SentimentalmenteTutto ció che mi dá emozioni.... |
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Messaggi di Novembre 2020
Post n°4791 pubblicato il 24 Novembre 2020 da g1b9
L'Ego dice: Quando ogni cosa andrà a posto troverò la pace. Lo Spirito dice: Trova la pace ed ogni cosa andrà a posto. - Massima zen
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Post n°4790 pubblicato il 23 Novembre 2020 da g1b9
Si è davvero leader, capaci di guidare una società, una nazione, se, a mio avviso, si guarda lontano, non per se stessi, ma per coloro dei quali si è resposabili. Vedere un problema, prima che diventi un'emergenza è una delle capacità richieste ad un leader. Egli sa anche che la parola emergenza crea paura e di conseguenza panico, conosce lo stato d'animo della gente che governa e sa come muoversi..Questo per evidenziare la cattiva gestione della Pandemia da Covid-19 non solo in Italia. A Roma sapevano da gennaio di questa malattia, ma non ne hanno parlato per non spaventare, avendo poche conoscenze del virus.Tuttavia nel silenzio avrebbero potuto indossare le mascherine, spiegando a quanti avessero chiesto il perchè di questo gesto nelle istituzioni, che qualcuno del governo, tornando dalla Cina, per timore di portare il virus in patria ,era rientrato colla protezione in uso in quel paese. Per farsi ubbidire, si sa, non bisogna comandare. Conoscendo gli italiani, spiriti liberi, ma intraprendenti, in men che non si dica avrebbero indossato la mascherina tutti, in una gara di imitazione , un trend da seguire per moltissimi, se non per tutti, specialmente tra i giovani, che poi sono stati i meno ligi ad ubbidire a quelle norme che sono diventate leggi-Si sarebbe non solo limitato, ma forse impedito il contagio, il paese sarebbe stato pronto a sopportare un'influenza un po' bizzarra, senza panico, con pochissimi contagi... se avessero avuto un po' di lungimiranza, se conoscessero come ragiona la maggior parte degli uomini. A nessuno piacciono gli ordini, a tutti piace sperimentare il proibito, molti fanno o vorrebbero fare ciò che fanno i loro idoli. Quale terreno migliore per seminare norme di prevenzione, che sarebbero nate spontaneamente dalla volontà degli italiani,che in fatto d'intelligenza non sono secondi a nessuno? E invece siamo qui, tutti disorientati, inebetiti dalla clausura, pieni di rabbia per l'economia , che va a pezzi, succubi di una classe dirigente incapace ,obbligata a contornarsi di esperti, agli ultimi gradini della scala delle competenze, agli ordini delle multinazionali del farmaco, agli ordini di chi? Qualcuno sicuramente, ma noi non lo sapremo mai. Questa è la storia della pandemia , a modo mio, di questo 2020 anno bisestile, che più disgrazie di questo non si può; al mio paese si dice:" an bisest,an d'la pest!"
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Post n°4789 pubblicato il 22 Novembre 2020 da g1b9
Mai come in questi periodi ,inimmaginabili fino a poco tempo fa la vita si sente, nel senso che ci accorgiamo di esistere, costretti come siamo da regole, che hanno sconvolto l'inconsapevolezza del vivere, perchè la routine ci porta ad osservare solo i piccoli intoppi, il contrattempo risolvibile; eravamo abituati a ricercare tutto quello che, ricco di frivolezza e superficialità, pareva alleggerire la nostra quotidianità. Milan Kundera scriveva nel suo meraviglioso " L'insostenibile leggerezza dell'essere", romanzo di vita, d'amore, di filosofia esistenziale. “Il fardello più pesante è quindi allo stesso tempo l’immagine del più intenso compimento vitale. Quanto più il fardello è pesante, tanto più la nostra vita è vicina alla terra, tanto più è reale e autentica”. Leggere e rileggere questa affermazione mi fa capire che vivere non è quella leggerezza, che fa volare ed appartiene in un certo senso al mondo dei sogni,ma imparare a camminare coi piedi ben piantati per terra con la leggerezza di potere mettere il giusto impegno nel risolvere le difficoltà presenti e quelle future. E poichè questo peso è anche sofferenza torno a Kundera con questa affermazione: “Non c’è nulla di più pesante della compassione. Nemmeno il nostro proprio dolore è così pesante come un dolore che si prova con un altro, verso un altro, al posto di un altro, moltiplicato dall’immaginazione, prolungato in centinaia di echi”.Visto con gli occhi dell'amore il dolore altrui riesce a essere più duro del proprio.. La compassione è un grande peso perché è un dolore irrisolvibile. Potremmo affrontare la nostra sofferenza, ma quella degli altri appartiene a loro, anche se ci fa parimenti soffrire. Tutto quanto ci accade ha quel velo opaco dell'imprevedibile, anche se conseguenze ovvie di cio che è al momento. E noi siamo tutti ignari, per quanta esperienza di vita si possa avere. Non c'è differenza tra il vecchio e il bambino perchè: “Non si può mai sapere che cosa si deve volere perché si vive una vita soltanto e non si può né confrontarla con le proprie vite precedenti, né correggerla nelle vite future”, distruggendo l'idea che ogni vita debba avere la sua ragione di essere, il suo perchè. Ecco dove sta l'insostenibile leggerezza della vita. “La vita è uno schizzo di nulla, un abbozzo senza quadro”.
