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Post N° 45

Post n°45 pubblicato il 06 Agosto 2007 da marea14
 

Omaggio al giudice Antonino Scopelliti
9 agosto 1991 – 9 agosto 2007
16° anniversario

 Il 9 agosto 1991 il giudice Antonino Scopelliti, Sostituto Procuratore Generale presso la Suprema Corte di Cassazione, è stato assassinato dalla ‘ndrangheta in località Campo Piale, vicino Reggio Calabria.
Un commando prima gli ha sparato con la lupara, facendogli perdere il controllo della macchina che è precipitata andando a finire sotto un ponte, e poi lo ha raggiunto nel precipizio dandogli il colpo di grazia con una pistola.
Era un magistrato molto intelligente, preparato, rigoroso ed onesto. Incorruttibile, non si è mai fatto comprare dalla mafia né si è mai piegato ai suoi voleri. La sua rettitudine, unita all’amore per la giustizia, gli è costata la vita
Quando è stato assassinato, infatti, stava preparando la richiesta di rigetto dei ricorsi per Cassazione di noti boss mafiosi condannati nel primo maxiprocesso a Cosa Nostra … e questo la mafia non lo ha tollerato ed ha, nello stesso tempo, lanciato un messaggio trasversale, una
precisa minaccia nei confronti di chi si sarebbe dovuto occupare del processo in Cassazione.
La Calabria, con la scomparsa di Scopelliti, uomo di grande spessore e statura morale, ha perso uno dei suoi figli migliori … e tutti noi abbiamo perso un grande magistrato impegnato nella lotta alle mafie.

In omaggio alla memoria del giudice Antonino Scopelliti, voglio ricordarlo con le parole di sua figlia Rosanna e di due insigni magistrati: Giovanni Falcone Antonino Caponnetto.

L’undici dicembre scorso sua figlia, Rosanna Scopelliti, ha scritto sul sito dedicato a Rita Atria:
Una sera di 15 anni fa rimasi raggelata davanti alla televisione. Una voce fredda e frenetica annunciava all’ Italia che in località Piale, vicino Reggio Calabria veniva ucciso mio padre: il magistrato Antonino Scopelliti. Avevo sette anni. Da quel giorno non avrei più avuto un papà. 
 
… (omissis) … papà è stato ucciso più volte. E’ stato ucciso da un silenzioso patto tra mafia e ‘ndrangheta, dal silenzio comprato di alcuni calabresi, dalla distrazione della gran parte dei media e, soprattutto, dalla Giustizia. Si, sembra il più stridente dei paradossi, ma è così. Il colpo mortale alla sua memoria è stato inflitto da quella stessa Giustizia per la quale papà si è immolato mettendo al centro della sua vita il suo lavoro e ciò in cui credeva, e tutto in nome di un tacito giuramento fatto il giorno in cui divenne Magistrato della Repubblica Italiana. Faceva il suo lavoro il mio papà, normalmente, con coscienza, con dedizione. Ma niente che fosse fuori dal normale o eroico. Semplicemente quello che un magistrato doveva fare. Lui come tanti, troppi altri giudici. Livatino, Terranova, Chinnici, Saetta, Borsellino, Falcone… L’ elenco è tristemente interminabile. Un susseguirsi di lugubri ed assordanti spari che hanno ucciso loro e continuano a straziare le anime di noi che siamo rimasti vivi…silenziosi fantasmi che nonostante tutto non hanno perso la forza di combattere per continuare a vivere anche per i propri cari.
… (omissis) … Così il maxi processo era sistemato. Chi avrebbe dovuto giudicare le condanne avanzate da Falcone e Borsellino era stato messo a tacere per sempre. Chi era noto per aver sempre lottato per la certezza della pena era stato eliminato per sempre dal panorama giudiziario. Chi da sempre si era battuto per garantire il carcere a pericolosi criminali nonostante l’ostruzionismo e la sospetta transigenza da parte di soggetti del calibro di Corrado Carnevale detto l’ “ammazza sentenze” era stato punito a dovere e non solo per non aver accettato di essere ‘tenero e prezzolatamene distratto’ nelle sentenze del maxi processo, ma anche per tutte quelle volte in cui aveva svolto coscienziosamente il suo dovere, facendo crollare i delicati equilibri messi appunto tra le mura di dove lavorava. … (omissis) …

Giovanni Falcone, una settimana dopo l’assassinio di Antonino Scopelliti, in un articolo (dal titolo “Perché Scopelliti? Mafia, i nuovi bersagli”), pubblicato su La Stampa del 17 agosto 1991, ha scritto:
L’ultimo delitto eccellente l’uccisione di Antonino Scopelliti è stato realizzato, come da copione, nella torrida estate meridionale cosicché, distratti dalle incombenti ferie di Ferragosto e dalla concomitanza di altri gravi eventi, quasi non vi abbiamo fatto caso. Unico dato certo è la eliminazione di un magistrato universalmente apprezzato per le sue qualità umane, la sua capacità professionale e il suo impegno civile. Ma ciò ormai non sembra far più notizia, quasi che nel nostro Paese sia normale per un magistrato e probabilmente lo è essere ucciso esclusivamente per aver fatto il proprio dovere. Ma se, mettendo da parte per un momento l’emozione e lo sdegno per la feroce eliminazione di un galantuomo, si riflette sul significato di questo ennesimo delitto di mafia, ci si accorge di una novità non da poco: per la prima volta è stato direttamente colpito il vertice della magistratura ordinaria, la suprema corte di Cassazione. Non è questa la sede per azzardare ipotesi, né si pretende di suggerire nulla agli investigatori; ma il dato di cui sopra è sicuramente di grande importanza e merita particolare attenzione. Non importa stabilire quale sia stata la causa scatenante dell’omicidio, ma è certo che è stato eliminato un magistrato chiave nella lotta alla mafia, uno dei più apprezzati collaboratori del procuratore generale della corte di Cassazione, addetto alla trattazione di gran parte dei più difficili ricorsi riguardanti la criminalità organizzata. Queste qualità della vittima, ignote al grande pubblico, erano ben conosciute invece dagli addetti ai lavori e, occorre sottolinearlo, anche dalla criminalità mafiosa.
L’eliminazione di Scopelliti è avvenuta quando ormai la suprema corte di Cassazione era stata investita della trattazione del maxiprocesso alla mafia siciliana e ciò non può essere senza significato. Anche se, infatti, l’uccisione del magistrato non fosse stata direttamente collegata alla celebrazione del maxiprocesso davanti alla suprema corte, non ne avrebbe comunque potuto prescindere nel senso che non poteva non essere evidente che l’uccisione avrebbe influenzato pesantemente il clima dello svolgimento del maxiprocesso in quella sede. E se tale ovvia previsione non ha fatto desistere dal delitto, ciò significa che il gesto, anche se non direttamente ordinato da <­Cosa Nostra>, alla stessa non era sgradito.
Non si dimentichi, si ribadisce, che Antonino Scopelliti era un magistrato la cui uccisone avrebbe sicuramente determinato l’addensarsi di pesanti sospetti su <­Cosa Nostra>, come in effetti è avvenuto. Si aggiunga che l’omicidio di Scopelliti è avvenuto in terra di Calabria, in una zona cioè dove finora non erano stati uccisi magistrati o funzionari impegnati nella lotta alle cosche. Ciò è stato correttamente interpretato come un preoccupante <­salto di qualità> che non potrà non influenzare il futuro della lotta alle organizzazioni mafiose calabresi e che, già da adesso, suona come un grave segnale di pericolo per tutti coloro che in quelle terre sono impegnati in questa, finora impari, battaglia. Se così è e purtroppo ben pochi dubbi possono sussistere al riguardo le conseguenze sono veramente gravi. E’ difficilmente contestabile, infatti, che le organizzazioni mafiose (<­Cosa Nostra> siciliana e <­’ndrangheta> calabrese) probabilmente sono molto più collegate tra di loro di quanto si affermi ufficialmente e che le stesse non soltanto ben conoscono il funzionamento della macchina statale, ma non hanno esitazioni a colpire chicchessia, ove ne ritengano l’opportunità; e alla luce dell’esperienza fatta non si può certo dire che finora queste organizzazioni abbiano fatto passi falsi. Non sembri un caso che il maxiprocesso qualunque ne sia la valutazione che ognuno ritenga di darne in termini di efficacia nella lotta alla mafia sia stato scandito in tutte le sue fasi, a cominciare dalle investigazioni preliminari, da assassinii di magistrati e di investigatori con conseguente pesante e inevitabile condizionamento psichico per tutti coloro che per ragioni di ufficio se ne sono dovuti occupare. Adesso il maxiprocesso che gronda del sangue dei migliori magistrati e investigatori italiani è approdato all’ultima istanza del giudizio, la Cassazione, ed era stato affidato a chi, Antonino Scopelliti, già più volte, con serenità e coraggio, aveva espresso il punto di vista della pubblica accusa, in ultimo opponendosi alla scarcerazione per decorrenza dei termini degli imputati; scarcerazione poi concessa dalla suprema corte con conseguente intervento governativo per bloccare le erronee scarcerazioni. Non ci vuol molto a capire, allora, che, a parte le eventuali particolari causali dell’omicidio di Scopelliti, lo stesso sarebbe stato inevitabilmente recepito dagli addetti ai lavori come una intimidazione nei confronti della suprema corte
(omissis).

