Creato da estiavesta2 il 01/01/2008

IL RITORNO DI ESTIA

...figlia primogenita di Crono e Rea, sorella di Zeus, Demetra, Era, Ade e Poseidone... dea del fuoco e del focolare domestico

 

 

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CARAVAGGIO

Post n°36 pubblicato il 19 Febbraio 2008 da estiavesta2
 

"Quando non c'è energia, non c'è colore,
non c'è forma, non c'è vita!"

(Michelangelo Merisi)

Domenica 17 e lunedì 18, su rai 1, è andata in onda la fiction su Michelangelo Merisi, più comunemente conosciuto come CARAVAGGIO.
L'attore che ha vestito i panni del genio lombardo è stato Alessio Boni, affiancato da Elena Sofia Ricci, nel ruolo della Marchesa Costanza Colonna, diretti da Angelo Longoni.

Questa, la trama della fiction:

"Michelangelo Merisi nasce a Caravaggio, in una famiglia che lavora per i Colonna, potentissima famiglia milanese. Già a sei anni Michele promette eterno amore e fedeltà a Costanza Colonna, di poco più grande di lui, che a sua volta non mancherà di proteggerlo e favorirlo per il resto dei suoi giorni. A dodici anni Michele viene mandato a studiare nella bottega di Peterzano, a Milano, dove impara la tecnica del colore e l'amore per le sacre scritture in un regime di disciplina ferrea e punitiva.

Crescendo Michele entrerà in contatto con Martelli, il Cavaliere dirimpettaio, con cui sviluppa la familiarità nell'uso delle armi. A venti anni, dopo la morte della madre, niente più lo lega a Milano e, dopo essersi finalmente rifatto di tutti i soprusi e le violenze subite da Peterzano, parte alla volta di Roma. Dopo una lunga serie di rifiuti dai vari mastri bottegai e un periodo di stenti e malattia - dove sviluppa un'amicizia che durerà per tutta la vita con Mario Minniti, riesce finalmente ad entrare nella bottega di D'Arpino. Nel frattempo inizia anche a crearsi i primi nemici nelle osterie per il suo temperamento esuberante.

Nelle sue notti turbolente rimane folgorato dalla bellezza di Fillide Melandroni, una rinomata cortigiana, provocando la gelosia profonda del suo protettore Ranuccio Tomassoni. Le sue opere iniziano finalmente a circolare fra i mercanti e attirano l'attenzione del Cardinal Del Monte, vicino a Costanza Colonna, che lo invita a Palazzo Firenze, sotto la sua protezione, e gli offre la possibilità di dedicarsi senza distrazioni alla sua arte. Nonostante le condizioni di agio e tranquillità in cui è messo, l'inquietudine di Michele non tarda a prendere il sopravvento.

L'amore pericoloso per Fillide viene immortalato in una serie di capolavori, ma aumenta l'astio del suo protettore Ranuccio e porta Michele a frequentare più volte le patrie galere. Il successo delle opere di Caravaggio lievita di giorno in giorno, nonostante i membri dell'Accademia facciano di tutto per ostacolarlo. Michele entra in contatto in questo periodo con l'altra sua musa per eccellenza, Lena. Caravaggio è all'apice del suo successo, incontra il Papa e ne fa il ritratto, quando le sue intemperanze raggiungono il limite: uccide in un duello Ranuccio Tomassoni ed è costretto a scappare a Napoli per non farsi uccidere a sua volta o arrestare. Qui, sempre sotto la protezione di Costanza Colonna, non ha difficoltà a trovare delle commissioni importanti, ormai la sua fama lo precede, tanto che viene invitato a Malta, dove l'ordine dei Cavalieri può forse intercedere col Papa e fargli ottenere la grazia.

Sull'isola Caravaggio entra subito nelle grazie del Gran Maestro dei Cavalieri di Malta De Wignancourt, e viene presto investito Cavaliere, ma la sua stella nera continua a brillare. Per difendere l'onore di Fabrizio Colonna, figlio di Costanza, e cavaliere a sua volta, Michele viene coinvolto in una rissa che stavolta aveva fatto di tutto per evitare. Viene immediatamente arrestato ed estromesso dall'ordine nel quale era appena entrato. Michele è spaventato come non lo è mai stato, braccato dai Cavalieri di Malta, dalle guardie papali e dai vendicativi fratelli di Ranuccio Tomassoni.

