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Post N° 23

Post n°23 pubblicato il 27 Aprile 2007 da marea14
 

Vile intimidazione mafiosa alla cooperativa “Valle del Marro”

 

 La notte scorsa, in località Ponte Vecchio di Gioia Tauro, è stato danneggiato un capannone e sono stati portati via numerosi attrezzi agricoli della Cooperativa agricola “Valle del Marro”, una cooperativa sociale creata dall’associazione “Libera” e che dal febbraio del 2005 lavora sui terreni confiscati alla ‘ndrangheta (cosche Piromalli e Mammoliti). Sul terreno sono stati lasciati croci ed altri messaggi simbolici di morte.
La “Valle del Marro”, composta da giovani, è la prima esperienza, in Calabria, del progetto “Libera Terra” che promuove la nascita di imprese sociali nel settore agro-bioogico, sui beni confiscati alle mafie. Oltre all’obiettivo di creare occupazione attraverso l’attività agricola, ha anche quello di diffondere una particolare sensibilità sui temi della legalità.
Una risposta della 'ndrangheta al convegno sull'uso sociale dei beni confiscati, organizzato il 24 aprile da "Libera" a Reggio Calabria? Un modo per dire che non si tollera che i terreni confiscati vengano coltivati? Di fatto questo è il secondo atto intimidatorio, di stampo mafioso, che la cooperativa ha subito nel giro di pochi mesi.
Ma i ragazzi non si sono arresi ed hanno subito cominciato a lavorare per riparare i danni subiti. “Se la mafia si è fatta sentire“ hnno affermato ”vuol dire che siamo sulla strada giusta. Sono loro ad avere paura di noi e, quindi, continuiamo il nostro cammino con serenità“.
Hanno ragione questi ragazzi: bisogna assolutamente continuare sulla via della confisca dei bani alle mafie e del loro uso sociale …
Sono coraggiosi questi giovani testardi: la loro tenacia ed il loro impegno mettono ancora più in risalto quanto offenda la coscienza civile il gesto di questi mafiosi ... gesto da miseri codardi ...

Tutta la mia solidarietà ai giovani della cooperativa “Valle del Marro”, simbolo di riscatto sociale, di coraggio e di passione in un cammino di legalità. Andate avanti così, ragazzi … siamo con voi perché, come ha detto il Presidente della Regione, Loiero, la sfida che vi è stata lanciata dalla ‘ndrangheta è una sfida diretta contro ognuno di noi.

Ha dichiarato don Luigi Ciotti:
«
La speranza è avere fiducia anche nelle curve. La strada del cambiamento non è sempre rettilinea, agevole, spianata. E’ una strada spesso difficile, tortuosa, in salita.
Non è la prima volta che le mafie ci provano. E’ già accaduto in Puglia, in Sicilia, su altri terreni confiscati. Certo, c’è un momento di smarrimento e di fatica, anche di sofferenza. Ma anche la consapevolezza che le difficoltà vanno superate e soprattutto superate insieme. L’affermazione dei diritti, la ricerca di giustizia, il desiderio che la legalità vinca sull’illegalità, la correttezza sulla corruzione, non è un impegno solo di qualcuno ma di tutti, un impegno che parla e interroga la coscienza di ogni persona.
E’ questo impegno comune che ci permette di vincere sulla rassegnazione. Così come ci aiutano ad andare avanti i tanti segni di positività. La Calabria è una terra bella e difficile, ma con grandi fermenti, tanta voglia di mettersi in gioco, tanta voglia, su certi capitoli, di voltare davvero pagina. Esperienze come quella della Valle del Marro lo dimostrano. Averla presa di mira è una dimostrazione di paura. Paura del desiderio di verità che sta crescendo su quelle terre. Fatti come questo dimostrano non la forza ma la debolezza delle mafie, e ci devono incoraggiare a proseguire tutti insieme sulla strada della legalità e della giustizia
».

