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LA JUVE STENTA ANCHE IN EUROPA

Post n°1529 pubblicato il 01 Ottobre 2008 da corsivo79

IAQUINTA SALVA MISTER RANIERI PERO' CHE SPETTACOLO GIOVINCO

Terzo pareggio in tre partite contro tre "piccole". I bianconeri non riescono a vincere neppure con la Cenerentola della Champions e tornano da Minsk con un deludente 2-2, nonostante un devastante Iaquinta (due gol) ed il grande esordio europeo di Giovinco (assist e magie a profusione). La squadra di Ranieri soffre fino all'inverosimile contro i mediocri bielorussi del Bate Borisov, che dopo pochi minuti di gara erano già avanti 2-0. Tutta colpa delle sciagurate scelte del tecnico che all'inizio schiera a centrocampo un solo mediano di ruolo (Sissoko), più tre giocatori offensivi come Nedved, Giovinco e Camoranesi, senza garantire un adeguato filtro alla difesa. Nel momento più delicato del match, però,  la "Formica Atomica" si carica la squadra sulle spalle e serve due assist meravigliosi a Iaquinta, che prima segna con un gran colpo di testa e poi raddoppia con una potente rasoiata. Alla fine la Juve si accontenta di un punticino. Ranieri: "Una mezz'ora da un incubo. Siamo stati bravi a resistere e a non mollare". Sebastian: "Dispiaciuto per il pari, dovevamo vincere. Personalmente ho fatto bene, anche se giocavo in un ruolo non mio. Il mister mi chiedeva di restare largo a destra, ma il mio istinto mi diceva di accentrarmi e così è arrivato il 2° gol. Sono felice, sin da bambino sognavo di giocare con la Juve in Champions, a fianco a Del Piero". Iaquinta: "Giovinco è stato fondamentale, un grandissimo talento. A noi attaccanti serve".





