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« L'ULTIMA VOLONTA' DI AGNELLISTASERA JUVENTUS-MILAN (20.30) »

CAMORANESI L'ESORCIZZA DIAVOLO

Post n°1372 pubblicato il 11 Aprile 2008 da corsivo79

"3 PUNTI E SAREMO IN CHAMPIONS ANDREMO IN CAMPO PER VINCERE" 

Camoranesi spinge i bianconeri e difende Tiago: "Sogno di segnare un gol al Milan. Con un nostro successo i rossoneri sarebbero fuori dalla Champions. La differenza tra il 2° e il 3° posto è solo nei giorni di vacanza in meno che dovremmo fare. Ho sempre giocato sulla fascia. Per fare il centrale ci vuole esperienza. Io stravedo per Tiago. E' un campione. Finora non ha dimostrato in campo quanto vale perché ha giocato poco. Forse Ranieri non lo nota". Cresce il partito del portoghese, che domani, vista l'assenza di Zanetti, potrebbe giocare. Anche la società lo vorrebbe in campo. Recuperati Nedved e Legrottaglie. Cobolli: "Secondo posto piu' lontano. Voci su azionisti russi? Fantasie". 



CAMORANESI: "SOGNO UN GOL DECISIVO AL MILAN" - Repubblica Torino - Mai banale, a volte spigoloso e sempre sincero. A costo di risultare antipatico. Mauro German Camoranesi evade dal luogo comune. In conferenza stampa, in vista del match di domani sera con il Milan, indossa la divisa sociale, si lega i capelli e scioglie la lingua.
Camoranesi, qual è la vera Juventus: quella che vince a San Siro o quella che perde a Palermo?
«Tutte e due, non si può vincere sempre. A Palermo, comunque, la squadra si è comportata bene e l´avversario non si può dire che ci abbia messo sotto».
Che Milan vi aspettate di vedere domani all´Olimpico?
«Una squadra molto competitiva, come sempre. Ultimamente mi sembrano in salute, hanno recuperato un elemento importante come Kaka, uno che può fare la differenza».
Si può già parlare di spareggio per la Champions?
«Noi abbiamo un buon vantaggio, al di là del risultato di domani. Certo, una vittoria contro il Milan sarebbe un´altra svolta della nostra stagione. Con i tre punti i giochi non sarebbero chiusi del tutto ma quasi».
Un pareggio non vi basta?
«Noi scendiamo in campo per vincere».
Magari con un suo gol...
«Già, non mi dispiacerebbe affatto. In otto anni ho segnato una sola volta ai rossoneri. Una rete che non contava niente, al Trofeo Berlusconi».
Quanto è distante la Juve rispetto alle semifinaliste della Champions?
«Molto, e su tanti livelli. Stiamo parlando di squadre che giocano alla grande da diversi anni. Noi, invece, siamo da poco tornati in serie A»
Cosa manca ancora alla Juventus per colmare il gap con le grandi della Champions?
«Sinceramente non lo so. In questo momento siamo in ritardo rispetto a tante squadre in Europa, non soltanto alle quattro semifinaliste. L´anno prossimo potremmo provare sulla nostra pelle quanto sia dura competere in un torneo ben più difficile del campionato italiano».
Non è un po´ troppo pessimista?
«No, sono solo realista. Incontreremo delle squadre che hanno una struttura solida e sono collaudate da molto tempo».
Ranieri è un allenatore da Champions League?
«Sì, perché non dovrebbe esserlo?»
La Juve è ancora in lotta per il secondo posto?
«Se la Roma commetterà qualche errore avremo la possibilità di avvicinarci. Ma sarà molto difficile».
Temete i preliminari di Champions?
«No, la differenza tra il secondo e il terzo posto è solo nei giorni di riposo che avremo a disposizione. Non ci fanno paura le partite in più, ma le vacanze in meno».
Soprattutto per chi, come lei, giocherà agli Europei. Porterebbe con sé in azzurro Del Piero?
«Innanzitutto spero di essere convocato. Giusto spendere qualche parola per i compagni, ma in questo momento penso soltanto a me».
Domani potrebbe essere l´ultimo incrocio tra la Juve e Maldini.
«Paolo è stato un esempio per tanti giocatori, sarebbe un vero peccato se smettesse con il calcio. Da quello che ho visto sta bene: speriamo che continui a giocare».