Antonino Caponnetto, in un discorso fatto agli studenti di Rosarno (in provincia di Reggio Calabria) il 12 dicembre del 1996, ha detto:
Avete avuto un grande esempio in questa terra: Antonino Scopelliti, un grande magistrato. Gli ho voluto bene, conoscevo il suo impegno, la sua dedizione allo Stato. Eppure sembra che lo si voglia dimenticare, che lo si voglia rimuovere dalla coscienza. Non c’è una piazza o una via intitolate a Scopelliti, mentre sono migliaia le piazze intitolate a Borsellino e Falcone. Perché questo silenzio su Scopelliti, anche se si sa tutto sul ‘come’ e sul ‘perché’ è stato ucciso? La sentenza di morte di Scopelliti fu firmata quando accettò di sostenere l’accusa nel maxiprocesso in Cassazione contro la mafia palermitana. Era il magistrato più coraggioso, più invulnerabile. Gli furono offerti 5 miliardi perché porgesse la mano ai boss in difficoltà. Era temuto per la sua intelligenza e la sua onestà. E come si può dimenticare un sacrificio di questo genere? Come ha fatto Scopelliti, bisogna rispondere “NO!” alla mafia, per difendere la legalità, che in Calabria tarda ad affermarsi.


A distanza di numerosi anni le parole e le riflessioni di Antonino Scopelliti, sono ancora estremamente attuali … come amaramente attuali sono anche queste considerazioni:
"……….
Ed oggi il giudice è solo con il nuovo brigante, il brigante con tanto di colletto e cravatta; il brigante che... partecipa alla vita pubblica, controlla la vita economica...;
il giudice è oggi ancora più solo perché sono cronaca quotidiana gli attacchi personali... le pesanti insinuazioni sulla sua correttezza, le campagne denigratorie...
ma il buon giudice sa che la verità ha più nemici che amici
……….."
(da: "Scopelliti, morte di un giudice solo" di Antonio Prestifilippo)

Sono trascorsi 16 anni da quel lontano agosto in cui la mano assassina della mafia si è abbattuta sul giudice Scopelliti … ed i suoi familiari attendono ancora giustizia
Nella piazza di Pellaro (in provincia di Reggio Calabria), su una grande macina, posta in memoria di Scopelliti, è incisa una frase di Martin Luter King:
“non ho paura delle urla dei violenti, ma del silenzio degli onesti”

Esprimo solidarietà e vicinanza ai familiari di Antonino Scopelliti ed in particolare abbraccio forte forte e con immenso affetto sua figlia Rosanna: aveva soltanto 7 anni quando suo padre è stato assassinato …
Il 20 gennaio scorso Rosanna ha scritto:
oggi sarebbe stato il compleanno del mio papà: 72 anni.
Spesso provo ad immaginare come sarebbe stato lui adesso.
Di certo lo sguardo non sarebbe cambiato: divertente, giusto e severo...forse con qualche ruga in più a renderlo ancora più profondo.
Sicuramente sarebbe stato bellissimo con i capelli bianchi e le spalle un po' curve a proteggermi come faceva quando ero bambina, di certo la sua voce sarebbe stata uguale, un dolce sussurro capace di rendermi felice con un semplice:"Ciao Biancaneve!"
Ripenso a quando era con me e sorrido un po', forse per nascondere qualche lacrima, o forse perchè di lacrime non ne voglio far più cadere.
E rivedo una bambina acciambellata come una gattina su un divano di pelle mentre accarezza la testa del suo papà, lo stringe forte forte ... (omissis) ... Lui sorride e la porta in braccio nel lettone, le rimbocca le coperte e le sussurra un dolcissimo 'Ti voglio bene!', poi scompare nel buio accostando la porta, e allora la bambina socchiude gli occhi e lascia scappare dalle labbra socchiuse un silenzioso 'Anche io papà...' mentre nel cuore spera che quei giorni insieme siano per sempre.
Quante volte, crescendo, ho ripensato a quel 'Ti voglio bene' che avrei voluto gridare e che non sono mai neanche riuscita a sussurrare! Quante volte penso a quanto sarebbe stata diversa la mia vita se lui fosse stato al mio fianco, quante volte mi immagino ragazza accanto a lui.
Quante cose avrebbe voluto raccontarmi, quanti consigli mi avrebbe voluto dare vedendomi cozzare contro la mia impulsività.
Eppure certe volte lo ritrovo nelle piccole cose e capisco che è dentro di me, che è in ogni battito del mio cuore ... (omissis) ... E l'unica cosa che posso fare per lui adesso è battermi per la verità, senza sosta, per regalargli quella meritata giustizia che gli è stata paradossalmente negata.
L'unica cosa che posso fare è portare avanti la sua memoria ed il suo esempio.
L'unica cosa che posso fare è rimboccarmi le maniche per realizzare il suo sogno di una Calabria migliore, libera e feconda dei sogni dei suoi figli.
L'unica cosa che posso fare è continuare a camminare con voi ragazzi, nonostante i problemi, nonostante le calunnie, nonostante l'ostruzionismo di chi ha la coscienza sporca di sangue e le mani pulite dall'omertà.
Vi prego, continuiamo a combattere insieme, anche se tenteranno ancora di spezzare le nostre gambe e rendere mute le nostre parole!
Non arrendiamoci mai perchè solo noi possiamo cambiare la Calabria: noi che sappiamo amarla ed odiarla allo stesso tempo, noi che ne vogliamo essere fiera parte, noi che sappiamo di voler vivere tra i suoi campi di ulivi e zagare, noi che vogliamo renderla migliore e, soprattutto, LIBERA.
Non lasciamoci soli!
Buon Compleanno!
Ti voglio bene, papà.
Rosanna


 Ciao Rosanna, il tuo papà continua a vivere in te ed in noi … non lo abbiamo dimenticato e non lo dimenticheremo … continua a vivere nei nostri sogni e nel nostro desiderio di un futuro migliore ... è rimasto nei nostri cuori e nei nostri pensieri … custodiamo la sua memoria ed il suo esempio come un bene prezioso … e come te vogliamo che gli sia data quella giustizia che gli è stata negata …
Il mio affettuoso pensiero sarà con te durante le manifestazioni per la celebrazione di questo tragico anniversario … sarò presente anche se, purtroppo, non fisicamente.

________________________________

Reggio Calabria
Piazza Duomo
9 -10 -11 agosto 2007


 In occasione del 16° anniversario dell'assassinio in Calabria del giudice Antonino Scopelliti, il Movimento “Ammazzateci Tutti” e la costituenda Fondazione “Antonino Scopelliti”, in collaborazione con “Libera”, Progetto Policoro, Consorzio di cooperative sociali “Goel”, Centro Servizi al Volontariato Reggio Calabria e con il patrocinio del Ministero per le politiche giovanili, della Presidenza della Giunta regionale della Calabria, della Provincia di Reggio Calabria, del Comune di Reggio Calabria, organizzano a Reggio Calabria, dal 9 all’11 agosto, il meeting “Legalitàlia”: tre giorni di riflessione, incontri, dibattiti, formazione, cultura ed intrattenimento rivolta a tutti i giovani d'Italia.



LA PARTECIPAZIONE AL
MEETING È  LIBERA E GRATUITA

Per il pernottamento i partecipanti, muniti di sacco a pelo o di materassino da campeggio, potranno usufruire GRATUITAMENTE (previa registrazione nominativa) dei locali della Scuola Media "Venezia-Trento", in via F.Fiorentino n.2 (angolo Piazza Castello).

