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Meglio portarsi la “schiscetta”!

Post n°196 pubblicato il 02 Novembre 2006 da crisse
 

Sabato scorso, 28 ottobre, San Simone e 84° anniversario della marcia su Roma, si è giocata la partita di calcio Piacenza – Bari (per la cronaca terminata 2-1).

Il giorno successivo il quotidiano di Piacenza “Libertà” titolava:

Ultras, un sabato di follia

Sei poliziotti e un passante feriti, negozi devastati. Cinque arresti.

All’interno ci sono una decina di articoli che provano a descrivere i fatti. Si parla di decine e decine di tifosi del Bari che, scesi alla stazione ferroviaria, hanno iniziato a devastare i locali della zona. Vetrine infrante, saccheggi, auto della polizia date alle fiamme. Giusto perché non sembrava bastare, qualcuno ha avuto la bella idea di far fermare in stazione proprio in quel momento il treno dei tifosi del Napoli diretti a Bergamo per seguire l’incontro Albinoleffe - Napoli, e vi lascio immaginare cosa possa essere successo.

Tutto ciò posto, mi ha colpito ciò che ho letto a pagina 9, dove si riporta il racconto di una certa Maddalena Istriati, barista del Bar Sant’Ambrogio (che si trova stranamente in Viale Sant’Ambrogio, che a sua volta è la strada che porta verso Milano…):

“Un primo gruppo aveva già fatto irruzione pochi minuti prima quando io non c’ero e aveva rubato panini e brioches alla mia principale, poi quando sono arrivata è entrato un altro gruppo di tifosi, si sono fatti servire la colazione e non hanno pagato, infine si sono impadroniti delle brioches, caramelle e bevande. Due giovani albanesi miei clienti non sono riusciti a sopportare la vista del sopruso e sono intervenuti. Ne è così nata una colluttazione e alla fine gli ultras sono scappati.”

Bastava così poco! Possibile che nessuno ci avesse pensato prima?

Proseguendo nella lettura dell’articolo si legge che due dei teppisti fuggiti precipitosamente dal bar, si sono rifugiati impauriti in un’officina di elettrauto di proprietà di Paolo Losi, svegliando di soprassalto Mosè, un boxer che non ci ha pensato due volte: “… non appena li ha visti ha incominciato ad abbaiare” e li ha inseguiti. I due sono, ovviamente, fuggiti.

In un altro articolo a pagina 8 veniamo a sapere che un giovane tifoso barese, inseguito da un boxer di nome Mosè, è arrivato correndo fin davanti alla stazione ferroviaria e ha trovato finalmente rifugio tra le braccia dell’ispettore capo Gianpiero Sorrentino. “Il giovane è stato poi identificato per un diciottenne barese incensurato. È stato arrestato con l’accusa di rapina impropria, perché nel corso della razzia avrebbe usato violenza contro i clienti albanesi che avevano tentato di opporsi al furto dei generi alimentari e delle bevande.”

Da quanto riportato possiamo imparare tre importanti lezioni:

  • Dove non può un reparto di poliziotti in assetto antisommossa, possono due albanesi incazzati;
  • Non svegliare il can che dorme;
  • È sempre meglio portarsi la “schiscetta” da casa, non si sa mai!
 
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