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« STASERA JUVENTUS-REGGINABUFFON E' GIA' IN CLIMA DERBY »

JUVENTUS-REGGINA 4-0

Post n°1199 pubblicato il 27 Settembre 2007 da corsivo79

IN CAMPO C'E' SOLO LA SIGNORA! ORA RANIERI VUOLE LO SCUDETTO 

I bianconeri travolgono all'Olimpico i derelitti calabresi e si preparano al Derby di domenica nel migliore dei modi. Gol tutti nella ripresa con il redivivo Legrottaglie, Brazzo, Trezeguet e Palladino. Discreta prestazione di Tiago, alla prima da titolare. Problemi alla coscia per Buffon, uscito precauzionalmente. Ma lui assicura: "Domenica ci sarò". Il tecnico sogna: «Questo è un bel gruppo, siamo attaccati al carro là davanti, ci crediamo. Io voglio puntare allo scudetto. E ora aspetto il derby che è il miele del calcio». Andrade operato ieri a Marsiglia rientrerà solo tra 5 mesi.


BIANCONERI A VALANGA SULLA REGGINA - La Stampa - Si giocavano due partite, ieri sera all’Olimpico, mica solo quella della locandina, contro la sofficissima Reggina: compreso nel prezzo c’era pure l’antipasto del derby, quel Parma-Toro, cui molte orecchie erano appiccicate via etere. C’era gente, in tribuna, informata via telefono da amici e parenti. Alla fine, la Juve e il suo popolo se le impacchetano entrambe e, scrutando i volti all’uscita, si direbbe che la sconfitta granata allargava ben più sorrisi del 4-0 casalingo, pure spalancato solo nella ripresa dal miglior attacco della A. Bastano le prime hit della curva per capire dove puntano i cuori: «Chi non salta è un granata», e poi, via, cori osservanti l’invito Grilliano, ma con bersaglio il Toro, ovviamente. Intanto, sul prato è già cominciata la sfilata. Ranieri decide di percorrerla con lo stesso vestito inaugurato per il pareggio di Roma, ma, in avvio, lo spettacolo riesce un po’ meno bene. E allora, per gli amanti dei codici: 4-3-1-2, con Zanetti solito mediano alla Ligabue, e Tiago, all’esordio in campionato da titolare, appostato dietro Palladino e Trezeguet. Sulla figurina del portoghese c’è scritto centrocampista, ma seguendone le movenze, meglio sarebbe rispolverare l’antica targa di mezzala, con pregi e difetti per quello che la Juve vorrà costruire. I piedi ci sono, e il tocco non è mai banale, spesso di prima, ma non gli si può imporre il mestiere di rubar palloni: insomma, la coppia estiva con Almiron, l’embrione titolare, Ranieri dixit, pare davvero di lontana attuazione. Magari, il tempo aiuterà connubbi oggi molto complicati. Non per questo, però, l’abito bianconero pareva più stropicciato rispetto a domenica: là davanti il pressing sul portatore di palla non sempre è feroce e, nonostante qualche sponda di classe (e un bel gol), Palladino non garantisce ancora la pragmatica produttività di Iaquinta: che, nei piani, sarebbe dovuto essere fra gli assaltatori, ma un piccolo fastidio muscolare ne ha sconsigliato l’impiego. Gente nuova, forzatamente, anche dietro. Criscito c’è, come aveva promesso il tecnico, e di fianco gli gioca Legrottaglie, che sfodera una prestazione sicura (e una bella rete), senza sbandamenti: davanti non assalta il Barcellona, ma è la prima volta che la Juve chiude vergine una partita. Anche viaggiando a bassi regimi, i bianconeri si prendono la serata. Magari non è un dominio prepotente, ma un robusto controllo del territorio, sì. Ne escono anche occasioni, che non vanno fino in fondo solo per tre balzi di un ottimo Campagnolo. La prima passa dopo appena tre minuti, quando Palladino butta bene in mezzo una punzione dalla tre quarti: sul secondo palo sbuca Legrottaglie che, di testa, pare colpire a porta spalancata, invece il portiere s’avvita e la devia. La Juve potrebbe festeggiare pure nel