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Sentimentalmente

Tutto ció che mi dá emozioni....

 
 

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I burattini del potere in mano ai mass media...

Post n°2336 pubblicato il 02 Gennaio 2015 da g1b9
 

Avram Noam Chomsky (Filadelfia, 7 dicembre 1928) è un linguista, filosofo, teorico della comunicazione e anarchico statunitense. L'analisi del ruolo dei mass media nelle democrazie occidentali, lo hanno reso uno degli intellettuali più celebri e seguiti della sinistra radicale americana e mondiale.( Wikipedia)

Da anni macinavo questi pensieri, non conoscevo questo filosofo, ma la mia curiosità mi ha portata fino a lui. L'ho letto nei suoi più celebri pensieri e mi sono ritrovata.  Di lui vi propongo questo decalogo... se non lo conoscete già..

 

Le 10 regole del controllo sociale

 

1-La strategia della distrazione
L’elemento principale del controllo sociale  è la strategia della distrazione che consiste nel distogliere l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e dai cambiamenti decisi dalle élites politiche ed economiche, utilizzando la tecnica del diluvio o inondazione di distrazioni continue e di informazioni insignificanti.
 Sviare l’attenzione del pubblico dai veri problemi sociali, tenerla imprigionata da temi senza vera importanza.
 Tenere il pubblico occupato, occupato, occupato, senza dargli il tempo per pensare.

2- Creare problemi e poi offrire le soluzioni.
Si crea un problema, una “situazione” che produrrà una determinata reazione da parte del pubblico, in modo che sia questa il mandante delle misure che si desiderano far accettare. Ad esempio: lasciare che si dilaghi o si intensifichi la violenza urbana, oppure organizzare attentati sanguinosi, allo scopo che il sia il pubblico a richiedere le leggi sulla sicurezza e le politiche a discapito delle libertà. O anche: creare una crisi economica per far accettare come un male necessario la retrocessione dei diritti sociali e lo smantellamento dei servizi pubblici.

3- La strategia della gradualità.
Per far accettare una misura inaccettabile, basta applicarla gradualmente, col contagocce, per anni consecutivi. È in questo modo che condizioni socioeconomiche radicalmente nuove (neoliberismo) furono imposte durante i decenni degli anni ‘80 e ‘90: Stato minimo, privatizzazioni, precarietà, flessibilità, disoccupazione in massa, salari che non garantivano più redditi dignitosi, tanti cambiamenti che avrebbero provocato una rivoluzione se fossero state applicate in una sola volta.

4- La strategia del differire.
Un altro modo per far accettare una decisione impopolare è quella di presentarla come “dolorosa e necessaria”, guadagnando in quel momento l’accettazione pubblica per un’applicazione futura. È più facile accettare un sacrificio futuro che un sacrificio immediato.In questo modo, si da più tempo alla gente di accettare l’idea del cambiamento ed accettarla con rassegnazione quando arriverà il momento. Il pubblico, la massa, ha sempre la tendenza a sperare ingenuamente che “tutto andrà meglio domani” e che il sacrificio richiesto potrebbe essere evitato. Questo dà più tempo al pubblico per abituarsi all’idea del cambiamento e di accettarlo rassegnato quando arriva il momento.

5- Rivolgersi alla gente come a dei bambini.
La maggior parte della pubblicità diretta al gran pubblico, usa discorsi, argomenti, personaggi e una intonazione particolarmente infantile, come se lo spettatore fosse una creatura di pochi anni o un deficiente mentale. “Se qualcuno si rivolge ad una persona come se avesse 12 anni o meno, allora, in base alla suggestionabilità, questa probabilmente tenderà ad una risposta o ad una reazione priva di senso critico come quella di una persona di 12 anni o meno”

6- Usare l’aspetto emozionale molto più della riflessione.
Sfruttate l’emozione è una tecnica classica per provocare un corto circuito dell’analisi razionale e, infine, del senso critico dell’individuo. Inoltre, l’uso del registro emotivo permette aprire la porta d’accesso all’inconscio per impiantare o iniettare idee, desideri, paure e timori, compulsioni, o indurre comportamenti.

7- Mantenere la gente nell’ignoranza e nella mediocrità.
Far si che la gente sia incapace di comprendere le tecnologie ed i metodi usati per il suo controllo e la sua schiavitù.
“La qualità dell’educazione data alle classi sociali inferiori deve essere la più povera e mediocre possibile, in modo che la distanza creata dall’ignoranza tra le classi inferiori e le classi superiori sia e rimanga impossibile da colmare dalle classi inferiori”.

8- Stimolare il pubblico ad essere favorevole alla mediocrità.
Spingere il pubblico a ritenere che sia di moda essere stupidi, volgari e ignoranti …

9- Rafforzare l’auto-colpevolezza.
Far credere all’individuo che è soltanto lui il responsabile della sua disgrazia, per causa della sua insufficiente intelligenza, delle sue capacità o dei suoi sforzi. In tal modo, invece di ribellarsi contro il sistema economico, l’individuo si auto svaluta e s’incolpa, cosa che crea a sua volta uno stato depressivo, uno dei cui effetti  è l’inibizione ad agire. E senza azione non c’è rivoluzione!

10- Conoscere la gente meglio di quanto loro stessi si conoscono.
Il “sistema” è riuscito a conoscere l’individuo comune molto meglio di quanto egli conosca sé stesso, sia nella sua forma fisica che psichica. Questo significa che, nella maggior parte dei casi, il sistema esercita un più ampio controllo ed un maggior potere sugli individui, ben maggiore di quello che lo stesso individuo esercita su sé stesso.

 

 
 
 
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