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Un blog creato da g1b9 il 10/01/2009

Sentimentalmente

Tutto ció che mi dá emozioni....

 
 

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   Nel mio blog utilizzo  immagini trovate sul Web. Alcune siuramente hanno il copyright;  qui sono usate con scopo culturale , divulgativo  e critico, tuttavia toglierò immediatamente l'immagine, qualora questo uso dispiacesse agli autori.

 

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Messaggi di Giugno 2020

Il mio infinito...

Post n°4645 pubblicato il 30 Giugno 2020 da g1b9
 

 

Poichè l’uomo è limitato tra un inizio e una fine ,ha coscienza e desiderio d’infinito ,inteso forse  anche come eterno,immortale come l’anima  vista da Sant Agostino . Io, come tanti  , ho voglia di infinito,  quell’infinito che spazia in luoghi sovrumani, in silenzi sconosciuti, che vanno oltre il pensiero comune, gli stessi nei quali si immergeva Giacomo Leopardi,del quale ho sempre amato i versi, perchè le sue emozioni sono le mie. Ma Leopardi seppe dar vita a quei versi grandiosi ,note sublimi, nè religiose, nè atee,  che sgorgavano da un'anima in estasi per quegli spazi infiniti e tuttavia frammenti di universo.. Se nel cielo infinito di  Leopardi vedo cadere una stella, mi assale il desiderio di vederne altre perchè in quella realtà momentanea vedo il realizzarsi di qualcosa più bello e più grande di quello che già si ha.  Così vivo l’attimo presente e il desiderio diventa infinito, più importante di quello che già si possiede . Vedere una stella cadente non è avere qualcosa , è solo vedere l’evento celeste. La meraviglia del desiderio sta nel desiderio stesso, non nell’avere qualcosa in mano; è come pregare  con fede e speranza, anche se le mani saranno vuote, eppure esalta e dà senso alla vita; contiene l'amore nel suo desiderarlo, così come la ricchezza, il benessere, la fama ,lo stesso essere parte di quel meraviglioso infinito.  Dal latino de sideribus deriva la parola desiderio,in fondo è negli occhi delle stelle l’unica visione cha abbraccia il mondo intero, per questo racconto alle stelle le mie pene, le mie gioie, a loro chiedo che mi indichino la via in quel percorso meraviglioso dell’infinito desiderato,  oltre l’ermo colle delle difficoltà della vita per ricacciarmi nell’infinito  di quella speranza, che anche se menzoniera, continua a sorgere ogni giono coi raggi del sole.

 

 
 
 

I nostri fiori...

Post n°4644 pubblicato il 29 Giugno 2020 da g1b9
 

 

 Non sono mai sola se mi circondo di fiori, sono loro che ascoltano le mie parole,leggono i miei pensieri, rispondono alle richieste che l’anima manda fuori attraverso le lacrime. E  allora tra l’erba solleva il suo capolino una piccola margherita, accanto a lei l’azzurro dei miosotidi  mi porta  il sorriso di un volto,la sua allegria nel saltellare dei grilli… scrivo una frase d ‘amore  coi fili d’erba,ma subito un refolo di vento se la  porta via, lontano, forse là dove stai tu.Dondolano nel vento cento steli sottili delle plumbago, che cercano luce tra la rete di pervinca ,che li ha intrappolati .Come quei piccoli fiori azzurri  scorre la mia vita, soffocata da un dolore che non passerà mai, che piange ,tra la pioggia, lacrime che ricamano piccoli fiori anche sulle zolle inaridite del mio cuore, là dove il tuo amore  vive  sempre ,limpida e fresca acqua di sorgente… che allevia la mia sete di te, del tuo amore nel quale morivo la  mia vita..

 

 

 
 
 

Parole mute...

Post n°4643 pubblicato il 28 Giugno 2020 da g1b9
 

 

Parole mute…

“Incespicare, incepparsi
è necessario
per destare la lingua
dal suo torpore.
Ma la balbuzie non basta
e se anche fa meno rumore
è guasta lei pure. Così
bisogna rassegnarsi
a un mezzo parlare. Una volta
qualcuno parlò per intero
e fu incomprensibile. Certo
credeva di essere l’ultimo
parlante. Invece è accaduto
che tutti ancora parlano
e il mondo
da allora è muto.”

