‘class action’ (azione legale collettiva) che chieda al sig.Berlusconi l'indennizzo dei danni morali di cui e’ responsabile per aver compromesso la rispettabilita’ e l’onorabilita’ dell’uomo italiano. Si puo’ anche capire che il primo ministro sia un tipo da night ma, il suo comportamento, pubblico e privato, con tutti i suoi eccessi ed abusi, ha creato all’immagine del maschio italiano, alla sua reputazione, un danno grave ed incalcolabile. Le donne italiane e quelle del mondo (che gia’ avevano una scarsa opinione dell’uomo italiano) adesso ci considerano tutti come maiali, puttanieri, sessualmente arrapati, maniacalmente malati. Ci rispettano meno e ci trattano male, quasi a vendicare, per tutte le donne, gl’insulti subiti dall’uso e l’abuso che hanno subito da chi rappresenta lo stato, il governo e l’uomo italiano. La responsabilita’ del premier, caduto si’ in basso e senza ritegno, avra’ conseguenze sulla vita di tutti perche’ le donne stanno indubbiamente perdendo fiducia e rispetto nell’uomo e percio’ ci saranno problemi, anche seri, in tutti gli ambienti, le case, le aziende e gli uffici con conseguenti ed ingenti danni morali ed economici. Io butto l’idea come un seme giocondo, ma mi pare che il terreno sia fertile, pronto ed e' pure la giusta stagione...e se qui c’e’ qualcuno, col pollice verde, che lo vuol coltivare, prego lo faccia e mi tenga informato… serve ovviamente il parere di un bravo avvocato che dia alla ‘class action’ la forma dovuta, piu' seria e legale e poi, con la rete, secondo me, andrebbe da se’… che ne dite? |
Post n°38 pubblicato il 15 Gennaio 2011 da fuorischemi
GETTI UNA PIETRA NELL’ACQUA, E IN UN ATTIMO SPARISCE … MA CREA CENTO ONDE, CERCHI CHE ESPANDONO
DI’ UNA CATTIVERIA COL CUORE INCAZZATO, E IN UN ATTIMO SPARISCE… MA CREA CENTO ONDE, CERCHI CHE ESPANDONO
DI’ UNA BUONA PAROLA, COL CUORE GENTILE, E IN UN ATTIMO SPARISCE… MA CREA CENTO ONDE, CERCHI CHE ESPANDONO PS. NON CHE IO PENSI CHE L'UNO SIA DELL'ALTRO MIGLIORE... E' LIBERA SCELTA, MA CAMBIA IL COLORE! |
Post n°37 pubblicato il 14 Gennaio 2011 da fuorischemi
Vivo in una valle di montagna, la Valsesia, ai piedi del MonteRosa. Pochi la conoscono, forse perche’ non ha mai promozionato il suo territorio ai fini turistici, ma si trova tra la Val d’Aosta e la zona del lago Maggiore e del Lago d’Orta. Il fiume Sesia e’ famoso tra i canoisti e tra gli amanti degli sport fluviali per le sue acque bianche e le sue rapide, e il versante valsesiano del MoneRosa denominato “freeride paradise” e’ il paradiso dei fuoripista per snowbordisti e sciatori arditi. Ma la caratteristica del territorio e’ l’intricata rete di percorsi, sentieri ben segnalati che sono percorribili a piedi, a cavallo, con le mountain bike da chi cerca lo sport e l’avventura nella natura. Qui e la’ , lungo i tragitti, piccoli e grandi rifugi alpini, posti di ristoro dove si puo’ anche pernottare.. Bene, dopo questo spot promozionale, giusto per ambientare il mio post di oggi, vorrei condividere con voi quello che ho imparato, anni fa, dalle mie esperienze con la mountain bike.... mi e' costata una frattura alla clavicola, ma ho imparato la lezione! Una delle cose principali che uno deve imparare in fretta, per andare in mountain bike, e’ che non devi guardare agli ostacoli che vuoi evitare. Guardi il percorso libero che puoi fare, tra gli ostacoli… Scendendo lungo un sentiero di montagna, capita spesso di trovare improvvisamente una radice che sporge