Creato da kiwai il 24/12/2009

c'è tutto un mondo..

impressioni di un aborigeno della Nuova Guinea

 

 

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REMAKE

Post n°404 pubblicato il 16 Aprile 2011 da kiwai
 

 

Visto che di questi tempi si parla tanto di Giustizia (la maiuscola è un eufemismo) .. voglio riproporre un mio vecchio post del 2009 .. i dati sono un po' vecchiotti .. ma tanto la situazione è solo peggiorata.

 

L’ALIBI DEGLI INTOCCABILI  ovvero: la favoletta della carta che manca …

 

Siamo dietro al Gabon per lentezza dei processi.

Colpa dei giudici?

Loro si difendono  lamentando la scarsità di risorse, ma come dimostrano i dati, del secondo rapporto CEPEJ (European Commission for the Efficiency of Justice) sul funzionamento e la valutazione comparata dei sistemi giudiziari europei, l'Italia non si discosta dagli altri grandi Paesi membri dell'Ue per il numero di risorse umane e materiali impiegate dallo Stato per l'amministrazione della giustizia.


Secondo il rapporto Cepej, spendiamo per il nostro sistema giudiziario 4,08 miliardi di euro, contro i 3,35 della Francia e i 2,98 della Spagna.

 

Quanto alle componenti della spesa, in Italia i salari coprono quasi il 70% dell'intero budget, molto più che in Francia (meno del 50%) e Germania (meno del 60%).

C'è poi da aggiungere il costo della «malagiustizia»: in base alla legge Pinto, gli indennizzi pagati dallo Stato per risarcire i cittadini danneggiati dall'eccessiva durata dei processi ammontavano a 1.270.000 di euro nel 2002, 10.730.000 nel 2005, 25.000.000 nel 2008 e  a 34.000.000 di euro per il 2009.

 

Ma scorporando le varie destinazioni della spesa tra corti, pubblica accusa e patrocinio gratuito, emerge anche che ai procuratori italiani va una spesa di 1,33 miliardi di euro, il doppio rispetto ai 670 milioni che spende la Francia per i suoi pm.

 

Lo stipendio medio dei giudici italiani è più basso dei loro colleghi europei a inizio carriera: 37.454 euro, contro 35.777 dei francesi, 38.829 dei tedeschi, 45.230 degli spagnoli; più alto alla fine della carriera automatica: 122.278 euro, contro 105.317 dei francesi, 86.478 dei tedeschi, 115.498 degli spagnoli (Cepej 2008).

 

Oltre all'entità della spesa pubblica dedicata alla giustizia, secondo il rapporto CEPEJ l'Italia è ben dotata anche per quanto riguarda il numero di tribunali, giudici, procuratori, e personale non togato e tecnico-amministrativo.

 

L'Italia dispone di 1.292 tribunali, più che in Inghilterra (595), Spagna (703), Francia (773) e Germania (1.136), per la quale bisogna considerare le pesanti eredità della riunificazione.

 

Nei nostri tribunali ci sono 11 giudici ogni 100 mila abitanti. Ce n'è solo uno in più in Francia (11,9).

 

Per quanto riguarda il personale non togato, in numeri assoluti impieghiamo in totale 27.067 addetti, quasi il doppio dei 15.199 francesi. Da noi sono 46 ogni 100 mila abitanti in Francia (24). Ciò significa che ogni giudice francese ha a disposizione due collaboratori, il giudice italiano 4,2.

 

In Italia abbiamo 3,8 procuratori ogni 100 mila abitanti, ma la Francia solo 2,9 ogni 100 mila abitanti.

 

Battiamo tutti invece quando si tratta dello staff assegnato alla pubblica accusa. I nostri pm hanno a disposizione 17 collaboratori ogni 100 mila abitanti, mentre i francesi solo 8.

 

In sintesi:

la stessa cifra spesa a Roma per decidere due giudizi basta a Parigi per farne tre e il sistema francese impiega in media appena 4 mesi per un processo penale.

 

Anche se è certamente vero che in alcune Procure manca personale amministrativo, risorse economiche ecc. ecc.  conti alla mano, tutta questa scarsità di risorse del sistema giudiziario non c’è !!!

o meglio …

c’è una grande abbondanza di SPRECHI, INEFFICIENZA e PRIVILEGI

(tanto per cambiare!!)

Non possiamo dimenticare che l’organizzazione della giustizia, in nome dell’indipendenza della magistratura, è affidata agli stessi magistrati …

 

a chi sono imputabili allora le inefficienze e gli sprechi?