  Montale

    La nostra è o dovrebbe essere l’epoca della comunicazione, eppure mai come ora il linguaggio giunge misero, scarno, oppure volutamente imbellettato per creare confusione. Mai come ora è difficile comprendersi, come se la gente fosse sorda, muta.  Mai come ora trovo attuale ” Incespicarsi, incepparsi  è necessario per destare la lingua dal suo torpore” , usando male le parole in frasi senza costruzione alcune, per cui l’incomprensione del pensiero  scuote l’uditore e lo  spinge a chiedere  spiegazione, creando un piccolo discorso. Dovremmo tutti balbettare per farsi notare, eppure anche il balbettio è ormai accettato nelle sua eccezione, che a lungo è stato problema di imbarazzo.  Penso che ci siano studiosi del costume che si occupino di questo problema, se la gente  ha sempre più difficoltà a farsi capire, oppure non vuole più capire per vivere solamente la solitudine dell’individualismo, che ti fa interagire soltanto tramite la tecnologia. Mai come ora la gente è costantemente in comunicazione,  le parole viaggiano a milioni creando tanta e tale confusione, che il mondo ne è sommerso. Tanto tempo fa ci fu il Verbo che parlò all’umanità intera, dicendo  tutto quello che sarebbe stato utile per il bene di tutti, lo disse in ogni modo al fine di essere compreso dai più sapienti e dai più umili, esemplificò il suo parlare. Nessuno  lo capì perchè il suo linguaggio apparteneva ad un altro mondo. Da allora ognuno  parla una lingua propria, con la pretesa di essere capito in un mondo  disinteressato , che si comporta  allo stesso modo. Ora il mondo è muto, tra miliardi di parole che si perdono nel nulla, rigorosamente catalogato!!



 

 
 
 

Picasso e Velasquez... dall'ammirazione alla rivisitazione...

Post n°4642 pubblicato il 27 Giugno 2020 da g1b9
 

“Se mi mettessi di buona lena a copiare Las Meninas, a un certo punto arriverei a un’interpretazione personale, dimenticando l’opera di Velázquez. Sicuramente modificherei o cambierei la luce, spostando dei personaggi. Così, poco a poco, le damigelle d’onore apparirebbero deplorevoli a un pittore che copiasse opere antiche in modo tradizionale. Non sarebbero più le figure che aveva visto sulla tela di Velázquez. Sarebbero solo le ‘mie’ Meninas “.Così scriveva Picasso ad un amico anni prima di dedicarsi alla rivisitazione di artisti del passato, che aveva sempre amato ,ed essere approdato ,dopo aver sperimentato molti stili diversi, alla quasi esasperazione del cubismo.

 

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È del 1950 la sua copia del Ritratto di pittore di El Greco, del 1955 la sua interpretazione delle Donne di Algeri di Eugène Delacroix. Sei anni dopo si cimentò con il primo pittore della modernità, Édouard Manet e la sua opera più rappresentativa ed enigmatica Le déjeuner sur l’herbe. Ma solo delle “meninas” creò tante riproduzioni- mentre rifece di Velasquez anche El bufòn , il giullare di corte, in una curiosissima interpretazione, dove traspare tutta per intero l’ispirazione.

Velázquez_-_El_Bufón_Calabacillas_(Museo_del_Prado,_1636-37)

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L'Amore e l'età..

Post n°4641 pubblicato il 26 Giugno 2020 da g1b9
 

 

L'età non ti protegge dall'amore. Ma l'amore, fino a un certo punto, ti protegge dall'età.

Jeanne Moreau

 

...e come dire che non è vero? Solo chi ha ormai una certa età può parlare a proposito e raccontare l 'effetto benefico dell' amore.  L'amore vero  va oltre l'infatuazione, che scoppia quando all'improvviso ti accorgi di essere innamorato. Credo che tutti , nella vita, con più   o meno fortuna, abbiano provato questa sensazione, che ti prende il cuore, le viscere. ti sconvolge la mente e dirotta i tuoi pensieri a senso unico.   Ma questo non è amore, almeno non l'amore che arriva dopo l'innamoramento, il periodo della passione, dello struggimento, del desiderio continuo di quella presenza nella nostra vita. Due persone felici che riflettono la propria vita  nell'altro e l'altro diventa lo scopo, la cosa più importante , il cui benessere , la cui felicità pare debba dipendere da te. E allora che capisci che tra voi è nato l'Amore, quello vero quello con L'A maiuscola, quello, che ti porterà avanti nella vita sempre con lo stesso entusiasmo lo stesso scopo e tutto il vivere ruota attorno a questo amore... passa il tempo e tu sei sempre giovane, e non ti accorgi delle  rughe, dei capelli che brillano d'argento, le notti sono sempre stellate e le giornate grigie riscaldate dalla tenerezza di un abbraccio che avvolge anima e corpo  e ti  è salutare. Poi, una mattina ti svegli, ti guardi allo specchio e non ti riconosci. Un senso di sgomento ti riporta indietro, in camera e ti accorgi che il letto è vuoto, che il suo cuscino è sgualcito dal tuo abbraccio, che cercava il suo profumo,  cercava l'Amore che ti faceva vivere, che ti regalava  allegria, la motivazione di quel risveglio... Si.., è vero l'Amore tiene lontano gli anni, ed ora che non c'è più ti sono caduti addosso, e improvvisamente  lo specchio riflette  un'immagine di te, che magicamente i tuoi occhi trasformavano in quella che lui, dopo tanti tanti anni amava ancora disegnare  dolcemente con le sue dita morbide, come la prima volta che ci incontrammo..

 
 
 
 
 

RELATHIONSHIP

Don't let someone become a priority in your life , when you are an  optional in their life... Relationships work best when they are balanced.

 

 

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