Per informazioni, iscrizioni e registrazioni al meeting:
direct line: 333 83 125 83
mail:
segreteria@legalitalia.org

I lavori del Meeting saranno seguiti ogni giorno in diretta dall'emittente radiofonica nazionale RTL 102.5

Il programma completo del meeting è QUI

 PRIMI RESOCONTI:
- Reggio TV: guarda qui
- Don Ciotti inaugura Fondazione Scopelliti
- Presidente Napolitano ricorda Scopelliti
-
Legalitàlia ricorda Scopelliti
- L’appello di Boemi
- Legalitàlia memoria e impegno

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Commenti al Post:
cuoredigabbiano
cuoredigabbiano il 06/08/07 alle 09:56 via WEB
Marea, grazie... grazie perchè ci ricordi sempre dove dobbiamo guardare per capire dove andare e come arrivarci. Maria
 
 
marea14
marea14 il 06/08/07 alle 15:14 via WEB
Grazie a te per esserti fermata a riflettere insieme a me :-)
In questi anni si è parlato troppo poco di Antonino Scopelliti e forse per questo ho sentito il bisogno di scrivere un post più lungo del solito.
A me piace molto un racconto (Il gigante e Salomone) di Maria Rapisardi e lo riporto qui per chi vuole leggerlo. È una storia che mi coinvolge, appassiona, commuove e fa venire i brividi ogni volta che la leggo … ed ogni volta provo le stesse sensazioni, immutate, della prima volta perché è sorprendente il modo in cui il gigante riesce, con poche parole, a sintetizzare la figura del giudice Scopelliti, restituendocela in tutta la sua grandezza: "Figghiu beddu, figghiu randi, onuri e vantu 'i tuttu 'u paisi, giustu Salumuni di sti tempi 'ngrati!..."

