.·• Lo Specchio •·.
...Bellezza è l'eternità che si contempla in uno specchio; e noi siamo l'eternità, e noi siamo lo specchio... (K. Gibran)
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Mentre scrivo mi sembra di sentire ancora l'odore di quella casa... Quante notti a dormire lì... E ora non c'è più... Tia si è trasferito. Non dormirò mai più in quella casa. Non sentirò mai più quegli odori.
Giugno 2006. Claudio per la prima volta in vita sua è indeciso. Non ama più Ambra. Vuole me. No. La ama ancora. Sono solo un'amica. "Non lo so". "Non ci riesco". "Non riesco a vederti solo come un'amica". Si. No. Forse. Tira e molla. Continui. Vuole stare con me. Poi ci ripensa. Lascia Ambra. Due giorni dopo lei gli chiede un'altra possibilità. Lui accetta. Un'altra settimana passa. Non si comporta da amico. Non mi rende le cose facili. Per niente. Ma dico di capirlo. Dico di non preoccuparsi per me. Ce la faccio. Sono forte. Sono forte. Sono forte... Resto a Bologna a dormire. Dovrei andare da Tia. No. Claudio mi convince a stare da lui. "Starai più comoda!". "Dormirò nel divano, avrai il mio letto tutto per te!". Arriva la notte. Dopo fiumi di birra, canne e sigarette. Sono stanca. Vado a letto. Mi accompagna. Si spoglia. Mi guarda. "Non ho voglia di dormire nel divano, sono stanco e di là ci sono ancora i miei coinquilini che non hanno intenzione di andare a dormire". Già. Immaginavo. Lo sapevo. Tentazioni. Oscar Wilde non sapeva resistere alle tentazioni. E io? Sì, ce l'avrei fatta. "Ok. Però mi fai un massaggio. E poi...promettimi che farai il bravo!". "Promesso. Tranquilla!". Un massaggio da favola. "Buonanotte". Mi giro dall'altra parte. Lo sento muoversi. Si avvicina. Si avvinghia a me. Mi abbraccia. Resto immobile. Dormiamo. E' mattina e penso "pericolo scampato". Ma che voglia di fare l'amore con lui...è da troppo che lo desidero...è da troppo che desidera me...ma c'era sempre Ambra di mezzo...e c'è ancora. Stanno ancora insieme. "Buongiorno!". Mi abbraccia. Mi guarda. Lo guardo. Che abbia letto i miei pensieri? Ci baciamo. Prima lentamente, poi appassionatamente. Mi spoglia. Guardandomi, cercando in me un segno, un mio cenno, una parola..."Fermati!". Ma non dico nulla. E alla fine. Sono sua. No. Non è vero. Penso al mio ex. Lui, l'unico col quale avevo mai fatto l'amore. Penso ad Ambra. Dio, non vorrei essere al suo posto...che bastardo... Già. E' come se mi fossi svegliata da un lungo sonno. Che bastardo! Che diavolo ho combinato? Doccia. Lunga. Fredda. Basta. Ora basta. Abbiamo ottenuto ciò che volevamo. Stop. E' ora di fermarsi. "Eri più bella prima, senza il mio accapatoio!". Arrossisco. Ancora non vado troppo d'accordo col mio corpo. "E' la prima volta che tradisco VERAMENTE Ambra"... Già. Con me. Che schifo. Mi faccio schifo. Come ho potuto? E dire che mi stava anche simpatica Ambra, andavamo d'accordo. Prima che leggesse le mail di Claudio. Ovvio. E' gelosissima. Anche se allora non c'era nientre fra noi...bè, mi ha tolto la parola. Mi detesta. Non la biasimo. Avrei fatto di peggio... Passano i giorni. Credevo volesse solo quello da me. No. Mi voleva. Ancora. Con Ambra finisce tutto, un'altra volta. Comincio a sperare. Ma lui non vuole nemmeno una storia con me. "Non è giusto", dice. Ora? E prima? Non lo capisco. Mi allontana. Ma mi vuole. Glielo si legge in faccia. Come mi guarda. E tutti i doppi sensi