UNA PICCOLA JUVE IN CHAMPIONS - La Stampa - Festa bielorussa e il fatto che lo stadio di Minsk e i giocatori del Bate Borisov sul campo abbiano accolto il 2-2 contro la Juventus come un successo straordinario, senza riflettere che avevano gettato un vantaggio di due gol, rimpicciolisce l’impresa dei bianconeri, fatta di cuore e di carattere, ma troppo complicata, sofferta. Giovinco e Iaquinta hanno costruito da protagonisti il pareggio quando tirava aria di disfatta, e nella ripresa la Juve ha avuto più occasioni per segnare che rischi di prendere gol (sebbene ce ne siano stati un paio di grossi) eppure la cosa migliore nella serata fresca è quel punticino strappato via alla Cenerentola della Champions League. Non è stata una passeggiata. Noi che ci lamentiamo spesso per il calcio rinsecchito che si vede in giro, e di cui Samp-Juve è stato un esempio recente, abbiamo apprezzato la sventata ricchezza del match di Minsk che ha consumato colpi di scena come fossero gazzose. Il merito è di un atteggiamento tattico sorprendente: erano offensivi per vocazione i bielorussi ma non lo erano da meno gli juventini come se Ranieri si fosse bagnato alla fonte della spregiudicatezza. A centrocampo si vedeva un solo incontrista, Sissoko. E lì attorno, una selva di piedi buoni con Camoranesi al centro, Nedved e Giovinco sui lati, Del Piero e Iaquinta davanti. Ci siamo stropicciati gli occhi. Possibile che l’uomo sempre alla ricerca dell’equilibrio avesse partorito un progetto frizzante e squilibrato? Sembrava una Juve esagerata e lo era, come chi si spende fino all’alba a ballare e a bere in discoteca perchè non vuole più passare per un noioso pantofolaio. Di solito, dopo, ci si sveglia con il mal di testa ed è quanto stava per venire alla Juve in una mezz’ora da incubo. Il Bate, all’esordio in casa in Champions League, ha giocato da squadra russa. Manovre ariose, palla bassa, inserimenti velocissimi e una quantità industriale di iniziative sulle fasce come non vediamo fare quasi più in Italia, come se i terzini e i mediani crescessero solo all’estero. Dopo 1’30’’ Rodionov era già solo davanti a Manninger e solo la sua incertezza nel tirare e il recupero di Camoranesi salvavano la Juve. Gli sconosciuti di Barisov sembravano il Real Madrid, soltanto più veloce, e i bianconeri non ci capivano niente. Sissoko era un’anima in pena, Giovinco doveva fare davvero il centrocampista, non il rifinitore, e spariva. L’insieme offriva un’immagine di raccapricciante fragilità. Il Bate faceva cosa voleva in campo e voleva i gol. Il primo lo segnava Kryvets (22 anni, un tipo Arshavin, molto interessante) su un lancio centrale che tagliava la difesa: il biondino saltava anche Manninger per segnare a porta vuota. Grande azione in velocità ma se dalla panchina si fossero accorti che Legrottaglie, infortunato, da alcuni minuti chiedeva il cambio si sarebbe forse evitato con il tempestivo innesto di Knezevic l’enorme «buco» difensivo. Il raddoppio lo segnava di testa Stasevich, saltando più alto di Nedved, impiombato, e davvero la Juve stava rintronata nella stanza dei sogni, come il pugile messo al tappeto. Lo si capiva da certe giocate illogiche di Nedved e Del Piero, gesti da disperati che non sanno che fare. L’esperienza serviva a stemperare la buriana, il Bate un po’ calava il ritmo e un po’ si dimostrava inadatta a gestire il vantaggio: finalmente la Juve rivoltava il match e capiva che togliendo ai bielorussi l’iniziativa li si sgonfiava. C’era il piede di Giovinco negli assist per i due gol di Iaquinta, uno di testa (smarcato) e l’altro su un contropiede della Formica Atomica, dettagli che fanno capire quanto il Bate fosse sprovveduto nel difendersi. Così i bianconeri tornavano a galla, il match restava intenso anche nella ripresa. Alla fine il pari va bene a tutti ma per la Juve resterà il ricordo di quella prima mezz’ora da meditare.
