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GIOVINCO, LA RIVINCITA SU RANIERI

Post n°1579 pubblicato il 09 Dicembre 2008 da corsivo79

"LA JUVE VINCE ANCHE CON ME" DEL PIERO PRONTO AL RIENTRO

Dopo il gran gol contro il Lecce, la Formica Atomica bianconera replica indirettamente a Ranieri, che non lo considerava pronto per giocare dall'inizio: "Primi tre punti da titolare, sfatato un tabù. Anche con me in campo la Juve vince. Sono contento di come è andata a Lecce. Sono corso sotto il settore dei nostri tifosi e credo fosse giusto: mi sono sempre stati vicini con i loro cori, anche nei momenti in cui ho giocato poco. Li ho ripagati in questo modo. E poi l’avevo detto: al primo gol vado sotto la curva. Ora guardo avanti, non si può vivere di gloria. Ci sono subito altre partite e sono pronto per affrontarle. Qui ci sono grandi campioni, per un giovane ci sta di giocare meno di altri. Io sono tranquillo e cerco di lavorare al massimo". Domani in Champions la Juve a caccia del 1° posto nel girone contro il Bate Borisov: tra infortuni e squalifiche Ranieri non ha scelta: a fare coppia con Marchisio al centro sarà Nedved. Giovinco spera in una nuova chance, magari a sinistra. Davanti torna Del Piero, che ieri ha dato spettacolo in allenamento ed è pienamente recuperato. Mercato, De Ceglie e Marchisio aspettano un segnale dalla dirigenza per il rinnovo di contratto. Intanto Diego divide la Juve: i tifosi lo vogliono e la società lo segue, ma Ranieri lo boccia: "Non ci serve!". I soldi per un grande colpo ci sono, ma con il 4-4­-2 il tecnico preferisce avere un vice Nedved.



GIOVINCO, L'ALEX DI SCORTA: "ANCHE CON ME SI VINCE" - La Stampa - Diventato formica operosa e vincente («Dicevano che con me in campo o si perdeva o si pareggiava»), oltre che atomica, Sebastian Giovinco ci terrebbe a non spegnere subito il reattore. Almeno domani in Champions League, contro il Bate Borisov, che già incrociò nella partita in Bielorussia, quando raddrizzò la sera con due assist: «Sono contento di come è andata a Lecce - ha detto ieri ai microfoni di Juve Channel - ma non si può vivere di gloria. Ci sono subito altre partite e sono pronto per affrontarle». In campo, s’intende. E se Claudio Ranieri ha già premesso che Sebastian potrebbe «tornare sott’acqua, perché così è il calcio», cioé a sedere, lui non si deprime: «Rientra tutto nella normalità - ha spiegato ancora - perché davanti a me ci sono dei grandi campioni e io devo solo aspettare il mio turno. Giocare meno di altri ci sta, per un giovane è normale. Io sono tranquillo e cerco di lavorare al massimo». A dire il vero, la sceneggiatura per farlo di nuovo recitare, ci sarebbe tutta: da una partita che concede alla Juve due risultati su tre per blindare il primo posto nel girone, alle precarie condizioni fisiche dei colleghi che potrebbero soffiargli il posto. Ieri mattina, infatti, sul campo di Vinovo non s’è visto Vincenzo Iaquinta, ancora alle prese con il torcicollo che lo aveva bloccato poco prima della sfida di Lecce: il guaio è di lieve entità, ma attualmente l’ex Udinese fa fatica a muoversi liberamente e le sue condizioni verranno verificate nei prossimi giorni. Va meglio, invece, Alex Del Piero, che oggi lascerà il palco della conferenza stampa Champions a Chiellini: rimasto a riposo per un leggero affaticamento muscolare è in via di guarigione. Il capitano potrebbe già essere aggiustato per domani sera, ma aspettando la battaglia dei giganti contro il Milan, magari verrà tenuto a riposo. Del resto, esce da un novembre da sette partite filate e la stagione è ancora chilometrica. In Puglia, il replicante è andato benone, a partire dalla punizione del gol: «Da quella posizione credo fosse giusto calciare in quel modo e ci sono riuscito: evidentemente gli allenamenti di tutti i giorni hanno dato i loro frutti». Esecuzione sperimentata a lungo nelle giovanili, ma tra i grandi fa un altro effetto: «Un conto è segnare in Primavera o a livello giovanile - ha sorriso - un altro