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GANDHI GARLAND

la verita' vi rendera' liberi

 

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GANDHI GARLAND

la verita' vi rendera' liberi

 

FESTA DELL'UNIONE EUROPEA

 

9 MAGGIO - FESTA DELL'EUROPA

 

L'UNIONE DELLE COMUNITA' EUROPEE

uno stato federale

una sola bandiera

un inno nazionale

europa unita  

cittadini comunitari 

questa e' la nuova

patria... L'Europa!

 

 

E' ORA DI FARE L'EUROPA

IERI ABBIAMO FATTO GLI ITALIANI,

DOMANI FACCIAMO L'EUROPA DEI CITTADINI E DELLE COMUNITA'

Questo Blog sta dalla parte dei cittadini europei onesti, oppressi e delusi dai governi  degli stati nazionali, divisi da lotte di potere e dagli interessi dei pochi,  incapaci di dare risposte pratiche e concrete alle domande e ai bisogni dei cittadini e delle loro comunita.


 

Messaggi di Marzo 2011

INIZIATIVA NONVIOLENTA PER LA FINE DELLA GUERRA IN LIBIA

In questi giorni ho seguito con attenzione l’evolversi della situazione in Libia e a Lampedusa  su vari media d’informazione e ho sentito l’impulso forte e determinato di studiare una possibile iniziativa da proporre al  movimento nonviolento  europeo. 

Cio’ che piu’ mi ha stimolato e’ stata un’intervista a… nonmiricordopiu’chi… che affermava l’assenza della voce dei pacifisti su questa guerra.  In effetti, ho fatto un giro su alcuni dei siti delle associazioni che si erano impegnate durante la guerra dei Balcani e ho notato che non c’era molto ‘movimento’… 

Confesso che anche io, da coordinatore europeo della Gandhi In Action,  mi sono riconosciuto immobile e passivo con un certo imbarazzo…

Ci ho meditato a lungo e alla fine mi e’ arrivata l’ispirazione…. Ho buttato giu’ una bozza di una proposta e ho inviato una mail in India, al coordinatore internazionale della Gandhi In Action. Mi ha risposto subito, incoraggiandomi a diffondere l’iniziativa in rete e assicurandomi la partecipazione sua e della movimento gandhiano indiano.

Dopo un breve consulto via skype sui personaggi e le associazioni chiave da sollecitare, ho finalizzato la proposta e la sto diramando ai gruppi che avevano organizzato la Marcia su Sarayevo (MIR SADA) nel 1993.

Un po’ per giustificare la mia assenza di questi giorni nella Community, e un po’ per condividere in anteprima l’idea con voi amici, avere un vostro parere e qualche eventuale suggerimento,  ve la incollo qui….

gandhi march

SHANTI NOW (PACE ORA) IN LIBIA

Missione di Pace degli attivisti nonviolenti europei  per il “cessate il fuoco” e per una soluzione nonviolenta del conflitto in Libia

Dopo pochi giorni dall’ingresso nel teatro della guerra dei leader delle nazioni europee e della NATO, e’ evidente che le soluzioni violente del conflitto civile libico stanno spianando la strada ad un graduale aumento dell’odio e della distruzione, dato che le  le cosiddette “missioni umanitarie” si stanno trasformando in un coinvolgimento diretto nel conflitto, con gli effetti collaterali delle vittime civili e il massiccio esodo dei rifugiati.

Sappiamo tutti che la violenza nutre la violenza e che la spirale della violenza e dell’ostilita’ di questa guerra si sta espandendo velocemente, scuotendo le coscienze dei cittadini del mondo.

Il tempo sembra appropriato per gli attivisti delle varie Associazioni dedicate alla pace e alla nonviolenza di scendere in campo, chiedendo ai leader delle forze armate coinvolte di cessare il fuoco e di esplorare possibili alternative nonviolente per risolvere il conflitto.

L’ingente e crescente numero dei rifugiati e migranti, che sbarcano in Europa all’Isola di Lampedusa con barconi e pescherecci carichi di persone che fuggono dalla crisi nordafricana, sta creando  seri problemi agli abitanti della piccola isola mediterranea,  superati ormai in numero dai richiedenti asilo. Gli sbarchi continuano e se ne paventa un costante aumento, mentre i piani di sfollamento dei rifugiati dall’islola restano incerti e in allestimento.

Cosi’ come il movimento pacifista si mobilito’ nel 1993, durante il conflitto nei Balcani, con la Marcia su Sarayevo, denominata MIR SADA, nello stesso modo e con gli stessi principi, una Marcia su Tripoli puo’ essere organizzata in pochi giorni con il tamtam della rete e la mobilitazione delle organizzazioni nonviolente europee.