JUVE, CHE FATICA. IAQUINTA SALVA RANIERI - Repubblica - La Juventus ha risolto il problema del gol, come no. Ma se continuerà così, risolverà pure quello di tutte le squadre che la affronteranno, se mai dovessero averne uno. Per vincere la stitichezza, Ranieri ha distribuito pillole di Giovinco, ma poi un po´ tutta la squadra s´è lasciata andare. Il risultato è che tra il talento e l´organizzazione è finita 2-2. Bisogna dire che il talento bianconero era incommensurabilmente superiore, ma l´organizzazione bielorussa pure ed è per questo che il pareggio di Minsk farà arrossire di vergogna. Di sicuro, in Bielorussia s´è capito che la coperta bianconera è effettivamente corta: tiri di qua e scopri di là, fai blocco tra centrocampo e difesa e gli attaccanti vedono poche palle, aggiungi una punta e scopri il fianco persino al Bate Borisov, allegra comitiva di scatenati dilettanti che, con spirito splendidamente amatoriale, stanno cavalcando questa insolita, e probabilmente irripetibile, avventura in Champions raccogliendo ricordi da tramandare ai nipotini. Il problema della coperta che non copre dipende dal fatto che la Juve è squadra troppo sfilacciata, quasi una non-squadra: gioca in attesa che il talento di qualcuno sblocchi della situazione e che il vigore degli altri blocchi l´avversario, è chiaro che questo equilibrio tra il bloccare e lo sbloccare dipende dalla proporzione tra giocatori di fantasia e di fatica messi in formazione (molti di questi ultimi, per altro, in pessime condizioni di forma).  Ranieri ha scelto di aggiungere un creativo, sistemando Giovinco sulla destra del centrocampo e accentrando Camoranesi al fianco di Sissoko e ne ha ricavato i due assist (bello, in particolare, il secondo) per la doppietta con cui Iaquinta ha recuperato questa partita dagli abissi in cui era sprofondata, ma anche gli incredibili patimenti cui la squadra è stata esposta per mezzora abbondante, tempo consumato in balia di avversari onesti e generosi ma tutt´altro che fenomenali, sia tecnicamente sia fisicamente. Il Bate ha fatto ciò che deve fare una squadretta: correre molto, pressare con insistenza, mantenere i ritmi alti e i reparti vicini. In questa maniera, ha tenuto clamorosamente in scacco la Juve: cinque corner in 12´ e un paio di pericoli prima del gol del fantasista Kryvets, pescato da un lancio siderale di Likhtarovich che ha affettato centrocampo e difesa bianconeri, anche perché Legrottaglie, già infortunato da qualche minuto, è rimasto impalato al centro e Chiellini è partito in ritardo per la chiusura. Il raddoppio di Stasevich, che ha sovrastato Nedved raggiungendo di testa un cross di Nekhaychik, è sembrato l´epitaffio della Juve bielorussa, ma poi s´è scoperto che aveva un senso mettere della classe in campo: la prima volta che la Juve ha attaccato ha segnato con Iaquinta (di testa) e la seconda ha raddoppiato (di sinistro), denudando le debolezze del Bate fin lì rimaste sconosciute. La seconda rete di Iaquinta, arrivata all´ultimo secondo dei tre minuti di recupero del primo tempo, poteva rappresentare il viatico psicologico ideale per spazzare le terribili brutture della Juve di Minsk, ma non è che molto sia cambiato. I bianconeri, con Marchisio per Camoranesi, hanno rischiato meno ma qualcosa comunque sì, hanno attaccato decisamente ma tutto sommato senza mai davvero stanare il Bate, bravo a non perdere la lucidità. Poi, c´è chi apprezzerà questo Juve più audace e allegra, ma questa rimane una squadra costruita per vincere sudando e divertire poco. Soprattutto, non per far divertire gli avversari.
GIOVINCO CHE MERAVIGLIA: 164 CENTIMETRI DI TALENTO - La Stampa - L’attacco atomico, in preoccupante fase di spegnimento, l’accende una formichina di 1 metro e 64 centimetri, atomica ovviamente, Sebastian Giovinco. Alla fine, stremato e felice: «Giocare titolare in Champions con la maglia della Juve, dove sono cresciuto, è sempre stato il mio sogno. Anche se all’inizio è stato un incubo».  