finale, quando per due volte innesca Trezeguet, uno che di solo non ti grazia. Fa eccezione, stavolta, perché sul bel tocco volante di Palladino, da una decina di metri spara il comodo destro quasi addosso a Campagnolo. Cinque minuti più tardi, invece, il francese, ci aveva provato di testa. In mezzo, meditando sul replay, pareva essere commestibile un gol di David, che però aveva tirato ben dopo il fischio (per fuorigioco) di Celi. Solo alla penultima azione era arrivato il primo rischio, si fa per dire, per Buffon, un tiro da venti metri di Amoruso. Spirava aria da gol, insomma. Difatti, in avvio di secondo tempo è arrivata la grandinata: in due minuti, la Juve abbatte il nemico. Legrottaglie dà il primo colpo, girando bene rasoterra, in mezzo all’area, un corner di Nocerino; il secondo lo centra Salihamidzic che si fa trovare al posto giusto (a pochi passi dalla porta) al momento giustissimo, in un’area in confusione dopo un calcio d’angolo. Che era stato merito suo, pesche, nell’azione precedente, aveva depistato Lanzaro, per poi vedersi chiudere la strada, ancora da Campagnolo. La partita, non c’è più, così arrivano terna (Trezeguet lanciato da Nocerino) e quaterna (Palladino). Sugli spalti, da un po’, interessava di più l’altra partita: quando il tabellone illumina in un paio di minuti i gol del Parma, scoppia il boato. A domenica.
FESTIVAL JUVE CONTRO LA REGGINA - La Repubblica - Due onesti lavoratori, di quelli che piacerebbero a Marchionne non meno che a Ranieri, si mettono la tuta blu e fanno fuori la Reggina. A colpi di martello e chiave inglese, non di pennello e scalpello, il riesumato Legrottaglie e il buon diavolo Salihamidzic, quello che a impararne la grafia se n´è già andato il girone d´andata, fanno finta di essere Del Piero e Trezeguet anche se il loro mestiere non sarebbe il gol. In due minuti scarsi segnano due volte, lo stopper di rincalzo (Legrottaglie gioca perché si è rotto Andrade) e la vice-ala (Salihamidzic gioca perché si è rotto Camoranesi). Il vero Trezeguet colpirà comunque nel finale per la terza rete, centunesima personale, del capocannoniere della serie A. E al 91´ Palladino fa poker. Così la Juve, come dice il suo allenatore, non cade dal carro dello scudetto. Immagine fantasiosa assai. Il primo tempo è una questione privata tra il portiere Campagnolo e David Trezeguet, poi nel secondo risolvono i rincalzi. E il francese, finalmente, si leverà la soddisfazione con una sgroppata e un diagonale da manuale. Il giocatore di maggior classe ci prova a lungo in ogni modo, ma quell´altro lo blocca, lo stoppa, lo ribatte. Proprio Trezeguet è la principale attrazione del circo bianconero, visto che Ranieri lascia in panchina i vecchietti Del Piero e Nedved: sta arrivando il derby e quei due servono freschi e non lessati. Invece un problema al polpaccio toglie di mezzo Iaquinta, lo juventino forse più in forma: resta in tribuna, a godersi quello che non sarà proprio uno spettacolo. A parte il duello franco-calabrese. La Juve è ridisegnata come un nuovo modello Fiat, anche se per un po´ sembra più che altro una Duna, o forse una Palio Weekend. I terzini sono Birindelli e Molinaro (pure Chiellini è risparmiato dall´allenatore), mentre nel mezzo sopravvive Criscito (non c´è Totti, stavolta) insieme a Legrottaglie. Due riserve anche gli esterni di centrocampo, il vivace Nocerino e il bosniaco Hasan Salihamidzic. Ma la curiosità maggiore circonda Tiago Cardoso Mendes: prima volta dall´inizio per il regista portoghese, timidissimo, quasi aeriforme. In attacco, dopo il tridente romano si torna al forcone, Palladino insieme a Trezeguet. Il quale comincia lo show al 16´, addirittura col tacco. Campagnolo blocca.
