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Impegnatevi di più con i post non posso essere l'unico...
Inviato da: cassetta2
il 17/08/2020 alle 18:40
8 Marzo 2013: un abbraccio
Inviato da: swala_simba
il 08/03/2013 alle 11:33
From all the remarks in your articles, it appears such as...
Inviato da: jocuri cu dora
il 17/11/2011 alle 16:29
Sinceramente ho gioito anch'io....... Purtroppo...
Inviato da: mangiosempre
il 14/11/2011 alle 19:35
Thanks a lot for the informative and interesting...
Inviato da: barbie
il 13/11/2011 alle 18:38
Inviato da: cassetta2
il 17/08/2020 alle 18:40
Inviato da: swala_simba
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Inoltre "durante le ore di lavoro nello studio legale potrà uscire soltanto per soddisfare, nei luoghi più vicini e per il tempo strettamente necessario, le rappresentate indispensabili esigenze di vita".
Non c’è alcun rispetto per i familiari delle vittime: al dolore per la perdita dei loro cari si aggiunge il dolore di una giustizia ridicola … nessun rispetto per i cittadini che si sentono offesi e indignati per quanto accaduto … nessun rispetto per le tante persone trucidate: vite innocenti spezzate …
In quanto alla ferocia, è una cosa che non mi appartiene. … appartiene, invece, a quel “vecchio” che non solo è responsabile di crimini contro l’umanità, ma che non si è neanche pentito di quello che ha fatto … inaudito! neanche un accenno di pentimento, neanche il più piccolo rimorso! E per tutto questo, non solo non ha scontato neanche un anno di carcere, ma oggi si può permettere il lusso di concedersi amene passeggiate che nessuna delle sue vittime può fare da tempo …
far fare, ad un simile criminale, una vita del tutto normale, con la scusa che vada a lavorare alla sua età mi sembra decisamente troppo!
Io PRETENDO giustizia, non una farsa. Qui, invece, siamo di fronte ad una becera farsa che offende gravemente la memoria di tante vittime innocenti (c’erano anche ragazzi tra le persone massacrate alle Fosse Ardeatine). Non è possibile trattarci come imbecilli
Ciao, serena notte :-)
Serena giornata anche a te :-)
Anche per me è un piacere leggere il tuo blog. Buona giornata :-)
Nessuna vendetta … le vendette non servono e non ridanno la vita a chi è stato trucidato. La giustizia, però, la pretendo … e pretendo una giustizia che non mi prenda in giro …
E grazie anche per le belle parole che hai usato nei miei confronti: non merito un giudizio così lusinghiero :-)
Ricambio con piacere l’abbraccio … buona giornata! :-)
Di fatto sono stati calpestati sentimenti e diritti (alla giustizia) fortissimi di cui anche il Presidente della Repubblica si era fatto portatore respingendo, a marzo, l’istanza di grazia a favore di Priebke.
Buona giornata anche a te :-)
Come non essere d’accordo con Renzo Gattegna, presidente dell´Unione delle comunità ebraiche italiane, quando dice: «Non vorrei che finisse come è accaduto con Kappler: una ferita che ancora brucia la coscienza civile degli italiani e degli ebrei»?
benvenuta su questo blog :-)
Benvenuto su questo blog :-)
Se vai a deporre un fiore, porta lì anche un mio affettuoso pensiero
Non voglio vendetta ma giustizia … una giustizia che non offenda la mia intelligenza e che rispetti la memoria delle vittime innocenti.
Benvenuto su questo blog :-)
È per questo che la decisione dei giudici militari su Priebke – che, di fatto, non tiene conto della mostruosità dei suoi crimini – offende la coscienza di tutti …
Ricambio con piacere l’abbraccio :-)
Benvenuti su questo blog :-)
La decisione dei giudici militari è una decisione che cancella la memoria … e senza memoria non c’è storia …
Su queste questioni occorre essere seri: non è ammissibile ricorrere a raggiri che fanno diventare una barzelletta la condanna all’ergastolo.
notte, cara, Cris
È, noltre, di questo pomeriggio la notizia che 120 deputati hanno firmato una petizione rivolta al Presidente della Repubblica, al Capo del Governo e al presidente della Camera per esprimere il proprio sdegno affermando che “è grave che un uso improprio della giurisdizione militare approdi alla liberazione di un criminale di guerra che non ha mai dato segni di pentimento per l'assassinio di decine di civili inermi”.
