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« JUVENTUS-REGGINA 4-0TREZEGOL AVVERTE I BOVINI »

BUFFON E' GIA' IN CLIMA DERBY

Post n°1200 pubblicato il 28 Settembre 2007 da corsivo79

"DOMENICA DAREMO TUTTO"

Il portierone bianconero: "È una partita dai mille sapori, ma se sei una squadra devi avere spirito di gruppo. La mia gamba va meglio, è stato solo un accavallamento di nervi. Scudetto? Possiamo giocarcela con tutti, ma è troppo presto per fare i conti. Siamo partiti bene, ma ci sono ancora 33 partite. Non mi sento il migliore, quando pensi di essere il numero uno è il momento in cui cadi". Chiellini, spirito derby: "L´adrenalina cresce, è già fortissima, non devi mica pensarci prima. C´è tanta voglia di vincere perché c´è un fascino particolare. Siamo anche troppo pronti. Comunque il nostro obiettivo resta lo scudetto". Respinto il ricorso per Zebina: per lui niente stracittadina.



INTERVISTA A BUFFON - La Stampa - Gigi Buffon, come va la gamba?
«Meglio, è stato solo una specie di accavallamento di nervi».
Un derby si gioca a qualsiasi costo?
«È una partita dai mille sapori, ma se sei una squadra devi avere spirito di gruppo: se uno non può garantire il 100%, giusto stia fuori».
«Ai tifosi interessano più le battaglie con Milan e Inter», ha detto Trezeguet. Vero?
«In parte. Fino a due anni fa era un discorso corretto, perché la differenza con il Toro era ragguardevole, e quindi tendi sempre ad accendere rivalità con squadre che sono sul tuo stesso piano. Quest’anno è diverso. Il Toro ha un ottimo organico e per loro è l’opportunità per iniziare a dare un senso al campionato, per ingranare la marcia».
La Juve l’ha già fatto?
«No. Troppo presto per fare i conti.Abbiamo fatto qualcosina in più rispetto a quello che era preventivabile, ma ci sono ancora 33 partite. Però, è una bella base di partenza».
14 ottobre 2001, suo primo derby: da 3-0 a 3 pari: cosa ricorda?
«Le martellate sui maroni a fine partita. Capisci che il derby è una gara particolare. Nel primo tempo, manifesta superiorità, nel secondo è bastata una goccia d’acqua nel deserto per dare loro la carica».
A maggio, Cairo posò con la maglietta anti-Juve, con dito medio. «Cattivo gusto», bacchettò Del Piero. Lei?
«Avendo vissuto la vita di curva sono uno di quelli che non se la prende: chiaro che in quell’occasione fu stigmatizzato, perché lui, presidente, forse non avrebbe dovuto esporsi così tanto. Ma penso che anche nel cuore dei presidenti ci sia la voglia di fare qualcosa di grande: e allora vivono tutto in maniera passionale».
Cinque anni prima, dopo un gol, a Maresca spuntarono le corna: vale tutto o fu profanazione?
«Seppur il gesto di Enzo potesse essere irriguardoso, dal loro punto di vista, faceva parte di quelle cose che in un derby ci possono stare».
Da etichetta, il Toro è lo sfavorito che ci mette cuore e sudore: le dà fastidio questo marchio esclusivo?
«Per sovvertire tutto quello che si pensa ci vuole poco, basta una gran partita. La storia dice che la Juve è stata quasi sempre la favorita. C’è molta differenza, fin dalla genesi delle società. Ma mi sembra innegabile che da molti anni la Juve stia dimostrando di non essere seconda a nessuno quanto a carattere e attaccamento alla maglia».
Che pensa di Recoba?
«Quando non c’è sono sempre più tranquillo. Da portiere, dico che è il giocatore che non vorrei mai avere contro».
Trezeguet aveva detto: «Roma ci dirà se siamo da scudetto». L’ha fatto?
«Ce la possiamo giocare con tutti, ma da qui a poter pensare di essere alla pari con le più forti, un po’ ce ne passa».
«Buffon trasforma le sconfitte in pareggi, e i pareggi in vittorie», uscì sul Times. Si sente il migliore?
«No. Ed è il modo migliore per avere stimoli. Di me mi è sempre piaciuta una cosa. Quando mi confrontavo con altri portieri, ho sempre pensato: “Cavolo, alla fine non ho tante qualità più di loro”. Anzi, delle volte vedo delle partite di C e dico: “Io non ho mai fatto una parata così”. Credo sia un buon inizio per poter rimanere ad alti livelli».