Anche lei appare nuovamente in gran forma.
«Sì, sto bene, sono contento di aver trovato maggiore continuità. Ma ho ancora sei partite a disposizione per migliorare, anche a livello fisico».
Le piace il nuovo ruolo a centrocampo?
«Ho sempre giocato sulla fascia e ritengo che quello sia il mio ruolo naturale. Continuo a dare la mia disponibilità al mister, ma per fare il centrocampista centrale ci vuole esperienza. Io stravedo per Tiago, lui può farlo sicuramente meglio di me».
Si dice di un imminente prolungamento di un altro anno del suo contratto.
«Non so niente e in questo momento non ci penso. Ho ancora un biennio di contratto da rispettare e sono molto contento del rapporto instaurato con la società».
CAMORANESI: "SE BATTIAMO IL MILAN E' CHAMPIONS" - Corriere dello Sport - «Per il Milan non sarà facile qualificarsi anche se vincesse sabato contro di noi. La Juventus, al contrario, anche perdendo manterrebbe un vantaggio importante»: questo il pensiero espresso a Vinovo da Camoranesi. L’italo argentino ha parlato anche della stagione prossima, quando la Juve affronterà la Champions League: «Al momento siamo in ritardo nei confronti delle grandi squadre europee che, rispetto alla Juventus hanno una struttura più forte olttretutto collaudata da quattro o cinque anni di lavoro. Tra le squadre di classifica medio alta del campionato italiano e quelle che sono ai vertici europei ci sono almeno due gradini di differenza. Torneremo quasi certamente in Europa, ma soltanto se avremo giocatori importanti potremo competere a certi livelli». Sulla partita di sabato contro il MIlan queste parole: «L’ho visto in grande ripresa, noi vogliamo vincere, ma non sarà facile». Sulla sua candidatura a fare il centrale al fianco di Sissoko, questo il pensiero di Camoranesi: «Il mio ruolo è un altro, anche se ho dato a Ranieri la disponibilità a giocare al centro. Resto però convinto di essere un esterno. Io credo che come centrale Tiago sia molto meglio di me. Oltretutto personalmente non l’ho mai visto in difficoltà. Dei problemi di Tiago ho sentito parlare, ma io sul campo non li ho mai visti».
JUVE, IL PARTITO DI TIAGO - La Stampa - Tiago Cardoso Mendes ha sette partite (c’è ancora il recupero con il Parma) per lasciare una traccia, un segno, un tiro in porta, nella storia della Juve. Per non finire come i Blanchard, i Pericard, i Zoran Ban, ovvero quelli che il calcio sotto la bandiera bianconera l’hanno vissuto di striscio. Il problema è che Tiago, come ogni giocatore, non è padrone del suo destino. La formazione la subisce, non la fa. Fosse per i compagni, probabilmente il portoghese più triste del fado di Amalia Rodriguez sarebbe sempre al centro delle operazioni. Chi si allena ogni giorno accanto a lui ha una stima totale nel centrocampista costato 14 milioni e utilizzato per 750 minuti in campionato e 239 in Coppa Italia. Ma il partito di Tiago titolare è sempre stato destinato alla sconfitta, perché mancava l’ok di Ranieri. Il «c’è anche Tiago» è una frase rimasta ai primi posti nella hit parade dei proclami stagionali dell’allenatore insieme al «l’ho voluto io». Poi la domenica il tecnico ha sempre preferito non rischiare deludendo il giocatore arrivato con il marchio del regista che mancava. L’esclusione costante di Tiago ha danneggiato la società che ha visto mese dopo mese crollare la valutazione del portoghese. Anche per questo nel finale di stagione, fatte salve le esigenze della squadra, i dirigenti bianconeri si attendono almeno un parziale utilizzo del centrocampista, che in questi giorni il ds Secco sta comunque cercando di trattare con club stranieri di prestigio. Spagnoli in particolare. Il tutti per Tiago è stato confermato ieri da Camoranesi. Anche perché chiunque pensa molto agli interessi personali e Camoranesi, spendendosi per il compagno, salva se stesso dal dover giocare in una posizione che accetta, ma non gradisce. Ovvero al centro delle operazioni. E lo ha detto a Ranieri, con cui ha