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Un blog creato da g1b9 il 10/01/2009

Sentimentalmente

Tutto ció che mi dá emozioni....

 
 

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Una mela o due ciliege?

Post n°6095 pubblicato il 21 Maggio 2025 da g1b9
 

 

 

Non ho mai creduto molto alla teoria secondo la quale ognuno di noi è metà di una mela. Penso, piuttosto, che l'amore somigli alle ciliegie: vivono in coppia e il picciolo di ognuna di esse è congiunto in cima al picciolo dell'altra ma, se divise, e prese singolarmente, rappresentano due perfetti interi.

Lo spazio custodito nel perimetro di due cuori interi può contenere molto,

molto più amore, di due metà.

 

Antonia Storace

 

 
 
 

La vita...

Post n°6094 pubblicato il 20 Maggio 2025 da g1b9
 

 
 
 

Parole toccanti...

Post n°6093 pubblicato il 19 Maggio 2025 da g1b9
 

 

 

Tra le parole più toccanti che abbia mai letto, ci sono quelle di Albert Camus quando disse: "Nessuno sa che alcuni compiono sforzi immensi semplicemente per sembrare persone ordinarie." Camus non si riferiva solo agli emarginati, ma anche a coloro la cui coscienza è acuta e la mente in continuo fermento.Queste anime luminose devono compiere uno sforzo straordinario per adattarsi a una realtà che urta le loro idee. Ed è proprio qui che risiede la vera sofferenza: cercare di accordarsi con un mondo che non vibra alla stessa profondità del loro essere.

 
 
 

Come parla il nuovo Papa...

Post n°6092 pubblicato il 17 Maggio 2025 da g1b9
 

 

 

In meno di una settimana il pontificato di Leone XIV ha già assunto connotati precisi: non piaceranno a chi pensava di trasformare la Chiesa in una costola del Pd o nel salotto (panteista) di Repubblica.

(...) Ogni giorno, in ciascun intervento, Leone XIV col suo stile gentile e cordiale ma sicuro, riporta la Chiesa alla sua millenaria tradizione spirituale. (...)

Il Papa non concede nulla alla retorica dello scontro. Non si sottomette alla narrazione bellicista (...) dominante (...).  «La Santa Sede è a disposizione perché i nemici si incontrino e si guardino negli occhi, perché ai popoli sia restituita una speranza...  gli altri non sono (...) cattivi da odiare, ma persone con cui parlare. Rifuggiamo le visioni manichee tipiche delle narrazioni violente, che dividono il mondo in buoni e cattivi». Parole che ricordano Francesco, ma sono meno improvvisate. Più precise. Parole che certamente il presidente americano Trump applaude, perché sono in totale sintonia con le sue strategie, subendo duri attacchi proprio perché (...) ha evitato la demonizzazione del Nemico (...).

Il Papa poi ha fatto una riflessione sulla liturgia (...). Ha esaltato (...) i riti delle Chiese Ortodosse: «(...) Quanto bisogno abbiamo di recuperare il senso del mistero così vivo nelle vostre liturgie,(...) e quanto è importante riscoprire, anche nell’Occidente cristiano, il senso del primato di Dio, il valore della mistagogia, dell’intercessione incessante, della penitenza, del digiuno, del pianto per i peccati propri e dell’intera umanità (penthos), così tipici delle spiritualità orientali!  (...). Le vostre spiritualità, antiche e sempre nuove, sono medicinali. In esse il senso drammatico della miseria umana si fonde con lo stupore per la misericordia divina, così che le nostre bassezze non provochino disperazione, ma invitino ad accogliere la grazia di essere creature risanate (...). Abbiamo bisogno di lodare e ringraziare senza fine il Signore per questo».

Torna così, con Leone, la speranza wojtyliana e ratzingeriana di una Chiesa che (fa la Chiesa, non solo e non tanto la Onlus, ndr).

Un Antonio Socci positivo sul nuovo papa che scaccia i mercanti sinistri dal Tempio.

 
 
 

Campo di papaveri di Claude Monet..

Post n°6091 pubblicato il 16 Maggio 2025 da g1b9
 

 

 

Campo di papaveri di Claude Monet è un capolavoro dell'Impressionismo, dipinto nel 1873 e conservato al Musée d'Orsay di Parigi.

Monet utilizza la tecnica dell'olio su tela, con pennellate rapide e sciolte, tipiche della pittura en plein air. I colori sono applicati senza essere mescolati, creando un effetto vibrante e luminoso. La luce gioca un ruolo fondamentale: filtra tra gli alberi, illumina i papaveri e si riflette sui cappelli delle figure.
L'opera è divisa in due parti: il cielo con le nuvole e il prato con i papaveri. La linea di demarcazione è scandita dagli alberi, che danno ritmo ed equilibrio alla scena. Monet rappresenta sua moglie Camille e il figlio Jean mentre passeggiano nel campo, raffigurandoli due volte per guidare lo sguardo dello spettatore attraverso la composizione.

Il dipinto incarna perfettamente lo spirito impressionista: una scena quotidiana catturata con colori vivaci e una rappresentazione della luce in continua evoluzione. La presenza umana è secondaria rispetto alla natura, che domina la tela con la sua bellezza spontanea. La freschezza e la semplicità dell'opera la rendono immediata e poetica, senza bisogno di interpretazioni filosofiche.

 
 
 
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