E’ importante che le Associazioni nonviolente  che sono accreditate con i governi delle nazioni europee coinvolte richiedano il  consenso politico e la partecipazione dei loro paesi fornendo ai volontari il supporto logistico, i rifornimenti necessari e la promessa (in caso di buon fine della missione) di stanziare aiuti allo sviluppo  e alla crescita delle comunita’ liberate dai tiranni e dal conflitto.

Usufruendo degli aerei e delle navi che partono vuoti dall’Italia e con destinazione Lampedusa per caricare i rifugiati destinati alle tendopoli allestite in varie regioni italiane, i volontari possono raggiungere Lampedusa e, a gruppi, imbarcarsi per le coste nordafricane.

I barconi e pescherecci che hanno portato i rifugiati possono essere dissequestrati e avere l’autorizzazione al ritorno da dove sono venuti, con a bordo i volontari partecipanti alla marcia, e impegnarsi a non tornare piu’ in Italia.  Lo sbarco dei nonviolenti in missione di pace avrebbe sicuramente un forte impatto sulle persone che stanno fuggendo dai conflitti e soprattutto su coloro che, camuffandosi da profughi, stanno tentando di cogliere l'opportunita' di entrare in Europa nella speranza di trovare accoglienza e lavoro, e sono in attesa di imbarcarsi per Lampedusa. Non dovrebbe essere difficile per i volontari nonviolenti convincerli a non tentare la traversata, dato che la situazione e' satura e la loro possibilita' di inserirsi e trovare lavoro potrebbe risolversi in un rimpatrio forzato.

In un clima di “cessate il fuoco” i marciatori nonviolenti potranno confluire, accompagnati dalle popolazioni locali, in localita’ prestabilite e marciare verso Tripoli.

La proposta di risoluzione del conflitto civile Libico, cui stiamo pensando, verte sul concetto del Gram Swaraj di Mahatma Gandhi, ovvero la costituzione di una federazione di comunita’ e tribu’, libere, autonome ed autogestite, con un regime di autogoverno e democrazia diretta,  e un parlamento federale dei loro rappresentanti in regime di sussidiarieta’ e di democrazia rappresentativa delle autonomie locali e confidiamo che sia un progetto accettabile per Gheddafi, che gia' aveva implementato un sistema di autonomie provinciali e tribali.

Gandhi In Action International non ha strutture organizzative per gestire questa iniziativa, ma offre tutto il supporto e la partecipazione possibile a tutte quelle  Associazioni nonviolente che volessero far propria questa missione e costituirsi punto di riferimento organizzativo.

Confidiamo che la sensibilita’ e la disponibilita’ di 1000 attivisti nonviolenti sia un obiettivo facilmente raggiungibile e che la fattibilita’ e ragionevolezza delle proposte sia compresa dai governi e dall’opinione pubblica dei paesi interessati.

I gruppi che intendono far propria e promuovere l'iniziativa possono contattare il coordinatore di GANDHI IN ACTION EUROPA  Riccardo Gramegna  (riccardogram@libero.it)

 
 
 

UMANITA’ E SOLIDARIETA’

Post n°55 pubblicato il 19 Marzo 2011 da fuorischemi
 

La tragedia del Giappone ha sconvolto l’umanita’ e la minaccia di una nube tossica e radioattiva continua a preoccupare il mondo intero.

La forza e la potenza della natura ci ha sorpreso tutti e ci ha reso  consapevoli della  fragilita’ e precarieta’ della nostra vita, della nostra presunzione ed ignoranza, della nostra dipendenza dalla tecnologia e dall’energia che la fa funzionare. Un trauma psichico collettivo che ha scosso profondamente  le nostre coscienze.

Abbiamo visto le immagini del terremoto, abbiamo visto l’onda anomala sconvolgere campi e citta’ e stiamo seguendo con ansia l’evolversi della situazione dei reattori di Fukushima.

Quant’e’ vero che il mondo si e’ fatto piccolo… e il Giappone, cosi’ lontano, si e’ fatto a noi molto vicino. Siamo vicino ai Giapponesi che sono morti, a quelli che hanno salvato la vita ma hanno perso tutto, a quelli che stanno lavorando alle centrali, esponendosi alle radiazioni, sacrificando la loro vita consapevolmente  per salvare i loro connazionali e il mondo intero… siamo vicini con il pensiero, con la simpatia e la solidarieta’… ma siamo anche vicini perche’ il mondo non ha confini… e se scoppia  un reattore, o peggio tutti e quattro, sappiamo che la nube radioattiva si diffondera’ nell’atmosfera e… saremo tutti contaminati… non ci sono frontiere o dogane che la possono fermare…

Il mondo e’ uno, unito senza separazioni e senza barriere. Questa e’ la verita’… Cosi’ come e’ vero che l’umanita’ e’ una, perche’ siamo tutti esseri umani….