Claudio Ranieri decide di ricorrere al combustibile rigorosamente made in Juve nella freddina Minsk, dopo che gliel’hanno invocato le folle bianconere, allo stadio e sui blog, o suggerito qualche critica. Per Seba è il primo passo dentro la Champions, dopo averne già assaggiato un pezzetto nei preliminari, a Bratislava, e l’esordio dal 1’ in campionato con il Catania, notturna pure lì. In tutto 104’, anche masticati benino, fabbricando gioco, quel che gli chiedono. Solo che qui in Bielorussia, all’inizio, gli tocca una notte da lupi, magari pure un po’ per l’assetto che il tecnico gli costruisce attorno: Seba parte sulla destra, di solito residenza di Camoranesi, completando un centrocampo inedito con l’italoargentino in versione mediano, Sissoko e Nedved. In vetrina i piedi migliori, insomma, ma è una faticaccia. «Era la seconda volta che giocavo a destra - racconta - l’altra ci avevo giocato a Empoli. Meglio a sinistra». Soprattutto, ci vorrebbe la palla: capita invece che ce l’abbiano spesso gli altri. Perché il Bate Borisov, in pieno campionato, viaggia il doppio e al piccolo Giovinco tocca rincorrere un po’ tutti. Ed è una sofferenza. Siamo onesti: per 10’ buoni, l’avvista di passaggio. Mica solo lui, perché sotto la grandinata c’è tutta la Juve, impiombata 2-0 dopo appena 23’. Non è proprio l’esordio in Europa che ti sogni. Lo fa diventare, con il talento. Piano piano i bianconeri si rialzano e Sebastian con loro. Quando gli arriva palla, se l’incolla al piede e dribbla, a testa alta, come fa da una vita, dai pulcini alla Primavera, infischiandosene se ogni anno gli dicevano che era troppo piccino per starsene con i grandi. Sempre più spesso lascia il parcheggio sulla destra e s’infila nei vicoli centrali, «quello che so fare meglio». All’occorrenza, usa alla grande la zampa telecomandata che si ritrova, come quando aiuta a incartare il 1º gol. Cross alla Beckham dalla destra sul testone di Iaquinta, in mezzo all’area, e centro. Servizio in buona libertà, ma c’è pure (in squadra) chi quei passaggi li spara lontani metri. Mette il suo timbro anche sul 2-2, con un’azione da numero 10: s’invola centrale e, in mezzo al traffico bielorusso, illumina il sentiero per Iaquinta con un lancio rasoterra. Controllo e tiro vincente della punta fanno il resto. Due assist all’incasso: la materia prima che, fin qui, era mancata per far funzionare quelli davanti. Non sono 3 solo perché pochi minuti prima Nedved, armato da un’apertura del genietto, aveva calciato sul portiere. Dà spettacolo, insomma, e mica per pochi intimi, perché quando si attacca il Dinamo stadium è stipato, nonostante non sia casa del Bate, e lì dentro Giovinco si mette alla pari di tutti: «Così mi sono sempre sentito. E adesso rinnovo il contratto con la Juve, credo non ci siano problemi». Così si riaccende l’attacco atomico: chissà che per funzionare non abbia bisogno di una formica.
NEL BUIO ECCO GIOVINCO: "LA JUVE DOVEVA VINCERE" - Tuttosport - «Ho saputo stamattina che sarebbe toccato a me. Sono molto contento per la mia prestazione, molto meno per il risultato - dice scuotendo la testa Sebastian - Dovevamo vincerla questa partita. Il mister mi chiedeva di restare largo a destra ma il mio istinto mi diceva di accentrarmi e così è arrivato il secondo gol. Io però non faccio un problema di ruolo, gioco dove mi vuole Ranieri. Nei primi 30 minuti ho fatto male, poi ho preso coraggio". Gli chiedono se abbia già firmato il contratto. Giovinco risponde: «Stiamo parlando, ma non ci saranno problemi».
GIOVINCO: "GIOCAVO IN UN RUOLO NON MIO" - Corriere dello Sport - «L'ho saputo stamattina che avrei giocato. Ero tranquillo ma è già la seconda volta che quando gioco torniamo a casa con un pari e questa cosa mi dà un po' fastidio». E' un Giovinco contento a metà quello che è apparso davanti alle telecamere al termine del suo esordio in Champions. Da una parte ha illuminato l'opaca serata bianconera di Minsk con due assist al bacio. Dall'altra, però, ha subìto, come tutta la squadra, la prima mezz'ora di blackout totale della sua squadra: «L'intesa con i compagni non è ancora buona perchè ci ho giocato poco insieme. Nella prima mezz'ora non sapevo bene come stare in campo. Giocavo in un ruolo non mio e da un mio errore è nata la ripartenza per un gol loro. Poi per fortuna è andata meglio, soprattutto nella ripresa. Il rinnovo? Non penso che ci sia nessun problema. Si dovrà parlare e sicuramente arriverà la firma. Io un simbolo della Juve? E' un sogno che ho da bambino e poi giocare con questa maglia in Champions League è il massimo».