Oggi, dopo questo inaccettabile atto, abbiamo un motivo in più per essere vicino a tutti i giovani che lavorano sulle terre sequestrate alle mafie … e abbiamo anche un motivo in più per partecipare in massa all’iniziativa della cooperativa NoE: “100 alberi per la memoria” perché ogni gesto che testimonia un impegno antimafia è, adesso più che mai, particolarmente importante …

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Commenti al Post:
Burlamacco85
Burlamacco85 il 28/04/07 alle 14:32 via WEB
AL ROGO I MAFIOSI!SI ADESSO COME DICONO QUEI RAGAZZI "I MAFIOSI HANNO PAURA!"....E CHE CREPINO DALLA PAURA!
 
 
marea14
marea14 il 28/04/07 alle 18:23 via WEB
Alcuni giorni fa il Procuratore Nazionale Antimafia, Piero Grasso, nel sottolineare l’importanza del ruolo dei ragazzi nella lotta contro le mafie, ha detto: “Occorre un grande segno che voi oggi dovete dare per realizzare un grande sogno. Nessuno, del resto, mi può impedire di rimanere un inguaribile sognatore che spera un giorno di poter raccontare al proprio nipotino, tenendolo sulle ginocchia, una storia di mafia che inizi così: c’era una volta la mafia, … Continuate a credere come me nei sogni, nelle idee, perché si possano realizzare”.
I giovani della cooperativa Valle del Marro, questo grande segno per realizzare un grande sogno lo stanno dando … ed è questo che fa paura alla mafia …
E tutti noi dobbiamo aiutare sia loro che ogni altra situazione di lotta alle mafie, a non allentare la presa per non consentire al “nemico” di riconquistare le posizioni perdute …
Giustamente, in un servizio delle Iene dello scorso anno, i ragazzi di “Addio Pizzo” di Palermo hanno detto che la mafia vive delle nostre paure, mentre dovrebbero essere loro ad avere paura. Noi vinceremo se non avremo paura …
 
snoopy68
snoopy68 il 28/04/07 alle 16:26 via WEB
Penso che potrebbe interessare questa notizia che ho trovato sul sito dell'Ansa: PALERMO - Nel giorno in cui per ricordare Pio La Torre tutti si preoccupano di indicare una strategia piu' efficace e piu' mirata nella lotta alla mafia, un'indagine rivela che tra i giovani di Palermo serpeggiano pessimismo e diffidenza. Addirittura allarmante il giudizio secondo il quale la mafia sarebbe piu' forte dello Stato. I dati che svelano una percezione cosi' inaspettata vengono snocciolati dagli stessi autori della ricerca, coetanei degli intervistati, dal palco del teatro Politeama dove siedono tra gli altri il ministro Giuliano Amato, il presidente della Commissione antimafia Francesco Forgione, il procuratore di Palermo Francesco Messineo. Emanuela Sala e Laura Magna, seduti accanto a loro, spiegano che nella loro scuola, il liceo classico ''Giovanni Meli'', alcuni studenti coordinati dai professori Isabella Albanese e Fabio D'Agati hanno promosso un sondaggio tra i compagni divisi in due gruppi: uno ''sperimentale'' e l'altro di ''controllo'. In tutto 173 ragazzi ma con una maggiore rappresentanza femminile (il 60 per cento circa). Tra le domande ce n'era una che si proponeva di definire il modo in cui i giovani del campione si pongono davanti allo Stato e a Cosa nostra. E' piu' forte l'uno o l'altra? E' piu' forte la mafia, ha risposto il 66,7 per cento del gruppo ''sperimentale'' e addirittura il 71,9 di quello di ''controllo''. Solo il 17,9 del primo e il 12,4 del secondo si e' detto convinto della supremazia delle istituzioni. C'e' poi una fascia grigia che non riconosce maggior forza a nessuno, il 4,7 non sa e il 5,2 non risponde. Dati che impressionano la platea del teatro Politeama, tra l'altro affollata da tanti giovani che evidentemente credono ancora nella possibilita' di sconfiggere il potere mafioso. E gli stessi autori del progetto di ricerca avvertono subito il bisogno di cercare, nelle risposte dei loro compagni, una chiave possibile di interpretazione. ''Abbiamo trovato che lo Stato democratico appare debole perche' permette alla mafia di esistere. Lo Stato, secondo molti, viene facilmente sconfitto dalla mafia perche' e' colluso, se non identificato, con la stessa mafia''. ''Forse - riflettono ancora gli autori della ricerca - abbiamo bisogno di conoscere meglio la storia dell'antimafia e dei traguardi finora raggiunti''. E solo cosi' si puo' forse ''correggere'' l'impatto scoraggiante delle risposte. In chiave ottimistica gli ragazzi ammettono che il concetto di ''debolezza'' dello Stato puo' essere spiegato con il prezzo elevato ''pagato per combattere contro un nemico nascosto ma ben organizzato''. Altri risultati del sondaggio rivelano comunque la consapevolezza che la mafia condizioni molto (40,8 per cento) o abbastanza (83,6) la vita di un giovane palermitano. Per il 23 per cento invece poco e per il 14,9 per nulla. Ma con chi parlano di mafia questi ragazzi? Tra di loro poco: solo il 28,8. Ne discutono di piu' in famiglia (32,9) ma soprattutto con i docenti (34,1). Scuola e famiglia vengono cosi' individuate come le agenzie educative per eccellenza che dovrebbero aiutare i giovani a prendere coscienza che tra mafia e Stato non puo' esserci partita.
 
