Creato da kiwai il 24/12/2009

c'è tutto un mondo..

impressioni di un aborigeno della Nuova Guinea

 

 

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SE IL GRULLO NON FOSSE UN CIALTRONE

Post n°1186 pubblicato il 24 Maggio 2014 da kiwai
 

 

L’ultima “parola d’ordine”del Grullo genovese, in questa campagna elettorale pietosa, regalata dal tempismo “peloso” dei Parrucconi milanesi, è stata:
“FERMIAMO L’EXPO !”

Naturalmente le squadracce “ingrillate” hanno subito aderito alla chiamata, agitando freneticamente manette e cappi .. qualcuno ha già “postato” sul web il “manuale per costruire una forca” .. il puzzo  dei “miasmi indignati” si sparso per la penisola con la velocità di una perturbazione primaverile .-

 

Renzie si è affannato a spiegarci che l’Expo “è una vetrina importante” … che vale qualche miliarduccio in termini di “presenze” (comprese quelle del compagno Greganti in Senato) … che, comunque, la macchina è in moto (il 90% degli appalti sono già spartiti – 60% Coop – 30% C.L.) insomma che “l’Expo s’ha da fare!”.-

 

Nessuno sembra essersi ricordato che “questo” Expo è dedicato all’agroalimentare.-

 

“Vabbè che c’entra” – direte voi – “ il problema è la corruzione ..”

NON PROPRIO

Il problema è l’Europa.

Il problema è la pietosa rappresentanza italiota nella UE.

Il problema è la nostra industria agroalimentare (vale il 15% del Pil e muove ogni anno 245 miliardi di euro) che soffre di politiche europee che alimentano truffe e sofisticazioni. 

E poiché, si da il caso, che si debba votare PROPRIO per eleggere il Parlamento europeo … anche un guitto forcaiolo come Gritler avrebbe dovuto spendere qualche parola in merito … se non altro su suggerimento di quel genio dell’economia che risponde al nome di Gianroberto Cazzeggio. 

Questi Profeti della Nuova Italia non si sono neppure accorti che l’Unione Europea ha permesso di mettere in commercio, formaggio senza latte e vino senza uva, cioccolato senza cacao, miele contaminato da polline biotech, pomodori cinesi con residui chimici ..
che ci ha fatto scomparire dalla tavola vongole, telline, cannolicchi (con la normativa sulla pesca) e proibito la pajata e l’ossobuco (con la scusa della mucca pazza), mentre ci fa importare carne di animali clonati da Canada, Argentina, Brasile, Stati Uniti senza alcuna indicazione in etichetta. 

L’Europa, quella della Merkel, di Barroso, di Van Rompuy … ha favorito “un appiattimento verso il basso delle normative per dare spazio a quei Paesi che non possono contare su una vera agricoltura e puntano su trucchi, espedienti e artifici della trasformazione industriale per poter essere presenti sul mercato del cibo” ... ecco allora che in Europa si producono e si importano: 

IL VINO IN POLVERE
pseudo vino ottenuto da polveri miracolose contenute in wine-kit che promettono in pochi giorni di ottenere le etichette più prestigiose con la semplice aggiunta di acqua (venti milioni di bottiglie all'anno con etichette di vini italiani ottenute in questo modo).
Mentre ai paesi del Nord Europa è permesso di aumentare la gradazione del vino attraverso l'aggiunta di zucchero ... un volgare 'trucco di cantina' che è sempre stato vietato nei paesi del Mediterraneo e in Italia.

LA CARNE ANNACQUATA
Per alcune categorie di carni lavorate è consentita la possibilità di non indicare l'aggiunta d'acqua fino al 5%. Ma per wurstel e mortadella tale indicazione può essere addirittura elusa, anche se il contenuto di acqua supera tale percentuale (normativa comunitaria Reg. 1169/2011). 