riuscirci in serie A». Tanto da far dimenticare l’esultanza brevettata, la spanna sulla testa: «Ma non è stata una dimenticanza - ha spiegato - mi è venuto di esultare così, sfogando la gioia immensa che avevo. E spero di provarne ancora tante altre». Ne è uscito un grazie alla tribù che l’ha sostenuto: «Sono corso sotto il settore dei nostri tifosi e credo fosse giusto: mi sono sempre stati vicini con i loro cori, anche nei momenti in cui ho giocato poco. Li ho ripagati in questo modo. E poi l’avevo detto: “Al primo gol vado sotto la curva”». Mica solo il gol, ha trovato, ma pure posizioni e giocate: «Ho cercato delle azioni personali, che è un po’ il mio gioco. Mi è stato detto di muovermi liberamente e per un po’ credo di esserci riuscito». In bilico tra tre ruoli, fin qui, forse ha identificato la giusta professione: «Seconda punta». Meno male, però, che alla fine il gol di Amauri gli ha consegnato la vittoria: «Ho sentito dire che tutte le volte in cui ho giocato avevamo racimolato solo due pareggi e una sconfitta, così ho pensato, che se avessimo pareggiato ancora, nella quarta partita in cui sono partito titolare, sarebbe nato un piccolo caso. Per fortuna ha segnato Amauri: sono stato più felice dopo il suo gol che dopo il mio». Lo renderebbe felice, anche esserci domani.
GIOVINCO: "JUVE, SI VINCE ANCHE CON ME" - Il Giorno - Una settimana decisiva. Prima il Bate Borisov e poi il Milan. Dopo il successo in quel di Lecce, il settimo nelle ultime otto giornate di campionato, strappato con le unghie e con i denti in zona Cesarini, la Juventus ieri mattina è tornata al lavoro per preparare i prossimi due appuntamenti. Prima di pensare al big match contro i rossoneri, c’è da sbrigare la pratica Champions League. E, considerando l’importanza della posta in palio, non sarà una formalità, perché in casa bianconera vogliono il primo posto del girone (per la matematica certezza basta un pareggio), per affrontare negli ottavi una seconda col ritorno da giocare in casa. Ma il giorno dopo la trasferta in terra salentina, a tenere banco è la situazione degli infortunati. Gli osservati speciali sono Del Piero, Camoranesi e Iaquinta. Il capitano, lasciato a riposo dopo l’affaticamento muscolare alla gamba destra, si è allenato e potrebbe tornare a disposizione già in coppa. Procede anche il recupero dell’esterno campione del mondo: vederlo in campo contro il Milan non sarà però così semplice. Stesso discorso per Iaquinta, alle prese con un fastidioso torcicollo. Chi invece scoppia di salute dal punto di vista psico-fisico è Sebastian Giovinco. La ‘formica atomica’ è al settimo cielo: «Sono contento di come è andata, ma non si può vivere di gloria. Ci sono subito altre partite e sono pronto ad affrontarle. Andare in panchina non è un problema». Questo, per il piccolo grande talento dell’Under 21, rientra nella normalità quando si gioca nella Juventus: «Davanti a me ci sono dei grandi campioni e io devo solo aspettare il mio turno. Giocare meno di altri ci sta, per un giovane è normale. Io sono tranquillo e cerco di lavorare al massimo». Ma Giovinco ha ancora negli occhi la prodezza su punizione, una magia rubata in allenamento a Del Piero: «È vero, i suoi consigli sono stati preziosi, alla fine il lavoro paga. Anche in Primavera ne ho fatti tanti così, però un discorso diverso è riuscirci in serie A». Seba svela la sua predilezione tattica («Da seconda punta mi piace di più»), racconta perché non ha esultato come faceva ad Empoli («Non è stata una dimenticanza, volevo andare sotto la curva dei nostri tifosi per ringraziarli, perché mi sono stati sempre vicini»), e alla fine si toglie un sassolino dalle scarpe: «Ho sentito dire che tutte le volte in cui ho giocato avevamo racimolato solo due pareggi e una sconfitta, così ho pensato che se avessimo pareggiato ancora, nella quarta partita in cui sono partito titolare, sarebbe nato un piccolo caso. Per fortuna poi ha segnato Amauri. Sono stato più felice dopo il suo gol che dopo il mio».