avuto un confronto anche acceso. Il Camoranesi pro domo sua parte da una considerazione: «Io sono un esterno e penso che questa sia la mia posizione ideale. Per due-tre partite posso anche adattarmi ad altri compiti. Però, anche se ho ricevuto elogi, il mio futuro non sarà in quel ruolo». Poi il salvate il soldato Tiago che conferma come fra tecnico e squadra non ci sia identità di vedute sul portoghese: «Io stravedo per Tiago, è un campione, lì in mezzo può fare meglio di me. Sono contento che stia migliorando, finora non ha dimostrato in campo quanto vale perché non ha potuto giocare molto. Si vede che l’allenatore non l’ha visto bene. Speriamo che adesso possa dare una mano». Messaggio inoltrato. E per rinforzare il concetto, Camoranesi si fa portavoce anche dei compagni: «Lui permette a tutti noi che gli giochiamo attorno di non pensare più di tanto a prendere palla dai difensori visto che ci pensa lui. Tutti quelli che giocano con Tiago hanno la stessa opinione». Ora vedremo in che misura questa sorta di votazione bulgara verrà tenuta in considerazione da Ranieri. Che si trova in mezzo al guado: da una parte la società che spinge per non perdere un capitale; dall’altra i giocatori che hanno fiducia nelle qualità del compagno. Il tecnico deciderà in base alle esigenze di ogni singola partita com’è giusto che sia. Finora non ha sempre fatto scelte azzeccate, ma anche con l’aiuto dello stellone che lo protegge ha ormai messo al sicuro il traguardo iniziale: la Champions. L’ostacolo Milan di domani potrebbe essere l’ultimo sulla strada dell’Europa. A qualificazione raggiunta, Ranieri potrà far riposare Buffon che continua ad avere problemi alla schiena, ma anche tentare di rivalutare Tiago. Nelle prove fatte in settimana il portoghese è stato schierato spesso in coppia con Sissoko. L’ex del Lione doveva giocare con il Parma nella partita rinviata per lutto, ha fatto più che bene nel secondo tempo a Palermo quando ha sostituito Nocerino. Oggi un’altra vigilia calda: vedremo se i soliti complimenti questa volta si trasformeranno in una promozione immediata.
COBOLLI: "JUVE SECONDA? DIFFICILE" - Corriere dello Sport - La sconfitta contro il Palermo ha allontanato il secondo posto, ma ora la Juventus ha l'occasione per ipotecare almeno la partecipazione ai preliminari della prossima Champions League. Per questo il presidente bianconero Giovanni Cobolli Gigli giudica "fondamentale" la sfida di sabato sera contro il Milan. Posto che allo scudetto la Juve ha rinunciato da tempo («Non ho mai pronunciato quella parola»), l'obiettivo resta ancora quello di arrivare a ridosso dell'Inter: «Puntiamo sempre al secondo posto e ci restano ancora possibilità anche se quel risultato dopo la sconfitta di Palermo si è allontanato», spiega Cobolli Gigli lasciando in serata la sede della Lega Calcio. «Quella di sabato è una partita fondamentale per entrambe le squadre, ma in particolare - continua il numero uno bianconero - è ancora più importante vincere per la Juventus dopo i tre punti lasciati a Palermo. Battendo il Milan faremmo un grande passo avanti in ottica Champions e quanto meno ci assicureremmo il quarto posto. Ma tutti sappiamo che una cosa è arrivare secondi, ben altra è arrivare quarti».
GARA APERTA - Cobolli Gigli per sabato si attende una gara aperta, «perché entrambe le squadre vogliono vincere e perché essendo formazioni che giocano molto larghe ci lasceremo reciprocamente giocare». Dopo le lusinghe alla società bianconera espresse dall' amministratore delegato del Milan Adriano Galliani, anche il presidente della Juve conferma che tra le due società i rapporti sono idilliaci: «Non si tratta di una relazione privilegiata, ma è chiaro che Milan e Juve, così come altri grandi club, hanno interessi uguali perché vogliono restare ai più alti livelli in Europa. Per questo cerchiamo di lavorare di concerto sul tema dei ricavi dai diritti televisivi ma poi ovviamente sul campo ogni volta cerchiamo di batterci».