Intanto a Roma il Cardinal Del Monte e Costanza Colonna, con l'aiuto di Scipione Borghese, plenipotenziario di giustizia e nipote del Papa, stanno cercando di intercedere presso il Santo Padre per ottenere la grazia del loro protetto. Michele riesce a raggiungere Napoli, dove insieme alla bella notizia della grazia imminente, l'attende anche l'agguato vendicativo dei fratelli Tomassoni, che lo feriscono gravemente. Stavolta le cure di Costanza Colonna sfociano finalmente in un rapporto amoroso che era rimasto sospeso e desiderato fin dalla loro infanzia.

Michele deve ora soltanto raggiungere Roma, consegnare dei quadri in regalo al Papa e ottenere la grazia, ma lo scalo funesto nel porto di Palo diventa il capolinea della sua esistenza. Un semplice comandante della guardia portuale ferma il grande Caravaggio e ne ordina l'arresto. La detenzione in condizioni pessime debilita fortemente Michele che verrà scarcerato troppo tardi. Morirà sulla spiaggia di Porto Ercole, senza riuscire a raggiungere Roma, fra le braccia di Costanza Colonna arrivata giusto in tempo per coglierne l'ultimo respiro. "

(da RAI FICTION)

A parte le inevitabili incongruenze con la realtà e con quelle che sono le biografie ufficiali del pittore... e a parte il finale della fiction, a mio parere ansiogeno e confuso... la mia attenzione si è posata su qualche questione che vorrei condividere con voi.
Innanzitutto la Chiesa dell'epoca, nel vivo dell'Inquisizione. Piena di uomini corrotti, lussuriosi e avari, scandalizzati dal fatto che Santa Caterina e la Madonna avessero il volto di cortigiana; che i santi raffigurati da Caravaggio non avessero l'aureola e che fossero "troppo somiglianti agli umani"; che gli apostoli, dopo l'ascensione di Maria, fossero tristi... uomini però altrettanto misericordiosi nei confronti di loro stessi, pur compiendo atti criminali, pur tagliando la testa a due innocenti donne in nome di una ricchezza che mai appagava la loro sete di beni. Bellissima la scena del rogo di Giordano Bruno.
Poi, non ho potuto fare a meno di notare quanto l'arte, quella vera, appartenga sempre più ai "folli", a persone sanguigne, calde, passionali, che in nome di quello a cui tengono, sono dipsoste a perdere la vita.

E mi chiedo: è la follia che sviluppa una forte sensibilità o è la sensibilità che porta alla follia?

E intanto negli stessi anni Pierluigi da Palestrina componeva...


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"...Necessaria è una cosa sola: solitudine, grande solitudine interiore...Essere soli come eravam...

 
Commenti al Post:
aranciapancia
aranciapancia il 19/02/08 alle 16:02 via WEB
Ciò che rende una forte sensibilità una follia, è spesso non avere braccia pronte per accoglierla. Quando lo si fa, è troppo tardi per rendere la sua morte più dolce, ma l'inizio della sua eternità. TRAVOLTASSOLUTAMENTEDAQUEST'ARTEIMPOSSIBILECOMEèl'ESSENZANUDA DELL'UMANAVITAranciapancia
 
 
carlofedele
carlofedele il 19/02/08 alle 16:03 via WEB
Ciò che rende una forte sensibilità una follia, è spesso non avere braccia pronte per accoglierla. Bellissima !!!! E quando ne sarei stato capace io... :((
 
   
estiavesta2
estiavesta2 il 19/02/08 alle 16:45 via WEB
Ti sottovaluti sempre... come al solito... Ahah... tottò a Carletto! ^__^
 
 
estiavesta2
estiavesta2 il 19/02/08 alle 16:44 via WEB
Implicitamente mi hai risposto... è dunque la sensibilità che porta alla follia? Io ancora non ho deciso... :)
 
   
aranciapancia
aranciapancia il 19/02/08 alle 20:19 via WEB
Ti ho risposto sì e no, anche perchè a verbale non ho messo ancora "scienza infusa".AHAH. IO penso ad 1 CIRCOLO, come tutte le umane cose che non siano schiacciare 1 leva per 1 pezzo di formaggio...eppure, anche lì: noi non siamo nella testa di 1 topo. Kissà quali graffiti fa lui, ad arte,segni indicativi per i suoi simili, nella sua topaia... ;) ARTESOLOUMANAranciapancia??? :)
 