Ciao, serena notte :-)
Un abbraccio affettuoso, grazie ancora per questo post
L’ANED di Roma e l’ANPI del Lazio hanno inviato il seguente appello al Presidente delle Repubblica:
Signor Presidente,
i famigliari di tutte le vittime delle stragi nazifasciste, i partigiani, i militari che hanno combattuto con gli Alleati, i deportati nei lager nazisti, le donne e gli uomini che , in modi e forme diverse ma con eguali intenti, scelsero di opporsi al delirio del terrore e dell’odio per ristabilire il primato della democrazia e dei suoi valori,
si rivolgono a Lei,
profondamente sdegnati ed offesi dalla decisione di riconoscere al criminale nazista Erich Priebke una clemenza - un vero e proprio perdono in realtà - che non gli può essere concessa sia in considerazione dell’enormità del crimine di cui si è reso colpevole, sia del suo comportamento, spesso arrogante, sempre e comunque tale da dimostrare l’essere lontano dall’aver preso coscienza del crimine stesso, senza una benché minima dimostrazione di pietà per le vittime e per i loro famigliari. Più volte, al contrario, irridendole fino a spingersi a chiamare in giudizio la figlia di un martire accusandola di essere stato da questa diffamato.
L’eccidio, il massacro bestiale delle Fosse Ardeatine, vero e proprio crimine contro l’umanità e quindi assolutamente imprescrittibile, non è tragedia che riguarda i soli ebrei, i soli partigiani, i soli antifascisti.
E’ un crimine che ha colpito tutto il popolo italiano, senza alcuna artificiosa distinzione, come oggi qualcuno per convenienza, o anche solo per ignoranza, sembra voler insinuare, sostenere.
Ha colpito cattolici ed ebrei, militari ed intellettuali, poveri e ricchi, giovani ed anziani, padri e figli. Molte delle vittime già torturate sadicamente nell’inferno di Via Tasso, ove Priebke non mancò mai di dimostrare ampiamente la sua totale “appartenenza” al farneticante nuovo ordine nazista, un efferato mondo in cui una “razza superiore” avrebbe avuto l’assoluto diritto di attuare “tecniche di spopolamento etnico”, di ridurre in schiavitù interi popoli, di negare addirittura il primo e inalienabile diritto di ciascun essere umano: quello di vivere. Un mondo in cui perfino un neonato, una donna incinta, un vecchio paralizzato erano nemici così terribili da eliminare con precisione chirurgica e inflessibile determinazione.
Non ci può essere pietà e ancor meno perdono per chi tutto ciò ha pensato e creduto, per realizzare tutto ciò ha operato, che tutto ciò sprezzantemente rivendica.
E non è accettabile l’ipocrisia di chi oggi, per tentare di rendere accettabile quello che appare ingiusto provvedimento, si appella alla tarda età del criminale nazista, ai dolori della sua vita, alla lontananza dalla sua casa, alla malattia. L’umanità della nostra giustizia e del nostro Paese ha già preso in seria considerazione questi aspetti e proprio per questa “umana considerazione” Priebke non vive in una cella, bensì in un lussuoso appartamento, ben assistito nei suoi bisogni, persino con la possibilità di passeggiare nei parchi pubblici, anche se ciò non gli sarebbe permesso.
Ciò che si vorrebbe per Priebke risponde ad una vecchia e ben nota tattica dei criminali nazisti: quando sconfitti, catturati e portati in giudizio si sono sempre richiamati ai valori della giustizia, ai patti e agli accordi, alle leggi disprezzate e mai osservate, all’umanità da loro derisa, offesa, violentata.