Il disegno del gioco bianconero è prevedibile, però continuo. Al 26´ Trezeguet viene fermato in offside, ma la sua posizione è regolare: gol a gioco fermo, e sarebbe stato valido. Siccome il francese col sangue argentino e con la mamma ultrà munita di trombetta ha la testa dura, insiste. Al 36´ sfodera un destro potente, gesto tecnico mondiale, però Campagnolo sembra Buffon e vola per deviare in angolo. Al buon David non resta che provarci di testa, al 41´: potete immaginare come il portiere della Reggina gli levi il pallone dall´angolino. I calabresi con la maglia color Toro (i tifosi bianconeri non si fanno sfuggire la coincidenza cromatica, e ne hanno per tutti) tirano una sola volta, con Amoruso, al 42´. Buffon, quello doc, ferma in due tempi. Vista la sfortuna del più bravo, cioè Trezeguet (il riscatto comunque arriva al 75´, in contropiede), l´altra Juve decide di risolvere la questione in maniera alternativa e lo fa in meno di due minuti, all´inzio della ripresa. Prima segna Legrottaglie in mischia, al 49´, su azione di calcio d´angolo, poi al 50´ raddoppia Salihamidzic in maniera abbastanza simile, cioè colpendo da vicinissimo. Sono bianconere, le tute blu. 
IL TABELLINO DELLA PARTITA - JUVENTUS - REGGINA / RETI: 3' s.t. Legrottaglie, 5' s.t. Salihamidzic, 31' s.t. Trezeguet, 46' s.t. Palladino
JUVENTUS: (35' s.t. Belardi) Buffon; Birindelli, Legrottaglie, Criscito, Molinaro; Nocerino, Zanetti, Tiago, Salihamidzic (33' s.t. Olivera); Palladino, Trezeguet A disposizione: Grygera, Chiellini, Almiron, Nedved, Del Piero Allenatore: Ranieri
REGGINA: Campagnolo; Lanzaro, Stadsgaard, Aronica, Modesto; Barreto (24' s.t. Tognozzi), Cascione, Hallfredsson; Joelson (35' s.t. Cozza); Amoruso, Ceravolo (16' s.t. Montiel) A disposizione: Novakovic, Vigiani, Cherubini, Missiroli Allenatore: Ficcadenti
AMMONITI: 41' s.t. Zanetti, 44' s.t. Cascione, 44' s.t. Lanzaro ARBITRO: Celi di Campobasso ASSISTENTI: De Santis e Lanciani
QUARTO UOMO: De Marco NOTE: spettatori 19.050 per un incasso di € 384.195,22.
BUFFON VA FUORI PER NON RISCHIARE - La Stampa - La notte dei miracoli. Segna Legrottaglie e per la prima volta in campionato la Juventus riesce a finire la partita senza gol al passivo. Il difensore di Gioia del Colle ha realizzato la prima, rete, la più importante, quella che ha spalancato le porte alla goleada. E Nicola, un tempo zimbello della curva, si ritrova a fare passerella: «Non posso spiegare cosa ho provato. Sono ancora qui dopo tante vicissitudini e mi ritrovo perfino fra i marcatori. Un bel gol, importante. Questa è un’altra vittoria che pesa, perché è arrivata con le seconde linee». Legrottaglie è uno dei riservisti di lusso che Ranieri può esporre ogni tanto. Gli ha dato un mano l’infortunio di Andrade che ieri mattina è stato operato a Marsiglia per la frattura della rotula del ginocchio sinistro. Intervento riuscito, i tempi di recupero sono quelli previsti, ovvero almeno quattro mesi. Ranieri inorridisce a sentir parlare di riserve. Per lui sono tutti uguali, ieri sera ha cambiato tanti uomini proprio perché vede negli allenamenti gente reattiva che ha voglia di esserci: «Se ho potuto fare dei cambi è grazie a questi giocatori che si impegnano in allenamento. Piano, piano la Juve sta crescendo, queste sono le vittorie che fanno bene. Siamo attaccati al carro delle prime, se guardiamo le altre non possiamo ancora sentirci da scudetto, ma la Juve non si rassegna mai e questo