 
marea14
marea14 il 28/04/07 alle 18:26 via WEB
Grazie per la notizia :-)
Sì, lo so, si parla di sondaggio “choc” eppure non mi meraviglia affatto.
Le minacce mafiose agli amministratori locali, agli imprenditori, ai commercianti ed ai politici in genere (proprio oggi è arrivata una nuova minaccia di morte a Maria Grazia Laganà, moglie di Francesco Fortugno assassinato due anni fa) sono all’ordine del giorno. Avevo deciso di fare un piccolo archivio di dati in merito ma ho dovuto rinunciarci: è una vera impresa seguire tutti gli atti di intimidazione (soltanto in Calabria se ne verificano circa 33 al giorno) … un’impresa che richiede molto tempo.
È sufficiente un solo piccolo dato (riportato nel sito dedicato a Gianluca Congiusta) a far capire che la mafia è più forte dello Stato: nella sola Locride, se si escludono due casi di presunta lupara bianca, gli omicidi commessi in circa 31 mesi (dal 17 settembre 2004 al 19 aprile del 2007) sono complessivamente 36. I presunti assassini sono stati arrestati soltanto in sei casi, cioè nel 18% dei casi. L’82% dei casi è, perciò, rimasto ancora irrisolto. Se, poi, si prendono in considerazione anche le altre persone assassinate in tutta la Calabria, il numero degli omicidi sale da 36 a 68.
Dire che la mafia, oggi, sia più forte dello Stato non significa automaticamente stare dalla parte della mafia. Significa, invece, avere una percezione effettiva della realtà.
Trovo corretta la spiegazione che hanno dato i ragazzi:
"Abbiamo trovato che lo Stato democratico appare debole perche' permette alla mafia di esistere. Lo Stato, secondo molti, viene facilmente sconfitto dalla mafia perche' e' colluso, se non identificato, con la stessa mafia" … oppure, come dicono gli stessi ragazzi, il concetto di "debolezza" dello Stato puo' essere spiegato con il prezzo elevato "pagato per combattere contro un nemico nascosto ma ben organizzato"
Il Procuratore Nazionale Antimafia, Piero Grasso, recentemente ha affermato che i tifosi della mafia, soprattutto tra i giovani, stanno diminuendo. Ne sono convinta anche io se guardiamo a tutte le esperienze che in questi ultimi due anni sono proliferate nel Mezzogiorno (e non solo nel Mezzogiorno). Questo non significa che non ci sia ancora molta strada da fare … il cammino è molto lungo … anzi, lunghissimo …
E non mi stancherò mai di ripetere che i partiti devono trovare il coraggio di fare pulizia al loro interno … Lo stesso pm della Dda di Palermo, Antonio Ingroia, oggi allo stesso Convegno da te citato, parlando di Provenzano"come un traghettatore dalla mafia stragista a quella della sommersione fino alla mafia finanziaria", ha detto: “è vero, è stata sconfitta la mafia stragista ed è stato un successo, ma dobbiamo anche essere consapevoli che si è determinato un riassetto del rapporto tra mafia e politica".
 