dal terreno, una roccia proprio in mezzo al tuo percorso… istintivamente ti viene di guardare proprio quello che vuoi evitare e pensi “non voglio finirci contro” . Quella cosa assorbe la tua attenzione, focalizzi su quell’ostacolo e sicuramente ci vai a sbattere, se non con la ruota davanti, con quella posteriore. E’ molto difficile non guardare l’ostacolo, ma focalizzare sul passaggio libero, e cosi’ gravitiamo naturalmente verso cio’ su cui focalizzamo l’attenzione. Egualmente, nei percorsi della vita, se mi concentro sui problemi piu’ che sulle soluzioni e focalizzo sulle cose che non voglio nella vita, subconsciamente mi muovo proprio in quella direzione… se focalizzo su cio’ che non mi piace, su cio’ che spero non succeda a me o ad altri, mi trovo esattamente sulla strada che mi porta a sbattere contro quelle realta’. Ovviamente, se funziona cosi' in negativo, non puo' essere che non funzioni cosi' anche in positivo! Lunga è la strada, stretta è la via, dite la vostra che ho detto la mia.
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Post n°36 pubblicato il 13 Gennaio 2011 da fuorischemi
La cronaca di questi giorni ci porta in casa le notizie della generale precarieta' e molti si diranno che si preparano tempi duri, di tensione e di scontro ed io sono d'accordo.. Per cui, tagliando corto sull'argomento della salute (e chi e' interessato puo' trovare tutte le informazioni che vuole, nel web, sulle tecniche di autogestione del benessere personale) ho scelto questo tema, che reputo molto appropriato in questo momento della vita politica, economica, sociale e anche personale di tutti noi. Il movimento cui fa riferimento Tiziano Terzani e' un'invenzione del Dr. Kataria, di Mumbai che ha combinato alcune posizioni e respirazioni yoga per provocare una risata stimolata che si trasforma in breve in una vera e benefica risata. Gli effetti di questa pratica sono molteplici... non solo sul buon umore, che e' importante, ma anche sul corpo e la respirazione, in quanto la stimolazione ritmica del diaframma, massaggia gli organi interni e regola la funzione del sistema parasimpatico che sviluppa le endorfine e del sistema simpatico che produce, tra l'altro le adrenaline... Applicando queste tecniche in modo sistematizzato si abbassano i livelli di stress, si lavora meglio in team, aumenta la fiducia in se stessi, migliora lo stato di salute, aumenta anche la produttivita' del singolo lavoratore e quindi dell'azienda. Non e' un caso, infatti che grandi aziende abbiano introdotto sessioni di yoga della risata nei loro programmi di formazione permanente per managers, impiegati ed operai. Gruppi che si ritrovano per praticare questi salutari esercizi si sono formati in ogni parte del mondo ed anche in molte citta' italiane. Per maggiori infos... http://www.yogadellarisata.it/ |
Post n°35 pubblicato il 12 Gennaio 2011 da fuorischemi
La medicina tradizionale cinese e’ senza dubbio tra le piu’ antiche ed autorevoli tradizioni mediche che ci pervengono da un remotissimo passato. In Cina gli obbiettivi del benessere fisico e di una cresciuta longevita’ sono stati affrontati sistematicamente sin dall’antichita’, cosi’ che si sono tramandate di generazione in generazione, tecniche specialmente concepite per migliorare la salute e per allungare la durata della vita. All’alba del terzo millennio cio’ che questa antica tradizione ci offre di attuale e di concreto rispetto alla sanita’ e alla cura delle malattie, cosi’ come noi la concepiamo, e’ un piu’ ampio concetto di benessere, secondo il quale un organismo fiorisce e fruttifica soltanto se e’ propriamente nutrito e curato durante tutto il ciclo della sua esistenza e, nel caso dell’organismo umano, importante e’ l’educazione alla consapevolezza della responsabilita’ personale nelle scelte dello stile di vita, dei consumi e delle abitudini. Per questo che i medici di base nelle cittadine e nei villaggi cinesi venivano pagati in rapporto alla popolazione sana e il loro compenso diminuiva per ognuno dei loro pazienti che si ammalava. E’ facile dedurre che i medici del tempo avevano interesse al mantenimento dello stato di salute del popolo e si occupavano principalmente di studiare, educare e consigliare rimedi e sane abitudini che prevenissero le malattie. Anche il sistema educativo cinese e’ ricco di scuole in cui l’alimentazione, la respirazione, l’uso delle energie psicofisiche sono insegnate ai bambini in tenera eta’… Se ci siamo cosi’ tanto aperti verso occidente, alla cultura americana in tutti i campi, dal fast food nei centri commerciali alla sanita’ superefficente dei telefilm holywoodiani, possiamo senza dubbio aprirci anche verso oriente e prendere dalle culture millenarie dell’India, della Cina e del Giappone, quello che ci manca per creare un sistema nuovo che, prendendo il meglio di tutte le culture, possa garantire a tutti serenita’, salute e vero benessere… non vi pare? Nel 1977 mi capito’ tra le mani un libro di Naboru Muramoto, “il medico di se stesso”… Avevo da poco iniziato a mangiare macrobiotico e stavo studiando il Tao e la medicina cinese e giapponese. Quel libro, ha cambiato radicalmente il mio approccio alla salute e alla responsabilita’ di gestire la sua manutenzione. Non e’ difficile, anzi, ci sono regole semplici da osservare e non sono per nulla rigide, perche’ e’ sufficiente acquisire consapevolezza e coscienza, e poi tutto viene in modo naturale. Il libro e’ ‘datato’ ed era stato scritto in forma molto elementare per far comprendere alla mente occidentale i principi base della cultura taoista e le sue implicazioni sulla gestione della salute fisica e mentale. E’ un libro che dovrebbe, secondo me, ispirare coloro che preparano i testi scolastici nelle scuole medie ed elementari. Secondo Muramoto, l'uomo è nato libero e pertanto dev'essere capace di guarirsi da solo. Nel suo libro spiega come affrontare l'autodiagnosi e l'autotrattamento. I sintomi della malattia, dice, non vanno combattuti sopprimendoli o nascondendoli, vanno invece interpretati e compresi allo scopo di controllare e migliorare le reazioni di difesa del corpo. I singoli organi, poi, non vanno considerati separatamente né l'individuo va mai scisso dalla totalità dell'ambiente in cui vive, poiché quel che conta nella medicina orientale è la sintesi, non l'analisi. Di vitale importanza è quindi l'alimentazione, intesa come reciproco scambio fra l'uomo e gli elementi vitali di cui si nutre. La dieta è considerata perciò l'unica vera "medicina" preventiva. Le cure sono in ogni caso fatte con metodi naturali e volte al duraturo ristabilimento dell'equilibrio globale, invece dell'effimera "guarigione" del singolo organo o la semplice sparizione dei sintomi. Curarsi da soli implica infatti una diversa concezione del mondo, un avvertire se stessi come organismi completi che devono essere in armonia con il proprio corpo, la propria mente e l'ambiente circostante.