IL GIGANTE E SALOMONE
Era nato su una collina a ridosso di Campo Calabro, da rudi ma onesti contadini: il padre era un uomo di media statura, ma la madre era gigantesca, bionda e con gli occhi cerulei.
Quando la gigantessa partorì il piccolo, questi aveva gli occhietti neri e sembrava una cosina che lei poteva racchiudere nel palmo di una mano, ma dopo qualche mese aveva cambiato le iridi in un pallido celeste e, col passare degli anni, era cresciuto il doppio dei suoi coetanei.
A vent'anni aveva superato in altezza la madre e misurava ben due metri e nove centimetri.
La fatica dei campi dal levar del sole sino al tramonto gli aveva forgiato dei muscoli duri e tesi sotto la pelle chiara e gli aveva ricoperto di calli il palmo delle mani per non parlare dei piedi, sempre scalzi, che la natura difendeva con una dura soletta di callosità.
Un giorno, mentre dall'alto della sua erculea statura dominava un campo di grano che falciava cantando, lo raggiunse la madre con una cartolina in mano.
Correva affannata tra le spighe mature e il figlio le andò incontro e, quando le fu vicino, la prese per la vita e la sollevò in alto.
"Scindimi" gridò lei "Santinu ti mandaru sta cartullina".
"Cui?"
"U Guvernu...iaia 'do parrucu e mi rissi che a partìri pa guerra" e scoppiò a piangere.
Era la guerra del 1915-18 e Santino partì.
Le taglie più grandi della divisa militare non riuscivano a coprire i suoi muscoli esplodenti, né vi erano scarponi che andassero bene ai suoi piedi. Lui fu l'ultimo soldato ad essere vestito da soldato perché scarpe e vestiti glieli dovettero confezionare su misura.
Anche in guerra lo chiamarono 'il gigante' e aggiunsero 'ingenuo' perché Santino della vita e di tutte le sue complicazioni non sapeva nulla, lui che era cresciuto solo a contatto con la semplicità della terra e degli insegnamenti, pieni di saggezza, di suo padre.
Ma ciò che affascinava i compagni d'arme era l'allegria e il sorriso dilagante sulla sua faccia di fanciullo.
Era stato mandato in montagna tra muli che dovevano salire per ripide mulattiere carichi di armi, viveri e munizioni e Santino saliva allegramente cantando gli inni patriottici che aveva imparato e tutto per lui era lieve e piacevole come un gioco.
Gioiva a parlare coi muli e coi compagni perché, quando zappava la sua terra non c'era nessuno con cui parlare, tranne la sera, a casa, coi genitori.
Ogni tanto lo pizzicava la nostalgia delle serate accanto al camino che ardeva sotto il paiuolo dove la madre rimestava la cena e, accanto al fuoco, il padre con parabole dell'antico e del nuovo testamento, gli additava le linee fondamentali della vita, le cose che veramente contano per vivere bene qua e là e puntava l'indice prima giù e poi sù.
Una sera che il suo cuore subiva i morsi della nostalgia, giunse improvvisa la notizia che S.M. Vittorio Emanuele III avrebbe ispezionato il reparto. Ci fu un gran da fare: dal Generale all'ultimo fante tutti furono mobilitati per fare qualcosa di inusuale. Dalle latrine alle trincee all'ospedaletto da campo si fece pulizia straordinaria e dappertutto si mise tutto in ordine straordinario.
Fanti, muli, cannoni, baionette rilucevano se il sole faceva capolino fra le nuvole e persino le crocerossine, giovani e impeccabili nelle loro divise, oltre a mettere in atto una igiene straordinaria, raccolsero fiori di campo e qualche edelweiss che la montagna non lesinava e colmarono degli improvvisati portafiori che erano i bossoli di ottone dei proiettili sparati dai nemici.
Alla fine, il Generale chiamò il gigante: il fante Santi Cotronèo. Quando entrò nella tenda del Generale, rimase piegato in due poi si sollevò dalla vita in sù, ma la testa gli rimase piegata sulla spalla. Era la prima volta che il Generale lo vedeva anche se ne aveva sentito parlare, ma rimase lo stesso a bocca aperta
Poi invitò il fante Santi Cotronèo a sedersi. Il gigante con quella testa inclinata da un lato e quel gaio sorriso negli occhi, sembrava che lo schernisse.
"Sedete!" ordinò.
Il fante si piegò sulle ginocchia e sedette tra gli scricchiolii e i gemiti di una sedia stile savonarola che era la preferita del Generale. Il Generale strabuzzò gli occhi e rimase in piedi.
Si affrettò a dirgli quanto doveva, prima che il fante arrivasse a terra scollando le giunture della sedia che continuava a scricchiolare.
"Vada!" disse alla fine. Il gigante ebbe l'accortezza di sollevarsi lentamente piegandosi ancora in due, evitando così di assestare un colpo di testa alla tenda che avrebbe potuto afflosciarsi a terra.
Sgambando, il Crotonèo, rapidamente giunse alla sua trincea.
Dal tenente al sergente, dal caporale ai commilitoni fu un fuoco di fila di domande non meno incessanti delle artiglierie nemiche e così si seppe che, per il giorno della visita del Re, il gigante avrebbe dovuto reggere sulle braccia, stando sull'attenti e per tutto il tempo dell'ispezione, la canna di un obice 5 della lunghezza di 22 calibri.
Venne il fatidico giorno e S. Maestà arrivò.
Tutto il reparto era schierato in perfetto ordine e, in fondo, sorpassando di almeno trenta centimetri le teste di tutti, si ergeva la sagoma erculea del gigante. Quando il Re arrivò davanti a lui dovette indietreggiare di alcuni passi e sollevare la testa per vedere la faccia del fante.
Nell'istante in cui S. Maestà lo guardò, il cielo, uggioso e grigio da tutta la mattinata, improvvisamente si aprì ed un raggio di sole indorò il volto gioviale del gigante che, sull'attenti, teneva l'obice tra le braccia.
"Sembra scolpito da Prassitele!" pensò il Re e, poiché la numismatica era il suo passatempo preferito, pregustava il conio di una bella moneta aurea dove fossero impresse le sue regali fattezze che però avrebbero dovuto sprigionare tutto il vigore di quella forza gigantesca che permetteva al fante Cotronèo di tenere un obice di 22 calibri.
"Da quanto tempo è qui, in questa posizione?" chiese il Re al Generale.
"Esattamente da venti minuti, Maestà." (E non era vero perché il reparto era stato schierato e passato in rivista fin dal mattino: dal caporale, dal sergente da ufficiali e sottoufficiali da tenenti e tenentini e infine dal Generale in persona).
I soldati avvertivano già la stanchezza per la lunga immobilità, ma lui, no, con quel suo viso gaio, il corpo muscoloso, le gambe dritte come colonne e quelle braccia che dal primo mattino, tra un riposo e l'altro, tenevano l'obice!
Sua Maestà aggiunse: "Se non erro, sono passati altri venti minuti dal mio arrivo..."
"Sì, Maestà." assentì il Generale.
"Questo fante, dunque, sostiene l'obice da più di mezz'ora. Gli daremo una menzione d'onore e una licenza premio!..." E sollevandosi, per un attimo, sulle punte degli stivali e guardando in alto, sorrise, ricambiato, dal giovane gigante che era felice di ritornare dai suoi vecchi.
Santino non tornò più al fronte perché, prima dello scadere della sua licenza, la guerra era finita e non raccontò mai a nessuno il suo incontro con il Re, ma fece deliziare il cuore dei suoi genitori dipingendo tutti i particolari dell'episodio. Anche il padre gli diceva: "Non lo dire a nessuno perché non ti crederanno!" Ma poi l'orgoglio paterno, un orgoglio a cui la vita non aveva offerto alcun appiglio, aveva ora trovato un ferreo gancio a cui aggrapparsi e, nei giorni di mercato, quando, lontano dal figlio che zappava nei campi, lui portava nei paesi vicini capi di bestiame da vendere, radunava alla fine attorno a sé un gruppetto di paesani, e raccontava "U raccuntu du Re" palpitando di gioia dinnanzi al piccolo uditorio che lo seguiva in silenzio e con crescente curiosità. Quando arrivava all'episodio della tenda che suo figlio avrebbe potuto far cadere con un solo colpo di testa rimanendo intrappolato insieme con il Generale tra i teli della tenda da campo, i paesani si sbellicavano dalle risa e le donne si asciugavano gli occhi con il grembiule. Così di giorno in giorno, il fante Cotronèo, che ignaro zappava nei campi, era diventato una specie di eroe leggendario. Poi, i più fantasiosi ascoltatori aggiungevano altri particolari chi sul tragico chi sul comico, ma avvisati dal padre, ognuno cercava di non farsi mai beccare dal figlio mentre raccontava la storia del Re.
Quando io conobbi il gigante era già vecchio e con il morbo di Parkinson che gli faceva tremare le mani con ritmici movimenti oscillatori. Anch'io avevo ascoltato dai contadini "U raccuntu du Re" ma lui non me ne parlò mai.
L'ultima volta che lo vidi fu il 18 Agosto 1991. Era a letto e non mi riconobbe.
Nonostante il caldo afoso, lui stringeva tra le dita tremanti il risvolto del lenzuolo e mormorava continuamente: "Mi 'mmazzaru u figghiolu... mi 'mmazzaru u figghiolu... mi 'mmazzaru u figghiolu..."
La vecchia moglie lo sollevò sui cuscini e mi sembrò che, finalmente, mi avesse riconosciuto. Mi avvicinai e lo salutai ancora una volta, ma lui non rispose. Sapendo che non aveva figli, chiesi alla moglie perché dicesse che gli avevano ucciso il figlio e la moglie, costernata, mi rispose:
"Nenti sapistivu chi 'mmazzaru 'u giudici Ninuzzu Scopelliti?"
"Sì..." risposi con un filo di voce.
Altrocché se lo sapevo: anch'io avevo transitato sulla strada dell'agguato la mattina di quel tragico venerdì 9 Agosto.
Alle parole della moglie, il vecchio gigante cominciò a singhiozzare. La moglie gli asciugava gli occhi e tentava di consolarlo mentre lui farfugliava: "Figghiu beddu, figghiu randi, onuri e vantu 'i tuttu 'u paisi, giustu Salumuni di sti tempi 'ngrati!..."
Io sentivo il suo dolore che era anche il mio, che era il dolore di tutti gli uomini onesti! Oh come la rabbia mi bruciava nelle vene mentre il gigante piangeva sconsolatamente come un bambino abbandonato...
"A... a... a... acqua..." farfugliò.
La moglie prese un bicchiere di acqua fresca, glielo portò alla bocca e gli mise sotto il mento un tovagliolo piegato in quattro.
Tra i singhiozzi, sorseggiò l'acqua, ma un rivolo gli scese giù dal mento e inzuppò il tovagliolo.
Lentamente il tremore delle mani diminuì e il vecchio gigante girò la testa sul cuscino e mi guardò. Anch'io lo guardai e vidi che i suoi occhi, ora, mi stavano focalizzando.
Era stremato, dopo tutto quel pianto e non sollevava neanche un dito per allontanare le mosche che fastidiosamente gli ronzavano intorno in quel torrido pomeriggio di piena estate. Io le scacciavo col ventaglio e tornavo a soffiarmi freneticamente.
Ricordavo quanto era stata bella l'estate precedente quando, per intere serate, seduti intorno all'aia, al chiarore della luna, lui raccontava antiche storie bibliche e vecchie leggende contadine!
Parve leggermi negli occhi la nostalgia di quei ricordi e, biascicando parole incomprensibili che la moglie mi traduceva, mi raccontò che una volta, in campagna, mentre lui stava seduto su un sasso, ai piedi di un grande albero di ulivo da un podere vicino era arrivato Ninuzzu .
Lui lo aveva sollevato da terra e se lo era messo a cavalcioni su una gamba: "Arri... arri... cavadduzzu... arri... arri... cavadduzzu..." gli cantilenava dondolandolo e il piccino rideva felice. Lui lo teneva per le manine e Ninuzzu rovesciava indietro la piccola testa con la gola gorgogliante di risate.
"Ma tu chi voi fari quandu si randi?"
Il bambino lo guardava, gli osservava quella gran facciona con i piccoli occhi azzurri sommersi da rughe che sembravano solchi e non gli rispondeva.
"Ora ti raccuntu 'a storia du Rre Salumuni chi rrignava e faciva justizia cu randi saggizza..."
Affannosamente il vecchio gigante continuava a parlare raccontando la storia del giudice Salomone e del ben noto aneddoto delle due donne che si contendevano un bimbo che entrambe reclamavano come legittimo figlio.
Alla fine della storia il gigante aveva chiesto a Ninuzzu se gli fosse piaciuta e il bimbo annuendo, ne aveva richiesta un'altra.
"Una 'o jornu" aveva risposto lui "dumani ti 'ndi cuntu nautra, ma tu non mi rispundisti chi voi fari quandu si randi..."
<b"Salomone, Salomone, voglio fare il giudice come Salomone..." esclamò il bambino.
Il 20 Agosto 1991 anche il vecchio gigante moriva, a pochi giorni di distanza dalla morte del giudice Antonio Scopelliti
Ora questi due giganti della Calabria riposano nello stesso cimitero di Campo Calabro.

Ciao Maria, buona giornata :-)
 
   
DONNADISTRADA
DONNADISTRADA il 06/08/07 alle 23:57 via WEB
bella questa storia, marea... quella letta nel commento! ti ringrazio. raccontane un'altra domani! sono nata e cresciuta in sicilia, vivo al nord e non ho mai conosciuto la mafia, non c'era ancora dalle mie parti quando ci stavo io... ma esisteva qualcosa di molto simile già allora, il voto di scambio di tanti partiti, la cultura della raccomandazione "il posto" non mi sono mai adeguata, sono partita a cercare un lavoro via, lavoro dignitoso e senza fronzoli.... bastano sempre e avanzano i soldi, se ci sai fare senza sprechi...
ero passata anche per ringraziarti del commento nel mio blog.
 