Anche se ci distinguiamo per nazionalita’, apparteniamo tutti al genere umano,  alla razza umana e siamo membri della grande famiglia umana, la specie dell’ Homo Sapiens che condivide il pianeta con un’infinita’ di altre specie…

Ci siamo abituati a vedere il mondo separato dalle barriere geopolitiche, … frontiere, dogane, governi, bandiere, inni e identita’ nazionali.. ci siamo identificati in un popolo, in un territorio e ci siamo chiusi  e difesi dentro i confini di cio’ che consideriamo il ‘nostro’ stato. Ma oggi Fukushima ci offre la possibilita’ di comprendere che quel mondo e’ solo il frutto di schemi mentali… in realta’, e’ un’illusione condivisa.

Tutta le generazioni viventi sul pianeta sono nate in questa ‘idea’ del mondo, sono state educate nelle scuole ad accettare questa ‘realta’ virtuale’, si sono necessariamente conformate e la stanno perpetuando , ma la verita’ si sta svelando attraverso le tragedie che scuotono  le coscienze e le risvegliano alla cooperazione e alla solidarieta’ con tutti gli esseri umani.

E’ vero che il prossimo a cui prioritariamente dobbiamo dare amore e solidarieta’ sono  i nostri famigliari, i vicini di casa, i nostri concittadini e connazionali, ma e’ anche vero che ormai ci e’ prossimo ogni essere umano sul pianeta e se si trova in difficolta’ e possiamo aiutarlo, dobbiamo farlo anche se vive dall’altra parte del pianeta.

Sono tanti gli uomini e le donne di buona volonta’ che aiutano il prossimo, nel nord e nel sud del mondo, in casa propria, nelle comunita’ locali e dovunque ci sia un problema che puo’ essere risolto… e lo fanno volontariamente, spontaneamente, consapevolmente, perche’ hanno capito che se aiuti un essere umano, ovunque sia, aiuti l’intera umanita’.

Il Mahatma Gandhi, rispondendo a J.Nerhu, il primo Premier dell’India liberata, che gli chiedeva.. “come faccio a capire se le decisioni che devo prendere sono in linea con la non-violenza?” gli disse… “Ti daro’ un Talismano….

 
 
 

NAZIONALISMO E L'UNIONE EUROPEA

Foto di fuorischemi

Io sono un cittadino europeo, come tutti noi,  che siamo cittadini “comunitari” (gli ‘altri’ li chiamiano “extracomunitari”), per cui la mia nuova patria, la mia nazione  e’ l’Europa Unita.

Con il Trattato sull'Unione Europea del 1992, si è riconosciuta solennemente l'esistenza della cittadinanza europea, che dà luogo ad una vera e propria cittadinanza…Se per cittadinanza si intende, come si intende, la condizione per l'esercizio dei diritti connessi alla sovranità da parte del popolo, vuol dire che siamo gia’ membri del popolo europeo, con una nuova nazionalita’ .

 

C’e’ gia' la bandiera, l’inno nazionale, la moneta, c’e’ il parlamento, manca solo l’unione politica,  il cui impegno e’ stato sottoscritto, ma non ancora  realizzato.

L’unione politica dell’Europa significa la fusione delle sovranita’ nazionali in un unico stato federale, con un parlamento e un governo europeo e una rete di autonomie locali europee. La ‘devolution’ aveva questo progetto… il graduale svuotamento degli stati nazionali, ‘devolvendo’  le loro funzioni alle autonomie locali e trasferendo gli eserciti e le rappresentanze diplomatiche allo Stato Federale.

Cosa sta frenando questo processo? I nazionalismi… degli stati e dei cittadini…

per cui, queste celebrazioni dei 150 anni, questa flebo populista di cio’ che e’ stato (storia) e cio’ che e’ Stato (prima repubblica oligarchica mai rifondata), questo sventolar di tricolori e questo cantare l’inno di Mameli, a me che non son leghista, ma son federalista , a me che non son comunista statalista ma son comunitarista europeista,  sembra una manifestazione molto “nazionalista”….

