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Civiltà

Post n°151 pubblicato il 28 Giugno 2006 da crisse
 
Foto di crisse

Non so se vi ricordate della notizia. Ecco come sta finendo.

Inflitti 30 anni di prigione alla madre e al convivente (ANSA)-BARI, 27 GIU- Condannata a 30 anni di reclusione per omicidio volontario aggravato la mamma della piccola Eleonora, morta di stenti a Bari nel gennaio 2005. Inflitta la stessa pena al convivente della 24enne, un pregiudicato di 44 anni. La sentenza e' stata emessa dal gup di Bari Marco Guida al termine di un processo celebrato con rito abbreviato. Il giudice ha assegnato un risarcimento simbolico dei danni di un euro al padre legittimo della bimba di 16 mesi morta, che si era costituito parte civile.

Questa notizia è segno di civiltà. Una bimba appena nata, che non ha altro che scritto VITA nel proprio codice genetico, che non chiede altro che AMORE a chi la natura ha voluto donarla. E' stata picchiata, legata per 16 mesi su un passeggino, l'unica cosa che poteva vedere era un muro, non veniva né alimentata né cambiata, è morta di fame. Le sono state trovate fratture mai curate ad un braccio. Pesava a sedici mesi come un bambino di quattro.

La nostra civiltà ci permette di non appendere la madre per i capezzoli mentre viene morsa dalle cavallette, il patrigno per i testicoli mentre diviene cibo per dei topolini bianchi. In altri paesi avrebbero avuto un'altra condanna: fucilazione (Cina), decapitazione (IRAN), sedia elettrica o iniezione letale (USA), impiccagione (Arabia Saudita).

30 anni, il massimo che la nostra civiltà ammette.

Fiero di essere italiano, fiero di essere civile.

 
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