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Post n°34 pubblicato il 11 Gennaio 2011 da fuorischemi
Perche’ la nostra cultura della salute si e’ trasformata nella cultura della malattia? Quando si parla della gestione della sanita’, si parla solo di ospedali, di presidi ambulatoriali, di reparti di degenza, di medici, primari, infermieri, di farmacie e case farmaceutiche… si parla insomma di tutto l’apparato destinato alla cura delle malattie. E la salute? Chi la cura? Ho cercato sul dizionario la parola sanita’ che ha due significati principali… 1) Salute, stato di benessere psicofisico, assenza di malattie e infermita’ 2) L’insieme dei servizi che costituiscono un’organizzazione a tutela della salute pubblica (es. Ministero della Sanita’) E ovvio che tutte le risorse nei bilanci dello stato e delle regioni sono destinate per razionalizzare l’uso delle strutture e delle risorse umane disponibili per ottimizzare (con i fondi disponibili) i propri servizi ai pazienti malati, per finanziare la ricerca di farmaci e tecnologie, di diagnosi e di terapie. E’ parimenti ovvio che nessuna attenzione e risorsa rimane disponibile da investire per la prevenzione della malattia (non intesa come riconoscimento precoce di un male allo stato iniziale, ma bensi’ la cura e la manutenzione dello stato di ‘salute’ ovvero di ‘non-malattia’. Da ‘sano’, mi fa certamente piacere che le persone malate e sofferenti abbiano le migliori cure possibili e mi rassicura (con qualche dubbio) sapere che, se per caso dovessi ammalarmi, sarei curato per benino, ma mi inquieta sapere che poco o niente e pochi o nessuno si occupa per tutelare la salute di tutti. Anzi… Perche’ il Ministero della Salute rilascia autorizzazioni ad immettere sul mercato prodotti inquinati da conservanti, coloranti, esaltatori di sipidita’ chimici,additivi di ogni genere? Perche’ lo stesso Ministero permette l’uso agricolo di veleni come i pesticidi, insetticidi, diserbanti e concimi chimici che inquinano la terra e i suoi prodotti? E la vendita del monopolio dello stato di prodotti dannosi alla salute? Perche’ la purezza e la salubrita’ dell’acqua e dell’aria non sono garantite da interenti seri e prioritari dato che viviamo tutti di acqua e aria? Perche’ nella scuola e alla tv pubblica non si educano i giovani e gli adulti ad ottimizzare le funzioni fisiche e psichiche elementari, quali la respirazione, l’alimentazione, l’esercizio fisico e il movimento, la consapevolezza e la coscienza, la creativita’ e il buonumore? Non che io sia un fanatico ammiratore della cultura cinese, ma e’ risaputo che nei tempi antichi di quella civilta’, il medico di base veniva pagato sul numero dei suoi mutuati sani e gli venivano stornati i compensi per il numero dei ‘pazienti’ che, per sua sfortuna od imperizia, si erano ammalati... ed era obbligato a risanarli gratis. Essere sani e star bene e’ , per noi occidentali, un valore perso del tutto? Davvero ci siamo convinti a rassegnarci allo stato di ‘pazienti’ e a dimenticare cosa vuol dire essere ‘sani’? |
Post n°33 pubblicato il 09 Gennaio 2011 da fuorischemi
Ayur (Vita) Veda (Conoscenza) e’ uno dei Veda, i testi sacri millenari della cultura indiana, ed e’ quello piu’ conosciuto perche’ e’ il libro della salute. Praticamente potremmo definirlo il libro di istruzioni per la manutenzione del corpo e della buona funzionalita’ di tutte le sue componenti. E’ un insieme di testi antichi e saggi che comprendono tutti gli aspetti della vita dell’essere umano e lo stato di salute viene misurato, su ogni piano, sul ben-essere di corpo, mente, anima e sulla loro armonica interazione. Ogni malessere o malattia viene riconosciuta come uno squilibrio, un eccesso o una carenza nel flusso delle energie, che puo’ essere bilanciato per ritrovare la salute. Cosi’ anche l’Ayurveda ha le sue medicine e terapie, ma piu’ che un testo di medicina e’ un testo di stile