ECLISSEX
ECLISSEX il 29/04/07 alle 00:18 via WEB
Cito due frasi per me molto armoniosi dette da due sognatori. Non riuscirete ha fermare il vento con le mani. Dimostriamo alla mafia di che luce abbagliante siamo fatti. Un saluto. A coloro che potendo intervenire non sono intervenuti, tutto il nostro disprezzo" Ultimo
 
 
marea14
marea14 il 29/04/07 alle 00:51 via WEB
Ciao Eclissex, non bisogna mai smettere di sognare …
Serena notte :-)
 
suresh.06
suresh.06 il 29/04/07 alle 12:55 via WEB
Hanno più paura di un prete come Ciotti che dello stato, di questo sono sicuro. Purtroppo. Ciao e buon Primo Maggio.
 
 
marea14
marea14 il 29/04/07 alle 15:37 via WEB
Sì, perché don Ciotti non ha mai avuto cedimenti ed è riuscito a creare una rete che ha visto il suo punto culminante in Contromafie (gli Stati Generali dell’antimafia).
Ha saputo raccogliere l’eredità di chi, combattendo le mafie, ha pagato col sacrificio della propria vita. Se Pio La Torre ha lottato perché venisse introdotta nella nostra legislazione il reato di associazione mafiosa e venissero approvate le norme per la confisca dei beni ai mafiosi, don Ciotti si è battuto perché venissero abolite le lacune che la legge sulla confisca dei beni (L. 646/1982, detta legge La Torre) presentava e venisse introdotto l’utilizzo a fini sociali dei beni confiscati. Cosa che è avvenuta con la legge 7 marzo 1996, n. 109
L’utilizzo a fini sociali dei beni confiscati alla mafia risponde all’esigenza di restituire alla collettività quanto le è stato sottratto. Il bene confiscato non è più, ai sensi della legge 7 marzo 1996, n. 109, soltanto sottrazione di risorse alla criminalità organizzata, ma – attraverso il suo riutilizzo sociale – diventa occasione di sviluppo e di crescita per lo stesso territorio soggiogato dal controllo mafioso.
In questo modo i cittadini si riappropriano delle risorse sottratte dai mafiosi e dai corrotti alla comunità attraverso l’azione delittuosa. L’uso sociale dei beni confiscati assume, di conseguenza, sia un valore simbolico che pratico.
Sulla base dei risultati dell’applicazione della legge 109/1996, oggi don Ciotti continua a lottare affinché lo Stato definisca ed approvi un testo unico della legislazione antimafia, volto a superare le disfunzioni riscontrate e a garantire un iter più veloce (nel sequestro e nell’assegnazione dei beni per il loro utilizzo sociale), nonchè una più efficace azione di contrasto da parte delle forze dell’ordine e della Magistratura.
Io non sono credente ma di fronte a persone come don Ciotti non posso non provare una grande stima ed un profondo rispetto … il mio posto è anche lì, accanto a loro …
Ciao, buon primo maggio anche a te :-)
 
