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Stefano Cucchi e Federico Aldrovandi

L'unica certezza è il corpo martoriato di un giovane di 31 anni. Si chiamava Stefano Cucchi e la sua morte misteriosa è diventata di dominio pubblico dopo la pubblicazione, ad opera della famiglia del ragazzo, delle foto del suo cadavere pieno di lividi. "Vogliamo capire che cosa è successo" chiede la madre. Capire come mai Cucchi sia morto in carcere dopo l'arresto dei carabinieri che lo hanno sorpreso con una ventina di grammi di droga. Dare una spiegazione a quelle fratture alla spina dorsale, al coccige, alla mandibola.

La Procura di Roma ha aperto un'inchiesta per ricostruire la vicenda ed eventualmente dare un nome e un volto a chi, a due settimane dal suo arresto (Cucchi è statio catturato la notte del 15 ottobre, è morto in prigione il 22), potrebbe aver massacrato il trentenne. E magari capirne il perché, ammesso che esista

(fonte: repubblica.it)

La storia di Stefano ricoda moltissimo il caso di Federico Aldrovandi, il giovane fermato prima dai carabinieri (3 uomini e una donna) che vennero successivamente accusati di aver ammazzato il giovane dopo una serie di sevizie. La madre di Federico per anni si è battuta per avere giustizia che capirete non è facile se ad essere coinvolte sono proprio le istituzioni.
Il 6 luglio 2009 il tribunale di Ferrara, giudice Francesco Maria Caruso, ha condannato a tre anni e sei mesi i quattro poliziotti accusati di eccesso colposo nell'omicidio colposo di Aldrovandi^[11][12]. I quattro condannati, grazie all'indulto varato nel 2006, non sconteranno la loro pena.

Ora stanno montando le polemiche politiche sul caso di Stefano dato che la famiglia sta giustamente alzando un polverone per avere giustizia. Ma premettendo che la giustizia debba essere ricercata in qualsiasi caso, non sarebbe più giusto evitare le polemiche in questo caso e inviduare le responsabilità, se ci sono, di chi invece di servire la patria gioca a box con le persone?

Amoon