È il giudizio di molti: non saranno tutti matti.
«Che lo dicano gli altri è la cosa che mi fa stare bene. Mai sentirsi il numero uno: è il momento in cui cadi».
Un consiglio a Criscito.
«Quelli li danno i sapientoni, che mi hanno sempre dato fastidio. Ha già giocato a Genova, superando un banco di prova. E Ranieri ha fatto benissimo a difenderlo».
«Mai più da centrocampista in azzurro», ha giurato Del Piero. Il prologo dell’addio?
«Non lo so, perché Ale è sempre stato molto attaccato ai colori azzurri. Sta facendo molte altre valutazioni per capire se ne vale la pena o no».
Dopo Cagliari, sbottò: «Ogni volta che c’è un rigore contro la Juve, seppur dubbio, sono tutti contenti».
«Non si può neanche contestare, e mi viene da ridere. Che ci sia un’uniformità di giudizio: non credo alla male fede degli arbitri, ma quando senti avversari dire “siete sempre i soliti ladri”, vuol dire che c’è proprio una cultura. Non vorrei fosse un alibi per le sconfitte».
Carico per domenica?
«Daremo tutto, su questo non c’è dubbio, ma ho anche un po’ di paura:il Toro ha diversi giocatori tecnici e mi sembra strano che in cinque partite non abbia ancora vinto».
Si sta gufando?
«No. Esorcizzando. Speriamo vincano la settima».
VENTOLA-CHIELLINI: DERBY DI PAROLE - Repubblica Torino - L´attacco spuntato delle ultime settimane granata contro la difesa, ovvero il tallone d´Achille della Juve caterpillar di avvio di campionato. È cominciato il derby delle chiacchiere, quello a tavolino dove tutti segnano e nessuno perde. Per noi l´hanno giocato il rappresentante di punta del reparto avanzato granata, Nik Ventola, che tornerà da titolare proprio domenica sera, e colui che settimana dopo settimana si sta confermando il vero perno della difesa bianconera, ossia Giorgio Chiellini. Nella gelida serata della disfatta parmigiana Ventola è tornato ad assaggiare il campo, 23 minuti a frittata già preparata: «Tutto come da programma, ora sono pronto per il derby» dice Nik che alla Juve ha già servito quattro gol caldi caldi. «È una squadra che mi porta bene, le ho segnato gol importanti. Quest´anno i bianconeri sono bravi ma anche fortunati. Sarà una partita aperta, tutta da giocare, senza dimenticare che noi conosciamo i loro punti deboli». Se Ventola ci spera e si carica («Per noi è la partita dell´anno»), Chiellini ci crede eccome: «L´adrenalina cresce, è già fortissima, non devi mica pensarci prima. C´è tanta voglia di vincere perché c´è un fascino particolare. Siamo anche troppo pronti». Entrambi si candidano per la rete della vittoria, la zampata in un derby sentitissimo, come fosse la realizzazione di un sogno cullato fin da bambino: «Se dovessi segnare il gol decisivo proporrei a mia moglie di mettere in cantiere un altro figlio - promette Ventola - Lei (la splendida modella Kartika, ndr) il derby lo sente almeno come me e come i nostri tifosi. È da quando è arrivata a Torino che sente parlare dell´appuntamento del 30 settembre. Tanto che la sento spesso, rigorosamente in francese, invitare allo stadio amici e parenti per domenica sera». Sulla sponda opposta Chiellini di mestiere non fa il bomber, ma per il momento in classifica marcatori è appaiato all´ex interista: «Fare gol al Toro sarebbe il massimo, anche perché è il mio primo derby della carriera. E poi farei felici tutti a casa: mio padre e mio fratello sono bianconeri nel midollo. In ogni caso l´importante è vincere, chi segna segna». Se Ventola non si pone obiettivi a lunga gittata, il "Chiello" sogna lo scudetto: «È il nostro sogno e anche il nostro obiettivo. Ci crediamo eccome, anche se le altre grandi sono un passo davanti a noi». Il terzino-stopper articola poi il pensiero: «Siamo un´ottima squadra, possiamo far bene, ma ancora tanto da lavorare. La chiave? Non perdere punti contro le squadre più deboli, vietato ripetere l´Udinese quindi. In una partita secca, però, possiamo giocarcela con tutti».  