Commenti al Post:
avvbia
avvbia il 16/04/11 alle 20:01 via WEB
PERFETTAMENTE d'accordo con te. più che inefficinete la giustizia e :male distribuita,ha parecchi magistrati"imboscati(anche nei ministeri..) è farragiona,aiutata dai non togati,molot strapagata,in cerca spesso di sooop e dol politico di turno. E POI SI LAMENTANO.. vedi x tutti come dico sempre il libro di un giornalsita di sinistra livadiotti,l'ultracasta...ciao. gino
 
Vince198
Vince198 il 17/04/11 alle 11:41 via WEB
Sull'attività dei magistrati ho detto la mia in altre occasioni in “Sarchia” e anche qui da te per cui non torno a ripetere tutto, caro Kiw, dato che conosci il mio pensiero in merito!
Però vorrei un attimo approfondire un particolare afferente gli stipendi dei magistrati ed eccepire quanto segue: come mai proprio i magistrati si sono rifiutati con il ministero della funzione pubblica, di produrre le carte afferenti gli emolumenti di quel che ricevono, presentando solamente quattro dati afferenti l'inizio della carriera e la fine, tutti dati medi, s'intende? So che Il Fatto Quotidiano si sforza di dare pubblicità a certi dati, però – dico io - qualcosa evidentemente non “quaglia”.. Proprio no!
Orbene – ma volendo posso fare un discorso molto più lungo e ben documentato - provando a fare un esempio afferente un magistrato di corte d'appello per l'anno 2008, si evidenziano cose un po' “strane”. Si rileva che il neopromosso parte da 54.249,48 euro lordi. Per arrivare, dopo otto classi e venti scatti, a 120.433,85, ai quali si aggiungono 12.669,18 euro di indennità giudiziaria e 12.182,69 euro di indennità integrativa speciale. Il totale fa circa 145.000 euro. Una bella somma, non c'è che dire. Ma non è questo il punto. Il punto è che per mettere insieme 28 tra classi e scatti, che sono biennali, secondo il pallottoliere ci vorrebbero ben 56 anni di servizio . Però in appello si giunge solo 13 anni dalla data di reclutamento, cosa che avviene di norma quando la toga va per la trentina di anni di servizio. Quindi, facendo le somme (30, più 13, più 56), per arrivare al massimo della retribuzione bisognerebbe lavorare fino a 99 anni !!!!!!!!!
Il che, oltre a essere poco credibile, sarebbe anche vietato dalla legge, che impone ai 75enni di prendersi il “meritato” riposo. Pure considerando il trascinamento degli scatti di anzianità maturati nella precedente collocazione, i conti non tornano, almeno se si escludono i casi limite: forse è solo una leggenda metropolitana , ma tra gli addetti ai lavori si racconta di un vecchissimo magistrato, ex combattente, che per meriti di guerra s'era visto riconoscere un'anzianità di servizio superiore perfino all'età anagrafica..
Ti saluto e ti auguro buona domenica (a proposito: “condoglianze” per l'Inter però, se la cosa ti può far piacere – mal comune mezzo gaudio, anche qui a casa mia, dato che moglie e figli son tutti interisti sfegatati, hanno un muso lunghissimo da ieri sera, kilometrico.. hihihihihihi.. *__*). Mandi mandi, Vince
 
 
kiwai
kiwai il 17/04/11 alle 12:18 via WEB
Parma? Cos'è Parma? Dov'è Parma? .. non mi risulta che a Parma ci sia una squadra di pelota basca ... io mi interesso SOLO di pelota basca!
 
   
Vince198
Vince198 il 17/04/11 alle 12:54 via WEB
.. ehehehehe...Capisco, capisco che faccia male, anche solo un pò Qui sono "nerissimi", per non dire incavolati.. 0__*
 
     
lamiapelle
lamiapelle il 17/04/11 alle 14:40 via WEB
:)...Ciao Vince, ciao Kiw... (sì può sorridere, vero...:))
 
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CUBA LIBRE

QUANTO COSTA
LA LIBERTA'???




La morte di un prigioniero di
coscienza, una persona in
carcere per le sue idee, senza
aver commesso alcun reato.
Orlando Zapata Tamayo,
42 anni, fù arrestato durante
la primavera del 2003 e condannato
a tre anni di carcere.
Durante la prigionia a causa della
sua attività di dissidenza nel
carcere, gli furono aggiunti altri
anni di detenzione fino a un totale
di 30 anni di reclusione.
BASTA YA!

 


 

Dichiarazione Universale dei Diritti Umani  
ARTICOLO 19  
Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione; questo diritto include la libertà di sostenere opinioni senza condizionamenti e di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo ai confini.

 
 

 
 
 

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