I FORMAGGI SENZA LATTE
L'Unione Europea consente che possa essere incorporata anche polvere di caseina e caseinati nei formaggi fusi, al posto del latte. Una mozzarella su quattro in vendita in Italia è stata ottenuta con semilavorati industriali, chiamati cagliate, che vengono dall'estero senza alcuna indicazione perché non è obbligatorio indicarlo in etichetta.  

I 'SIMILGRANA'
Nell'Unione Europea sono in vendita imitazioni low cost importate dall'estero del Parmigiano reggiano e del Grana Padano senza alcuna indicazione della provenienza e con nomi di fantasia che ingannano i consumatori. Le importazioni dei cosiddetti 'similgrana' in Italia sono raddoppiate negli ultimi dieci anni con gli arrivi da Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia, Estonia, Lettonia che hanno raggiunto un quantitativo stimato in 83 milioni di chili.

"MOZZARELLA-RICOTTA KIT"
Prodotti in Europa, Stati Uniti ed Australia sono stati messi in vendita i kit, miracolosi miscugli di pillole e polveri, per falsificare i più famosi formaggi italiani, dal Parmigiano Reggiano al Pecorino Romano, dalla Mozzarella alla Ricotta. 

OLIO ANONIMO
L’olio extravergine d’oliva è uno dei fiori all’occhiello dell'agroalimentare Made in Italy (secondo produttore in Europa e nel mondo, una produzione di oltre 464 000 tonnellate, due terzi dei quali extravergine, 41 denominazioni DOP e un'IGP) … ma l'Unione Europea, pedestremente attenta alla curvatura dei cetrioli e ad ogni tipo di etichetta, consente la vendita di bottiglie di olio sulla cui etichetta è quasi impossibile leggere le scritte "miscele di oli di oliva comunitari", "miscele di oli di oliva non comunitari" o "miscele di oli di oliva comunitari e non comunitari" per riconoscere gli oli importati, nonostante sia obbligatorio (Regolamento comunitario N.182 del 6 marzo 2009).
La provenienza di questi “oli” ?  Spagna, Grecia, Marocco, Tunisia … 

PROSCIUTTI STRANIERI
Il 90% dei cosci venduti in Italia provengono da animali provenienti da Olanda, Danimarca, Francia, Germania e Spagna senza che questo venga indicato in etichetta.
Una mancanza di trasparenza che sta provocando la scomparsa dell'allevamento italiano dove si contano 615mila maiali in meno nel 2013 ...

in compenso crescono i grillini!

Le elezioni europee e l’Expo potrebbero essere la giusta sede per rispondere a queste nefandezze che “ci costano” ben più di Greganti & co ...

ma il Grullo guarda il dito .. e ignora la luna!

Commenti al Post:
avvbia
avvbia il 24/05/14 alle 13:14 via WEB
Sei tornato alla grande k. con un post lungo ma bello,interessante,.istruttivo. che vuoi grillo ha tanti difetti ma NESSUNO gli imputa quello più grande :la ignoranza in campo politico. 4 parole ma che dico parolacce 3 slogan 3 vaffa e tutti..sciamano .povera italia. ciaoo!gino
 
 
kiwai
kiwai il 25/05/14 alle 11:34 via WEB
Ma da uno che blatera di stampanti 3d per farsi le dentiere da soli, cosa vuoi pretendere?
E da una pletora di deficienti che gli credono a occhi chiusi, cosa ci si può aspettare?
La “qualità” dei loro “rappresentanti” è nota e ha suscitato l’ilarità del mondo … pensa che exploit faranno in Europa !!!
 
mundi35
mundi35 il 24/05/14 alle 23:50 via WEB
e poi ci dicono che la finanza ha sequestrato merce contraffatta . sono tutte prese? al super perdo tempo a leggere le etichette dei prodotti, se leggo i primi due, numeri 80 sul codice a barre penso che il prodotto sia italiano . eppure nelle rivendite degli ortaggi c'è scritta la provenieza . almeno gli ortaggi sono nostri? non credevo che fossimo messi cosi' male e in piu' beffati dal nostro governo che sa cosa succede , ma è complice delle furbate europee.. la faccenda è che noi italiani ci piace il cibo e le cose nostre . mentre nel resto dell'europa interessa relativamente il cibo . se hanno votato queste nefandezze.
 