Lui, Chiellini, non ci pensa proprio a eliminare preventivamente un avversario dallo scacchiere di Novellino. Ventola, invece, un bianconero lo toglierebbe eccome. Chi? «Trezeguet, naturalmente. Ma se dovessi scommettere su un giocatore che sarà decisivo direi Rosina. Giocherà una grande partita». In realtà il Rosinaldo perduto delle ultime settimane è in forte dubbio per domenica: l´altra sera al Tardini non si è visto lasciando il campo nella ripresa al riacutizzarsi del dolore, ieri ha riposato, oggi si sottoporrà ad ulteriori esami. Oltre al dilemma-contratto, fra clausole rescissorie da fissare ed emolumenti da dilatare, il problema è il solito fastidio agli adduttori che si porta dietro, fra alti e bassi, fin da Malles. Si teme la contrattura o addirittura lo stiramento, ma l´incubo che aleggia dalle parti granata è la pubalgia, nemico giurato dei calciatori.  Con o senza Rosina, il derby che torna dopo quattro anni e mezzo richiamerà a Torino cronisti e curiosi da mezzo mondo: i giornalisti accreditati sono cento, comprese alcune troupe da Giappone, Hong Kong e Medio Oriente, compresa l´immancabile Al Jazeera; 75 i fotografi a bordocampo.
NIENTE SCONTO PER ZEBINA: SALTA IL DERBY - juventus.com - Jonathan Zebina non prenderà parte al derby di domenica sera. Il ricorso presentato dalla Juventus per la riduzione della squalifica di quattro giornate del difensore francese è stato infatti respinto dalla Corte di Giustizia Federale. A causa dell’espulsione rimediata a Cagliari, Zebina ha saltato le gare contro Udinese, Roma e Reggina e la sfida con il Torino sarà la quarta e ultima. Potrà quindi a tornare a disposizione di Ranieri a partire dal match di domenica 7 ottobre contro la Fiorentina. Il francese sarà l’unico squalificato per la gara di domenica. Dal comunicato del giudice sportivo non sono emerse ulteriori sanzioni. Cristiano Zanetti, ammonito contro la Reggina, entra in diffida.
TORO-JUVE: IN CAMPO ANCHE 1200 AGENTI - La Stampa edizione Torino - Derby, conto alla rovescia. In vista della sfida di domenica fra Toro e Juve, la prima da quattro anni, la macchina organizzativa si è messa in moto per garantire che la giornata non tradisca le attese. «Quelle di un evento sportivo - precisa l’assessore comunale Renato Montabone (Sport) -, una festa cittadina e basta». Tutto esaurito allo Stadio Olimpico, dove i 24 mila biglietti in vendita sono andati a ruba. Parola d’ordine: «prevenzione». Il che spiega l’incontro convocato ieri in Questura - presenti il questore vicario, esponenti della Polizia e dei vigili urbani, più una rappresentanza delle due squadre -, per fare il tagliando alle misure di sicurezza. Imponente lo schieramento della Polizia - 650 uomini dei Reparti mobili - mentre i Carabinieri si divideranno fuori (150 unità) e dentro (350) lo Stadio Olimpico, presidiando i sette varchi di accesso. Il livello di attenzione sarà inevitabilmente alto: prima, dopo, e durante la partita. Uno dei momenti più delicati sarà la marcia dei «Drughi», gli ultras della Juventus, che nella serata di domenica sfileranno dal bar in via Daneo, il loro quartier generale, lungo corso Unione Sovietica. Passando, guarda caso, in via Filadelfia vicinissimo allo stadio dei miti granata e tradizionale punto di raccolta degli ultras del Toro. Quanto basta e avanza per raccomandare alle forze dell’ordine un occhio di riguardo. A proposito: nell’area che gravita attorno allo stadio - via San Marino, corso Unione Sovietica, corso Agnelli, corso IV Novembre e corso Montelungo - è in vigore l’ordinanza prefettizia che vieta la vendita di bevande in contenitori di vetro.
