Sentimentalmente

Le rosee dita dell'Aurora dipingono i cieli...

Aurora dalle rosee dita

 Il lento apparire del giorno   non affascina solo me  da sempre  , il suo eterno e rinnovato incanto  ha sempre destato grande  attrattiva, meraviglia e stupore, al punto che l'aurora è uno dei temi più celebrati dall'arte, dalla poesia e dalla musica, dai versi  di Mattina di Ungaretti  al risveglio dei suoni nel Mattino di Grieg. Il sole nascente  narra la   sopravvivenza,  allontana le angosce  della notte, porta la speranza di un giorno migliore. Giacomo Leopardi vede nel mattino il momento in cui l'essere umano è più predisposto alla felicità, annullate col riposo notturno le sofferenze del giorno precedente, sperando in qualcosa di meglio.(va ricordato che per il poeta di Recanati nella speranza e nell'attesa c'è l'unica forma di felicità concessa all'uomo
Fin dall'antichità la luce ha diviso  la vita e la morte, la paura e la serenità, l'ignoto e la sicurezza.  Nell'epica l'aurora Eos viene così descritta: "Quando mattutina apparve Aurora dalle rosee dita" , inoltre l'importanza di questa divinità nel pantheon greco  ,spesso la affianca al Sole e la fa custode dei cancelli che esso deve attraversare per sorgere,braccia e mani rosee , come la descrive Omero, una veste color zafferano e un paio di grandi ali sulle spalle. L'Aurora non rappresenta solo un momento del mattino, bensì il giorno stesso ; precede il Sole e viaggia su un proprio carro.
Dei tempi antichi troviamo sue immagini nelle poche opere in ceramica rinvenute nei vari scavi di siti archeologici o nelle rare supellettili rinvenute in fondo al mare.

Cratere con Eos sul carro, V sec. a.C., Berlino, Collezione di arte antica


Occorre aspettare il XVII secolo per assistere al recupero della figura di Eos.  Sono di questo periodo le due più celebri raffigurazioni di Aurora. L'Aurora ,dipinta da Guido Reni, sulla volta del Casino Pallavicini di Roma fra il 1613 e il 1614  mostra un nuovo elemento nelle raffigurazioni di  Eos: i fiori che si schiudono al mattino. In questo dipinto  Aurora ha in mano una corona di fiori;  vestita con abiti color ocra e zafferano irrompe con la sua luce su un cielo azzurro e viola, apre la strada al sole che avanza circondato dalle ore a stendere un sipario  di luce-

Guido Reni, L'Aurora, Roma, Casino Pallavicini

Il Guercino, che riprende lo stesso soggetto otto anni dopo sul soffitto del Casino Ludovisi, invece  pone  Eos sul carro, rappresentandola mentre sparge fiori attorno a sé , incoronata da un putto alato. Rispetto all'esemplare di Guido Reni, la luce è più diffusa, il colore meno intenso ,la nuvola meno definita e nel cielo gli uccelli annuncianoil risveglio dellla natura.

Guercino, L'Aurora, Roma, Casino Ludovisi

Ancora nel Seicento si collocano diverse rappresentazioni di Eos occupata a stendere fiori davanti alla quadriga di Apollo, dipinti , nei quali la dea si sbiadisce di fronte al sole, a volte  viene rappresentata anche in abiti candidi, capelli castani, a volte, specie nei preraffaelliti si confonde con un angelo che versa rugiada, indossando ancora mantelli rosati e ali variopinte.

Diversissima è invece la versione del 1877, Aurora Triumphans, in cui Eos non  più personaggio luminoso che fa apparire la luce. viene sostituita da tre  angeli che assumendo i suoi colori ,la veste gialla e le ali rosse, scacciano la Notte suonando le trombe, aprendo alla luce un paesaggio fiorito   su cui si abbandona aurora.Osservando il gesto degli angeli e Aurora, non si può non pensare alla chiamata delle anime alla luce dei cieli da parte degli angeli immortalata in tanti dipinti, il più famoso dei quali è certamente il Giudizio Universale di Michelangelo sulla parete della Cappella Sistina: un'analogia che sottolinea l'importanza salvatrice del giorno e dell'intero mito di Eos.

Evelyn de Morgan, Aurora Triumphans