MERCATO E AZIONI - Il presidente juventino ha dribblato le domande sulle voci di mercato riguardanti calciatori come Crespo e Flamini spiegando che «seguiamo molti giocatori e Blanc e Secco stanno lavorando alacremente». Infine un commento sulle ipotesi di un eventuale intervento nell'azionariato societario da parte di soci russi: «Io non so nulla - si limita a dire Cobolli Gigli - ma quelle che ho letto sui giornali mi sembrano notizie con un buon contenuto fantascientifico. Comunque le risposte in merito le hanno già date i nostri azionisti dell'Ifil».
COBOLLI GIGLI: "PER LA JUVE 2° POSTO PIU' LONTANO" - Repubblica - «Il secondo posto? Ora è più lontano». Dopo la sconfitta contro il Palermo, la Juventus è attesa domani sera dalla sfida col Milan. Il presidente bianconero, Giovanni Cobolli Gigli, assicura: «Io non ho mai pronunciato la parola scudetto... Noi puntiamo sempre al secondo posto e ci restano ancora possibilità, anche se quel risultato dopo la sconfitta di Palermo si è allontanato». Domani, i rossoneri, all´Olimpico torinese: il Gruppo Ancelotti insegue ancora il quarto posto. «Ma noi, battendo il Milan, faremmo un grande passo avanti in ottica Champions e quanto meno ci assicureremmo il quarto posto. Ma tutti sappiamo che una cosa è arrivare secondi, ben altra è arrivare quarti...». Cobolli si aspetta una gara aperta, «perchè entrambe le squadre vogliono vincere e perchè essendo formazioni che giocano molto larghe ci lasceremo reciprocamente giocare».
LEGROTTAGLIE E NEDVED RECUPERANO - La Stampa - Buone notizie per Claudio Ranieri. Il tecnico della Juventus avrà quasi sicuramente a disposizione anche Nedved e Legrottaglie per la gara di sabato contro il Milan. Entrambi i giocatori stamattina si sono allenati con il resto del gruppo disputando anche la partitella finale. Dopo la fase di riscaldamento e una mini-partitella a campo ridotto con quattro porte, il tecnico ha suddiviso il gruppo in due squadre e ha fatto disputare una partita di 10 minuti per tempo cui non ha preso parte Zebina rientrato anzitempo negli spogliatoi. Da una parte c’erano Vanstrattan, Birindelli, Legrottaglie, Molinaro, Marchionni, Sissoko, Tiago, Nedved, Iaquinta e il giovane Bottone. Dalla parte opposta, invece, Novembre, Grygera, Stendardo, Chiellini, Salihamidzic, Camoranesi, Nocerino, Palladino, Trezeguet e Del Piero. Assente solamente il portoghese Andrade, Zanetti è entrato in campo dopo 30 minuti, ha effettuato qualche giro di campo con il preparatore Scanavino quindi ha calzato le scarpe da calcio e ha provato allunghi e cambi di direzione. Sembra però difficile che possa essere disponibile per la partita di sabato sera. Presenti a seguire l’allenamento alcuni giocatori della Nazionale Italiana Sordi. «Se battiamo il Milan, sarà molto difficile per lui recuperare e i giochi per la Champions League potrebbero essere chiusi». È il parere di Mauro Camoranesi sulla sfida di sabato, per la quale non firmerebbe a priori un pareggio. «Il Milan è sempre molto competitivo e ha campioni in grado di risolvere la partita in qualsiasi momento. In più recupera tutti i migliori ed è in ripresa. Noi però puntiamo comunque alla vittoria. Se non dovesse arrivare, possiamo comunque contare su un margine di vantaggio rassicurante». Stesso margine che la Roma ha sulla Juventus per il secondo posto: «Anche se vinciamo tutte le partite che restano, sarà comunque difficile raggiungere la Roma. Solo lei può buttare il secondo posto».
JUVE: FRENA AMAURI - il giornale rosa - Se la Juventus non va in pressing, l'Inter non farà catenaccio. Perché in fondo l'affare-Crespo potrebbe essere un buon affare per entrambi. Per i bianconeri, che si garantirebbero un attaccante di qualità con un investimento piuttosto contenuto. E per i nerazzurri, che risolverebbero una situazione che ormai sembra pronta a incendiarsi da un momento all'altro. Intanto il messaggio è stato lanciato: un'alternativa per Amauri c'è. Così ora lo sanno anche a Palermo, dove continuano a chiedere 25 milioni di euro per cedere a titolo definitivo il brasiliano che fa impazzire le difese italiane.