L’altro fronte che promette rogne è quello della viabilità, di competenza dei vigili urbani. Anche in questo caso l’organico è stato potenziato: 50-60 uomini, più un contingente di riserva. Come spiega Alberto Gregnanini, dirigente del settore Sicurezza stradale, dalle ore 18 saranno chiusi corso Agnelli e corso IV Novembre da corso Montelungo a corso Cosenza. Stesso discorso per corso Sebastopoli (da via Tripoli a corso IV Novembre) e via Filadelfia (da via Tripoli a corso Agnelli). Nessuna novità sul fronte-parcheggi. Un migliaio di posti-auto sarà disponibile gratis su corso Montelungo e sull’area ex-giostrai. A pagamento quelli gestiti da GTT in corso Galileo Ferraris, da piazza Costantino il Grande a corso Sebastopoli. La Polizia municipale consiglia di spostarsi con i mezzi pubblici: le linee 4 e 10 sull’asse di corso Agnelli-corso IV Novembre e su corso Unione Sovietica. La speranza è che tutto fili liscio. In quest’ottica si spiega l’appello ai tifosi che oggi i due amministratori delegati di Juventus e Torino, Blanc e Antonelli, lanceranno durante l’incontro allo «Sporting» per presentare le prossime tappe del progetto «Piemonte Calcio Domani», organizzato dalla Regione. L’iniziativa, alla quale hanno aderito le otto società calcistiche professionali piemontesi, prevede un tour regionale durante il quale testimonial e calciatori delle varie squadre si confronteranno con giovani calciatori e con le scolaresche. Le degenerazioni del calcio si combattono anche così.
TREZEGOL-ROSINA: IL POPOLO NON ULTRA' ELEGGE I SUOI DIVI - La Stampa ediz. Torino - Juve? Toro? Gianduja?» e il microfono che sembra voler tappare la bocca al signore in trench blu e «24 ore» manco fosse appena uscito dalla City, un po’ intimorisce. «Sorry, I don’t understand». Poi adocchia la telecamera, sfodera il sorrisone e dà in pasto all’«assalitore» la parolina giusta: «Trezeguet». Allora aveva capito. E vai, mancano 72 ore al derby e Torino viaggia sui suoi idoli calcistici. A stanare i tifosi ieri ci ha provato la troupe di «Quelli che.. e» della Simona Ventura, arrivata ieri sotto la Mole per tastare il termometro dell’attesa, per giocare allo sfottò calcistico con la gente, dimenticandosi volutamente dei soliti vip del territorio di cui lo schieramento si conosce a memoria. Una giornata in giro per la città per registrare il servizio di 4 minuti che tra le 14,20 e le 14,45 domenica andrà su RaiDue. E’ stata dura la vita sotto la pioggia battente della mattinata per i due inviatoni torinesi, Federico Bianco, comico, conduttore radiofonico e voce dell’Orchestra Ritmi Moderni Arturo Piazza, e Dario Castelletti, conduttore di Radio Flash e Popolare Network: fanatici, il primo juventino, l’altro granata. E con la forza dell’integralismo calcistico, nulla li ha fermati nel creare scompiglio dove sono passati. A Porta Palazzo, fra melanzane e grappoli d’uva: «Scusi, lei è sposato con la Vecchia Signora?» incalza Bianco, tanto che l’interlocutore ancora un po’ si offende: «Che vecchia, è giovane». «Vabbè, tifa Juventus?» «Da sempre, vinciamo 3 a zero». Viva, il primo pronostico è andato, e in simultanea scattano i gesti scaramantici classici di gruppo. «Lei ha la faccia di una del Toro: chi è il giocatore dei suoi sogni?» La signora bionda dietro al banco del pesce ci pensa un momento: «Fiorina». «Scusi? Forse vuole dire Rosina». «Giusto, ma tanto sempre di fiori si tratta». La verità è che dei 22 giocatori pronti a scendere in campo tre sono i nomi che tutti citano: Trezeguet, Rosina e Recoba. Aleggia Del Piero, appena ricordato Buffon, fine. In piazza Vittorio il duo aggancia Domenico Marocchino, il Blanco si inginocchia: «Tu sei il più grande bomber del derby». Mente ridendo, ma potesse se lo prenderebbe in braccio. E che dire di Castelletti davanti al «poeta» Claudio Sala in piazza San Carlo: «Ho giocato 20 derby, meno male che dopo Furino e Gentile è arrivato Cabrini». Di corsa alla metropolitana. Primo vagone: tutti in coro «Chi non salta bianconero è. Chi non salta un granata è», e i «vaffa» liberatori scendono alla prima fermata.