scudetto vorrei provare e vincerlo». Magari grazie ai gol dei Legrottaglie di turno: «Nicola è un giocatore importante, ora con Andrade infortunato è normale che puntassi su di lui. È bravo di testa, questa volta è stato lesto anche con i piedi. È uno che dà solidità alla difesa. La partita è stata facile soltanto dopo aver segnato i primi due gol su calcio d’angolo, perché la Reggina si è dovuta aprire. Alla fine ero contentissimo, per la prima volta non abbiamo preso gol. Forse per riuscirci ci volevano due portieri». Una battuta, ma la paura di perdere SuperGigi è stata grande. Nel finale di partita ha chiesto il cambio, poi negli spogliatoi ha tranquillizzato tutti. Buffon ha sentito un dolore alla coscia destra: «Sul momento mi sono preoccupato - ammette Ranieri - ma poi Gigi mi ha detto che domenica ci sarà. Aveva sentito una piccola fitta durante un rinvio, si è bloccato in tempo prima che la situazione peggiorasse». Altro giro altro schema. Ranieri si diverte a modellare e rimodellare la Juve. Una scelta definitiva non la farà mai: «Dipende dagli avversari giocare in un modo o in un altro. Il derby? È il miele del calcio, lì non ci sono classifiche ma solo una partita. Sono sicuro che sarà bellissima, perché la stracittadina manca da quattro anni e mezzo. Mi auguro sia una grande serata di sport». Nonostante la sconfitta di Parma il tecnico non sottovaluta il Toro: «Loro hanno tutto per farci male». Promossi quelli che finora hanno giocato meno, fra i quali Tiago alla sua prima da titolare in campionato. Ranieri: «Sono molto contento per tutti, e stasera hanno capito che sono un allenatore che dà un’opportunità a tutti. Loro devono solo farsi trovare pronti». Trezeguet: «È una gara particolare e noi ci arriviamo nel momento giusto. Quest’anno il Toro ha una squadra più tecnica, peso sarà una partita vera». Sull’emozione, va controcorrente: «Penso che il pubblico senta più le partite con Milan e Inter, ma ci saranno comunque tre punti importanti in palio». Felicissimo Raffaele Palladino: «Avevo voglia di spaccare il mondo, sono davvero felice per aver segnato il primo gol con la maglia della Juve in serie A. Non ho più 18 anni, ma 23 e a questa età bisogna giocare: io ho avuto pazienza perché so che davanti a me ci sono grandi giocatori e devo farmi trovare pronto». Sul derby ha pochissimi dubbi: «Non credo a chi dice che è una partita come tutte le altre. Io nei giocati soltanto con la Primavera, e non ne ho mai perso uno. Lo aspetto con ansia e spero di esserci, o dall’inizio o anche dopo».
RANIERI ENTUSIASTA: "NOI DA SCUDETTO" - Repubblica - Entusiasta Ranieri per i quattro gol e per una classifica che vede la Juventus a un punto dalle capoliste Roma e Inter. «Legrottaglie è un giocatore di grandi qualità e lo ha dimostrato appena gli è stata data un´opportunità. Non è la prima volta che segna. Trezeguet? Lo vedete anche voi, se gli lasci un metro fa gol. Ma la partita non è stata comunque facile. Noi eravamo messi bene in campo ma nel primo tempo gli spazi lasciati liberi erano pochi. Gara più facile dopo il vantaggio. Questo è un bel gruppo, siamo attaccati al carro là davanti, ci crediamo. Io voglio puntare allo scudetto». Domenica il derby col Torino: «Buffon sta bene, ci ho parlato negli spogliatoi e mi ha tranquillizzato. Ha sentito una fitta ed ha preferito non rischiare. Sarà in campo. L´attacco? Segnano tutti, mi stanno mettendo in difficoltà, sarà difficile scegliere».
