Sentimentalmente

Il pesce d'Aprile... nei miei giorni di bambina.

 Ho ritovato un vecchio post del 1 aprile 2012 e ve lo ripropongo oggi per ricordare i bei tempi andati e far conoscere ai giovani i modi di vivere di un tempo lontano

Frequentavo la scuola elementare, c'era la guerra e la mia infanzia era diversa da quella dei bambini di oggi. Andavo a scuola dalle monache di clausura, che mandavano avanti un istituto privato, dove le lezioni si tenevano sempre , ogni giorno e tutto il giorno a differenza delle scuole statali dove , ad ogni allarme, gli alunni venivano messi in libertà. Per questo ero stata mandata lì, dove , alle ragazze venivano impartiti insegnamenti supplementari per educarci a crescere al meglio. Il di più riguardava la vita di una donna di quei tempi, che doveva prepararsi ad essere in futuro una moglie ed una madre. Le suore , severissime, ci insegnavano il galateo, come condurre una casa, ricamo, pittura ,musica oltre al programma scolastico che era almeno una volta e mezza quello delle scuole statali. La giornata era veramente intensa, dalle sette del mattino alle sei di sera. Ricordo che la prime parole che ci venivano rivolte , la mattina, prima di andare in chiesa erano- contegno, ragazze, contegno e silenzio..-Faticavo a contenermi per tutta la giornata, sono stata sempre molto esuberante e gli ordini non mi piacevano, anzi li odiavo, ma ho imparato ad essere rispettosa, anche se mi è costata molta fatica e molte punizioni. Appena potevo cercavo una scusa per assentarmi un attimo e ricordo le mie brevi fughe attraverso una porta del giardino, che avevo scoperto per caso ,e che mi permetteva di uscire dalle mura del convento per scorrazzare sul viale che ancora ora circonda quelle antiche mura. I giochi erano pochi e sempre molto controllati ed io subivo a malincuore tutto questo. C'era un giorno però, e non era carnevale, che ci permettevano di divertirci ed era il 1° Aprile, il giorno dei pesci. Disegnavamo forme di pesci, ritagliavamo queste forme su pezzi di panno grigio,lo stesso col quale si facevano i nettapenne, più riuscivamo ad averne, più si era armate, pronte per lo scontro a pesci addosso. Quanti pesci, imbrattati di gesso volavano in quel giorno... per vincere bisognava arrivare la sera col minor numero di pesci in gesso sul grembiule nero.... se ripenso a quei giorni mi sembra quasi impossibile che ci bastasse così poco per una giornata di serenità... ma credo anche che sia iniziata allora quella mia allergia alla polvere, che, peggiorando col tempo, mi ha trasformata in una maniaca... e questo mi dispiace... Non ricordo di aver visto più i nostri ragazzi fare questi giochi, neanche i miei figli. Ora la tecnologia offre loro altri tipi di divertimenti, eppure i miei nipoti a volte vogliono cimentarsi nella costruzione artigianale di giocattoli casalinghi, fionde, palle e bambole di pezza, specialmente quando trovano qualcosa di mio , abbandonato in soffitta...il luogo più affascinante della casa per loro, il luogo dove conservo tantissime cose , che non riesco a buttare, perchè mi sembra di buttare una parte di me .Saranno loro a sbarazzersene.....ma so che, se mi somiglieranno almeno un poco, non lo faranno mai e, come io conservo i ricordi delle mie nonne, etichettando tutto, forse lo faranno anche loro ed io sarò ancora lì!!!!!