Zamparini ha messo subito in chiaro che un giocatore così ha il suo prezzo: 25 milioni e vinca il migliore. La Juventus crede che sul prezzo ci siano buoni margini di trattativa e tanto per iniziare ha provato a mettere nell'operazione il costo del cartellino di Almiron. Valutandolo 7-8 milioni di euro. Niente da fare, l'argentino oggi in prestito al Monaco non interessa. Così da Torino cercano altre soluzioni, nuovi giocatori da offrire in comproprietà. Beh, per ora nessuno dei bianconeri ha manifestato particolare entusiasmo all'idea di traslocare a Palermo: secco il rifiuto di Palladino, deciso il no di Marchionni. Tentenna pure Nocerino, che lascerà la Juventus, ma che per trovare maggiori spazi preferirebbe trasferirsi alla Fiorentina o al Napoli. Resta l'idea Giovinco, che tornerà dal prestito di Empoli. Ma anche lui, come ha chiarito pubblicamente il suo procuratore, «ha avuto precise garanzie di restare alla Juve».
JUVE-HAMSIK: LA CHIAVE E' PALLADINO - Tuttosport - Magari il Napoli si affretterà a ribadire che i talenti non sono in vendita, però la Juve non si è ancora arresa e valuta la possibilità di utilizzare una nuova chiave, forse vincente, per aprire la cassaforte dove è sempre rinchiuso Marek Hamsik. Per Raffaele Palladino il momento è particolarmente delicato. Il suo nome nell’ultimo periodo è stato associato principalmente al Palermo, nella trattativa che può portare Amauri in bianconero. Ma è un’altra la squadra che ha maggiori possibilità di fare centro: il Napoli. A quella squadra Palladino non potrebbe dire di no. Il dg Pierpaolo Marino ha deciso di investire sull’esterno che in bianconero non trova spazio. E’ pronta un’offerta pesante. Ed è prevedibile pure la risposta che arriverà da Torino: parliamone, magari coinvolgendo nel discorso proprio Hamsik. L’appuntamento per affrontare il capitolo Palladino è fissato al termine del campionato. Non in tempi brevi, dunque. Ma questo è un dettaglio che segnala l’assoluta serietà delle intenzioni napoletane: a fine campionato sarà più facile affrontare certe questioni che invece, a partite in corso, risulterebbero delicate. In Napoli vuole Palladino, per soldi oppure con scambi: le posizioni in questo senso ora sembrano meno rigide e Hamsik non è più un tabù. Se ne può parlare.
JUVE, L'AFFARE DECO E' POSSIBILE - Tuttosport - Deco da parecchio tempo è entrato in rotta di collisione con Frankie Rijkaard e con una parte dello spogliatioio blaugrana. Il tecnico gli imputa troppe notti brave, i compagni un atteggiamento troppo supponente. Così, a due anni dalla naturale scadenza del suo contratto, la possibilità che Deco lasci i catalani è sempre più concreta come ha ammesso il presidente della commissione economica del Barcellona, Xavier Sala Martin, e il costo del suo cartellino, 10 milioni circa, si presta a un tentativo di assalto. Secondo alcune fonti catalane, Secco ne avrebbe parlato con Txiki Beguiristain, regista di tutte le operazioni di mercato del Barcellona. L’impressione è che la Juve non faticherebbe troppo a concretizzare un assalto, meno facile sarebbe accontentare Deco, che pretende un ingaggio non inferiore ai 4 milioni a stagione per i prossimi cinque anni. La stessa cifra pretesa da Poulsen, che accampa pretese importanti perché una clausola del contratto sottoscritto due anni fa con il Siviglia gli permette di liberarsi a fine giugno senza che nulla sia dovuto al club andaluso. La Juventus lo ha seguito per quattro giorni e, al momento, lo tiene in caldo, in attesa di verificare la fattibilità di altre piste.