E mi sorprende anche che il Presidente Napolitano, oggi protagonista delle celebrazioni, il 27 gennaio di quest’anno, in occasione della Giornata della memoria, ha affermato… (copio e incollo dal sito del Sole 24ore) Occorre vigilare contro nazionalismo e populismo”. «Per evitare di ripetere una tragedia come quella della Shoah, dobbiamo sapere che il primo seme avvelenato, il primo germe distruttivo é quello dell'intolleranza, del nazionalismo e del populismo che si traducono in demonizzazione e odio del diverso e dello straniero. È necessaria attenzione, vigilanza e pronte reazioni dovunque quel germe si manifesti e in qualsiasi forma, anche in paesi che si sono dati dichiarazioni di principi e costituzioni democratiche».

Chiudo con tre frasi di tre persone diverse, ma che egualmente hanno un riconoscimento di simpatia e il 'gradimento' di quasi tutti…

Il nazionalismo è una malattia infantile. È il morbillo dell'umanità.” (Albert Einstein)

È il nazionalismo che è una malattia, il razzismo poi... è la follia.” (Roberto Benigni)

"Il mondo è intossicato di nazionalismo malsano, sulla base di razza, di sangue e di confini, in contraddizione al Vangelo." (Papa Giovanni XXIII)

vedi anche 

post n.14 - prendiamone atto  / post n. 13 strategienonviolente  / blogspot - valsesia comunita' europea

 

 
 
 

ALLARME NUCLEARE in Giappone e mobilitazione antinucleare in Italia

Sospendo i miei “lavori in corso”  perche’ gli eventi del Giappone, che sto seguendo in tv, non mi permettono di restare concentrato sui progetti che ho sul tavolo… terremoto e tzunami, pur se di straordinaria magnitudine, sono passati in secondo piano rapidamente per il problema delle centrali nucleari.

Mio suocero, ingegnere civile Americano, ha lavorato negli anni 60/80  come responsabile di cantiere nella costruzione di centrali nucleari.  L’ho conosciuto mentre costruiva la centrale di Caorso, nel 1974, e qualche anno prima aveva diretto i lavori per la centrale di Fukushima in Giappone.

Faceva parte di un tema di tecnici specializzati di una multinazionale americana che forniva centrali “chiavi in mano” a vari stati che si stavano nuclearizzando.

Quando l’ho conosciuto io ero gia’ da tempo nel movimento naturalista ed ecologista contrario al nucleare e avevamo,  ovviamente spesso, accese discussioni sui pro e i contro del nucleare, della crescita dei consumi di energia, del progresso tecnologico e degli stili di vita correlati.

Lui era sinceramente convinto dei 'pro' e cercava di farmi capire che il mondo stava accelerando sulla via del progresso, del benessere materiale e che quindi c’era bisogno di aumentare la produzione di energia... ed era cosi’ convinto della bonta’ dei progetti, della sicurezza degli impianti e delle tecnologie… che non riusciva a capire le mie argomentazioni ‘contro’,... neppure le ascoltava. “Le centrali sono sicurissime… solo un errore umano potrebbe causare dei guai, ma le procedure sono cosi’ complesse e coinvolgono cosi’ tante persone che un errore umano e’ quasi impossibile”… cosi’ diceva… ma se oggi fosse ancora vivo, guardando le immagini in tv della ‘sua’ centrale a Fukushima, si renderebbe conto che forse avevo ragione a contestare le sue convinzioni sulla utilita' e sicurezza di quegli impianti…

L’allarme nucleare giapponese ha riacceso il dibattito nazionale sulla recente scelta del governo Berlusconi di riproporre il ritorno al nucleare in Italia… ci sono molti file sul web sull’argomento e molti sono gli appelli alla mobilitazione promossi da varie organizzazioni....

Oggi, per esempio,  a Roma e’ stata presentata la campagna referendaria per fermare il nucleare..  questo e’ il link del comitato promotore    http://www.fermiamoilnucleare.it/lappello

E questo e’ il link per co-firmare l’appello     http://www.fermiamoilnucleare.it/lappello

Francamente penso che, dopo Cernobil ed ora Fukushima, non c’e’ piu’ bisogno di lottare ‘contro il nucleare in Italia (la partita e’ ormai vinta e la gente sara' convinta…) ma bensi’ c’e’ bisogno di manifestare ‘per’, per  il cambiamento dello stile di vita, per ridurre consapevolmente i consumi e gli sprechi di energia, per la scelta delle energie pulite e rinnovabili, per la sostenibilita’ ecocompatibile della vita a dimensione umana.

C'e' qualcuno che vuole argomentare?

 

 
 
 
 
 

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