di vita nonviolento, perche’ per essere sani, nel corpo e nella mente, per essere in armonia con il creato, occorre condurre una vita sobria e tenere la mente sgombra di paure, ansie e falsi bisogni. Per cui se quello e’ un giusto parametro per misurare la salute, oggi, anche secondo l’Ayurveda, noi siamo tutti malati ma, a differenza di altre terapie tradizionali, orientali e non, la medicina Ayurveda puo’ essere definita una cura non-violenta. Non agisce sui sintomi per sopprimerli o alleviarli solamente, ma bensi’ va all’origine elementare dello squilibrio e lo compensa, eliminando la causa della malattia. Non e’ dunque una medicina aggressiva ed invasiva che combatte, lotta contro la malattia con mezzi a volte devastanti, ma usa le informazioni che la malattia da’ per fare una ‘messa a punto’ degli equilibri elementari ed energetici e per correggere comportamenti, attitudini ed abitudini che sono con-cause degli squilibri di salute. L’alimentazione, e’ ormai risaputo, e’ una delle cause principali delle molte malattie che affliggono il mondo occidentale e ci sono in giro un’infinita’ di diete per dimagrire, ma per ritrovare la salute, la serenita’, il ben essere di qualita’ cui tutti aspirano? L’Ayurveda ha chiare indicazioni per imparare a nutrirsi con consapevolezza e conoscenza delle diversita’ degli alimenti, in modo che la responsabilita’ della propria salute sia nelle mani della persona e non del medico. Al medico, secondo l’Ayurveda, si ricorre quando l’individuo ha perso il controllo della propria salute e non e’ in grado di riacquistarla da solo… ha bisogno di aiuto. Il nostro sistema socio sanitario invece, ci consiglia di rivolgerci al medico di base anche per controlli preventivi al motto “meglio prevenire che curare” e nel contempo ci ‘informa’ , con i “TG salute”, che ci sono malattie, che non avremmo mai immaginato di avere, ma che dovremmo invece preoccuparci di andar dal medico a farci controllare e…. i casi sono due… o vi trovano qualcosa, o vi rassicurano che non avete niente e potete passare ad un’altra ipocondria… ce ne sono cosi’ tante sul mercato… E’ vero che nella nostra cultura contemporanea, la parola ‘sanita’, che poi dovrebbe essere lo stesso che ‘salute’, significa invece tutta la filiera di servizi e prodotti, per lo piu’ chimici’, del sistema sanitario nazionale e del sistema correlato, privato, convenzionato e colluso nel comune interesse di far soldi e di sfruttare l’ignoranza e la paura degli utenti… e cosi’ siamo tutti pazienti. Con tessera sanitaria e codice fiscale in un solo documento, siamo dalla nascita all’autopsia, clienti di un’Azienza. Da quando e’ cambiata l’organizzazione della sanita’ nazionale e localmente le Unita’ USL sono diventate Aziende ASL, tutti gli ‘utenti’ di prima, sono diventati ‘clienti’ ed abbonati assicurati. Un cambiamento non da poco. Si nasce ormai, quasi sempre, in ospedale e si muore ormai, quasi sempre, in ospedale. Non c’e’ proprio via d’uscita? Per fortuna ce ne sono molte e la gente che sta perdendo la fiducia nel sistema della malasanita’ e della speculazione sulle paure e sull’ignoranza, trova alternative valide, come l’Ayurveda e, oltre a curare i propri malanni, trova il modo e la motivazione per cambiare il proprio stile di vita, il proprio impatto ambientale. E’ una rivoluzione anche questa, una rivoluzione lenta e non-violenta. |
Post n°32 pubblicato il 08 Gennaio 2011 da fuorischemi
La misteriosa moria di uccelli lascia senza risposta inquitanti interrogativi sulle cause di questo strano, inspiegabile e preoccupante fenomeno. In attesa di saperne di piu' e per alleggerire l'ansia, una vecchia storiella, che probabilmente molti gia' conoscono, offre lo spunto per un sorriso, oggi, dopo queste notizie, forse un po' cinico ed amaro... Un uccellino era in volo per andare a svernare al sud ma il freddo era tale che l’uccellino cadde a terra congelato.