     
marea14
marea14 il 07/08/07 alle 01:55 via WEB
Non l’ho scritta io quella storia: è un articolo di Maria Rapisardi. A me piace moltissimo perché ha una grande carica umana e perché fa capire quanto era amato Antonino Scopelliti. È nei cuori di moltissimi così come era nel cuore del gigante. Scopelliti è anche lui un gigante, è "figlio grande, onore e vanto di tutto il paese, giusto Salomone di questi tempi ingrati”
La mafia non è solo quella che spara (spara solo quando, nella sua logica, non ne può fare a meno). La mafia è anche un modo di essere e di agire. E oggi la mafia, salvo alcune eccezioni, veste prevalentemente in giacca e cravatta, ha invaso i mercati finanziari e si è infiltrata ovunque, anche al nord.
Ciao Donna, hai ragione: dobbiamo sempre mettere la dignità al primo posto in ogni nostra azione quotidiana … ti auguro una serena notte :-)
 
orsetta66
orsetta66 il 06/08/07 alle 11:59 via WEB
Buon lunedi' Marea ancora una volta grazie, per cio'che hai oggi scritto, anche questa persona come gli altri due sono stati dimenticati dallo Stato proprio mentre svolgevano il loro lavoro, purtroppo piu' il tempo passa e piu' mi rendo ocnto che lo Stato dimentica con una grande facilita' personaggi come loro e non dimentichiamoci neanche del generale Carlo Alberot Dalla Chiesa , e di tanti altri, meno male che oggi esistono queste fondazioni che si occupano di legalita' e di far conoscere il pensiero di questi eroi al popolo italiano. bgiornata MArea e brava come sempre
 
 
marea14
marea14 il 06/08/07 alle 15:15 via WEB
Purtroppo l’elenco delle vittime della mafia è molto lungo. Oggi, per esempio, ricorre il ventiduesimo anniversario dell’assassinio del vice questore Ninni Cassarà, stretto collaboratore di Giovanni Falcone. Eppure non dobbiamo dimenticare nessuno. Mai. E se lo Stato dimentica, noi dobbiamo essere la sua memoria e la sua coscienza.
Ciao, buona giornata :-)
 
   
orsetta66
orsetta66 il 03/09/07 alle 13:10 via WEB
ciao MArea eccomi qo ritornata, oggi invece ricorre l'anniversario del grande generale CArlo Alberto dalla Chiesa ucciso anni fa' in un attentato di mafia, quanti ce ne stanno amica mia, tanti, tantissime, e mi spiace solo che questa gente venga ricordata solo per gli aniversari ma mai per fare qualcosa di concreto. ciao amica mia
 
     
marea14
marea14 il 16/09/07 alle 12:12 via WEB
Bentornata! :-)
Hai ragione: le vittime da ricordare sono troppe. In questo periodo c'è stato anche l'anniversario di Libero Grassi e ieri era l'anniversario del grande don Pino Puglisi, mentre oggi ricorre l'anniversario di Mauro De Mauro ... sono troppe le persone strappate al sorriso della vita ...
Un abbraccio e buona domenica :-)
 
bluewillow
bluewillow il 06/08/07 alle 14:23 via WEB
Penso che ci sia ancora molta strada da fare affinché la parola "legalità" abbia lo stesso significato ovunque purtroppo.
 
 
marea14
marea14 il 06/08/07 alle 15:15 via WEB
È vero, ma mi piace ricordare che, come ha scritto il Procuratore Generale della Corte di Appello di Reggio Calabria, Giovanni Antonino Marletta, nella Relazione per l'inaugurazione dell'anno giudiziario 2002:
… (omissis) … Antonino Scopelliti, nel riconfermare la sua fede e speranza nel giudice incorruttibile e soggetto solo alla legge, riferiva in un suo scritto l'episodio rievocato a Montecitorio da Piero Calamandrei: un Prefetto, durante l'occupazione nazista, aveva ordinato ad un giudice di arrestare i genitori dei renitenti alla leva affermando l'indiscutibilità dei suoi ordini e che avrebbe considerato come "un atto di sabotaggio" l'eventuale rifiuto di eseguirli; anzi, a ciò, sarebbero seguiti provvedimenti anche nei suoi confronti; Il giudice aveva replicato: "Prestare le carceri giudiziarie per la detenzione di innocenti è atto contrario alla legge. Da quando servo lo Stato nell'amministrazione della giustizia, non ho fatto nulla di contrario alla legge e alla mia coscienza. Dio mi è testimone che non vi è iattanza nelle mie parole". Calamandrei rifiutò di dire all'Assemblea levata in piedi il nome del giudice in questione affermando: "non dirò il suo nome perché di questi giudici - che in tempi di miliardi sporchi hanno scelto una dignitosa miseria per servire un'ideale di giustizia - ve ne sono tanti".
Concludeva Scopelliti: "Questi giudici sono la nostra speranza. Sono pochi i rami secchi e l'albero ha radici profonde".
… (omissis).

Ed io ho molta fiducia in queste radici profonde non solo all’interno della magistratura ma anche all’interno della nostra società.
È da queste radici che bisogna partire e stare vicino a chi lotta e si espone in prima persona perché crede che un futuro senza le mafie sia possibile. Solo se siamo tutti uniti possiamo farcela …
 
agentealcairo
agentealcairo il 06/08/07 alle 15:55 via WEB
Ti sono molto grata per i tuoi post che tengono deste le nostre coscienze,mi unisco al ricordo di questi grandi uomini e un pensiero va ai familiari.
Ti ringrazio per il contributo che hai appena laasciato da me, vorrei pubblicarlo, se non ti dispiace, grazie, amica cara,un abbraccio, Cris
 
 
marea14
marea14 il 06/08/07 alle 16:28 via WEB
Grazie a te per la sensibilità che dimostri di avere in ogni occasione :-)
Puoi pubblicare tutto quello che vuoi: non c'è alcun bisogno di chiedermelo.
Ciao, buona giornata :-)
 
swala_simba
swala_simba il 06/08/07 alle 18:48 via WEB
Io vivo al nord e osservo un altro fenomeno, certamente meno sanguinoso, ma altrettanto pericoloso per la convivenza democratica e civile… Parlo dell’atteggiamento mafioso che serpeggia strisciante e sotterraneo… quell’atteggiamento che ti fa sempre trovare un escamotage contro le leggi, quell’atteggiamento per cui è furbo chi non paga le tasse, quell’atteggiamento per cui si ricorre agli amici o agli amici degli amici per avere prima la visita medica, il certificato …. La lotta alla mafia è anche un fatto di cultura e deve entrare nella quotidianità, nei nostri normali atteggiamenti, nella nostra capacità di non fare sconti e di sapere dire no alle vie traverse… Utopia? Mi piace l’utopia…
 
 
marea14
marea14 il 07/08/07 alle 01:53 via WEB
Sì, la lotta alla mafia è anche un fatto culturale. Anzi, direi che questo è un aspetto fondamentale. Bisogna sconfiggere, innanzitutto, la mafia che è dentro di noi e diffondere la cultura della legalità.
Anche a me piace l’utopia perché solo se crediamo fino in fondo nei nostri sogni avremo la forza sufficiente per cambiare il mondo e per far sì che quello che ieri sembrava utopico, domani diventi realtà.
Ciao, serena notte :-)
 
darlinggg
darlinggg il 06/08/07 alle 19:11 via WEB
Sei "grande e unica" per la sensibilita' che dimostri e da come tratti i vari argomenti!Tempo fa ascoltai un intervista di Rosanna,una ragazza coraggiosa,una ragazza che l'uccisione del padre ha reso ancora piu' forte e caparbia,una ragazza che lotta senza paura malgrado le minacce subite...Oggi mi sento particolarmente triste...troppe cattiverie,troppe...
 
 
marea14
marea14 il 07/08/07 alle 01:53 via WEB
Grazie, sei sempre molto gentile e generosa.
Sì, Rosanna è una ragazza in gamba, intelligente, tenace ed anche molto dolce. È una ragazza che sa farsi voler bene … ma è, soprattutto, una ragazza che ha molto sofferto perché le è stato strappato il padre con violenza quando aveva soltanto sette anni: ha atteso e sognato invano carezze, sorrisi ed abbracci che non sono più arrivati. E quando Rosanna parla di suo padre, le sue parole arrivano diritte diritte al cuore …
Non possiamo e non dobbiamo lasciare sola Rosanna, come non possiamo e non dobbiamo lasciare soli tutti i familiari delle vittime di mafia. Dobbiamo stare al loro fianco e lottare insieme a loro. Sempre. Uniti.
Un abbraccio darlingg, che questa notte porti serenità nel tuo cuore :-)
 
bruno14to
bruno14to il 06/08/07 alle 21:00 via WEB
Ciao, siamo un paese normale?. No. Un paese normale non avrebbe da ricordare così tanti morti ammazzati, persone coraggiose che svolgevano egregiamente e senza compromessi il loro compito. Splendida serata. Un bacio. Bruno
 