che usa. Bè, peggio per lui. Ha sprecato la sua occasione."Tanto torna con Ambra. Non fra due giorni, ma fra due settimane". L'ho sempre detto. Così è stato. Bene. Fine. Il problema è che questa storia non è mai rimasta segreta. Lo sapevano tutti. Per questo lui e Ambra si sono lasciati. Una sua amica è arrivata a conclusioni sbagliate vedendoci una sera. Cioè, non erano tanto sbagliate le sue conclusioni, ma le aveva gonfiate terribilmente. "Ti tradisce da almeno 2 mesi". Sì, a me sono parsi due mesi. Tempo dilatato. Ma ne era passato a malapena uno... "Lei è innamorata persa di lui". Io? No, grazie. Ma poi ha confessato. Ha detto che si era inventata tutto. Pace fatta. Loro. Ma io ora dovevo fare i conti con tutti i miei amici della facoltà. Nessuno mi aveva mai detto niente, a parte le ragazze, che da tempo mi avevano avvisata e consigliato di chiudere tutta questa storia. Non l'ho fatto. Devo sempre sbatterci la testa. Cadere. Per poi rialzarmi più forte di prima. Un'araba fenice, che risorge dalle sue ceneri. Tia, l'unico che ha guardato la storia da una certa distanza, con diffidenza, sapendo già che sarebbe finita così. Dave, sparito. Appena saputo di questa storia mi ha dato due consigli banali, inutili, e tra l'altro, detti anche con una certa stizza, come se ce l'avesse con me per il fatto che mi sono presa una sbandata per Claudio. Non ho mai saputo spiegarmi il suo comportamento. Gli volevo bene, tanto. L'amicizia che provavo nei suoi confronti non si era mai affievolita... Lui invece si è eclissato. Niente più sms. Non gli servivo più per gli esami. Non si faceva più vedere in facoltà o al bar. Finiti anche i concerti. Periodo di pausa, vacanze e riflessione per tutti. Fine. Di nuovo. Fine dell'amicizia con Dave. Fine del bel rapporto con Max. Fine delle uscite serali tutti insieme. Fine degli esami. Fine. Fine. Fine. Luglio e agosto passano senza una parola da parte di nessuno. Claudio lo sento solo verso fine luglio, perchè gli dico che mia madre si è fatta male, che non sarei andata in Calabria da lui (anche se mi aveva fatto promettere che ci sarei andata cmq, qualunque cosa fosse successa) e che ero tornata col mio ex. Stop. Telefono muto. Msn deserto. Nessuno. Mi sentivo come la particella di sodio della pubblicità. Gli amici di Bologna si erano eclissati. Settembre 2006. Finiscono le vacanze, piano piano tutti rientrano in facoltà. Con Tia l'amicizia si era un po' raffreddata, ma si è ripresa subito, più intensa di prima! Con Claudio i rapporti erano freddissimi. Distaccati. Dave era ancora disperso chissà dove. Max ce l'aveva con me per una ragione nota solo a lui. E gli altri? Dove sono finiti tutti? Dov'è il gruppone immenso che riempiva il bar per l'ora di pranzo? Dov'è il gruppone che si impadroniva del gazebo alle sei di sera, sorseggiando allegramente uno spritz o una birra, aspettando l'ora di cena per tornarsene ognuno alla propria dimora? Il bar era sempre più vuoto. Gli affari non vanno bene. I prezzi aumentano. I clienti calano. Gli amici si perdono. E io, maledettamente ottimista, vedo le mie speranze che mi ero costruita durante tutta l'estate andare in frantumi... Era un sogno? Ho sognato tutto? No...era così reale...mi rendeva così felice...la certezza di arrivare a Bologna, dopo 25 minuti di treno, raggiungere la facoltà e trovare (lì o al bar) persone che mi volevano bene, felici