INTER, PER DECO E' SFIDA CON LA JUVE - Tuttosport - Il Barça pare deciso a disfarsene e così per Deco (30), sarebbe rinato l'interesse dell'Inter. Anche la Juventus, però, avrebbe effettuato un sondaggio con i catalani; tuttavia, la richiesta economica del giocatore potrebbe favorire le manovre di Marco Branca. Spunta anche un’ipotesi clamorosa: lo scambio con Adriano. L’"Imperatore" però strizza l’occhio ad Abramovich: "Sarebbe un piacere giocare nel Chelsea".
LA JUVE SU DIARRA - Corriere dello Sport - La Juve non pensa solo all'attacco. I bianconeri saranno protagonisti sul mercato con l'intento di costruire una squadra all'altezza della Champions. Dalla Spagna più di una voce: il centrocampista maliano del Real, Diarra, già obiettivo dell'Inter, è nel mirino dei bianconeri. Nei piani del club c'è sempre Flamini con cui esiste già un'accordo economico.
LA JUVE CREDE IN TALAMONTI - Sportal - La Juventus ha deciso: Leonardo Josè Talamonti è stato inserito nell'elenco delle prime scelte per rinforzare la difesa per la prossima stagione. L'argentino dell'Atalanta piace per la grinta e per l'autorità che ha mostrato nel corso di questo campionato, ma soprattutto per la duttilità che potrebbe offrire. Qualcuno, nazionalità a parte, ha poi visto in lui la possibilità che ripercorra le orme di Montero, altro sudamericano che i bianconeri pescarono proprio dall'Atalanta. Il problema è che Del Neri non vuole privarsi del giocatore e che il club orobico chiede, al momento, almeno dieci milioni per trattare, cifra che la Juve considera eccessiva.
IL BUDGET DELLA SIGNORA - Carlo Nesti (Nesti Channel) - Se bastassero i soldi, nel calcio, per vincere sempre, Chelsea e Inter sarebbero “regine” da anni: invece, hanno dovuto sudare per ritagliarsi spazi di gloria. Detto questo, è chiaro che è un problema avere dei limiti precisi di budget, rispetto a chi non li ha, ed è il caso della Juventus, rispetto a Inter e Milan. Ora lo scenario sembrerebbe cambiare: da 10 giorni il titolo bianconero vola in Borsa, grazie alla prospettiva del nuovo stadio, finalmente concepito come “casa” della società, all’accordo con la SportFive (75 milioni di Euro per finanziare l’impianto), e all’interessamento dei russi della Severstal. Per questo, la situazione del mercato è “in fieri”, passibile di sorprese. Restiamo, in ogni caso, con i piedi a terra, e vediamo come si stanno mettendo le cose oggi. Ipotesi 2008-2009: Buffon – Grygera, Mellberg, Chiellini, De Ceglie – Camoranesi, Sissoko, Aquilani, Giovinco – Del Piero, Trezeguet o Amauri. Gli obbiettivi sono 3: esterno sinistro basso, interno di qualità e attaccante di peso. Si ritiene che Chiellini debba diventare centrale a vita, per cui serve qualcuno a sinistra; che ci voglia più fantasia, ma non un trequartista puro, in mezzo; e che Trezeguet abbia bisogno di concorrenza per esprimere il meglio. Giovinco tornerà sicuramente alla base, o come alternativa immediata per Nedved, o per far rifiatare Del Piero come seconda punta. Niente fantasie (da Vargas a Grosso) per l’esterno sinistro basso: sarà De Ceglie, a meno che la contesa con il Siena non diventi cruenta per riportare a casa il giocatore.  A centrocampo restano in piedi 3 ipotesi: Aquilani, Flamini e Lampard, mentre sono tramontate le “piste” Van der Vaart e Diego. Il 4-4-2, scelto da Ranieri, presuppone, con Sissoko “diga” alla Desailly, un elemento in grado di creare, ma anche di coprire. In mancanza d’altro, piace sempre Camoranesi in quel ruolo.
OSSERVATORIO: JUVE-PARMA SENZA TIFOSI OSPITI - Eurosport - L'Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive ha deciso che i tifosi ospiti non potranno seguire le partite Juventus-Parma e Roma-Catania in programma il prossimo 16 aprile. Per le gare Atalanta-Juventus (in programma il 20 aprile), Roma-Livorno (in programma il 19 aprile), Bari-Spezia (in programma il 12 aprile), potra' essere venduto un solo tagliando per ciascuno spettatore.

 
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