carlofedele
carlofedele il 19/02/08 alle 16:02 via WEB
no, è la sensibilità che può portare alla follia anche se, è pur vero, che oggi bisogna essee un po' folli per sensibilizzarsi... (marò, nun me so capito nench'io... me so' spiegato comm'a nu libro stracciato). ^__^
 
 
aranciapancia
aranciapancia il 19/02/08 alle 16:15 via WEB
Carlo, nun te preoccupà, ci siamo capiti. Non volevo dare 1 spunto per 1 babilonia di lingue. Apprezzo il complimento :) tvb. Oggi ancora mi continua la sindrome da Stendhal... grazie a estia PER QUESTO SCAMBIO MUSICALE.BELLISSIME QUESTE COSE, quando avvengono...cultura anche sul blog, a partire da diversi occhi, od orecchie in questo caso... LAVIBRAZIONEAPPARTIENEALLASUACORDAranciapancia
 
   
estiavesta2
estiavesta2 il 19/02/08 alle 16:47 via WEB
Contenta che ti sia piaciuta la musica... scontenta perchè i commenti se ne vanno per fatti loro, senza un ordine... grrrr! ^__^
 
 
estiavesta2
estiavesta2 il 19/02/08 alle 16:45 via WEB
E a me i libri stracciati mi piacciono, nun te pereoccupà! :)
 
 
grazia.pv
grazia.pv il 19/02/08 alle 18:02 via WEB
ahahah...Carlo....i' sò pazza!!!!!!!!!!!
 
vignetorosso
vignetorosso il 19/02/08 alle 17:44 via WEB
aranciapanciappoggio.
caravaggio, mentre lo trasmettevano io pensavo(ma non farci troppo conto: e se andassimo una domenica a roma avedere i quadri che vidi nell'estate in cui ci conoscemmo?
amavo caravaggio, ed un'antonella me lo portò a vedere.
potrei ricambiare ad un'altra antonella.
l'uomo nasce come nasce, nulla so.
so poi che per campare o abbraccia la sua personale, unica, miracolcolosa e divina-umana follia e la tramuta in sensibilità, e quando capita in arte, oppuresoccombe credendosi folle in una normale quotidianeità dove gli uomini diranno che è sensibile e egli soffrirà un casino.
tutto molto meglio di chi vendepuparuoli, o dei politicanti che abbiami.
l'essere umano è splendido solo quando è comune, e per essere un'uomo come gli altri bisogna faticare.
i piedistalli costano e le colonne sono tutte occupate.
peppe
 
 
estiavesta2
estiavesta2 il 19/02/08 alle 17:54 via WEB
"L'essere umano è splendido solo quando è comune..."
Speravo di sentirtele dire queste parole... prima e poi. Ed eccole qui. Finalmente. Non ti nascondo che mi hanno anche fatto scendere una lacrimuccia.
Riguardo Roma... Caravaggio o meno, tu conosci molto bene quanto io la ami, e quanto desidero andarci con te, Caravaggio o meno. Non ne faccio troppo conto... ma il fatto che tu l'abbia pensato... altra lacrimuccia! :)
I piedistalli costano, le colonne sono tutte occupate, ma in fin dei conti... a cosa ci servono?
 
   
estiavesta2
estiavesta2 il 19/02/08 alle 17:55 via WEB
Mamma quanti errori... "prima e poi", leggi "prima o poi". Caravaggio o meno, repetita iuvant, anche se non voluta! :)
 
 
aranciapancia
aranciapancia il 19/02/08 alle 20:31 via WEB
Caro peppe grazie. Ma dissento sul fatto che "l'essere umano è splendido solo quando è comune". Io penso al suo splendore quando è "PERFETTO" O è IN CAMMINO per esserlo. Per "PERFETTO" intendo: temporaneamente in sintonia con ciò che UNICAMENTE gli appartiene come essere irripetibile e che è chiamato a realizzare. Il "comune" poi, è processo, per lo più costruzione: quanto spazio vogliamo fare. Se Caravaggio fosse stato comune, non sapremmo oggi contemplare il buio, nemmeno per default.baci :* ps: scusate se intervengo molto ma l'argomento mi prende
 