Una vacca di passaggio gli scodello’ addosso una bella cacca fumante. Scongelato e riscaldato, l’uccellino si mise a cantare di gioia. Un gatto randagio lo senti, lo trovo’, lo tiro’ fuori dalla merda e se lo mangio’. Morale.... 1) Non tutti quelli che ti coprono di merda sono tuoi nemici. 2) Non tutti quelli che ti tirano fuori dalla merda sono tuoi amici. 3) Quando sei nella merda, tieni chiuso il becco.
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Post n°31 pubblicato il 04 Gennaio 2011 da fuorischemi
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Post n°30 pubblicato il 01 Gennaio 2011 da fuorischemi
01.01.11 Da Gaia, la madre terra, una lettera aperta a tutti gli umani, abitanti del pianeta Sul mio grande corpo, voi siete molto piccoli, quasi invisibili… e vi sento sulla pelle con un certo prurito… Ma perche’ vi agitate cosi’ tanto, perche’ succhiate cosi’ avidamente la mia linfa? Perche’ emanate odori cosi’ sgradevoli e fate cosi’ tanti mucchi di rifiuti, di scorie velenose… credevo che crescervi e nutrirvi fosse una cosa buona, ma comincio a ricredermi… forse siete parassiti, virus o cellule deviate di una malattia che minaccia la mia vita… Io ho tanta simpatia per voi, ma voi state esagerando nella vostra visione antropocentrica. Sono milioni le specie che vivono sulla mia crosta e negli oceani e nessuna crede di essere superiore alle altre… si complementano nel grande ciclo della mia vita e sono consapevoli di essere precarie nel grande equilibrio della sopravvivenza. La vostra invadenza, mancanza di rispetto e di amore, per voi stessi piu’ che per me, mi fa sentire un certo fastidio per la vostra presenza. Voi dite che volete salvare me, ma dovreste preoccuparvi di salvare voi stessi… io comincio a pensare che senza di voi starei molto meglio. Comincio a pensare che una bella febbre potrebbe eliminare questa presenza di esserini che infettano i mari e i monti, i fiumi e le pianure, per non parlar delle metastasi che voi chiamate metropoli… F ino ad ora vi ho dato dei segnali chiari del disturbo che create con la vostra avidita’. Sono stata generosa e vi siete allargati oltre misura, senza alcun rispetto degli spazi e degli equilibri. Ultimanente avere accelerato la vostra voracita’ e ho subito delle trasformazioni naturali, per regolare la convivenza. Io non voglio dovermi difendere da voi, io non voglio sterminarvi con alluvioni, terremoti, eruzioni e riscaldamento globale (voi la chiamate febbre).. io voglio soltanto che vi diate una regolata, sappiate stare al vostro posto, con umilta’ e senza arroganza. Siete una specie tra le tante e non siete dominante. Chi vi ha detto che dovete dominare, ha sbagliato, puo’ capitare… Avete creato una rete immaginaria di confini che dividono il mio corpo e la vostra umanita’ e per la vostra assurda competizione per il dominio, avete innestato, per esempio, una incredibile rete di minuscoli aghi esplosivi nucleari che, se esplodessero, distruggerebbero voi, non me. Io mi adatto ai cambiamenti. La mia vita e’ lunga, e ne ho passate tante di trasformazioni. Smettete dunque di competere per il dominio e fate insieme una riflessione… Volete continuare a godere della mia ospitalita? volete vivere? Tra i vari teorici di una vita umana sostenibile, uno solo fu chiamato Grande Anima ed era uno di voi, senza miti o dogmi di una sua divinita’, era un uomo con la coscienza attiva e ha dato esempio di come si puo’ cambiare atteggiamento, di come si puo’ vivere in pace tra di voi e con me. Cercate le sue orme, adottate uno stile di vita nonviolento, cooperate tra di voi e con il vostro ambiente…. sara’ la pace tra voi e me e potrete godere di un nuovo mondo dove salute e prosperita’ siano equamente distribuite tra tutti voi. Gaia, la Madre Terra
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Post n°29 pubblicato il 31 Dicembre 2010 da fuorischemi
IL 2010 E' FINALMENTE FINITO! E NEL 2011.... POSSA OGNI UNO DI NOI AVERE LA SERENITA' DI ACCETTARE LE COSE CHE NON SI POSSONO CAMBIARE IL CORAGGIO DI CAMBIARE QUELLE CHE SI POSSONO CAMBIARE LA SAGGEZZA DI DISTINGUERE LE UNE DALLE ALTRE.