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Post n°4788 pubblicato il 21 Novembre 2020 da g1b9
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Post n°4787 pubblicato il 20 Novembre 2020 da g1b9
...e se penso che un tempo la solitudine era un optional, era un bisogno di riflessione,un momento in cui desideravo solo confrontarmi con me stessa, era il silenzio fuori dagli schiamazzi del quoditiano affannarsi dietro a tre figli piccoli, era un momento in cui mi piaceva abbracciare la felicità e la gioia di vivere,oggi che lei è la mia sola compagna di viaggio,vorrei che almeno avesse voce.Se penso ai risvegli di un tempo, che avevano bisogno di quei drin fastidiosi o di un rumore assordante per strapparmi dal suo abbraccio, se penso alla felicità che mi regalava lo spettacolo dell'alba, quell'incredibile panorama, che mi immergeva nella natura col desiderio di uscire subito, quelle brevi corse sulla rugiada dei prati tra il profumo dell'erba bagnata in estate, o meglio ancora nella neve d'inverno, che ci chiudeva sulla collina come una sorpresa nell'uovo di Pasqua; se penso al piacere di quei risvegli, vorrei almeno ancora un po' dell'energia di allora, che mi faceva volare nei cieli dell'entusiasmo, con cui ogni impegno, ogni lavoro era un fare piacevole col sorriso negli occhi. Era felicità semplice , felicità buona,quello che avevo era tutto ciò di cui avevo bisogno, i sogni e i desideri di quando ero ragazza diventati realtà. Ed è proprio l'entusiasmo a tingere coi colori dell'alba le nostre giornate,quell'entusiasmo, che affievolendosi piano piano, si trasforma ogni giorno di più in stanchezza, che non è solo quella fisica degli acciacchi dell'età, ma è quella fosca, cupa della mente, che si ostina a guardare avanti, come ad un vuoto che non ho voglia, nè interesse, nè passione per riempire, un vuoto che non faticherei a riempire di lacrime. Ma bisogna vivere, nonostante tutto, e forse quella solitudine forzata a cui siamo sottoposti ci sarà maestra per una vita nuova, fatta di niente, nel quale creare tante illusioni mentali, nelle quali anche le pazzie saranno normalità e per queste aver ancora l'entusiasmo di un risveglio benedetto.
Se solo uno pensa alla necessaria solitudine… le lunghe pause del dubbio… E quei momenti di felicità così gratuiti come la felicità dell’alba,quelle mattine in cui l’idea ti fa saltar giù dal letto… perché non è il canto del gallo a svegliarti, ne il camion della spazzatura… non è neppure la prospettiva del premio o l’ambizione di lasciare una traccia… E’ l’urgenza di quel piccolo tocco di scalpello a cui pensavi ieri sera quando ti sei addormentato… quella pennellata di ocra rosso all’angolo destro della tela, lassù in cima… ecco cosa ti fa saltar giù dal letto! Il suono inebriante di una nota, che cambierà tutto… un nonnulla in punta di penna, forse una virgola, una semplice virgola… una sfumatura essenziale… il minuscolo dell’opera… una cosa da niente… solo la necessità… Dio mio, la bellezza di quelle mattine necessarie, nella casa addormentata… Daniel Pennac |
RELATHIONSHIP
Don't let someone become a priority in your life , when you are an optional in their life... Relationships work best when they are balanced.
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