   
estiavesta2
estiavesta2 il 20/02/08 alle 13:00 via WEB
Facci pure...! ^__^
 
   
vignetorosso
vignetorosso il 20/02/08 alle 15:02 via WEB
arancia, senti, io non sono un materialista, o forse lo sono e non lo so, ma mi ritrovo a parlarti come un "fottuto materialista": tu hai una visione(religiosa?) di un essere in cammino, che deve ambire a qualcosa, che deve raggiungere una meta.
io dico che se un padreterno esiste e ci avesse voluti santi ce l'avrebbe mnesso nel DNA.
e credo pure che le ambizioni umane(es. farò il...generale, medico, papa, imperatore, scienziato, berlosconi, fidelcastro, santa caterina, rita levi montalcina...) trovino spazio quasi sempre dove venti anni prima si è negata una carezza, un ruolo, un amore.
che poi la natura ami e progredisca grazie alle diversità casuali e perciò stesso individuali, ma ancorpiùperciòstesso NON VOLONTARIE questo è altro discorso.
l'uomo comune ambisce all'amore universale quello che non vuole, per essere raggiunto, una laurea, un master, un corso, una religione o una disciplina.
l'uomo comune che è nei miei pensieri ha in se la divinità del suo stato di grazia, ha paura, teme, odia, ama.
e cerca un tetto, guarda il cielo, stringe l'amata/o, carezza i figli o il proprio lavoro, ricorda il padre, ricorda la amdre, il loro affetto profondo. spezza il pane per chi ha fame.
non perchè qualcuno glielo abbia detto. perchè sente in se di farlo.
-----------------------------------
al più può apprendere, e su questo sono molto insicuro, è un pensiero che io stesso vaglio da qualche tempo, tacciando di "culturalismo"... lo espongo comunque...
esso sa che, così come, tutti gli uomini che incontra sono diversi da lui fisicamente e nei tratti del volto, essi sono parimenti diversi nell'animo.
non somiglierà a nessuno e sa che dentro di se coltiverà la sua diversità, non perchè corrisponda alla propria diversità(in questo rendendolo diverso dagli altri) ma perchè è tutt'uno con la sua identità.
e tutto per me...
attendendoaranciapancia
 
     
aranciapancia
aranciapancia il 21/02/08 alle 01:17 via WEB
Non vedo termini di controversia. Lo penso anche io questo.Non lo vedo in contrasto. Forse sei tu che mi leggi spiritualista: la tue sono parole che dicono la stessa cosa. Forse c'è divergenza solo nella parte iniziale: credo che nel Dna abbiamo il segno, è la complessità. Abbiamo il senso del tempo e con esso anche del futuro: questo ci muove consapevolmente, ci fa tendere ancora, anche solo per attendere la banana successiva. La possibilità di pensare, è questo il tuo marcatore nel Dna. Puoi prender consapevolezza di ciò che ti piace essere e che ti fa sentire vivo e questo è 1 richiesta di lavoro per continuare ad esserlo, averlo. Non capisco la contraddizione. buone cose.
 
grazia.pv
grazia.pv il 19/02/08 alle 18:00 via WEB
Credo che la sensibilità faccia bene agli altri e male a se stessi, alla fine se si è troppo sensibili, non dico che si diventa pazzi, ma certo si soffre molto per non essere compresi.
 
 
estiavesta2
estiavesta2 il 19/02/08 alle 18:02 via WEB
Non baratterei la sofferenza che deriva dalla sensibilità con la felicità degli "ignoranti". Mai. Un bacio Grazia.
 
cateviola
cateviola il 19/02/08 alle 20:23 via WEB
non ho risposte ... mi piace la musica. Ti lascio una carezza...
 
 
estiavesta2
estiavesta2 il 20/02/08 alle 12:56 via WEB
Bella vero? Una carezza anche a te dolcissima...
 
bruno14to
bruno14to il 19/02/08 alle 20:51 via WEB
Ciao, spesso le fiction televisive falsano clamorosamente la realtà. Errori storici anche gravi. Come è stata resa la Chiesa dell'epoca considerando che le puntate erano trasmesse sul primo?. Buona serata, Bruno
 
 
estiavesta2
estiavesta2 il 20/02/08 alle 12:57 via WEB
Credo che la chiesa sia stata resa esattamente com'era... se c'è qualcosa che mi è sfuggito, fammi luce. Buona giornata Bruno.
 
