Sentimentalmente

Solo l'uomo dice: "Mi ricordo!"

 Da Considerazioni inattuali di Friedrich  Nietzsche

Osserva il gregge che pascola davanti a te: non sa che cosa sia ieri, che cosa sia oggi: salta intorno, mangia, digerisce, salta di nuovo. È così dal mattino alla sera e giorno dopo giorno, legato brevemente con il suo piacere ed il suo dispiacere, attaccato cioè al piolo dell'attimo e perciò né triste né annoiato...

L'uomo chiese una volta all'animale: "Perché mi guardi soltanto senza parlarmi della felicità?" L'animale voleva rispondere e dire: "Ciò avviene perché dimentico subito quello che volevo dire" – ma dimenticò subito anche questa risposta e tacque: così l'uomo se ne meravigliò. Ma egli si meravigliò anche di se stesso, di non poter imparare a dimenticare e di essere sempre accanto al passato: per quanto lontano egli vada e per quanto velocemente, la catena lo accompagna.

È un prodigio: l'attimo, in un lampo è presente, in un lampo è passato, prima un niente, dopo un niente, ma tuttavia torna come fantasma e turba la pace di un istante successivo. Continuamente si stacca un foglio dal rotolo del tempo, cade, vola via – e improvvisamente rivola indietro, in grembo all'uomo. Allora l'uomo dice "Mi ricordo".

I sogni e il sogno...

 C'è il momento in cui guardi una persona e capisci di aver trovato il tuo posto. Non è solo questione di chimica, non è istinto:è amore. E guardare e capire di essersi sempre cercati. Ecco perchè amore mio, quando , al nostro primo incontro, io appena ragazzina e tu uomo maturo, mi chiedesti di non amare nessun altro, di aspettare quel po' che mancava al tempo giusto per poterci amare, io, seppur stupita, risposi  che l'avrei fatto . Da quel momento  iniziò quella favola che è stata la mia vita con te.  E  aveva ragione Sha kespeare a scrivere nella " Tempesta"  :Siamo fatti anche noi della stessa materia dei sogni;e nello spazio e nel tempo di un sogno è racchiusa la nostra breve vita. " Mi hai regalato sessant'anni di sogno, volati via in un triste risveglio di un caldo pomeriggio di Luglio, sette anni fa, quando mi hai detto addio collo stesso sorriso  che mi incantò il giorno che ti incontrai-

Ieri e oggi...

Quando qualcosa è così bello che non si può dire a parole ,lo si dipinge o lo si fotografa!

Chinese Bell Flowers (circa 1830′s) by Utagawa Hiroshige (Japanese, 1797-1858).

Woodblock print.  Image and text information courtesy Art Institute Chicago.

Per Amy Winehouse con un grazie...

Questa stupenda canzone, almeno per me, per ricordare lei, Amy Winehouse, che se ne andava proprio 10 anni fa, lasciandoci senza una voce meravigliosa, che lei declinava a modo suo, raggiungendo il cuore di chi capiva in ogni sua nota, in ogni suo respiro il disagio esistenziale di questa giovane artista, che avrebbe sicuramente raggiunto gli apici di una carriera strepitosa. Grazie Amy per la tua voce avvolgente, che interpreta il mio stesso disagio di fronte ad una vita orfana  di colui che  sapeva rendere le mie giornate speciali. Lui era il sole, era l'aria che respiravo, era tutto il mondo che contava per me, il resto non c'era per me. La differenza  eri tu, la differenza era quell'amore...

Io sono altro...

Non mettetemi accanto a chi si lamenta
senza mai alzare lo sguardo,
a chi non sa dire grazie,
a chi non sa accorgersi più di un tramonto.
Chiudo gli occhi, mi scosto di un passo.
Sono altro. Sono altrove.

Alda Merini