 
marea14
marea14 il 07/08/07 alle 01:54 via WEB
È ovvio che non è un paese “normale”. Ma in onore di chi non c’è più abbiamo il dovere, per non rendere vano il loro sacrificio, di cominciare a scrivere un futuro ”con parole oneste e ricche di carica morale“ come diceva Antonino Scopelliti.
Ciao, serena notte :-)
 
jigendaisuke
jigendaisuke il 07/08/07 alle 00:12 via WEB
Ecco una manifestazione che dovrebbe avere la massima visibilità a livello nazionale, così come quella che chiamo "la meglio gioventù", ovvero i ragazzi di locri
 
 
jigendaisuke
jigendaisuke il 07/08/07 alle 00:16 via WEB
La mia "metà" calabrese è onorata dal fatto che la calabria abbia dato i natali a uomini come scopelliti, un altro uomo solo contro le mafie, che lo hanno ucciso
 
   
marea14
marea14 il 07/08/07 alle 01:57 via WEB
Antonino Scopelliti è uno dei figli migliori della Calabria e la sua è stata una grave perdita per tutti.
Ciao, serena notte :-)
 
 
marea14
marea14 il 07/08/07 alle 01:58 via WEB
Non ho potuto riportare il programma sul post perché era troppo lungo. Lo scrivo qui:
GIOVEDI' 9 AGOSTO

ore 09.00-17.00 – apertura servizio accoglienza e registrazione partecipanti, accrediti stampa.

ore 18.00 – Cerimonia di inaugurazione della Fondazione “Antonino Scopelliti” alla presenza del Procuratore nazionale antimafia Piero Grasso, del Vicepresidente della Commissione parlamentare Antimafia On. Beppe Lumia e di autorità civili, militari e religiose.

ore 19.00 – Duomo: Messa per il sedicesimo anniversario dall'uccisione del giudice Antonino Scopelliti, celebrata da don Luigi Ciotti.

ore 20.00 – Piazza Duomo - apertura lavori del meeting.
Introduce Aldo Pecora, portavoce “Ammazzateci tutti” e promotore del meeting
Tavola rotonda “Scopelliti, il giudice solo”
con:
Salvatore Boemi, Coordinatore DDA Reggio Calabria
don Luigi Ciotti, Presidente “Libera. Associazioni, nomi, numeri contro tutte le mafie”
Piero Grasso, Procuratore nazionale antimafia
Agazio Loiero, Presidente Regione Calabria
Beppe Lumia, Vice Presidente commissione parlamentare antimafia
Antonio Prestifilippo, giornalista, autore del volume “Scopelliti: Morte di un giudice solo; il patto di ferro tra la 'ndrangheta e Cosa Nostra”
Giuseppe Scopelliti, Sindaco di Reggio Calabria Facilita il dialogo:
Michele Cucuzza, giornalista RAI, autore del volume “Il cielo è sempre più blu” sulla rivolta morale contro la ndrangheta dei “ragazzi di Locri”

Intermezzi musicali a cura del cantautore Pino Barillà

ore 21.30 – Spettacolo: “Ad un passo dal cielo (Viva la mafia)” con e di Aldo Rapè

ore 22.00 – “Omaggio alla terra di Reghion, Medma e Locri Epizephiri”, con le creazioni uniche del Maestro Gerardo Sacco, orafo calabrese di fama internazionale, che presenterà in esclusiva una propria opera d'arte orafa dedicata al Giudice Antonino Scopelliti data in dono alla costituenda Fondazione a lui intitolata.

Ore 22.30 – Concerto: QUARTAUMENTATA in Tour 2007


VENERDI' 10 AGOSTO

ore 15.30 – Tendone incontri
Workshop “Impegno: Il mondo del volontariato sociale” a cura del Centro Servizi al
Volontariato provinciale di Reggio Calabria

ore 16.30 – Tendone incontri
Workshop “Impegno: disoccupazione, giovani, cooperativismo sociale, beni confiscati” a cura del Progetto Policoro Calabria e del Consorzio di cooperative sociali della Locride “Goel”.

ore 17.30 – Tendone incontri
Meet-cafè: “L'impegno dei movimenti giovanili contro le mafie” proiezione in anteprima dei documentari su giovani e legalità a cura di Fedora Sasso per Rai Educational.
A seguire incontro con:
Movimento “Ammazzateci tutti” (Calabria)
Comitato “Addiopizzo”, Movimento “Sciò” (Sicilia)
Associazioni “Contracamorra” e “Studenti contro la camorra” (Campania)
Parteciperanno all'incontro anche i rappresentanti delle organizzazioni giovanili sociali e politiche.

Altre attività pomeridiane:
Area Piazza Duomo/Corso Garibaldi: lezioni di giocoleria per artisti di strada a cura del gruppo di arte “La Gurfata” - Cooperativa Soc.le “Mistya” (Locri). I partecipanti alle lezioni si esibiranno assieme agli artisti nello spettacolo serale.

Ore 19.00 – Palco Piazza Duomo
Tavola rotonda “Donne e mafia, donne e legalità”
con:
Sonia Alfano, figlia del giornalista Beppe Alfano
Nadia Furnari, Presidente associazione “Rita Atria”
Luisa Impastato, nipote di Peppino Impastato (da confermare)
Doris Lo Moro, magistrato, Assessore sanità Regione Calabria
Giovanna Melandri, Ministro per le politiche giovanili ed attività sportive (da confermare)
Fedora Sasso, regista Rai Educational
Angela Napoli, deputato della Repubblica, già Vicepresidente commissione parlamentare antimafia
Rosanna Scopelliti, figlia del magistrato Antonino Scopelliti
Modera:
Maria Luisa Cocozza (giornalista conduttrice TG5)

ore 22.00 – Spettacolo di animazione di strada a cura del gruppo “La Gurfata”


SABATO 11 AGOSTO

ore 15.30 – Tendone incontri
Workshop “Antimafia sociale: informarsi ed informare è partecipare”
Tutor: Matteo Cosenza (direttore “Il Quotidiano della Calabria” - da confermare)
relatori: Riccardo Orioles (direttore “Casablanca”), Gianfranco Bonofiglio (giornalista, scrittore di 'ndrangheta), Pino Maniaci (editore Telejato – Partinico), Pietro
Mancini (giornalista RAI) ed Enrico Fierro (scrittore e giornalista de “L'Unità”).

ore 18.00 – Tendone incontri
Meet-cafè: “Testimoni a perdere”
I giovani incontrano Pino Masciari, ex imprenditore oggi testimone di giustizia e Nicola Gratteri, sostituto Procuratore Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria.
Facilita il dialogo: Anna Longo, giornalista RAI GR1 - Il baco del millennio.

ore 19.30 – Chiusura lavori, ringraziamenti a cura degli organizzatori.

ore 20.00 – Palco Piazza Duomo
Tavola rotonda di chiusura “Qui Calabria, Anno Uno” con:
Luigi De Magistris, sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro
Umberto De Rose, Presidente Confindustria Calabria
Vincenzo Macrì, magistrato presso la Direzione Nazionale Antimafia
Antonio Marziale, presidente Osservatorio nazionale sui minori
Ruggero Pegna, promoter musica e grandi eventi nazionali

ore 22.00-06.00 - 1^ Maratona - Notte bianca antimafia.
“Consequenze” - Fiera popolare, concerti di musica classica, lirica, leggera. etno rock, cineforum e spettacoli di animazione ed intrattenimento per tutta la notte.
 
   
jigendaisuke
jigendaisuke il 07/08/07 alle 22:17 via WEB
Scusa ma non posso fare a meno di buttarla sul ridere..... fra i giornalisti chiamare uno che si chiama cucuzza e il giorno dopo una che si chiama cocozza, è troppo, non risco a restare serio! Spero che almeno rai 3 ne parlerà approfonditamente!!!!!!!! Ed è un peccato che caterpillar (mitico programma di radio 2) sia chiuso per ferie, sennò sicuramente avrebbe dato il giusto risalto alla manifestazione
 
     
marea14
marea14 il 07/08/07 alle 23:19 via WEB
Hai ragione, non ci avevo fatto caso :-))
Non so se ne parlerà la RAI (spero di sì); credo che ne parlerà il TG3 regionale (per chi non è in Calabria si può vedere in internet).
Senz’altro ogni giorno in diretta ne parlerà la radio (nazionale) RTL 102.5.
Ciao, serena notte :-)
 
giampi1966
giampi1966 il 07/08/07 alle 08:45 via WEB
Grazie!!! Si parla sempre (giustamente) di falcone e Borsellino ma non si parla mai degli altri eroi che sono altrettanto grandi e meritevoli di essere ricordati. Questi eroi dovrebbero entrare nel cervello di tutti gli italiani e fugere da antidoto ma purtroppo così non è stato. Ciao carissima
 
 
marea14
marea14 il 07/08/07 alle 16:56 via WEB
Mi piace l’idea dell’antidoto :-)
Grazie a te per la tua sensibilità. Ciao, buona giornata :-)
 