franco460
franco460 il 29/04/07 alle 14:06 via WEB
Non bisogna abbassare la guardia. I mafiosi stanno un po' fermi se sono sotto pressione, poi all'improvviso colpiscono. C'è un proverbio siciliano che dice: calati juncu chi passa la china ( piegati giunco che arriva la piena. Passata la piena puoi rialzare la testa. Ciao
 
 
marea14
marea14 il 29/04/07 alle 15:40 via WEB
Non solo non bisogna mai abbassare la guardia ma bisogna sempre essere presenti e ribellarci ogni volta che la mafia colpisce: non si deve mai lasciare solo chi si oppone alle mafie … ogni atto intimidatorio mafioso è una ferita per la società, è un colpo inferto ad ognuno di noi.
Dobbiamo dire tutti, a gran voce, che non solo quel bene non tornerà più nelle loro mani ma che continuerà a far parte di un’economia trasparente, ad essere testimonianza e strumento di contrasto alle mafie …
Ciao, buona domenica :-)
 
brigantello1980
brigantello1980 il 29/04/07 alle 14:30 via WEB
ciao scusa se non lascio un commento, ma vado di fretta... ti informo che non ho un file audio, ma che si tratta di un poema scritto da Raffaele Zurzolo... ti auguro una buona domenica!!!
 
 
marea14
marea14 il 29/04/07 alle 15:41 via WEB
Grazie, buona domenica anche a te :-)
 
madevix
madevix il 29/04/07 alle 18:42 via WEB
Ciao, scusa ma sono di corsa, più avanti ti verrò a trovare con più calma e ti lascerò un miglior commento. Comunque complimenti per il blog e per la tua spiccata sensibilità per il senso di giustizia e per il sociale in genere. Brava....
 
 
marea14
marea14 il 29/04/07 alle 19:48 via WEB
Grazie, sei molto gentile :-)
 
orsetta66
orsetta66 il 29/04/07 alle 18:47 via WEB
Sono daccordo con quello che ha detto e che tu hai riportato sul Blog, e cioe' con le parile di Don ciotti, loro purtroppo hanno paura, appunto paura discoprire la verita', verita' che purtroppo in regioni come la calabria e la sicilia sono terre molto difficile, ma bisogna purtroppo andare avnti, e soprttutto che la gente di queste terre non deve piegarsi ad episodi di questo genere, ma che deve lottare sempre sui pirncipi della legalita' ciao marea e compliemnti sempre per quanto scrivi
 
 
marea14
marea14 il 29/04/07 alle 19:49 via WEB
Hanno paura delle aggressioni (confische) ai loro patrimoni e non tollerano che i beni loro sequestrati siano riutilizzati e resi produttivi nel segno della legalità
Adesso, però, lo Stato deve dare una risposta incisiva che renda più snello l’iter relativo ai sequestri ed alle assegnazioni per l’uso sociale dei beni.
 
bluewillow
bluewillow il 29/04/07 alle 21:40 via WEB
Spero che il lavoro di questi ragazzi contribuisca ad eliminare per sempre ogni tipo di mafia, anche dalla mentalità delle persone comuni. A volte penso che la mafia sia più che 4 delinquenti, spesso è proprio l'idea di non riuscire a farcela a impedire alle persone di essere libere e che la prima guerra di chi crede di essere superiore alla legge è di tipo psicologico.
 
 
marea14
marea14 il 29/04/07 alle 23:28 via WEB
Condivido pienamente la tua riflessione.
Ovviamente esiste anche la mafia come malavita organizzata. Bisogna, quindi, combattere su ambedue fronti, a cominciare da quello culturale.
Grazie :-)
 
carlofedele
carlofedele il 30/04/07 alle 13:08 via WEB
ciao passo solo per dirti e se ti fa piacere che ti ho inserito tra i miei blog amici. Questo vuol dire apprezzare la tua opera, si dice così ? ^--^ Cordialmente
 
 
marea14
marea14 il 30/04/07 alle 16:02 via WEB
Grazie, sei molto gentile :-)
 
