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Se del mare blu ,Ti portassi le onde ,X tirarti su,Dal grigior che confonde.Allor sul tuo volto,Verrà condiviso,In un fiore raccolto,Il valor di un sorriso

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A volte la luna, specchiarsi non vuole, nella dolce laguna, e va in cerca delle viole, che svegliate dal raggio, del sole d aprile, trovano il coraggio, di sbocciare nel cortile

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A piccoli sorsi, la vita si beve, a piccoli morsi, mangiare si deve, e se un bianco seno, al labbro si porge, un bacio sereno , presto lo coinvolge.

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Ti tenevo x mano, ti seguivo nel cammino, ti dicevo vai piano , voglio starti vicino, ma tu lentamente, mi svanivi tra le dita, guardando sorridente, la mia faccia stupita

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Può essere grande, oppure piccino, purchè dalle mutande, faccia capolino, serio o brigante, vuole una carezza, e ti guarda un istante, con tanta dolcezza.

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Fiori e farfalle,

Verde vallate,

Orchidee gialle,

Rose profumate,

Al canto dei grilli,

Al sole dorato,

dolcezza distilli,

A Un bacio vellutato

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Eri gentile, leggera e delicata, giocavi in cortile, con una palla bucata. Ora sei una rosa, sbocciata all amore, di profumi rigogliosa, e dal purpureo colore

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Dolce signora,

dalle labbra profumate,

le tue notti chi colora,

e le tue solari giornate.

Non è forse il canto d un cigno ,

che si ode da sul prato,

sono la chiave del tuo scrigno,

usami in modo delicato.

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Me ne andavo un giorno a spasso , x i monti del ventasso , procedevo lungo il sentiero, che costeggia il bosco nero. Quando d un tratto un lupo, un tantino trasandato, e con tono certo cupo, mi disse in modo educato , non sono più lo stesso, non mi diverto più, mi sento un pò depresso, davvero un poco giù. Temo x la mia vita futura, Rammenta i tre porcellini, vivono ora in pianura, e non mi son più vicini. Vivere come posso, ho il cuore colmo d infelicità, pure capuccetto rosso, è andato a vivere in città. Pure il cacciatore, di me si è dimenticato, e dir ke un tempo ore e ore, mi inseguiva a perdifiato. Gli feci dunque un sorriso, mettendogli un braccio sulle spalle, ma non feci che all improvviso, al suo posto c eran mille farfalle.

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Nella grotta,non ce più, la porta è rotta , l uscio è giù. Ce un lenzuolo, solamente, sotto al quale , non ce niente, è volato, nel cielo blu, dal Padre è andato, per noi Gesù.

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Sul letto sdraiata,Lei Si svegliava,Visibilmente eccitata,Qualcuno la baciava,sotto al lenzuolo ,Un capo si muoveva,E in un tenero assolo,Ormai lei si fondeva

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Ben svegliato,Dolce sole,In cielo tornato,X scaldar le viole,I gelsomini,I tulipani ,I ciclamini,Nonché i gerani

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Sarà forse il profumo,Del tuo seno da latte,Che di baci consumo,Con le mie labbra attratte.Sarà forse il bisogno,Del tuo delicato calore,A nutrire il min sogno,Di lenzuola bagnate d amore

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Non lo sapevo,Lo giuro davvero,Che procedevo ,Lungo il sentiero.E al fior che sbocciava,Rimanevo stupito,Alla bellezza che mostrava,Al mio sguardo smarrito

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Ciò che rimane,Sono pagine scure ,Son molliche di pane,E ciliegie mature.Quello che resta,Son solo sapori,Note di festa,Profumi e odori.

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A vederla sul letto, abbracciare il cuscino, si senti costretto ,ad andarle vicino, la sua mano premurosa, ottenne il permesso,a carezzarle la rosa... Profumo di sesso

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Il sole lentamente, sale in cielo la mattina, svegliando dolcemente, una ragazza tanto carina, ha negli occhi dei coralli, e dei sogni cristallini,E nei piedini dei gran balli, come li hanno solo i bambini

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La dolcezza lei aveva, sul seno di miele, che il mio labbro suggeva. . ed eran gonfie le vele, ognuno con la sua parte, nel mar del piacere, E sublimarsi nell arte, per naufragar. Nel godere

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Se x un momento, cerco i raggi del sole, i fiocchi del vento, il profumo delle viole. Se solo un istante, vorrò i chicchi di grano, di quel campo distante, forse sfiorerò la tua mano

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Sarà forse nella verga,Cagiante del gladiolo,Che s acquieta e che s alberga,Il desiderio del volo,Poiché siamo dei gabbiani,Dallo stridente grido,E dai luoghi più lontani,Ci richiama con forza il nido.