 
kiwai
kiwai il 25/05/14 alle 11:28 via WEB
Si Mundi, la truffa sta anche nelle indicazioni del codice a barre:
le prime due cifre (80 per l’Italia) non indicano il Paese di provenienza, ma quello in cui ha sede legale il proprietario del marchio.
Così succede che:
un prodotto alimentare fabbricato all'estero, importato in Italia e venduto con un marchio italiano, ha 80 nelle prime cifre del codice a barre, ma evidentemente non si tratta di un prodotto italiano;
così come se il prodotto è stato fabbricato in Italia, ma il fabbricante ha sede legale altrove (è il caso, delle multinazionali), le prime due cifre sono quelle di un altro Paese.
Ma quello che è più grave è che se il prodotto è stato fabbricato in Italia, con materia prima o semilavorati provenienti dall'estero, le prime due cifre sono "8O", ma non possiamo conoscere la provenienza della materia prima, perché non c'è nessun obbligo di indicarla sull'etichetta.

Qualcosa si può capire se sull'etichetta c'è scritto: "fabbricato nello stabilimento di..." (con l'indirizzo di una località italiana), oppure: "distribuito da...", in questo caso si tratta quasi sicuramente di un prodotto importato.
Il problema, come sempre, è nelle regole … e nel farle gli euroburocrati sono maestri di truffa.
 
Vince198
Vince198 il 25/05/14 alle 08:41 via WEB
Con certa classe politica che ci ritroviamo Kiw, non si può certo pretendere, asserviti come sono a dictat della Ue e di certa massoneria reazionaria che spadroneggia nel parlamento europeo, che facciano qualche cosa di utile per noi italiani, che tengano alto il vessillo dell'italianità in Europa.
In fondo, con il divide et impera questi maledetti g.f. ... , tramite trojans annidati nella nostra vita politica, nel parlamento e nei gangli essenziali della società, ci stanno scarnificando.. Ma i signori dell'italico parlamento sono in ben altre faccende affaccendate: a farsi i cazzi loro alla grande, Grillo compreso. Banda di amorali, svergognati, pusillanimi, egoisti ed incapaci @___@
 
 
kiwai
kiwai il 25/05/14 alle 11:26 via WEB
Purtroppo Vince il dramma non sta solo nella “massoneria reazionaria” che spadroneggia nella UE .. e forse neppure nei suoi cripto-servi italioti … ma soprattutto nell’ignavia ignorante e criminale dei nostri rappresentanti come dei “presunti moralizzatori” che non hanno capito un c…o !!!
 
avvbia
avvbia il 29/05/14 alle 13:38 via WEB
Il punto è un altro caro.un altro.Lui cavalca la rabbia,la disperazione la c.d onestà. E le alternative sono scarse non renzi che promette e non mantiene ed ha una compagnia da armata brancaleone. ma neppure,purtroppo il sig. b.(che io SEMPRE preferisco) che è azzoppato,ha pochi voti, nno sa cosa fare,perde pezzi eccetera. Se gl i altri vanno male lui ci sguazza. ecco..
 
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QUANTO COSTA
LA LIBERTA'???




La morte di un prigioniero di
coscienza, una persona in
carcere per le sue idee, senza
aver commesso alcun reato.
Orlando Zapata Tamayo,
42 anni, fù arrestato durante
la primavera del 2003 e condannato
a tre anni di carcere.
Durante la prigionia a causa della
sua attività di dissidenza nel
carcere, gli furono aggiunti altri
anni di detenzione fino a un totale
di 30 anni di reclusione.
BASTA YA!

 


 

Dichiarazione Universale dei Diritti Umani  
ARTICOLO 19  
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