Signora mia

@ Silvia capisco il tuo (ri)sentimento, ma gli atti osceni in luogo pubblico sono atti che sono puniti e regolati dal codice penale. Per l’interpretazione dell’"osceno", cioè dell’atto, nel codice penale si fa riferimento al pudore. Come ben sappiamo il valore del pudore è una variabile nella società in continuo cambiamento e bisogna fare riferimento a quello che la maggior parte reputa offensivo il comune senso del pudore. ipotesi 1. la maggior parte delle persone di una società (la metà + 1) reputano osceno l’atto prodotto (in pubblico e eventualemente in tv dipende dall’orario di messa in onda delle immagini). Rimane comunque l’offesa alla persona. ipotesi 2. la maggior parte delle persone di una società (sempre la metà + 1) reputano l’atto non osceno. Se nella società prevalesse l’ipotesi 2 (atto NON osceno) potremmo esibire falli di gomma ad ogni orario in ogni circostanza… durante una messa al prete, al preside di una scuola, ad un politico durante una intervista, nelle normali trasmissioni televisive si potrebbero sostituire i microfoni (dei tg, delle trasmissioni dello spettacolo, ecc…), anche al capo dello stato, senza essere accusati né di atti osceni, né di vilipendio. Quindi la regola va interpretata, con il codice penale da tenere in considerazione. Bisogna fare riferimento a quello che la gente pensa per interpretare il ‘pudore’, l'elemento che stabilisce il potenziale ‘osceno’ contenuto in un gesto. Ma sono d'accordo in assoluto che la sberla rimane un gesto brutto, in un contesto brutto.