TIFOSERIE SEPARATE: DRUGHI IN CORTEO - Repubblica Torino - Si dice che parlare preventivamente e drammaticamente di pericoli significhi, nel calcio almeno, esorcizzarli. E dunque dire, in vista del derby Toro-Juve di domenica sera (stadio Olimpico, ore 20.30, ma i cancelli apriranno già alle 17.30), che la situazione è sotto controllo potrebbe di contro significare rilassamento pericoloso. Però esistono sottigliezze nella prevenzione, dopo un lungo allenamento da parte dei tutori dell´ordine. E allora il corteo di tifosi bianconeri, dalla sala giochi dei Drughi (via Daneo, zona corso Unione Sovietica) sino alla curva Scirea, sfiorando la Sisport e soprattutto passando non lontano dal tempio del Filadelfia, posto di puro integralismo granata, potrebbe essere, anziché un incauto segnale di fiducia, un´azione cosciente per intruppare i tifosi stessi e renderli più facilmente controllabili. «Quello dei Drughi sarà un corteo di 250 tifosi che sono soliti raggiungere insieme lo stadio a piedi, partendo dal loro punto di ritrovo - spiega il vice questore Spartaco Mortola - La marcia non passerà da corso Unione Sovietica ma sarà dirottata su corso Agnelli, attraverso un itinerario già concordato». Nessun allarmismo a priori, quindi, nonostante i rischi del primissimo buio. Atteggiamento condiviso dai tifosi bianconeri: «Il corteo non è una novità e neppure un pericolo, l´abbiamo sempre fatto. Non soltanto in occasione del derby». E se non ci fosse il fresco precedente del derby di Genova, con i tifosi rossoblù venuti alle mani con i "cugini" blucerchiati mentre erano in marcia dalla sede del loro storico club allo stadio di Marassi, ci sarebbe quasi da stare ragionevolmente tranquilli. Ieri i capi ultrà di Toro e Juve sono stati convocati in Questura: «Abbiamo fatto un´ulteriore riunione con le due tifoserie - prosegue il questore - che hanno esposto le loro richieste: questioni relative agli striscioni e alle coreografie. In linea di massima abbiamo concesso tutto, nel rispetto dei decreti Amato e Pisanu». Sempre nella giornata di ieri sono state comunicate le misure precauzionali per gestire la grande affluenza di pubblico: «Abbiamo cercato di separare i flussi, per quanto possibile. La tifoseria juventina arriverà da corso Agnelli fino all´ingresso della curva Sud di via Filadelfia che sarà divisa a metà, con doppia transennatura oscurata, per impedire il rischio di contatti. In quest´ottica abbiamo deciso di chiudere l´ingresso Ovest 2: gli abbonati del Torino che seguiranno la partita dallo spicchio di tribuna solitamente riservato agli ospiti entreranno da corso Agnelli. I pullman dei tifosi granata arriveranno dalla direttrice di corso IV Novembre, dove parcheggeranno, mentre i pullman dei "cugini" bianconeri, che arriveranno da corso Agnelli, dopo aver scaricato i tifosi parcheggeranno in piazzale Caio Mario». Il problema è sapere se un derby, così come sfugge ad ogni pronostico dal punto di vista del gioco e del risultato, dal punto di vista della sicurezza possa anche sfuggire ad ogni prevenzione, elementare o sofisticata che sia. La risposta starà soltanto nei fatti. Non serve neppure il mercoledì da leoni della Juventus e quello da pecore del Torino. La chimica dei sentimenti, anzi in questo caso delle passioni, non è stata ancora capita bene da nessuno. Detto dell´ordine pubblico e delle tensioni, ovvie o immotivate che siano, si può parlare dello spettacolo. Dopo 18 anni il derby torna all´ex Comunale, il teatro per antonomasia della sfida stracittadina. Le curve promettono coreografie da brividi, dopo quattro anni e mezzo di astinenza forzata. 
AUGURI A CHIARENZA, PLURIDECORATO TECNICO DELLE GIOVANILI - juventus.com - Tanti auguri all’allenatore più vincente del settore giovanile bianconero. Compie infatti 53 anni Vincenzo Chiarenza, da cinque stagioni traghettatore della Primavera con cui ha vinto uno Scudetto, due Coppe Italia, una Supercoppa Italiana e due Tornei di Viareggio. Ha legato per anni il suo nome a quello della Juventus. Da una quindicina d’anni è uno degli allenatori del vivaio (tra le altre cose, ha vinto anche un campionato Berretti). Ma dal vivaio è partito anche come calciatore all’inizio degli anni ’70 prima di iniziare un lungo viaggio che ha toccato alcune delle società italiane più importanti, come Sampdoria (con cui ha esordito in A), Lazio, Udinese (ha giocato con Zico), Atalanta, Avellino, Triestina, Taranto e Brindisi, prima di chiudere la carriera nel Novara. Per il regalo, c’è da stare certi che Chiarenza può attendere una settimana. Mercoledì prossimo, 3 ottobre, si gioca infatti la finale di Supercoppa Primavera TIM in casa dell’Inter. Il bis, dopo il successo dell’anno scorso, sarebbe la miglior ciliegina sulla torta di compleanno.