Remedios.Mcr
Remedios.Mcr il 07/08/07 alle 09:36 via WEB
Ecco il secondo Stato all'opera... Non si smentisce mai. Che si tratti di bruciare un bar che non ha pagato il pizzo o che si tratti di una persona scomoda. Un'altra persona ch3e ha donato se stessa per una casua nobile.
 
 
marea14
marea14 il 07/08/07 alle 16:57 via WEB
È vero, non si smentisce mai nel fare terra bruciata dove non riesce ad infiltrarsi, a dettare legge.
Non dimentichiamoci che Scopelliti avrebbe dovuto occuparsi (nei mesi successivi), innanzi alla prima sezione penale della Corte di Cassazione, del maxiprocesso di Palermo. E non dimentichiamoci che Scopelliti non era Corrado Carnevale che innumerevoli volte ha annullato le decisioni di importanti processi di mafia ridando libertà ed impunità a pericolosissimi boss mafiosi …
Il suo estremo sacrificio non può essere dimenticato …
Ciao, buona giornata ;-)
 
suresh.06
suresh.06 il 07/08/07 alle 16:08 via WEB
Ho letto…davvero encomiabile il tuo impegno antimafia. Ciao.
 
 
marea14
marea14 il 07/08/07 alle 16:57 via WEB
È ben poca cosa rispetto a quello che si può e deve fare …
Grazie per aver avuto la pazienza di leggere questo lungo post :-)
Ciao, buona giornata ;-)
 
donnesudestbarese
donnesudestbarese il 07/08/07 alle 17:00 via WEB
Grazie per la visita e per il commento.
Grande il tuo blog! grazie... :-)
 
 
marea14
marea14 il 07/08/07 alle 18:45 via WEB
Grazie, opinione molto generosa … :-)
Ciao, buo pomeriggio :-)
 
ossimora
ossimora il 07/08/07 alle 17:38 via WEB
Molto interessante l'ottima iniziativa del campus ,sarebbe bello poter parteciapare "fisicamente",lo faccio col pensiero.
 
 
marea14
marea14 il 07/08/07 alle 18:46 via WEB
Sì, trovo anche io che sia un’ottima iniziativa perché è importante confrontarsi e mettere in comune le varie esperienze, piccole o grandi che siano, come è fondamentale coinvolgere i ragazzi di ogni parte d’Italia per iniziare un percorso comune nella lotta contro le mafie.
E dispiace anche a me non poterci essere fisicamente ma, purtroppo, sono ancora in malattia per uno stramaledetto infortunio ad un ginocchio che mi ha impedito, da aprile in poi, di partecipare a qualsiasi iniziativa.
Mi accontenterò di leggere i resoconti e di farmi raccontare, appena possibile, qualcosa da chi sarà presente.
Ciao, buo pomeriggio :-)
 
Guerrino35
Guerrino35 il 08/08/07 alle 20:53 via WEB
Rosanna ha avuto una grande eredità.
 
 
marea14
marea14 il 08/08/07 alle 22:17 via WEB
Sì, una grande eredità. E Rosanna è fiera dell’esempio lasciato da suo padre e si impegna moltissimo per mantenerne viva la memoria.
 
darlinggg
darlinggg il 09/08/07 alle 09:59 via WEB
... quando leggi vieni a copiare,se puoi, il banner che ho pubblicato poco fa...cerchiamo piu' adesioni possibili,nn c'è tempo!!!Ti prego...anche in un box laterale...Un abbraccio...
 
 
marea14
marea14 il 09/08/07 alle 16:21 via WEB
Passerò a leggere
 
   
darlinggg
darlinggg il 09/08/07 alle 17:06 via WEB
Bene...io per trovare l indirizzo del governatore nn immagini le ricerche...Cmq il banner che ho inserito porta subito alla petizione.Grazie...speriamo solo di farcela...un abbraccio.
 
bimbadepoca
bimbadepoca il 09/08/07 alle 19:04 via WEB
E' vero la mafia scelse bene il momento per colpire, quando gli italiani erano in vacanza e quasi non s'accorsero di questa morte. Io stessa in quel periodo ero in vacanza con amici e non ricordo per nulla la notizia, ho saputo di Scopelliti solo qualche anno dopo. Grazie per ricordarci di non dimenticare. Grazie per ricordarci il sacrificio di questi uomini onesti, normali.
 
 
marea14
marea14 il 09/08/07 alle 23:44 via WEB
Sì, uomini onesti, normali … eroi che non volevano essere eroi … persone che facevano il loro dovere e che credevano nella legalità. Uomini che ci hanno lasciato in eredità la loro coerenza. In un messaggio inviato oggi ad Aldo Pecora, l’ideatore del meeting Legalitàlia, il Presidente della Repubblica ha ricordato Antonino Scopelliti con queste parole: ” Un magistrato coraggioso, coerente e rigoroso che sacrificò la sua vita per le istituzioni e per la difesa della legalità".
 
cece851
cece851 il 09/08/07 alle 19:31 via WEB
quell'anno e il successivo sono stati quelli della feroce guerra contro lo stato che era diventato meno compiacente attraverso le istituzioni
 
 
marea14
marea14 il 09/08/07 alle 23:45 via WEB
È vero, un’escalation che culminò con le stragi di Capaci e di via d’Amelio …
Benvenuto su questo blog :-)
 
ondadgl5
ondadgl5 il 10/08/07 alle 21:27 via WEB
grazie per quello che hai scritto..
 
 
marea14
marea14 il 11/08/07 alle 00:40 via WEB
:-)
Ciao, serena notte :-)
 
swala_simba
swala_simba il 11/08/07 alle 05:40 via WEB
un ancora stellato buongiorno... ho letto le tue new... ecco queste stelle dovrebbero brillare sempre nella nostra memoria e nei nostri cuori... Grazie :)
 
 
marea14
marea14 il 11/08/07 alle 12:34 via WEB
Molto bella l’immagine delle stelle che brillano sempre nella nostra memoria e nei nostri cuori. Grazie! :-)
Ieri Enzo Macrì, in rappresentanza del Procuratore Piero Grasso, ha dichiarato nel corso del meeting Legalitàlia che: ”La Procura Nazionale Antimafia si sta ancora occupando del caso del giudice Scopelliti, seguendo piste che potrebbero trovare concretezza nel medio-lungo termine”. È una bella notizia e spero che presto si possa avere realmente verità e giustizia.
 
agentealcairo
agentealcairo il 11/08/07 alle 10:56 via WEB
Molto bella la storia che hai raccontato, grazie, ti volevo dire che prendo il banner per salvare Kenneth. Ancora grazie. Un abbraccio sincero, Cris
 
 
marea14
marea14 il 11/08/07 alle 12:35 via WEB
Come ha detto ieri l’Assessore alla Sanità della Regione Calabria, Doris Lo Moro, durante un dibattito al meeting Legalitàlia: ”ricordare è il modo più corretto per approcciarsi al futuro e noi oggi ricordiamo un grande uomo che era Nino Scopelliti, al quale tutti dobbiamo un ‘grazie’ e del quale tutti dobbiamo essere orgogliosi.”
Mi fa piacere che tu abbia preso il banner :-)
 
franco460
franco460 il 11/08/07 alle 19:50 via WEB
Complimenti per il post. Ciao
 
 
marea14
marea14 il 12/08/07 alle 01:08 via WEB
Grazie, sei sempre molto gentile :-)
 
animedeserte
animedeserte il 11/08/07 alle 21:13 via WEB
la mimoria!!complimenti per il post! da riflettere e ricordare..un saluto anna
 
 
marea14
marea14 il 12/08/07 alle 01:10 via WEB
Io dico spesso che senza memoria non c’è futuro … la memoria è il minimo che noi dobbiamo a tutte vittime di mafia (e non solo a loro).
Memoria, solidarietà, dare voce a chi non ha voce.
Non bisogna dimenticare. Per esempio, tutti nei giorni scorsi abbiamo letto dell’attentato che, a Palermo, ha distrutto la ditta dell’imprenditore Rodolfo Guajana, che aveva aderito ad “Addio Pizzo” … sono passati pochi giorni da quel terribile 31 luglio ma la notizia è già scomparsa dalla memoria di molti. Eppure è proprio adesso che Guajana ed i suoi dipendenti hanno bisogno di sostegno e di vicinanza. Un piccolo eroe, Rodolfo Guajana, ma un grande e straordinario modello etico per il mondo delle imprese e per tutti.
Ciao Anna, grazie per la partecipazione :-)
 
vi_di
vi_di il 12/08/07 alle 16:07 via WEB
Mah...sono in un momento di eccessivo pessimismo, forse...ma sebbene trovo splendido il ricordo e l'attività dei ragazzi di Locri, pure mi chiedo se ce la faremo mai a smuovere un potere così forte come la malavita...
 