LEGROTTAGLIE MIRACOLATO - Sfruttare al meglio le occasioni. A volte è questa la carta per diventare protagonisti. Questa volta è successo a Nicola Legrottaglie, chiamato a sostituire l’infortunato Andrade e messosi in luce, oltre che per una prestazione maiuscola, per il gol che ha sbloccato la gara. Ha voglia di sorridere (e se lo merita!), il difensore barese, e a Juventus Channel si concede una battuta: “A fine partita ho detto a Buffon che ci sono stati due miracoli, il mio gol e nessuno subito. Sono veramente contento, è una giornata che ricorderò a lungo, è stato bellissimo sentire i cori dei tifosi, soprattutto pensando ai fischi di una volta… Il gol? Una volta li facevo soprattutto di testa, ora mi sono abituato a farli con i piedi. La difesa? Siamo andati molto bene, bravissimo Criscito a rispondere sul campo alle critiche. Per me, il reparto è forte se lavora insieme, non se ci sono i campioni”.
PALLADINO: "AVEVO VOGLIA DI SEGNARE" - Alla fine ha avuto la soddisfazione che meritava. Dopo una prova maiuscola, spesa a servire assist ai compagni – in particolare a Trezeguet, su tutti quello del gol ingiustamente annullato la francese -, Raffaele Palladino ha coronato la prova con il suo primo gol stagionale. Il ragazzo è in gran forma e i calabresi se ne sono accorti sul campo: “Stavo benissimo e avevo una gran voglia di segnare. Sono davvero felice e ringrazio Nocerino per l’assist. Devo essere bravo a sfruttare ogni occasione concessa, anche cinque minuti, sapendo che non è facile stare a guardare i compagni. Stasera siamo stati umili e abbiamo messo grande carattere, dobbiamo continuare così”.
LE PAGELLE BIANCONERE/1 - La Stampa - Ranieri sceglie il turnover pensando al derby e punta sul «rombo» di centrocampo. Così ci sono ritocchi in ogni reparto. Birindelli e Molinaro sono gli esterni di difesa, a centrocampo danno spinta alla squadra Nocerino e Salihamidzic, con Tiago dietro le punte. Intoccabile il «centenario» Trezeguet, al suo fianco è l’ora di Palladino.La fase offensiva convince sempre. In questa Juve i gol non arrivano soltanto dalle punte, ma perfino dai difensori a conferma della vocazione ad attaccare sempre che vuole Ranieri.Il gioco sulle fasce dovrebbe essere una carta vincente quando in attacco hai un tipo come Trezeguet. Invece gli esterni bianconeri si fanno vedere poco al cross e quando ci arrivano steccano. Nella foto: Molinaro. Un piccolo infortunio esclude Buffon che cede il posto a Belardi. Ranieri tiene in campo tutti quanti fino alla fine se si esclude Salihamidzic che cede il posto a Olivera. L’uruguaiano si sistema sulla destra del fronte offensivo, creando una sorta di tridente con Trezeguet e Palladino
Buffon 6 SPETTATORE. Il cronometro segna il 42’ del primo tempo quando fa la prima paratina. Tiraccio di Amoruso con pallone-saponetta che sfugge via senza danni. Davanti lo proteggono bene (dal 35’st Belardi sv).
Birindelli 6 RISOLUTO. E’ come quei riservisti che vengono richiamati alle armi quando la Patria è in pericolo. Un ex militante che non ha più il passo spedito, ma che va di esperienza.
Legrottaglie 7 TENACE. Uno che non capitola mai nonostante cerchino di abbatterlo. Sarà un rattoppo ma tiene bene e resiste all’usura del tempo. E se le punte fanno cilecca in gol ci va lui col piattone sbilenco.
Criscito 6,5 PRECISO. Il bimbo ha l’ok di Ranieri. Avesse al fianco Cannavaro forse sarebbe più sereno, ma almeno stavolta non cade in tentazione e sorveglia la zona con attenzione.
Molinaro 6 ARRUFFATO. Dovrebbe partire a razzo sulla fascia, ma va a scartamento ridotto e spesso quando arriva sul fondo è arruffone e spedisce al centro traversoni improbabili.
Nocerino 6,5 FRENETICO. Ha l’argento vivo addosso. Vorrebbe essere dovunque e per questo spesso finisce per non essere nella posizione dovuta. Birindelli ormai spinge poco, lui è il nipote del difensore e prova ad andare al cross. Ma batte bene i corner.