IL GRANDE ORGOGLIO DELLA JUVE OPERAIA - di jeffdoc  - Gaudeamus igitur e poco importa che gli onorevolissimi calabri sconfitti siano apparsi poca cosa. Non è mai facile con queste squadre, specie se vengono annullati gol regolari e mi sembra che il bilancio del dare ed avere sia completamente sbilanciato sulla prima voce. Alla quinta giornata conto due gol in fuorigioco subiti (di natale e totti), due gol regolari annullati ( Iaquinta-udinese e ieri Trezeguet sullo 0-0!) e non so più quanti rigori contro dubbi e rigori chiarissimi a favore non concessi. Prego di osservare come con bilancio perlomeno pari Madama sarebbe a punteggio pieno. Mi sono chiesto il perché di questo brillantissimo inizio e la risposta che pare banale è sempre la stessa:la Juve è la Juve. La Juve è il miracolo di Legrottaglie, fenice pugliese che risorge dalle ceneri della denigrazione universale. La Juve è il sudore ravanelliano di Iaquinta, la Juve è l’orgoglio smisurato e la grandeur di Trezeguet. La Juve è lo stoicismo mitologico di Birindelli, la fatica proletaria del moto perpetuo Zanetti, l’incaponimento rabbioso di Nedved, l’umiltà dell’astro nascente Criscito, la rabbia agonistica dell’eroe mitologico Chiellini. Ieri ho visto una squadra di uomini e ho pensato che potrei amarla anche se non fossi Juventino. Sulle due sponde del naviglio vedo lampi di classe, ma pochissima umiltà e tantissime checche isteriche. Levo tanto di cappello ai nostri ragazzi e contemporaneamente vedo crescere una rabbia che diventa sempre più marea. Guardate la classifica dei cannonieri. I nostri due attaccanti dal 2004 al 2006, quelli che andavamo a vedere al delle alpi e che, davvero incutevano terrore quando li vedevi avanzare tra le linee avversarie cercandosi con cenni d’intesa aspettando l’attimo fatale per l’assist e la zampata conseguente. E lo slavo, messasi la casacca merdazzurra descrisse molto bene questo stato d’animo. Per gli avversari non c’era altro da fare che metterla in rissa: vi ricordate quel fallaccio di materazzi su di lui? E lui collezionava ammonizioni per falli di ritorsione ovvero per farsi rispettare. Nella stessa classifica marcatori appare una nostra riserva di allora (Mutu) e persino una super riserva (El panteron). Io credo che gli elkani e i loro ruffiani abbiano smantellato la più forte squadra del campionato italiano del dopoguerra, persino più forte del milan sacchiano o del Napoli di Maratona. Era talmente forte che i resti si battono pressoché alla pari con squadre milanesi rinforzate da quegli stessi giocatori. E se qualcuno pensasse che le porcate di questa “gestione” siano finite, faccio osservare il silenzio imbarazzante di una società defraudata di un titolo assegnato per onestà a disonesti conclamati neorinviati a giudizio. Qualcuno è stato stralciato perché non era presidente al tempo dei fatti e finalmente abbiamo la spiegazione di quel gesto da $ignori che ci apparse la nomina di Facchetti a presidente della seconda squadra di milano. Evito commenti su questo per non incorrere in querele e perché a me serve solo che chi mi legge ragioni con la sua testa e non con i sillogismi del giornale color porca vacca che pubblicava a pagina dieci la notizia dell’inizio (?) di bilanciopoli. Perché? Ma è naturale, perché così facevan tutti e poco importa che il falso in bilancio preveda le stesse pene dell’illecito secondo il CGS. Tutti, ma proprio tutti i giornali parlano di pochi punti di penalizzazione. E sempre