GIOVINCO: "PRONTO PER LA PROSSIMA SFIDA" - Tuttosport - «Sono contento di come è andata ieri, ma non si può vivere di gloria. Ci sono subito altre partite e sono pronto per affrontarle». E' un Sebastian Giovinco giustamente entusiasta quello che racconta ai microfoni di Juventus Channel la vittoria sul Lecce e il suo primo gol in bianconero.
LA SUPER-PUNIZIONE - Il talentino della Juve ha impreziosito la sua prestazione con una super-punizione: «C’è stato un rimpallo fortunato, poi Giacomazzi ha commesso fallo e da lì è nata la punizione, in una posizione dalla quale credo fosse giusto calciare in quel modo. Ci sono riuscito: evidentemente gli allenamenti di tutti i giorni hanno dato i loro frutti». La magia su punizione ha ricordato quelle di capitan Del Piero, anche se gol così Giovinco li ha fatti anche nelle giovanili: « E vero, ma un conto è segnare in Primavera o a livello giovanile – sorride - un conto riuscirci in serie A». Per l'occasione la Formica Atomica ha  anche cambiato esultanza: «Non è stata una dimenticanza, mi è venuto di esultare così, sfogando una gioia immensa. Spero di provarne ancora tante altre. Sono corso sotto il settore dei nostri tifosi e credo fosse giusto così: loro mi sono sempre stati vicini con i loro cori, anche nei momenti in cui ho giocato poco. Li ho ripagati in questo modo e poi l’avevo detto: "Al primo gol vado sotto la curva”».
LA PARTITA - La punizione.gol di Giovinco ha permesso alla Juve di sbloccarsi: «Nel primo tempo non è stata una bella gara, ma la ripresa è iniziata con uno spirito diverso e poi il gol ha cambiato sia la loro che la nostra partita. Io ho cercato delle azioni personali, è un po’ il mio gioco. Mi è stato detto di muovermi liberamente e per un po’ credo di esserci riuscito». Per quel che riguarda il discorso del ruolo, Giovinco non ha dubbi su dove si trova meglio: «Come seconda punta». Questa volta con il Lecce oltre al gol è arrivata anche una vittoria importante: «Ho sentito dire che tutte le volte in cui ho giocato avevamo racimolato solo due pareggi e una sconfitta, così ho pensato, che se avessimo pareggiato ancora, nella quarta partita in cui sono partito titolare, sarebbe nato un piccolo “caso”. Per fortuna poi ha segnato Amauri. Sono stato più felice dopo il suo gol che dopo il mio». Giovinco spiega poi come proprio da Amauri era arrivato l'incoraggiamento per affrontare la partita con tranquillità: «Fa piacere sentire la vicinanza dei compagni. Conoscono il momento che ho attraversato, mi sono sempre stati vicini e li ringrazio. Sono felice del rapporto che ho con loro, c’è grande rispetto con tutti».
BATE E MILAN - Adesso Giovinco e la Juve sono attesi dalla sfida di Champions con il Bate e dal big-match con il Milan: «Ora ogni giornata è difficile, non possiamo sbagliare. Contro il Milan sarà uno scontro diretto e anche la partita contro il Bate è importante. E’ un momento delicato, ma riusciremo a superarlo». Ovviamente, Giovinco spera di trovare ancora spazio, ma nessun dramma se dovesse accadere diversaemente: «Rientra tutto nella normalità. Davanti a me ci sono dei grandi campioni e io devo solo aspettare il mio turno. Giocare meno di altri ci sta, per un giovane è normale. Io sono tranquillo e cerco di lavorare al massimo».
CHAMPIONS, NEDVED TORNA A GIOCARE CENTRALE - Tuttosport - In fondo a lui piace così: tre partite in sette giorni, sempre in campo a combattere, con licenza di lamentarsi delle ferite dopo ogni battaglia (proverbiale la pazienza della signora Ivana). Pavel Nedved non si ferma, anzi per la Champions cambia addirittura ruolo e si sposta in mezzo, dove si è aperta una voragine fra infortuni e squalifiche. La situazione è questa: Sissoko è squalificato, Tiago è ancora alle prese con la distorsione al ginocchio, Poulsen ha la pubalgia, Cristiano Zanetti sarebbe ormai recuperato, ma Ranieri vuole andarci cauto con il suo reinserimento in campo (considerati gli ultimi casi di ricadute). Insomma abile e arruolato c'è il solo Claudio Marchisio, al fianco del quale, mercoledì sera giocherà proprio Pavel Nedved, che in quel ruolo ha già giocato contro il Real Madrid in casa (ma non dall'inizio) e poi nel derby dal primo minuto. Due vittorie come precedenti non è male. E così Pavel si fa passare il malumore per un ruolo che proprio non vorrebbe coprire, nonostante Ranieri gli abbia spiegato che «in quella posizione allungherebbe la sua carriera di tre anni».
