ok

P

Io t aspettavo,

in un campo di grano,

ed accarezzavo,

col pensier la tua mano.

Ma tu non venisti,

ed io mi rabbuiai,

e con occhi tristi,

infin me ne andai.

P

Un fiordaliso,

Un dente di leone,

insieme a un narciso,

facevan colazione.

Di primo mattino,

Bevendo un caffè,

seduti al tavolino,

parlavano di te.

P

Lei mi disse vieni,

fuggiamo via da qua,

la mia mano tieni,

vedrai ti Scalderà.

Io che nn potevo,

sfuggirle m adagiai,

sul suo sen tenevo,

il capo e la baciai.

P

Lei mi disse vieni,

fuggiamo via da qua,

la mia mano tieni,

vedrai ti Scalderà.

Io che nn potevo,

sfuggirle m adagiai,

sul suo sen tenevo,

il capo e la baciai.

P

Tappeti di foglie,

Rami ormai nudi,

Chiome ora spoglie,

Dell inverno preludi.

Avanzo distaccato,

da ogni contorno,

amareggiato,

per ciò che sta attorno.

P

Avrei bisogno,

di qualcosa di più.

di un piccolo sogno,

di una nota di blu.

D una piccola stella,

d un monile di giada,

d una fiammella,

E d una goccia di rugiada.

P

Era una strega,

ed una cortigiana,

Nessuno lo nega,

d una terra lontana.

Ma quando le fu vicino,

lui l abbracciò,

Ardeva il camino,

e lei lo baciò

P

Io non so come sei,

e neppure chi tu sia,

Ma se i tuoi sogni son come i miei,

se la vita e una follia.

A volte bastan poche note,

O un piccolo componimento,

o lievi baci sulle gote,

per perdersi insieme nel vento.

P

Io non so come sei,

e neppure chi tu sia,

Ma se i tuoi sogni son come i miei,

se la vita e una follia.

A volte bastan poche note,

O un piccolo componimento,

o lievi baci sulle gote,

per perdersi insieme nel vento.

P

A volte e una fata,

quando a me s abbandona,

Quando vuol esser baciata,

E i suoi baci mi dona.

A volte e una strega,

quando mi sussurra é follia

Quando mi si nega,

e mi dice vai via.

P

Si camminava,

Per ore per ore,

Si discuteva,

Sui problemi del cuore.

Ci si guardava,

In fondo negli occhi,

Mentre la neve cadeva,

Attorno a gran fiocchi.

P

Ce un tappeto di foglie,

lungo il viale,

Come le mie voglie,

x il suo aspetto sensuale.

La vedo passare,

col suo vestitino di velluto,

La vorrei baciare,

Ma x ora la saluto.

P

A volte rimango,

su una frase sospesa,

ed in silenzio piango,

piccola e indifesa.

Poi mi giunge un raggio,

che mi da un Po di calore,

E mi sussurra su dai coraggio.

Segui la strada del cuore.

P

No non temere,

non vedrai mai il mio pugno,

il mio sapere,

Si fermò in quel di giugno.

Dove anche i sassi,

aspettavano x ore,

che infine tu passassi,

coi coriandoli nel cuore.

P

Che cosa rimane,

Forse il suo sorriso, 

Una fetta di pane,

Le sue labbra sul viso.

Il suo odore nel letto,

Il suo capo sul cuscino,

le sue chiavi nel cassetto,

La sua foto sul comodino.

P

A volte sorridevi,

e danzavi nel vento,

e non lo sapevi,

D esser strumento.

Di tentazioni,

di baci e tenerezze,

di note ed emozioni,

Di attenzioni e dolcezze.

P

Brilla la luna.

ed anche le stelle,

Intorno alla laguna,

Baci sulla pelle.

Arde il camino,

Con dentro il Tizzone,

Archetto e violino,

e tanta passione.

P

Splendente luna,

Nella notte luminosa,

Riflessa nella laguna,

allo sbocciar d una rosa.

Una lacrima scende,

Al calor delle braci,

Mentre la luna splende,

Al crepitio dei miei baci.

P

Nella nostra vita,

nulla ci Ia diviso,

ne la strada in salita,

ne un altro sorriso.

Ne un giorno di sole,

ne un temporale,

E neppur le parole,

quando sanno far male.

P

Luna splendente,

luna luminosa,

lui gentilmente,

gli porge una rosa.

Lungo le dita,

un bacio, un sorriso,

Lungo la vita,

nulla ci ha diviso.

P

Era una favola,

una fantasia.

era una fragola,

in una poesia.

Dentro una rima,

biricca e gioiosa,

sbocciava sulla cima,

del colle una rosa.

P

Rosa profumata,

Rosa deliziosa,

Rosa sbocciata,

Rosa rigogliosa.

Canta un usignolo,

Dolci note d amore,

Poi spiccando il volo,

Si posa sul tuo cuore.

P

Un giorno un Narciso.

 Vedendo una Rosa. 

Gli fece un sorriso.

 Dicendole favolosa. 

A quell uscita. 

La Rosa arrossi. 

Poi rispose stupita. 

Su dai vieni qui

P

Certo che il sol,

Un po t accarezza,

Cert che vuol,

Un po di tenerezza.

Allor s avvicina,

Con passo felpato,

Ed ecco che, mia bambina,

Ti ha appena baciato.

P

Rosa svegliata,

di primo mattino,

chi ti ha carezzato,

dimmi il pancino.

Forse signor Narciso,

o il Tulipano Nero,

Oppure il Fiordaliso,

O la Violetta del Pensiero.

P

Rosa sbocciata,

Di primo mattino,

Lo sai t ha cercata,

Il ciclamino.

Voleva portarti,

Ad una mostra,

Di quadri, di arti,

E infine su una giostra.

P

Rosa sbocciata,

Di primo mattino,

Dove sei stata,

Col tuo cuscino.

Ho giocato coi fiocchi,

di neve sul prato,

Sotto i mille occhi,

D un cielo stellato.

P

Rosa sbocciata,

di primo mattino,

chi ti ha destata,

dal tuo pisolino.

Forse un dito,

o una carezza,

o un bacio infinito,

nel mondo della dolcezza.

P

Forse era ieri,

Oppure domani,

Che i desideri,

fiorivan trale mani.

In cerca di gioia,

Impeti , passioni.

O per fuggire la noia,

D una vita senza emozioni.

P

Torta di mele,

Torta di mimosa,

di zucchero miele,

Di latte e di rosa.

Di uova e cannella,

di mascarpone,

di frammenti di stella,

di briciole di passione.

P

Rosa sbocciata,

Rosa che non sa,

d essere baciata,

da fiocchi di felicità.

Ed eccola che danza,

tra la viola e il ciclamino,

un raggio di speranza,

il sorriso d un bambino.

P

Rosa profumata,

rosa che non sa,

di essere scocciata,

x donar felicità.

All ape laboriosa,

che la cerca senza sosta,

dalla cima del monterosa,

al mare sulla costa.

P

Cade la neve,

Leggera leggera,

Col suo passo lieve,

lei giunge alla sera.

Si muta in fata,

danza s una stella,

Fa una pozione incantata,

Di vaniglia e cannella.