maxsof1
maxsof1 il 19/02/08 alle 21:52 via WEB
Certo che guardando le opere degli artisti attuale in confronto con i capolavori del passato mi viene quasi da piangere. Il film l'ho visto anch'io tra una cosa e l'altra... Riguardo alla faccenda elezioni, meglio non andare a votare o al limite votare per le alternative estreme...
 
 
estiavesta2
estiavesta2 il 20/02/08 alle 12:58 via WEB
cambiano le persone, i pensieri, gli stili... forse in futuro i nostri contemporanei saranno apprezzati... chi lo sa...?
 
Ford_Prefect_1970
Ford_Prefect_1970 il 20/02/08 alle 07:52 via WEB
Buongiorno Estiavesta, io non ho la cultura necessaria per valutare se nel telefilm ci fossero o meno grosse incongruenze. Anche a me è piaciuto il modo impietoso nel quale viene affrontato il tema della corruzione della chiesa e dell'inquisizione. Non mi è invece piaciuto il modo nel quale facevano parlare Caravaggio delle proprie opere..... sembrava più un critico d'arte o uno studente (usava termini come "centralità" ecc.) piuttosto che un artista passionale e indipendente. Buona giornata e un abbraccio! :)
 
 
estiavesta2
estiavesta2 il 20/02/08 alle 13:00 via WEB
Buon giorno a te Ford. Perciò mi piace il dialogo e la discussione: a me questo era sfuggito! Non avevo colto questo aspetto. Grazie mille! Ricambio l'abbraccio, forte forte! ^__^
 
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SERGIO CAMMARIERE

Cosa non farò per farmi amare.
Cosa non farò per dirti che...
Cosa non farò per quest’amore,
per dirti cosa sei per me.
Dormo ancora solo in questa stanza,
dove al buio i sogni vanno via,
resta solo il peso della mia
malinconia.
L’amore non si spiega,
fa girare il mondo e poi...
Se non c’è diventa tutto inutile,
non puoi farne a meno mai,
nemmeno quando poi
sarà solo silenzio e freddo tra di noi.
E volando superando i monti
verso cieli bianchi di libertà.
E volando finchè tutto il mondo
solamente un punto sembrerà...
E ora cosa non farò per amare...
Cosa non farò per te...
Tu sola sei l’amore,
tu sola per me.
Dimmi che vorrai stare al mio fianco,
dimmi che sarai solo per me,
dimmi che consolerai il mio pianto
ed io vivrò solo per te.
Dammi ancora solo un po’ di tempo,
giusto quanto basta perché poi
Torni ancora tutto come prima
tra di noi.
E volando superando i monti
verso cieli bianchi di libertà.
E volando finchè tutto il mondo
solamente un punto sembrerà
E ora cosa non farò per amare...
Cosa non farò per te...
Stella del mio cuore,
splendi su di me.
E ora cosa non farò per amare...
Non mi chiedere perché...
L’amore non si spiega,
tu sola sei per me! 
 

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I DUBBI DELL'AMORE

"Se una mattina io
mi accorgessi che
con l'alba sei partito
con le tue valigie
verso un'altra vita,
riempirei di meraviglia
la città.
Ma forse dopo un po'
prenderei ad organizzarmi
l'esistenza,
mi convincerei
che posso fare senza,
chiamerei gli amici
con curiosità
e me ne andrei da qua.
Cambierei tutte le opinioni
e brucerei le foto,
con nuove convinzioni
mi condizionerei,
forse ringiovanierei
e comunque ne uscirei.
Non so quando,
non so dove.
Ma se domani io
mi accorgessi
che ci stiamo sopportando
e capissi che non
stiamo più parlando,
ti guardassi e
non ti conoscessi più...
io dipingerei di colori i muri
e stelle sul soffitto,
ti direi le cose
che non ho mai detto.
Che pericolo la quotidianità
e la tranquillità.
Dove sei?
Come vivi dentro?
C'è sempre sentimento
nel tuo parlare piano?
E nella tua mano,
c'è la voglia di tenere
quella mano nella mia?
Tu dormi e non pensare
ai dubbi dell'amore.
Ogni stupido timore
è la prova che ti dò.
E rimango e ti cerco...
non ti lascio più!"

(Fiorella Mannoia)

 

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