DEL PIERO TORNA IN CAMPO - E se Nedved torna in mezzo, Del Piero torna in campo, dopo la pausa precauzionale, contro il Lecce. Ieri in allenamento ha dato spettacolo in partitella segnando un gol e dimostrandosi molto brillante, mercoledì sera dovrebbe fare coppia con Amauri (difficile il recupero di Iaquinta). I vecchi leoni contro il Bate per il primo posto nel girone che interessa molto a tutti. Alla società, perché incassare i 600mila euro di un successo contro i bielorussi non dà fastidio a nessuno. E ai giocatori che dopo l'inferno e il purgatorio, vogliono godersi fino in fondo il sapore del ritorno nel paradiso della Champions League. Anche da mediani.
ALLARME MILAN, SOLO FLAMINI ARRUOLATO PER LA JUVE - Corriere della Sera - Che di mezzo non ci fosse solo il desiderio di partecipare, per orgoglio o per passione, alla partitissima con la Juve si era capito dalla foga con cui aveva rincorso l'arbitro Gervasoni. Rino Gattuso, già diffidato, dopo il giallo rimediato domenica nel finale della gara con il Catania non sarà presente alla sfida con i bianconeri. E se già era preoccupante l'indizio secondo il quale le sconfitte rossonere erano tutte maturate in assenza del Ringhio milanista, ora interviene un'ulteriore circostanza a rendere da brividi la settimana rossonera. A oggi, infatti, l'unico centrocampista disponibile in vista del match che assegna il titolo di anti-Juve è Mathieu Flamini (nella foto). Quel che resta del centrocampo è distribuito fra infermeria e reparto di fisioterapia: Pirlo, rientrato anzitempo nella gara con il Torino, non solo ha dimostrato di non essere ancora pronto, ma ha pure un fastidio alla tibia. Clarence Seedorf ha saltato la partita con il Catania per una contrattura alla coscia, niente di preoccupante ma ovviamente le sue condizioni sono da valutare nella giornata di oggi. Emerson è stato costretto nell'ultimo incontro a lasciare il campo dopo soli 45 minuti per una botta alla schiena. Ambrosini, in questa stagione impiegato con il contagocce, è fermo ai box per un problema al tricipite surale. Insomma, ci sarebbe una situazione tale da creare una versione milanista dell'Allegro Chirurgo. Vero è che Ancelotti conta nel giro di sei giorni di avere di nuovo a disposizione sia Seedorf che Pirlo, però è innegabile che il quadro attuale sia tutt'altro che roseo. Per fortuna Ronaldinho ha dato segnali di ripresa: nonostante la giornata di riposo, ha trascorso la mattinata a Milanello per accelerare il programma di recupero. Dopo il gol nel derby, sogna un'altra rete che possa dare la svolta al suo campionato e a quello del Milan.
MILAN NEI GUAI, AD ANCELOTTI MANCANO I CENTROCAMPISTI - Il Giorno - C’E’ LA JUVENTUS all’orizzonte. Domenica, per capire chi, tra bianconeri e rossoneri, tenterà di stare in scia all’Inter di Mourinho. La Signora, ai rossoneri, non fa paura, ma nessun è così decerebrato da pensare di affrontarla a cuor leggero. Il Diavolo intanto che fa? Si gode lo striminzito ma essenziale successo sugli etnei: sarà comunque una settimana a cottimo, soprattutto nel settore di centrocampo: Pirlo, Ambrosini e Seedorf servono assai contro la Juventus e Ancelotti ne segue la preparazione con animo sospeso. La «solita» emergenza. Mentre Pato si confessa al sito Internet della Fifa. Il Papero vuole vincere tutto. «Con il Brasile — dice Pato — voglio vincere i Mondiali e poi voglio diventare il miglior giocatore del Mondo». Qualche desiderio l’ha già realizzato, il Papero: «Giocare al fianco di Ronaldo è una cosa che mi porterò nel cuore per il resto della vita». Il giovane brasiliano ha voglia di scherzare. Pure con se stesso: «Il gesto tecnico che mi caratterizza è il dribbling in velocità. Forse si potrebbe chiamarlo Il Pato. Ho sempre voglia di segnare. Ma se non segno, devo andare oltre i miei limiti per aiutare la squadra. Perché ho scelto il Milan? Mi hanno condizionato la famiglia e il mio agente. Nella squadra ci sono molti brasiliani, tra questi Emerson, che già avevo frequentato».
