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Fitorisanamento e fitoproduzione di metalli per uso industriale.

Post n°4927 pubblicato il 14 Aprile 2021 da g1b9
 

 

  Niente di nuovo sul fatto che le piante vivano di luce e che traggano il loro nutrimento dalla terra, assorbendo da questa non solo l'acqua, ma tutti i nutrienti  necessari ed anche quelli inutili, tuttavia nel terreno.  Ne consegue che piante   da frutto oppure  ortaggi, cresciuti in terreni inquinati, siano altamente nocivi all'uomo. Da questa osservazione è nata l'idea del fitorisanamento, consistente nel coltivare adeguate piante su terreni da decontaminare fino a completo risanamento ambientale, abbattendo gli altissimo costi della bonifica- Molte piante hanno questo potere decontaminante e fra queste le più note sono: Girasoli, tabacco, brassica, salice, alfa alfa (l'erba medica), pioppi. Queste le specie più conosciute e usate fino a oggi. Ma anche canapa e vetiver, che assorbono i metalli pesanti, la senape indiana, che assorbe piombo, cesio, cadmio, nichel, zinco e selenio, mentre il girasole elimina nichel e cromo. Tra tutte emerge il fogliame di Alyssa bertolonii, una pianta dai fiori gialli che vive nelle fessure delle rocce; può contenere fino all'uno per cento di nickel: duecento volte il livello che ucciderebbe la maggior parte delle altre piante. Oltre a questo uso, molto semplice,comprendere in che modo simili vegetali, chiamati iperaccumulatori, gestiscano il metallo ,potrebbe aiutare a sviluppare colture in grado di crescere su terreni contaminati, che non solo ripulirebbero il terreno, ma potrebbero fornire quello che manca nelle diete povere di metalli,  e persino di raccogliere il metallo dal suolo.Per raggiungere questi obiettivi, i ricercatori di tutto il mondo stanno cominciando a lavorare sulla stessa varietà di pianta - un organismo modello - per studiarne il lavoro e confrontare i loro studi di ricerca. La pianta, grazie a dei geni contenuti nel suo Dna, assorbe metalli dalle radici e li accumula nelle foglie all'interno dei vacuoli dove restano intrappolati fino a quando le foglie non cadono sul terreno. Il latice  all'interno di questi potrebbe essere utilizzato per produrre batterie . E'di stamattina la notizia che, anzichè lasciar cadere le foglie, che tornerebbero ad inquinare il terreno, queste potrebbero essere raccolte, essicate e trasformate in polvere, dalla quale estrarre i metalli pesanti, usati nell'industria. Una notizia che mi ha incuriosita parecchio e credo che la scienza non tarderà a darci la prova che si è arrivati al Know how per realizzare tutto questo con grande beneficio per l'ambiente e l'umanità.

 

 

 
 
 
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