C’è infine, Signor Presidente, un altro e non meno grave motivo che proibisce nuove concessioni e una nuova indulgenza. Oggi Priebke è diventato l’icona, il più esibito riferimento di quanti, giovani e non, rivendicano di essere eredi del nazifascismo, epigoni delle SS, della Muti, della Resega, della Monterosa, degli sgherri di Via Tasso, delle Ardeatine, di Marzabotto, di S.Anna di Stazzema, dei boia di Mauthausen e di Auschwitz, di Ravensbruck. A questo passato orgogliosamente quanto criminalmente richiamandosi per sostenere idee e percorsi che sono impastati di odio, di razzismo, di violenza, di negazione di ogni forma e principio di autentica democrazia.
Tutto ciò rappresenta Priebke e tutto ciò deve essere combattuto, oggi come ieri.
Per le vittime delle Fosse Ardeatine ma soprattutto perché le più giovani e future generazioni non debbano conoscere orrori come quelli che le nostre hanno vissuto e dolorosamente portato sulle loro spalle.
Ma contro i quali il nostro popolo, quelli europei e tutti quelli che credevano nella democrazia, nella libertà, nella solidarietà, certamente pagando un prezzo immane, hanno lottato e vinto.
Voglia, Signor Presidente, per ciò che Lei oggi rappresenta, per la sua storia personale, per il suo lungo apporto al cammino democratico del nostro Paese e dell’Europa, con il Suo pensiero e con le Sue parole portare serenità e infondere rinnovata fiducia in tutti gli italiani, in tutti i suoi concittadini che oggi vivono la pesante offesa arrecata ai principi, agli ideali in cui continuare a credere, per il rafforzamento dei quali impegnarsi costantemente, condizione più che essenziale per vivere in un paese in cui libertà, giustizia, pacifica convivenza non siano mai solo vuote parole.
La Provincia di Roma ha annunciato che si costituirà parte civile nel ricorso presentato contro la liberazione di Priebke.
Ciao, buona serata :-)
Ed era giusto che Priebke scontasse la sua pena: la sua liberazione è un’offesa che non può essere accettata
Penso perciò che sia giusto continuarne a parlare e che su questa vicenda non cada il silenzio. Settimio Di Porto, della comunità ebraica ha affermato: “Il 24 marzo era stata istituita la giornata delle Fosse Ardeatine. Se Priebke sarà ancora libero la giornata non si farà più”.
In relazione anche alle proteste espresse, oggi il Ministro della Difesa, Arturo Parisi, ha convocato il Procuratore Generale Militare presso la Corte di Cassazione “al fine di acquisire elementi di conoscenza concernenti le disfunzioni organizzative connesse alla posizione del condannato Erich Priebke, segnalate da organi di stampa".
Carla Di Veroli, consigliera del Municipio XI e membro della giunta dell'Aned, in relazione alla presunta spesa per la sorveglianza ad Erich Priebk ha detto: “Chiediamo al ministro Padoa Schioppa che giustifichi la spesa o che smentisca che si arrivi a un milione di euro l'anno per pagare la sorveglianza ad Erich Priebke” … perché c’è anche il problema di questa spesa pagata da noi contribuenti … alla beffa si unisce altra beffa …
Penso che il problema sia un altro, cioè quello della certezza della pena e della giustizia uguale per tutti. Un ergastolo per crimini contro l’umanità non può essere “aggirato” come nel caso di Priebke.
Comprendo perfettamente la rabbia e lo sdegno che può provocare la vicenda di Priebke o situazioni determinate dai condoni o dal rito abbreviato dei processi … rabbia e sdegno che condivido. Non posso, però, condividere la pena di morte, anche se sono convinta che lo hai scritto in modo “provocatorio”. La giustizia è cosa ben diversa dalla vendetta. La giustizia non si amministra con la vendetta né con la crudeltà. Lo Stato non si può porre sullo stesso piano dei criminali, non può essere uno Stato assassino e vendicativo, ma deve essere uno Stato che rende giustizia. La pena di morte non è tollerabile in nessuno Stato e per nessun motivo: nessuno ha diritto di togliere la vita ad altre persone. No, non accetterei mai la pena di morte neanche per un assassino quale Priebke.