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US Journey - Outward 1

Post n°92 pubblicato il 22 Maggio 2006 da crisse
 
Tag: Lavoro

Sveglia solita: 6:00 AM. Ma questa volta c’è qualcosa di differente: la meta non è Milano, Genova, Roma o Brindisi, bensì Lexington, SC. Il viaggio, volente o nolente, mi porterà per la prima volta dall’altra parte dell’oceano.

E quindi eccomi, novello Ulisse, preparare le valige alle due del mattino, come sempre accade nelle grandi occasioni. Dopo le poche ore di un sonno comunque tranquillo, percorro una strada già vista tante volte per altri motivi.

Ma diciamo subito che il poco sonno si fa sentire e sbaglio l’uscita dell’autostrada. Me ne accorgo quando vedo Gallarate… Ma non dovevo uscire a Busto Arsizio? Mannaggia!

Il parcheggio a Malpensa è enorme, tanto che è bene annotare il punto cardinale (nord o sud), il settore, il piano ed il posto dove si lascia l’auto. Oggi chissà dove ho la testa e me ne ricordo solo quando sono presso il check-in. Rapido dietro-front e corsa a ritroso. La fortuna mi assiste e ritrovo l’auto “solo” al secondo tentativo. Mi annoto i dati sul biglietto e torno su.

Faccio una sosta in un negozietto dove acquisto i lucchetti per le valigie. Ma scopro di averne preso uno troppo grosso per una delle valigie e, quindi, devo cambiarlo.

La prima cosa che va liscia al primo colpo sembra essere il check-in. Solo dopo mi accorgo di avere scordato di lasciare il codice del club Ulisse, ma risolverò al gate d’imbarco.

Sosta in bagno (ma perché in quello della sala vip c’è una coda di quindici minuti, mentre in quello aperto a tutti non c’è nessuno?)

Trovo un giornale in lingua (l’International Herald Tribune) e testo un attimo il mio inglese. In effetti non male, pensavo molto peggio. Diciamo che i test veri arriveranno dopo.

Quindi l’imbarco e la partenza quasi puntuale. In questa prima tratta mi aspettano nove ore e quaranta minuti di volo.

La Delta Air Lines si pone all’ultimo posto nella classifica delle hostess, presentando una squadra di “ragazze” con età media di 55 anni, che si ha paura anche a parlare troppo forte: se avessero una crisi cardiaca? E se cadesse un orecchio o perdessero la dentiera? Al primo, inarrivabile, posto resta la Austria Air Lines, con le sue signorine in tenuta rosso scarlatto, minigonne e collant compresi!

Prima prova col cibo straniero superata a pieni voti! A pranzo scelta tra pasta e pollo. Non mi fido della prima e scelgo il pollo. Mi danno un vassoio con:

-Stecchino di formaggio confezionato
-burrino
-due cracker e un panino scuro
-insalatina con formaggio tipo “jocca”
-bustina di condimento all’italiana confezionato in UK
-bustina di sale e bustina di pepe
-biscotto al cioccolato
-gavetta calda contenente un filetto di pollo immerso in una pastina in brodo (tipo risoni Barilla) più che scotta e verdurine varie bollite. A guardare una schifezza, ma il sapore è gradevole. Spazzolo tutto: sarà la fame? Accanto a me un US citizen con la faccia da marines ha preso la pasta: tutto identico, se non che al posto del pollo ha dei fagioli. Inizio a dubitare nuovamente del mio inglese: scambiare la pasta per fagioli… Il mio vicino di posto, inoltre, si scatena bevendo continui ginger con ghiaccio. Dopo la bevuta mette in bocca quattro cubetti di ghiaccio alla volta e li mastica!

 
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