FELICITA' GIOVINCO: "QUESTA SQUADRA E' IL MIO SOGNO DA BAMBINO" - goal.com - Se la trasferta della Juve in terra bielorussa non si è trasformata in una vera e propria disfatta, gran parte del merito va a Sebastian Giovinco, autore di un'ottima gara condita dagli unici lampi di classe di marca bianconera. Il folletto bianconero, all'esordio in Champions League, è stato intervistato nel dopogara da Sky, toccando anche il delicato tema del rinnovo contrattuale.
Quando hai saputo che avresti giocato? Com’è andata la partita?
"Solo stamattina. Ho affrontato la partita tranquillo, personalmente è andata bene, però è già la seconda volta che pareggiamo".
C’è un problema di qualità in mezzo al campo?
"È la seconda partita che faccio con i compagni, l’intesa si acquisisce giocando. Non bisogna trovare scuse, ma è uno dei fattori principali".
Sei pronto a firmare il rinnovo?
"Penso che non ci sia nessun problema, ne stiamo parlando".
Ci pensi che potresti diventare un simbolo di questa squadra?
"Non mi sembra ancora vero, era stato uno dei miei sogni da bambino. Giocare in Champions League è una doppia soddisfazione".
RANIERI: "CI HANNO SORPRESI, BELLA REAZIONE" - Corriere della Sera - Venticinque minuti di buio, con la Juve in balia degli avversari bielorussi. Claudio Ranieri non si nasconde e ammette le difficoltà della sua squadra nella seconda uscita europea. «Sapevamo — ammette — che loro sarebbero partiti forte, attaccandoci a testa bassa. Ma ci hanno sorpreso lo stesso. Non riuscivamo ad arginarli. E stata una mezz'ora da incubo: erano 11 ma correvano per 22». Due gol presi e il rischio di un clamoroso tracollo. Poi la reazione del gruppo. «Abbiamo resistito e non ci siamo arresi» sottolinea, con orgoglio, il tecnico bianconero. «Abbiamo controbattuto e siamo stati bravi a trovare i due gol. E nel secondo tempo potevamo anche vincere. Abbiamo sfiorato il gol del 3-2 per un nonnulla. Peccato: volevamo vincere perché il Real ha preso tre punti. E volevamo mantenere il passo. Ma sono soddisfatto: la squadra sta crescendo e partite con avversari che corrono come pazzi aiutano». Ranieri spende, poi, parole d'elogio per Giovinco, che ha disputato una grande prova. «Lo conosciamo e si è mosso bene. Non gli si può chiedere tutto e subito. Ma sta facendo la sua parte». E il piccolo talento è felice della sua prestazione. «Personalmente è andata bene, purtroppo è arrivato un altro pareggio (il primo in Champions, ndr). Il rinnovo? Non c'è nessun problema: presto arriverà la firma».
RANIERI: "MEZZ'ORA DA INCUBO. BENE GIOVINCO, LEGRO INGENUO" - Tuttosport - «Non mi aspettavo una partenza così da parte loro. E’ stata una mezz’ora da incubo». Rammarico per l'occasione mancata e incredulità per un avvio di gara disastroso. Così Claudio Ranieri cerca di analizzare il pareggio contro il Bate Borisov. «Li avevamo studiati tutti insieme - ha spiegato il tecnico della Juventus - Mi aspettavo che facessero di più di quanto fatto al Bernabeu, dove erano stati frenati dall’emozione. In casa loro sembravano 22, hanno fatto una prima mezz’ora in cui ci prendevano spesso d’infilata. Avevamo parlato con la squadra della loro capacità di verticalizzare, ma nel primo tempo non riuscivamo a centrocampo ad arginarli. Meno male che non ci siamo persi d’animo e abbiamo ripreso la gara proprio nei primi 45’. Ci abbiamo provato, ma a vincere questa volta non ci siamo riusciti».
LE SCELTE -  Eppure quel centrocampo con Camoranesi e Giovinco era stato studiato per attaccare...«Quella di Camoranesi l’ho fatta perché volevo dare possibilità a Giovinco di esprimersi al meglio, anche se lui a destra non si trova completamente a suo agio. Il Borisov però aveva un terzino che non scendeva mai e potevamo attaccarlo. Sebastian ha fatto una buonissima partita. Siamo stati molto ingenui sull’infortunio di Lergrottaglie. Doveva buttarsi a terra e chiedere il cambio. Sapevamo del successo del Real e avevamo l'occasione per allungare in classifica. Qualcuno dice che il Real dietro sbanda? Spero che capiti anche con noi». 