 
marea14
marea14 il 12/08/07 alle 17:58 via WEB
Ce la potremo fare se saremo tutti uniti e se non ci illuderemo che un potere così forte si possa sgominare in breve tempo.
Il cammino sarà molto lungo tortuoso, complesso e difficile e continueranno ad esserci momenti bui … starà a noi non arrenderci, così come non si sono arresi Falcone, Borsellino, Scopelliti e tanti altri neanche nei momenti più difficili … così come non si sta arrendendo il magistrato Luigi De Magistris (isolato dalle istituzioni per le scottanti inchieste che sta portando avanti) che proprio ieri, durante il meeting di Legalitàlia ha detto: “Bisogna fare bene il proprio lavoro senza porsi problemi di sorta. Ci sono i momenti di solitudine e altri di minore solitudine. Del resto, il magistrato è abituato a vivere dei momenti in cui si può trovare solo, ma non può mai perdere la consapevolezza di essere a posto con la propria coscienza e di lavorare servendo la Costituzione, lo Stato, rispettare le leggi e non fare valutazioni di opportunità”. Non perdere mai la consapevolezza di essere a posto con la propria coscienza … sono parole che invitano alla riflessione …
Io non penso che sarò ancora viva quando arriverà la fine delle mafie. Non per questo mi sento “chiamata fuori”: il contributo di ognuno di noi, anche il più piccolo contributo, è importante …
E mi tornano in mente frammenti di discorsi di don Ciotti: ”Possibile che 133 famiglie di ‘ndrangheta debbano tenere in ostaggio la Calabria? Tocca a noi ribellarci dentro e trovare la forza e il coraggio. Pongo questo interrogativo: qual è la nostra quota di responsabilità, quello che noi di più dobbiamo fare? … assumiamoci la nostra quota di responsabilità, senza delegarla agli altri. E, soprattutto, diciamo basta.” E ancora: ”Non sono solo le armi ad uccidere. Uccidono anche i silenzi, la disattenzione, la smemora¬tezza, …. Uccidono la sottrazione del futuro e la negazione della speranza”
Ciao, un sorriso :-)
 
lunatestarda
lunatestarda il 14/08/07 alle 12:21 via WEB
Post davvero interessante.... lo leggerò con calma.... Buona giornata :-))
 
 
marea14
marea14 il 16/09/07 alle 11:50 via WEB
:-)
 
swala_simba
swala_simba il 16/08/07 alle 17:48 via WEB
solo un piccolo ciao...
 
 
marea14
marea14 il 16/09/07 alle 11:51 via WEB
Grazie e ... buona domenica! :-)
 
independent_world
independent_world il 19/08/07 alle 15:18 via WEB
Un caro saluto! :)
 
 
marea14
marea14 il 16/09/07 alle 11:52 via WEB
Grazie! buona giornata :-)
 
ondadgl5
ondadgl5 il 21/08/07 alle 12:27 via WEB
leggerti è come approdare a lidi di verità..ciao serena giornata
 
 
marea14
marea14 il 16/09/07 alle 11:53 via WEB
Grazie! E' un piacere anche leggere il tuo blog. Passerò presto. Buona domenica :-)
 
carlofedele
carlofedele il 23/08/07 alle 16:45 via WEB
ciao grande amica mia, tornato dalle ferie mi limito a salutarti con la promessa di ripassare nel blog tra i più "intelligenti" di digiland. Un abbraccio
 
 
marea14
marea14 il 16/09/07 alle 11:56 via WEB
Sei sempre molto gentile. Grazie! :-)
Spero che le tue ferie siano state belle e rilassanti.
Passerò presto da te :-)
 
Stefy14
Stefy14 il 25/08/07 alle 00:33 via WEB
ciao Marea, scusa l'off topic ma c'è da far girare l'appello per Pegah, la donna iraniana che il governo britannico vuole reimpatriare in Iran. Ciao Stefi
 
 
marea14
marea14 il 16/09/07 alle 12:00 via WEB
Grazie Stefy, per il tuo impegno e per avermi avvisato. Nel frattempo, però, per fortuna il problema è risolto e Pegah, grazie anche all'impegno internazionale, non corre più alcun pericolo. Ne sono felice.
Ciao, buona domenica :-)
 
giampi1966
giampi1966 il 27/08/07 alle 08:15 via WEB
Il commento a questo bellissimo messaggio l'ho già lasciato passo quindi per mandarti un grossimo saluto.
 
 
marea14
marea14 il 16/09/07 alle 12:02 via WEB
Grazie del saluto che ricambio con piacere. Passerò presto da te. >br>Ciao, buona domenica :-)
 
amoildeserto
amoildeserto il 02/09/07 alle 16:58 via WEB
Ancora via? Un abbraccio :)
 
 
marea14
marea14 il 16/09/07 alle 12:03 via WEB
Un grande abbraccio anche a te :-)
 
cuoredigabbiano
cuoredigabbiano il 04/09/07 alle 16:49 via WEB
Vedo che sei ancora in vacanza. Ti lascio un caro saluto. Maria
 
 
marea14
marea14 il 16/09/07 alle 12:14 via WEB
Grazie Maria e ... buona domenica :-)
 
carlofedele
carlofedele il 06/09/07 alle 12:32 via WEB
ehhh ! non ti pare di esagerare ? Che fai, non torni più ? ^__^
 
 
marea14
marea14 il 16/09/07 alle 12:16 via WEB
Dici che ho esagerato? Ma no, è solo un'impressione! :-)
Come vedi, sono tornata.
Grazie del saluto. Passerò da te presto. Buona domenica :-)
 
brubus1
brubus1 il 09/09/07 alle 11:07 via WEB
Orba manchi da parecchio pure te e si sente la mancanza dei tuoi preziosi post. Torna presto. Un saluto.
 
 
marea14
marea14 il 16/09/07 alle 12:17 via WEB
Sei sempre molto gentile :-) Grazie :-)
Buona domenica :-)
 
MUSICANTE_0
MUSICANTE_0 il 13/09/07 alle 14:48 via WEB
c'è qualcosa che ti riguarda sul mio blog...ciao ...Music.
 
 
marea14
marea14 il 16/09/07 alle 12:20 via WEB
Ciao Musicante, passerò presto sul tuo blog. Sono curiosa :-)
Buona domenica :-)
 
agentealcairo
agentealcairo il 14/09/07 alle 18:31 via WEB
Ti sto aspettando, un saluto e un abbraccio ovunque tu sia..Cris
 
 
marea14
marea14 il 16/09/07 alle 12:21 via WEB
Grazie Cris, è un piacere trovare i tuoi saluti :-)
Un abbraccio anche a te e ... buona domenica :-)
 
amoildeserto
amoildeserto il 14/09/07 alle 19:43 via WEB
Ma che vacanze lunghe! Ancora via? :)
 
 
marea14
marea14 il 16/09/07 alle 12:24 via WEB
Eccomi, sono tornata! :-)
Verrò a leggere quanto prima il tuo blog: è un piacere ritrovarti :-)
Buona domenica :-)
 
cuoredigabbiano
cuoredigabbiano il 15/09/07 alle 21:05 via WEB
Marea, ancora in vacanza? Ti lascio un sorriso. Maria
 
 
marea14
marea14 il 16/09/07 alle 12:27 via WEB
Grazie! :-) Ricambio con piacere il tuo sorriso :-)
Passerò presto anche da te.
Bentrovata e buona domenica :-)
 
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