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P

Quella lacrima sul viso,

Che scende lentamente,

E il preludio ad un sorriso,

Che nasce spontaneamente.

Poiché in questa vita,

Tutto si contrappone,

In una giostra infinita,

Ognuno avrà la sua occasione.

Poiché a dirla vera,

Ogni sera ha il suo mattino,

Per ogni autunno una primavera,

Ed ogni vecchio era un bambino.

E quella lacrima sul viso,

Che scende lentamente,

Fidati fu un sorriso,

Che nacque spontaneamente.

P

Avverto presenze,

Di fieno e di paglia,

Fragranze essenze,

E un silenzio che taglia.

Rimango supino,

Sul letto disteso,

Ricordo da bambino,

Da tutti ero atteso.

Ed or che son grande,

Nessuno che m aspetta,

Neppur nelle mutande,

La mia mano si diletta.

P

Cantavo per ore,

Al sole che sorgeva,

e al tenero fiore,

Che il mio occhio scorgeva.

Fiore che danza,

Fiore che balla,

Per ogni speranza,

Vola una farfalla.

Fiore profumato,

Fiore nel vento,

Fiore sbocciato,

Qual e lo strumento.

Per potere allietare,

I tuoi giorni di sole,

Per poter parlare,

Anche senza parole.

P

Amar senza amore,

Io questo non lo so,

Ma parlar senza parole,

Certo che si può.

Assaggiar senza gustare,

Guardar senza vedere,

Dormire senza riposare,

Conoscer senza sapere.

Volare senza cieli,

Scaldar senza calore,

Sbocciare senza steli,

Colorar senza colore.

Cantare senza voce,

Sognar senza dormire,

Crocifiggersi senza croce,

Iniziare senza finire.

Parlar senza parole,

Certo chevsi può.

Ma amare senza amore,

Io questo non lo so.

P

Miele d acacia,

Dimmi perché,

Quando lui la bacia,

Lei pensa a me.

Non sai che la luna,

Allo spuntar della notte,

Cerca fortuna,

Tra  le tue labbra sedotte.

Forse che il sole,

Quando splende sulla valle,

Non scalda le viole,

Insieme alle farfalle.

Al cuor che non può,

Certo non non si comanda,

All amor che non può,

Neppur si domanda.

P

E nella ricerca del piacere,

di quella gioia inaudita,

In una scintilla nel godere,

che si genera la vita.

Nella luce di un istante,

Confuso dall oblio,

In un contatto scintillante,

Veniam baciati.da Dio.

Allora disarmati,

Partecipi al suo volere,

Non piu soli e abbandonati,

Mugoliamo nel godere.

Povero quel germoglio,

Che per un amore disattento,

Dei suoi petali fu spoglio,

Prima che li carezzasse il vento.

P

P

Avrebbe potuto,

potuto davvero,

avrebbe saputo,

svelare il mistero.

La sta tristezza,

Intrisa di gioia,

la sua Gaiezza,

In un mare di noia.

Era sottile,

dolce e delicata,

Originale lo stile,

di strega e di fata.

Avrebbe potuto,

ma era svanita,

Senza un saluto,

O una foto sbiadita.

P

Eri vestita,

Di sogni ed attese,

Di schizzi a matita,

Di frasi sospese.

Avevo un cristallo,

Bianco sul collo,

Ed un corallo,

Rosso, un atollo.

Eri una foglia,

Portata dal vento,

Avevi una spoglia,

Spiga di frumento.

Andavo smarrito,

Tra sogno e illusione,

In un tempo scandito,

Da bolle di sapone.

P

Goccia di pioggia,

Che cadi dal cielo,

Dimmi dove alloggia,

Il seme del melo.

Ne tra le radice,

E neppur nei terreni,

ne Nel nido felice,

Degli uccelli sereni.

Ne nella corteccia,

Ne nel suo legno,

Che riesce a far breccia,

Nell uomo di ingegno.