IAQUINTA: "GIOVINCO FONDAMENTALE" - Tuttosport - Zitto zitto, dalla panchina. Vincenzo Iaquinta ha un tabellino personale che dice 6 gol in 6 partite di Champions. Al Bate ne ha fatti due e ha salvato con Giovinco la partita della Juve. «Sono partiti più forte di noi- dice l'attaccante a Sky- ci hanno messo in difficoltà sul possesso palla. Poi siamo stati bravi a gare gol nelle occasioni che ci sono capitate». Due assist di Giovinco... «Abbiamo tanti giocatori di qualità, ma Giovinco è un grandissimo talento, e per noi attaccanti è fondamentale averlo in campo. Può crescere, è giovane. Mette belle palle in mezzo, verticalizza. Io sono contento di aver fatto due gol, purtroppo la partita poteva mettersi meglio nel secondo tempo. Ma ora pensiamo solo al Palermo».
APPELLO DI IAQUINTA A RANIERI: "MISTER, A NOI QUEL GIOVINCO SERVE" - goal.com - Una doppietta in Champions non è cosa che si dimentica, anche se Vincenzo Iaquinta con l'Udinese realizzò addirittura una tripletta all'esordio contro il Panathinaikos.  E l'ex attaccante dei friulani sa bene che, senza quegli assist al bacio di Giovinco, ieri sarebbe stato tutto molto più difficile per lui e la Juve. Ecco perchè, a fine gara, lancia quasi un appello a Ranieri per "salvare" il soldato Giovinco: "A noi averlo in campo cambia parecchio, mette in mezzo delle belle palle, a noi attaccanti serve. E poi è un grande giocatore...". Ranieri recepirà? Ma soprattutto, chi starà fuori per lasciare spazio a una Formica Atomica sempre più grande e ingombrante?
DEL PIERO: "NON FACCIAMOCI PRENDERE DALLA SINDROME DELLE PICCOLE" - Corriere dello Sport - «Prendiamoci questo risultato ed evitiamo di farci prendere dalla 'sindrome delle piccole'. Certo, un pari qui complica le cose in ottica qualificazione ma resto ottimista», ha detto Alex Del Piero al termine del match con il Bate Borisov. «Giovinco il futuro della Juve? Sì ma non c'è solo lui. Anche Chiellini è molto bravo».
LEGROTTAGLIE: "DOVEVO BUTTARMI PER TERRA" - Tuttosport - Nicola Legrottaglie è sconsolato. La mezz'ora da incubo per la Juve, come l'ha definita Ranieri, è nata a causa del suo infortunio. «Ho chiesto all’arbitro per 10 minuti il cambio perché non riuscivo più a scattare - ha spiegato il difensore bianconero - Da questa situazione sono arrivati i gol. Sul primo non sono riuscito a fermare il giocatore del Bate. Magari ho fatto male a non buttarmi per terra. Comunque dobbiamo ammettere che siamo stati sorpresi dal loro avvio, dalla loro agressività. Pensavamo di fare noi la partita e invece loro l’hanno preparata molto bene. Il lato positivo è che abbiamo avuto forza e carattere per recuperare. Il rimpianto è che se avessimo passato i primi 10 minuti indenni avremmo potuto vincere qui una partita molto importante».
SECCO: "ORA IL PALERMO, POI PENSEREMO AL REAL" - Tuttosport - Alessio Secco è fiducioso per i prossimi impegni della Juve. «Alla fine è andara bene. Abbiamo affrontato una squadra che vive uno stato di forma eccezionale. Il Bate ha corso in modo inaspettato, l'infortunio di Legrottaglie ci ha condizionato. La vittoria del Real dovrebbe consolarci, ma a noi interessa migliorare la classifica. Ora pensiamo all'importante sfida di campionato con il Palemo e ci prepariamo a sfidare il Real per dimostrare il nostro valore». Il ds ha parole di elogio per gli outsider: «Ha debuttato Knezevic e dientro è stato praticamente perfetto. Ci rende molto felice che abbiano fatto bene Giovinco e De Ceglie, ovvio che bisogna esaltare la prova di Iaquinta e i suoi due gol».
LE PAGELLE BIANCONERE - Le pagelle di Massimiliano Neirozzi (La Stampa)
Manninger 6 SCUSABILE. Becca due gol, ma lo giustiziano da due passi. Kryvets gli si presenta davanti solitario, e il colpo di testa di Stasevich trova l'angolino.
Grygera 5,5 PERCOSSO. Nekhaychik e Yurevich lo fanno ammattire.
Legrottaglie 5,5 AMMACCATO. Salva su Rodionov, in mezzo all'area, dopo 5', poi si rompe
(dal 17' pt Knezevic 6,5: robusto e sempre con il tempo giusto).
