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Qualche giorno fa vi ho raccontato (qui) di un fatto avvenuto a Torino: un condominio contro una coppia gay. Un caso di omofobia perpetrato da un uomo e da sua figlia, con il tacito assenso del resto dei condomini.

Dopo quei fatti la coppia gay si è separata e ha cambiato casa. Proprio ieri si è venuti a sapere che uno dei due giovani è stato aggredito all'angolo di corso Francia, sempre a Torino, dove ora vive. "Ecco l'accoglienza del quartiere" pare abbia detto uno degli aggressori con un coltello in mano.

Intanto l'uomo accusato delle vessazioni verso i giovani si difende dicendo che è stato montato un caso "Erano solo beghe tra condomini" dice l'uomo, versione in parte confermata dagli altri condomini complici.

Già, perccato che tutti ignorino che le scritte sull'ascensore, le svastiche, i continui dispetti non possano essere derubricati a sole "beghe condominiali".

"Quei due erano soliti creare problemi, avanzavano sempre richieste assurde" dicono i condomini riferendosi alla coppia gay.

Io posso credere a tutto. Cioè io credo che tutto sia nato come bega conominiale che poi è degenerata. E già perchè quando uno non sa più come argomentare, come difendersi attacca là dove trova un punto vulnerabile. E quale migliore insulto che discriminare un omosessuale attaccandolo proprio sulla sua sessualità. Tempo fa anche qui su Libero una tipa dopo avermi copiato un post (rendiamoci conto!) mi ha dato della "Checca isterica". Stessa cosa di una gentile utente ribatezzata da me Nonna Ace che mi ha dedicato un post chiamandomi nuovamente "Checca isterica".

Tornando al caso in questione, indipendentemente dalle cause scatenanti tutto quello che è successo in via Paravia a Torino, una cosa va detta:

mi fanno più schifo i condomini omertosi (non tutti italiani segno che il farsi gli affari propri non ha nazionalità) rispetto all'uomo oggi accusato di atti di omofobia.

Anche per questo sostengo la necessità di una legge che punisca l'omofobia conclamata senza chiamarla "futili motivi".

Amoon