Zanetti 6 CORIACEO. In fondo è l’unico che si rimbocchi le maniche per fare diga davanti alla difesa. Mette il piede per frenare gli avversari, ma ogni tanto quando fa ripartire l’azione il pallone assume traiettorie imprevedibili anche per lui.
Salihamidzic 6,5 DECISIVO. Presente fra gli undici, ma troppo assente dalla partita. Finché si accende la lampadina e va in gol su assist casuale di Trezeguet (dal 33’st Olivera sv).
Tiago 6 SALOTTIERO. Neppure un’ora di gioco fin qui in campionato. Debutta dall’inizio e cerca le cose semplici a parte un tentativo di colpo di tacco che non accalappia la platea. Dietro le punte, vorrebbe fare molto, ma non ha molti palloni da indirizzare in avanti. Gioca in punta dei piedi come nel salotto di casa.
Trezeguet 6,5 FRUSTRATO. Lo festeggiano per i cento gol, prova a incrementare il bottino ma nel primo tempo trova sempre Campagnolo pronto alla respinta. Colpisce nella ripresa da vero killer spietato.
Palladino 6,5 UTILE. Una sponda di testa e quanto si ricorda del suo primo tempo. Va a strappi anche nella ripresa, si salva con il gol che seppellisce la Reggina.
LE PAGELLE BIANCONERE/2 - Repubblica -
Buffon 6 Fatica a trattenere un destro di Amoruso, non ha altro da fare. Esce zoppicando. Dal 35' st Belardi sv.
Birindelli 6 Disattiva Ceravolo, che ha tredici anni meno di lui.
Legrottaglie 7,5 A parte il gol, gioca con serenità e autorevolezza.
Criscito 6,5 Tranquillo e spigliato.
Molinaro 6 Eccellente nella corsa, meno nel trattare il pallone.
Nocerino 7 Spinge sul centro destra, pericoloso al tiro.
Zanetti 6,5 Commette qualche strano errore di misura, ma rimane fondamentale per gli equilibri della squadra.
Salihamidzic 6,5 Utile per la corsa e i movimenti. Dal 33' st Olivera sv .
Tiago 5,5 Si presenta con un bel lancio per Nocerino, poi sparisce.
Trezeguet 7,5 Duello con Campagnolo: sesto gol in cinque partite.
Palladino 6,5 Si limita a fare da paggetto a Trezeguet ma all'ultimo istante trova il successo personale a lungo inseguito.
LA CLASSIFICA - Inter 11; Roma 11; Juventus 10; Napoli 10; Palermo 10; Atalanta 9; Fiorentina 9; Udinese 7; Milan 6; Lazio 6; Parma 6; Genoa 6; Catania 5; Sampdoria 5; Cagliari 4; Torino 4; Siena 3; Empoli 2; Livorno 2; Reggina 2
PROSSIMO TURNO 30/09/2007 - Cagliari-Siena; Empoli-Palermo; Livorno-Fiorentina; Milan-Catania; Napoli-Genoa; Reggina-Lazio; Roma-Inter; Sampdoria-Atalanta; Torino-Juventus; Udinese-Parma
DERBY: L'OLIMPICO MIGNON E' GIA' ESAURITO - La Stampa - Tifosi in coda alle ricevitorie dalle sei del mattino, sito internet Listicket subito in tilt e call center Lottomatica preso letteralmente d'assalto. È stata una giornata di passione per i sostenitori di Toro e Juve alla disperata ricerca dei restanti 4.800 biglietti per il derby di domenica sera. Ieri il Torino ha messo in vendita, dalle dieci del mattino, l'ultima tranche di tagliandi disponibili dopo i 19.300 venduti tra prelazioni degli abbonati granata e la Scirea bianconera. Niente curve, pochissimi distinti e buone disponibilità per i biglietti più cari di tribuna (da 60 euro fino a 250 euro): i prezzi salati, e la pioggia battente, non hanno bloccato la febbre da stracittadina. Molti si sono dovuti sobbarcare anche cinque ore di coda (e a Milano i terminali autorizzati sono subito andati ko) o lunghissime attese al telefono. A fine giornata il cassiere granata poteva gongolare: tutti venduti gli oltre 24 mila biglietti ed incasso record in arrivo per il club del presidente granata.

 
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