JUVENTUS, DE CEGLIE ASPETTA UN SEGNALE - Gazzetta - Stenta a sbloccarsi la situazione contrattuale di Paolo De Ceglie (22); prima della sfida col Milan è in programma l'ennesimo incontro tra il giocatore e la Juventus, che però pare ancora ferma alla sua proposta iniziale: prolungamento di un anno e 400.000 euro annui di ingaggio. Così, l'agente del terzino valdostano, Carlo Pallavicino, spiega la situazione: "Non facciamone una questione di soldi. Ma è chiaro che anche De Ceglie gradirebbe un segnale dalla società, gli piacerebbe sapere che la Juventus punta su di lui, che il progetto iniziato nel settore giovanile continua. Anche l'amministratore delegato Blanc ha detto che vuole sistemare questa situazione".
LA JUVE VUOLE BLINDARE DE CEGLIE E MARCHISIO - Tuttosport - Ora la Juve deve blindare De Ceglie e Marchisio. Prima di Natale previsto un nuovo incontro tra le parti. Le lusinghe dei club stranieri, Hoffenheim in testa, rilanciano la questione rinnovo per i due giovani talenti cresciuti nel vivaio bianconero.
DIEGO DIVIDE LA JUVE, RANIERI NON LO VUOLE - Tuttosport - Diego sì, Diego no. Alla Juventus sfogliano la margherita. Parlare di fazioni in lotta, di Guelfi e Ghibellini, sarebbe esagerato. La contrapposizione però esiste fin dallo scorso inverno, quando Alessio Secco aveva mosso passi importanti per arrivare al brasiliano, salvo doversi fermare sul più bello per il no di Claudio Ranieri. Al ds toccò sobbarcarsi un viaggio tedesco per ribadire la stima e stoppare le aspettative. Ad aspettarlo c’era quell’ingegner Silveiro Ribas da Cunha che, lo scorso 27 ottobre, è arrivato a Torino in gran segreto. La storia Diego-Juve dunque non era finita a inizio marzo. La speranza è che non lo sia nemmeno oggi. Ranieri apprezza Diego in senso lato. Entrando nello specifico juventino lo giudica rischioso per gli equilibri costruiti in questi due anni, che ruotano inevitabilmente attorno al 4-4-2. Un dogma che porta la Juve a cercare centrali di centrocampo rocciosi e pazienza se gli stessi faticano a effettuare una verticalizzazione a partita. Sull’altare della tattica è già saltato l’arrivo di Xabi Alonso in estate e la storia rischia di ripetersi con Diego. Ranieri l’ha ribadito anche dopo la vittoriosa partita di Lecce: «Con Diego in campo, sarei costretto a cambiare sistema di gioco e dovrei tenere fuori i miei esterni».
LA STORIA DELLA JUVE FATTA DAI BIGLIETTI - Tuttosport - La storia bianconera attraverso i biglietti d'ingresso alle partite più importanti. Per un motivo o per un altro. Sulla Rete il tifo bianconero ha trovato il modo di collettivizzare l'emozione di possedere un tagliando di una partita che ha segnato la storia della Juve, mettendolo a disposizione degli occhi dei tanti supporter della Vecchia Signora. Sul sito http://chub.altervista.org/index.html si trova una raccolta eccezionale, continuamente aperta a nuovi ticket, per ripercorrere le tappe juventine, match dopo match: come scrive il creatore del sito, chub, legato a Juworld.net: «Sono solo pezzettini di carta colorata...Però abbiamo fatto rinunce e sacrifici per poterli avere, per vedere dal vivo la nostra Juve che gioca. E dopo? Dobbiamo gettarli? No! Sono una parte della storia della Juventus e, di riflesso, anche della nostra storia personale».

 
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