ATTENZIONE
questo blog contiene testi e immagini riservati ad un pubblico
DEMOCRATICAMENTE ADULTO
se ne sconsiglia la visione a
dogmatici, intolleranti, jihadisti, grillofili e travaglini.
conoscere per decidere
responsabilizzare le persone attraverso la libera circolazione delle idee
e
l'accesso all'informazione e alla conoscenza.
.
contro l’uso strumentale o sproporzionato del potere giudiziario
«Ogni individuo ha diritto, in posizione di piena uguaglianza, ad una equa e pubblica udienza davanti ad un tribunale indipendente e imparziale, al fine della determinazione dei suoi diritti e dei suoi doveri, nonché della fondatezza di ogni accusa penale che gli venga rivolta».
Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo
AVVISO PUBBLICO
Se vi disturba l’idea che il sottoscritto ESPRIMA LIBERAMENTE le proprie opinioni, IRONIZZANDO su quanto non condivide e CRITICANDO (nel proprio spazio) manifestazioni di ignoranza, dogmatismo e intolleranza .. RICORDATEVI che non siamo a Cuba, che il muro di Berlino è “franato” da più di VENT’ANNI, che i comunisti che non sono ancora sepolti e putrefatti .. hanno fortunatamente un piede nella fossa .. e chiunque aspiri a DITTATURE comunque colorate e più o meno proletarie, ha in me un NEMICO giurato.
Tentativi maldestri di trascinarmi in volgari liti di pollaio, con l’intento di attribuirmi violazioni del buon gusto e dell’educazione, sono destinati a naufragare nella più assoluta indifferenza. Ciononostante mi ritengo LIBERO di segnalare violazioni delle regole della convivenza civile in ogni opportuna sede, QUINDI RASSEGNATEVI ALLA MIA PRESENZA QUI CON ANNESSI E CONNESSI.
P.S.
Eventualmente fatevi prescrivere un medicinale per i travasi di bile e i fastidi del basso intestino.
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Visto che di questi tempi si parla tanto di Giustizia (la maiuscola è un eufemismo) .. voglio riproporre un mio vecchio post del 2009 .. i dati sono un po' vecchiotti .. ma tanto la situazione è solo peggiorata.
L’ALIBI DEGLI INTOCCABILI ovvero: la favoletta della carta che manca …
Siamo dietro al Gabon per lentezza dei processi. Colpa dei giudici? Loro si difendono lamentando la scarsità di risorse, ma come dimostrano i dati, del secondo rapporto CEPEJ (European Commission for the Efficiency of Justice) sul funzionamento e la valutazione comparata dei sistemi giudiziari europei, l'Italia non si discosta dagli altri grandi Paesi membri dell'Ue per il numero di risorse umane e materiali impiegate dallo Stato per l'amministrazione della giustizia.
Quanto alle componenti della spesa, in Italia i salari coprono quasi il 70% dell'intero budget, molto più che in Francia (meno del 50%) e Germania (meno del 60%). C'è poi da aggiungere il costo della «malagiustizia»: in base alla legge Pinto, gli indennizzi pagati dallo Stato per risarcire i cittadini danneggiati dall'eccessiva durata dei processi ammontavano a 1.270.000 di euro nel 2002, 10.730.000 nel 2005, 25.000.000 nel 2008 e a 34.000.000 di euro per il 2009.
Ma scorporando le varie destinazioni della spesa tra corti, pubblica accusa e patrocinio gratuito, emerge anche che ai procuratori italiani va una spesa di 1,33 miliardi di euro, il doppio rispetto ai 670 milioni che spende la Francia per i suoi pm.
Lo stipendio medio dei giudici italiani è più basso dei loro colleghi europei a inizio carriera: 37.454 euro, contro 35.777 dei francesi, 38.829 dei tedeschi, 45.230 degli spagnoli; più alto alla fine della carriera automatica: 122.278 euro, contro 105.317 dei francesi, 86.478 dei tedeschi, 115.498 degli spagnoli (Cepej 2008).
Oltre all'entità della spesa pubblica dedicata alla giustizia, secondo il rapporto CEPEJ l'Italia è ben dotata anche per quanto riguarda il numero di tribunali, giudici, procuratori, e personale non togato e tecnico-amministrativo.
L'Italia dispone di 1.292 tribunali, più che in Inghilterra (595), Spagna (703), Francia (773) e Germania (1.136), per la quale bisogna considerare le pesanti eredità della riunificazione.
Nei nostri tribunali ci sono 11 giudici ogni 100 mila abitanti. Ce n'è solo uno in più in Francia (11,9).