Il mel lo nasconde,

Nel profondo del cuore,

Lo trovi tra le fronde,

Nel frutto dell amore.

P

Disse il bambino al vecchio,

Dimmi dove sono,

i miei capelli bianchi.

Rispose il vecchio al bambino,

là dove l uva diventa vino.

P

Li sui sentieri,

tra ciotoli e sassi,

Vanno leggeri,

e incerti i miei passi.

Passi di danza,

passi d armonia,

passi di speranza,

passi di poesia.

Li sul sentiero,

Tra ciotoli e sassi,

il mio pensiero,

segue i tuoi passi.

Passi di danza,

passi d armonia,

passi di speranza,

passi di follia.

Un raggio di sole,

sussurra al mio cuore,

Delicate  parole,

di pace ed amore.

P

Hai del miele il regno,

Dell api il fiore,

Della matita il disegno,

Del cuore l amore.

Hai del sole il raggio,

del mare l onde,

Del timore il coraggio,

E quel candor che confonde.

Hai della rosa la rugiada,

delle ninfee la ninfa,

dell elsa la spada,

E dell albero la linfa.

Hai della notte la luna,

Hdelle stelle il luccicore,

delle perle di laguna,

E nel tuo sen gocce d amore.

P

A volte si e stanchi,

E si smette di volare,

E le mani sui fianchi,

Si lasciano andare.

Ma il sole nel cielo,

Continua a brillare,

E il nostro gelo,

Riesce a scaldare.

Poiché la paura,

Si vince col coraggio,

E per la notte scura,

A volte basta un raggio.

P

come dopo la notte,

Spunta il giorno,

Cosi Dopo il pianto,

Il sorriso fa ritorno.

Forse che dopo l inverno,

Non giunge la primavera,

E dopo la bugia,

La frase sincera?

Forse che dopo il silenzio,

Non arriva il rumore,

E dopo l odio,

Non Sopraggiunge l amore?

Forse che dopo il monte,

Non c è la pianura,

E per ogni malattia,

Non e presente una cura?

E dopo la morte,

Non c è forse il paradiso,

Certo che esiste,

Ed e in ogni sorriso.

P

Sono fuggito,

in un campo di sale,

sono salito,

su per le scale.

Per potere vedere,

il tuo bianco vestito,

per potere avere,

un ricordo sbiadito.

Li sopra al treno,

oramai in partenza,

Un arcobaleno,

la tua presenza.

P

Io faccio fatica,

A parlare di più,

Una mano amica,

E un cielo Blu.

Forse parlare,

Si potrebbe di meno,

E il tempo occupare,

Baciando il tuo seno.

In questi astaggi,

Non servon parole,

Bastando i raggi,

D un timido sole.

Dammi la mano,

Impariamo a tacere,

E del tulipano,

Lo sbocciare sapere.

P

Siamo malati,

Del tempo che fu,

Dei giorni andati,

Del cielo blu.

Puntiamo il dito,

La luna indicando,

In un ricordo sbiadito,

Con la vita giocando.

Vestiti di nulla,

Se non di gioia e dolore,

Col vento che ci trastulla,

Nei risvolti di un amore.

P

Avevi in mano,

Dei fiori di lilla,

Un tulipano,

E un po di felicita.

Avevi nel sorriso,

Rubini e diamanti,

Gocce di paradiso,

E lapislazzoli brillanti.

Portavi una mantellina,

Di petali neri di seta,

E tra le ciglia di bambina,

Giocavi con un poeta.

P

Aveva un gladiolo ,

nel suo giardino,

sembrava il coriandolo,

d un burattino.

Passo mangiafuoco,

E lo0prese con sé,

Ci giocherò giusto un poco,

Disse Bevendo il caffè.

Passo pulcinella,

E vide che piangeva,

Disse piccola stella,3

Si vede che ci teneva.

Passò poi pinocchio,

Con un sorriso così,

Strizzandole l occhio,

E il gladiolo era lì.