Chiellini 5 DISSESTATO. Avendone giocate cinque filate dopo che l'avevano aggiustato a tempo di record, un po' di riposo gli farebbe bene: tiene, di grinta e orgoglio, ma con il fisico non domina più. E la sbandata iniziale su Rodionov, quasi spalanca il gol. Ma davanti non aveva Van Nistelrooy.
De Ceglie 6 RISALITO. Prime bracciate nel mare in tempesta, come il resto dell'equipaggio, poi risale a galla.
Giovinco 7 SUGGERITORE. Due assist in mezzo alla tundra, scusate se è poco. Pilota il pallone sulla testa di Iaquinta per il 2-1 (29' pt), poi gli traccia il sentiero verso la porta (48' pt) per il pareggio. Prima aveva guidato un bel contropiede, armando Nedved.
Camoranesi 6 FATICATORE. Calato nel bunker centrale, si mette l'elmetto e s'adatta. Passati neppure 2' salva la baracca, scippando Rodionov a un passo dalla meta. Poco dopo, butta via di testa un altro incubo davanti a Manninger
(dal 1' st Marchisio 6).
Sissoko 5,5  MARATONETA. Sistemato in un centrocampo di piedi pregiati, gli tocca fare il manovale ancor più del solito. Vitale.
Nedved 5,5 AFFATICATO. Mezzo buco sul raddoppio nemico, e un occasione che si poteva spendere meglio. Nella ripresa spinge il gas.
Iaquinta 7 SBLOCCATO. Mister utilità è tornato: doppietta salvavita, dopo gli zero gol fin qui (dal 36' st Amauri sv).
Del Piero 5,5 INFREDDOLITO. Punizione a giro nel primo tempo, ma Veremko gliela alza sulla traversa.
RANIERI 5
JUVE-REAL, 50 EURO PER UNA CURVA. I TIFOSI PROTESTANO - Tuttosport - Troppo cari? O, come sostengono in società, il costo dei biglietti per Juventus-Real Madrid è adeguato alla rivale e allo spettacolo previso? 50 euro per un seggiolino in curva, anche per seguire una super-sfida come quella tra Juve e Real, sono una cifra inadeguata per molti tifosi bianconeri che hanno inviato alla redazione di Tuttosport.com le loro mail di protesta. Curve e parterre 50 euro, 70 e 120 le tribune. Prezzi non economici, ma è probabile il tutto esaurito in considerazione delle richieste arrivate e della disponibilità dell'Olimpico (28.000 posti).
IL POPOLO BIANCONERO PROTESTA - Intanto però, il popolo bianconero ha fatto sentire la sua voce. «Prezzi troppo alti, è una vergogna», sostengono in tanti. «50 euro per Juve real in curva è una vergogna!! Per favore parlatene sul vostro giornale!!», scrive Maurizio. Che sintetizza il pensiero di tanti altri appassionati juventini. «E' una vergogna 50 euro per la curve in Juve-Real Madrid, lo dice uno che si fa l'80% delle trasferte e non un tifoso occasionale che era interessato a venire a vedere solo Juve-Real», afferma Giuseppe, mentre c'è chi ci tiene a spiegare quanto sia difficile per un vero tifoso seguire la propria squadra quando il costo dei biglietti è troppo elevato.
«SI SPENDE TROPPO!» - «Sono un abbonato della Juventus da 11 anni e vi scrivo in merito alla vergogna dei prezzi dei biglietti per la partita Juventus-Real Madrid -ci scrive Stefano Olivero-. Non è possibile al giorno d'oggi chiedere ai propri tifosi di spendere 50 euro per un posto di curva (che dovrebbe essere un settore popolare), è come sputare in faccia alla dignità di gente che lavora tutta la settimana faticando ad arrivare a fine mese e che magari quest'anno per la sua amata Juve ha già speso, come me e molti altri, 250€ di abbonamento, 15€ iscrizione al club, 15€ Juventus-Artmedia, 30€ Juventus-Zenit. Senza contare che 4 giorni dopo il big match di Champions c'è il derby per cui dovranno essere scuciti altri soldi. Questa è mancanza di rispetto nei confronti del tifoso». «Sono un abbonato Juventus dal campionato 1991/1992 (da allora ho perso sole 5 partite di campionato complessive e ho quasi 300 "presenze" allo stadio) -spiega Paolo M. di Nichelino-, per l'ennesima volta non sarò presente in Champions per via dei prezzi vergognosi applicati da quella Società che, attraverso il presidente Cobolli Gigli, aveva promesso che avrebbe coccolato i tifosi... Be' se queste sono le coccole siamo a posto!».
LA RICHIESTA - Insomma, Juve-Real è sempre una partitissima, e sicuramente vale qualche sacrificio. Ma i tifosi chiedono alla società di cambiare la politica dei prezzi, di avere «più rispetto», e di venire incontro alla gente.