Preghiera Semplice (San Francesco d'Assisi) Oh! Signore, fa di me uno strumento della tua pace: dove è odio, fa ch'io porti amore, dove è offesa, ch'io porti il perdono, dove è discordia, ch'io porti l'unione, dove è l'inganno, ch'io porti la Verità, dove è la disperazione, ch'io porti una visione. Dove è tristezza, ch'io porti la gioia, dove sono le tenebre, ch'io porti la luce. Oh! Maestro, fa che io non cerchi tanto: Ad essere compreso, quanto a comprendere, Ad essere amato, quanto ad amare, Poichè è dando che si riceve, Perdonando che si è perdonati, Morendo che si comprende la Vita Eterna. Amen.
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Post n°28 pubblicato il 28 Dicembre 2010 da fuorischemi
Faccio seguito al post di ieri perche’, dai commenti pervenuti, ho percepito che molti avrebbero la voglia di provare a farlo… un cartoncino, un pennarello, e andare in strada a distribuire (e raccogliere) abbracci tra la gente… pero’ ho anche intuito che ci sono degli ostacoli psicologici che fanno da deterrente, come l’idea di esporsi al ridicolo, agli sfotto’ dei compaesani pettegoli, all’imbarazzo e la timidezza dei conoscenti… freni inibitori che scoraggiano l’idea… Una soluzione c’e’… andare fuori piazza. Coi cartelli preparati, arrotolati sotto il braccio, con un paio di amici o con i figli, si puo’ andare in macchina, in treno o con un bus, in una citta’ vicina, dove non si conosce nessuno e vivere questa indimenticabile esperienza… se poi volete piu’ facilmente rompere il ghiaccio e siete in due o piu’, uno tiene il cartello e gli altri, per i minuti iniziali, fanno i ‘compari’ (come nel gioco delle tre carte) e fanno la parte dei passanti che raccolgono l’invito… aiuta chi guarda a rompere gli indugi e poi, tutto vien da se’. I video su youtube li hanno visti in molti e l’iniziativa e’ ormai conosciuta in tutto il mondo. Io l’ho fatto varie volte, in una stazione ferroviaria, in un mercatino dell’usato, sotto i portici di una cittadina di provincia, al mare sulla spiaggia e ovunque ha funzionato… Ho sentito la fame di abbracci che hanno le persone di ogni eta’ e ogni volta mi sono caricato di un’energia incredibile. Negli anni 80, molti anni prima che lanciassero FREE HUGS, con la Gandhi In Action, il network di attivisti nonviolenti di cui sono co-fondatore, per promuovere alcune nostre iniziative locali a favore dei deboli, avevamo organizzato in una piccola citta’ un gazebo in piazza dove raccoglievamo abbracci da portare nell’ospedale e nella casa di riposo della comunita’ locale… Ne avevamo raccolti piu’ di mille in una mezza giornata e siamo poi andati a ridistribuirli tutti ai destinatari. Non solo e’ stata un’esperienza molto entusiasmante, sia nella fase di raccolta che in quella della distribuzione, ma ne hanno parlato anche i giornali locali, dando al movimento una buona visibilita’… Allora? Questo e’ il periodo dei buoni propositi… sono riuscito a farvi mettere i FREE HUGS nella vostra lista per il prossimo anno? |
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il 05/09/2014 alle 19:54
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il 05/09/2014 alle 19:53
Inviato da: fuorischemi
il 30/08/2013 alle 16:18
Inviato da: fuorischemi
il 30/08/2013 alle 16:15