Per quanto riguarda il personale non togato, in numeri assoluti impieghiamo in totale 27.067 addetti, quasi il doppio dei 15.199 francesi. Da noi sono 46 ogni 100 mila abitanti in Francia (24). Ciò significa che ogni giudice francese ha a disposizione due collaboratori, il giudice italiano 4,2.
In Italia abbiamo 3,8 procuratori ogni 100 mila abitanti, ma la Francia solo 2,9 ogni 100 mila abitanti.
Battiamo tutti invece quando si tratta dello staff assegnato alla pubblica accusa. I nostri pm hanno a disposizione 17 collaboratori ogni 100 mila abitanti, mentre i francesi solo 8.
In sintesi: la stessa cifra spesa a Roma per decidere due giudizi basta a Parigi per farne tre e il sistema francese impiega in media appena 4 mesi per un processo penale.
Anche se è certamente vero che in alcune Procure manca personale amministrativo, risorse economiche ecc. ecc. conti alla mano, tutta questa scarsità di risorse del sistema giudiziario non c’è !!! o meglio … c’è una grande abbondanza di SPRECHI, INEFFICIENZA e PRIVILEGI … (tanto per cambiare!!) Non possiamo dimenticare che l’organizzazione della giustizia, in nome dell’indipendenza della magistratura, è affidata agli stessi magistrati …
a chi sono imputabili allora le inefficienze e gli sprechi? |
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CUBA LIBRE
QUANTO COSTA
LA LIBERTA'???
La morte di un prigioniero di
coscienza, una persona in
carcere per le sue idee, senza
aver commesso alcun reato.
Orlando Zapata Tamayo,
42 anni, fù arrestato durante
la primavera del 2003 e condannato
a tre anni di carcere.
Durante la prigionia a causa della
sua attività di dissidenza nel
carcere, gli furono aggiunti altri
anni di detenzione fino a un totale
di 30 anni di reclusione.
BASTA YA!
Dichiarazione Universale dei Diritti Umani
ARTICOLO 19
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Però vorrei un attimo approfondire un particolare afferente gli stipendi dei magistrati ed eccepire quanto segue: come mai proprio i magistrati si sono rifiutati con il ministero della funzione pubblica, di produrre le carte afferenti gli emolumenti di quel che ricevono, presentando solamente quattro dati afferenti l'inizio della carriera e la fine, tutti dati medi, s'intende? So che Il Fatto Quotidiano si sforza di dare pubblicità a certi dati, però – dico io - qualcosa evidentemente non “quaglia”.. Proprio no!
Orbene – ma volendo posso fare un discorso molto più lungo e ben documentato - provando a fare un esempio afferente un magistrato di corte d'appello per l'anno 2008, si evidenziano cose un po' “strane”. Si rileva che il neopromosso parte da 54.249,48 euro lordi. Per arrivare, dopo otto classi e venti scatti, a 120.433,85, ai quali si aggiungono 12.669,18 euro di indennità giudiziaria e 12.182,69 euro di indennità integrativa speciale. Il totale fa circa 145.000 euro. Una bella somma, non c'è che dire. Ma non è questo il punto. Il punto è che per mettere insieme 28 tra classi e scatti, che sono biennali, secondo il pallottoliere ci vorrebbero ben 56 anni di servizio . Però in appello si giunge solo 13 anni dalla data di reclutamento, cosa che avviene di norma quando la toga va per la trentina di anni di servizio. Quindi, facendo le somme (30, più 13, più 56), per arrivare al massimo della retribuzione bisognerebbe lavorare fino a 99 anni !!!!!!!!!
Il che, oltre a essere poco credibile, sarebbe anche vietato dalla legge, che impone ai 75enni di prendersi il “meritato” riposo. Pure considerando il trascinamento degli scatti di anzianità maturati nella precedente collocazione, i conti non tornano, almeno se si escludono i casi limite: forse è solo una leggenda metropolitana , ma tra gli addetti ai lavori si racconta di un vecchissimo magistrato, ex combattente, che per meriti di guerra s'era visto riconoscere un'anzianità di servizio superiore perfino all'età anagrafica..
Ti saluto e ti auguro buona domenica (a proposito: “condoglianze” per l'Inter però, se la cosa ti può far piacere – mal comune mezzo gaudio, anche qui a casa mia, dato che moglie e figli son tutti interisti sfegatati, hanno un muso lunghissimo da ieri sera, kilometrico.. hihihihihihi.. *__*). Mandi mandi, Vince