di vedermi, e parlare, ridere, scherzare, aiutarsi, studiare insieme... Puf! Svanito... Dicembre 2006. Non mi sono arresa. La speranza era ancora lì. L'ottimismo non mi aveva abbandonato. Non avevo risolto un bel nulla. Ma ci credevo ancora. Credevo che fosse possibile ricostruire quello che era stato. Che per non si sa quale ragione non era più. Tutti si erano divisi. Ognuno pensava a sè. Ma non per egoismo. No. Non so cos'è, ma si può rimediare. E' solo un momento. Passerà. Arriva la mia discussione di laurea. Invito tutti. Rinfresco al bar. Voglio far rivivere quei momenti. Ma non accade. Del vecchio gruppo vengono solo Tia e Claudio. Gli altri sono troppo impegnati... In questi ultimi mesi avevo conosciuto altre persone. Per fortuna c'erano loro. E poi, l'alcool aiuta sempre. Dovevo festeggiare. Festeggiare la mia discussione. Ma volevo solo piangere e urlare. DOVE CAXXO SIETE TUTTI QUANTI??? Dove... Ci riprovo. Alla mia proclamazione di laurea devono esserci. Dave mi ha promesso di venire. E' in pausa pranzo per quell'ora, viene sicuramente. Anche gli altri. Devono venire. Invece...solo Tia era lì a festeggiarmi... Solo lui. Non c'erano nemmeno quelli che hanno bevuto e mangiato a sbafo il giorno della mia discussione. Nessuno. NESSUNO. Che rabbia. Dovevo festeggiare di nuovo. Ma avevo ancora voglia di gridare. No, questa volta le lacrime non c'erano. C'era solo tanta rabbia. La mia anima stava urlando, ma nessuno sapeva. Solo il mio Amore si era reso conto di quello che mi accadeva. Mi è stato accanto, in silenzio. Le parole non servivano. Oggi. Cioè, ormai ieri... Claudio si è rifatto sentire. Non lo vedevo nè sentivo dal giorno della mia discussione, ma dopo la delusione provata il giorno della mia laurea avevo cancellato tutti. Basta. Ero stanca di lottare per mantenere delle amicizie che non esistevano più. Stanca. Mi dice che era venuto alla mia proclamazione. Mi ha intravista, ma non è riuscito ad avvicinarsi, perchè rischiava di perdere l'aereo... Non mi importa. Cioè, allegerisce la sua posizione, ma non mi importa. Non si è mai fatto sentire. Dopo un mese mi viene a dire "io c'ero"?!? Non ha senso... Almeno, una mia amica che non è potuta venire mi ha tenuta 2 ore al telefono quella sera per scusarsi. Insomma, la laurea è un traguardo importante, e si vorrebbe al proprio fianco le persone che lo hanno reso possibile, in un modo o in un altro. E per me i miei amici di Bologna erano fondamentali, come il mio ragazzo. Solo Tia. Solo lui. Ora so chi merita la mia fiducia e il mio affetto. Chi mi usa per andare bene agli esami e poi mi dimentica. Chi mi prende e mi molla come uno yo-yo. La fine del 2006 è servita a questo. Selezione. Stavo bene. Stavo andando avanti. Poi lui è riapparso e ha riaperto queste ferite. Per me l'amore e l'amicizia hanno la stessa importanza. Se un amico mi ferisce mi fa male quanto il mio fidanzato...se non peggio. D'altronde, quando ami, metti in conto la sofferenza, sai che è impossibile non soffrire. Se si ama, inevitabilmente si soffre. Fa parte del gioco. Con l'amicizia no. Gli amici dovrebbero essere quelli che ti risollevano se ti senti giù, che ti confortano se stai male, che ti strappano dei sorrisi in mezzo alle lacrime... O sbaglio? Sono l'unica a dare questa importanza all'amicizia? Sono stanca... Tanto... |
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