per la serie di “così facevan tutti”, nell’apprezzare il ragionamento di BW dell’altro ieri su collinaculosporco, mi permetto di aggiungere che la pubblicazione sul sito del livorno della quaterna arbitrale prima della comunicazione ufficiale la dice lunga su come le designazioni vengano telecomandate nel “calcio pulito che avanza” e la reazione scomposta dello scarso crinito viareggino, già arbitro di partite di pallanuoto ed assegnatore “de facto” di titoli a carattere giubileico (anno 2000) ad una squadra romana del suo cuore e del portafogli di un certo gestronzi, professione bancarottiere, che fa partire un’inchiesta salvaculo e coprivergogne. Vi siete fatti un’idea, fratelli, del perché abbiano designato farina, l’ammazza Madama in Juve-Udinese? Non sarà che qualcuno abbia passato notti insonni pensando al ritorno della Juve ed abbia posto rimedio a prescindere dai sonniferi? Del resto, il fischietto più famoso del mondo, quello che litigava sistematicamente col suo compaesano viareggino allenatore della Juve ad ogni incontro in cui l’arbitrava, deve ancora spiegare a noi tifosi juventini, perché pare che a tutto il resto del mondo non freghi niente, che cosa doveva chiedere in quell’incontro segreto con galliani che gli stava preparando l’addetto agli arbitri meani. Non sarà che l’ex arbitro, sponsorizzato dalla stessa azienda che fornisce le magliette al milan, cercava di diventare il designatore unico degli arbitri in cambio di favori a tempo debito? Infine mi rivolgo a quei tifosi che esposero un cartello che apparse provocatorio ed invece, col senno di poi, diventerà profetico: Moggi santo subito! Ora che la verità comincia a delinearsi, possiamo dire che, al confronto a questi personaggi il nostro appare davvero come un santo. Ci sarà un processo in un tribunale della nostra bistrattata repubblica, nel quale Lucianone spiegherà come fu costretto, in un sistema di due poteri forti ( quello finanziario di capitalia e quello politico industriale di berlusconi) con due designatori che li rappresentavano rispettivamente, con un main sponsor del campionato di serie a (tim) con l’identico consiglio di amministrazione di una squadra merdazzurra, con un presidente di lega anche presidente di una squadra rossonera, a giocarsela con parecchia grinta a tutto campo sfruttando elettronica, telecomunicazioni, conoscenze, oltre che le proprie competenze di unico esperto in grado di saper costruire una squadra di serie a competitiva. A lui, per altro, non è stato concessa l’attenuante del diritto di sopravvivenza tra i lupi di cui si sono avvalsi ben noti spioni in odore di telecom, guarda caso. E lui, non finirò mai di ripeterlo, a differenza degli altri, era imposto di salvaguardare virtuosamente il bilancio perché il gruppo fiat non ha mai scialacquato per Madama, mentre Madama ha fatto e fa molto per il gruppo fiat.
 
 

 
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Cliccate su MYP2P e seguite le istruzioni. Per ogni partita vengono indicati i software e la lingua con le quali vengono trasmesse. Nella colonna di sx del sito trovate la sezione download per i programmi necessari (consigliati TVANTS e SOPCAST). Per vedere la partita non dovete far altro che cliccare sul tasto Play in corrispondenza del rispettivo software. Buona visione.  (grazie a Blade per la segnalazione)

 

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IL 5 MAGGIO BIANCONERO


DEL PIERO MAGIA SCUDETTO


MILAN-JUVE 1-6 !!!
 
 

DEL PIERO LIVE IN SAN SIRO


TREZEGOL INCORNA IL MILAN


SAN GIGI BUFFON: I MIRACOLI


IL MIO CANTO LIBERO


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L'EUROGOL DI DEL PIERO ALLA GERMANIA


TOKIO, 8 DICEMBRE 1985: JUVENTUS CAMPIONE DEL MONDO
 

JUVENTUS CAMPIONE D'EUROPA

 

DECALOGO DI FARSOPOLI


LA VERA STORIA



PROCESSO FARSA


QUESTO E' MORATTI!
Beppe Grillo svela i loschi affari del presidente dell'Inter e della sua azienda.

 

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