 
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AMORE CEKO
Il tributo finale del popolo bianconero a Pavel Nedved

 

JOHN ELKANN
ALL'ATTACCO

Il nipote dell'Avvocato punzecchia tecnico e giocatori
(video Sky Sport)

 


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Cliccate su MYP2P e seguite le istruzioni. Per ogni partita vengono indicati i software e la lingua con le quali vengono trasmesse. Nella colonna di sx del sito trovate la sezione download per i programmi necessari (consigliati TVANTS e SOPCAST). Per vedere la partita non dovete far altro che cliccare sul tasto Play in corrispondenza del rispettivo software. Buona visione.  (grazie a Blade per la segnalazione)

 

LA STORIA
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UNA SOLA MAGLIA, UNA SOLA FEDE, UN UNICO GRANDE AMORE
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GIU' LE MANI DALLA JUVENTUS



IL 5 MAGGIO BIANCONERO


DEL PIERO MAGIA SCUDETTO


MILAN-JUVE 1-6 !!!
 
 

DEL PIERO LIVE IN SAN SIRO


TREZEGOL INCORNA IL MILAN


SAN GIGI BUFFON: I MIRACOLI


IL MIO CANTO LIBERO


INNI JUVENTUS


L'EUROGOL DI DEL PIERO ALLA GERMANIA


TOKIO, 8 DICEMBRE 1985: JUVENTUS CAMPIONE DEL MONDO
 

JUVENTUS CAMPIONE D'EUROPA

 

DECALOGO DI FARSOPOLI


LA VERA STORIA



PROCESSO FARSA


QUESTO E' MORATTI!
Beppe Grillo svela i loschi affari del presidente dell'Inter e della sua azienda.

 

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