DocGull
DocGull il 30/04/07 alle 13:54 via WEB
Tutta e tutta la solidarietà a coloro che lavorano nelle terre confiscate ai criminali della n'drangheta calabrese. Tutto il disprezzo più profondo a chi, con proprio atteggiamento criminale, moritfica e umilia la propria terra. Per ora lo Stato ha inferto colpi molto duri solo alla mafia siciliana, aspettiamo con impazienza di vedere presto in galera anche i "mafiosi" calabresi. Coraggio ragazzi, andate avanti nelle varie iniziative.
 
 
marea14
marea14 il 30/04/07 alle 16:03 via WEB
Solidarietà e vicinanza non devono mai mancare in questi casi … se siamo tutti uniti le mafie possono essere sconfitte. Certamente lo Stato deve fare di più …
 
independent_world
independent_world il 30/04/07 alle 16:12 via WEB
Segnali che le mafie ci sono sempre. Però non mi convince tanto il messaggio del presidente Napolitano secondo cui è il popolo che può sconfiggere la mafia. Se la mafia è bianca non basta il popolo a combatterla, ci vuole insieme l'impegno della politica sana.
 
 
marea14
marea14 il 30/04/07 alle 17:43 via WEB
Indubbiamente per sconfiggere in modo efficace le mafie, sono indispensabili ambedue le azioni.
Allo Stato spetta assicurare alla giustizia la malavita organizzata, spezzare ogni legame tra mafia e politica ed avviare le condizioni per uno sviluppo economico ed equilibrato.
A noi cittadini spetta una battaglia culturale che faccia terra bruciata intorno alle mafie, nonché ogni azione di solidarietà e vicinanza in favore di chi viene colpito dalla mafia perché nessuno deve essere mai lasciato solo …
Tutti dobbiamo fare la nostra parte.
 
cateviola
cateviola il 30/04/07 alle 16:56 via WEB
Oggi è il 25° anniversario dall’assassinio di Pio La Torre. Questo tuo post è un ottimo omaggio al suo sacrificio. Brava! Un altro albero contro la mafia
 
 
marea14
marea14 il 30/04/07 alle 17:44 via WEB
Stringersi intorno ai ragazzi della cooperativa “Valle del Marro” è, senza dubbio, anche rendere omaggio a Pio La Torre che tanto si è battuto per la confisca dei beni ai mafiosi.
Secondo il pentito Leonardo Messina è stato questo il motivo che ha spinto Cosa nostra ad ucciderlo. Probabilmente non è stato l’unico movente ma certamente questa sua lotta è stata una delle cause del suo assassinio.
La Torre aveva capito che per colpire al cuore le mafie, bisognava colpire i loro patrimoni. I ragazzi della “Valle del Marro”, oggi, coltivano terreni confiscati alla ‘ndrangheta … se La Torre fosse vivo ne sarebbe orgoglioso … è una conquista che siamo chiamati tutti a difendere perché è una conquista che è costata sangue …
 
brubus1
brubus1 il 01/05/07 alle 09:09 via WEB
Un pò di giorni fa ne avevo sentito parlare alla radio e ne so un poco qualcosa anche io. I beni confiscati ai mafiosi qui in calabria e non solo da noi, sono poi stati donati in concessione a cooperative di giovani, agevolandosi di alcune leggi, per renderli fertili e produttive. C'è una gran voglia di emergere, migliore l'ultima regione d'Europa. E questo è un gran bene per la collettività. Il male al contrario è che questi mafiosi non si danno per vinti e torturano perseguitando in continuazione la vasta onesta civiltà calabrese e meridionale. Mi auguro vivamente che il governo adotti le contromisure perchè la vita e il lavoro si svolgano nel migliore dei modi: è UN DIRITTO sacrosanto. E tutti i cittadini devono comportarsi da degni cittadini. la mafia possiamo sconfiggerla più noi che i governi. Un bacione marea.
 
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