Creato da marea14 il 13/02/2007

Pensieri in libertà

politica e società

 

 

« Messaggio #48Messaggio #50 »

Post N° 49

Post n°49 pubblicato il 09 Ottobre 2007 da marea14
 
Tag: Io

Le voci del nido

… [omissis] … Le fratte erano senza spine per me e gli stagni non avevano miasmi. Sgattaiolavo nel grano che mi sommergeva di un palmo, fra il fruscio delle spighe ormai cerulee, e guadavo le acque del fiume in magra finchè non approdavo alla meta desiderata: il bosco. Guardavo dal basso i lecci e le farnie frugando nel folto delle loro chiome, in cerca della preda; poi m’inalberavo su di essi aduncandomi con i piedi contro le strie dei tronchi cortecciosi, spenzolavo come una bertuccia di ramo in ramo e raggiungevo, trattenendo il fiato, le cime che il vento leggero fletteva!
Provavo, così, sensazioni nuove, straordinarie e mai conosciute altrove: il piacere di disporre a piacimento del proprio tempo e delle proprie azioni e la gioia dell’assoluta padronanza delle cose che sino a quel momento sembravano inaccessibili ma che l’audacia e la piena libertà rendevano possibili.
Sotto i miei occhi le nidiate ciangottavano spalancando la gola profonda e buia; io ridevo ebbro di gioia e, districando quei tenui intrecci di fuscelli e di morbide piume, scivolavo col respiro mozzo come un’ombra, tra le foglie rumorose, inebriato dalle vertigini delle cime da cui mi pareva di toccare il cielo con le dita!
Continuavo così la mia corsa fra le erbe assolate, tagliando con il viso madido le tele invisibili che i ragni tessevano fra siepe e siepe. Sentivo le zaffate acide della pelle che trasudava, ed il senso selvatico delle penne che fremevano sotto le pieghe della camicia.
E quando le nubi, gravide di pioggia, si affacciavano dalle creste dei monti plumbee e minacciose, una folata di frescura scuoteva i rami possenti delle querce mentre il verde degli orti e dei prati si incupiva e le siepi si agitavano come pervase da un tremito insolito.
Io guardavo rapito, estasiato, gli ultimi squarci d’azzurro affogare nel fluttuare continuo delle nebbie, ed il roteare dei falchi nel vento, su ali immote!
Le zolle, con le loro crepe assetate, i fossati, i solchi, sembravano tutti attendere, con me, che l’acqua scendesse a spegnere quella terribile arsura.
Ed ecco le prime stille, rade e pesanti, rompere il silenzio arido dei campi e lambire erbe e creature protese verso la luce, nel desiderio sublime di attingere energie per vivere; sfiorare labbra bianche ed arse, appena disgiunte nel bacio del vento, sino ad inumidirle; colmare gli occhi aperti alle meraviglie del cielo, sino a lenirne il bruciore.
Poi il bagliore accecante della folgore: uno schianto pauroso e lo scroscio impetuoso della pioggia improvvisa.
Gli uccelli si rifugiavano con volo rapido nel fitto spinoso dei pruni e nel cavo dei tronchi del gelso. Il loro cinguettio, dapprima festoso, si faceva man mano più triste e pieno di sgomento, mentre l’acqua scorreva, rumorosa e torbida, sul fondo dei canali serpeggiando fra il giallo turgido delle ginestre e le bacche vermiglie dei rovi.
Ora le voci del nido tacevano! E nello smarrimento della natura sconvolta, udivo le voci dell’anima lanciare disperati richiami affinché la bufera non infierisse sugli esseri indifesi e la furia degli elementi non devastasse quel mondo suggestivo.
Ma il grido ondeggiava nell’aria e si perdeva nel respiro del vento, come un amaro singhiozzo!
Poi, improvviso, il sereno filtrava attraverso gli squarci delle nuvole lacere e fugate, inondando i campi di luce.
Allora ridevo di quel subitaneo turbamento.
E ridevo ancora: ridevo assaporando la freschezza stillante dei frutti polposi che staccavo dai rami con gesto di assoluta padronanza, come se fossero stati messi lì a maturare unicamente per saziare la mia fame e colmare la mia sete; ridevo abbandonando fuscelli nel gorgo del rivo che li inghiottiva con avidità, trascinandoli sul fondo melmoso, in una spirale torbida di risucchi; ridevo porgendo il corpo abbronzato a tanta frescura benefica che calava dal cielo irrorando la terra. Ridevo come posseduto da una gioia sino allora sconosciuta, come può ridere il più felice dei bimbi tendendo le mani ad un motivo più gaio.
E quando l’ultimo chiaro declinava, annunciando l’approssimarsi della sera, ed il suono delle campane si diffondeva per l’aria simile all’eco della voce dell’anima, allora riprendevo la via del ritorno.

La mamma non era ad attendermi sull’uscio, pensosa, come accadeva agli altri allorquando si attardavano dopo il tramonto. Non la vedevo da tempo, ormai, tanto da non ricordarne le fattezze: era come un tesoro perduto nel tempo, impossibile a rintracciare.
Spesso, in sogno, sentivo serrarmi fra le braccia amorevoli e udivo una voce, una voce tanto diversa da tutte le altre, chiamarmi con i nomi più teneri, più soavi, più dolci:
– … Tu sei il mio tesoro! – diceva. – … La mia più grande gioia!
E mi copriva di baci e mi accarezzava. E il tocco lieve, premuroso, delle sue dita, placava ogni ansia, leniva ogni dolore: era come un balsamo sulle membra contuse, come un sorriso nell’anima, delusa da un’infanzia senza amore!
Quella, era la mamma per me. Ma non aveva un volto preciso, inconfondibile, che io potessi scolpire nel cuore, imprigionare nella memoria: le sue sembianze svanivano fra i veli vaghi del delirio.
Ma la sua voce calda, appassionata, era viva dentro di me: viva come una sorgente perenne di luce!
La gente diceva che era volata via con gli angeli, in Paradiso. Ma gli angeli io non li conoscevo ed il paradiso non sapevo dove fosse.
Forse gli angeli erano dei fanciulli come me, scalzi, che saltavano da una nuvola all’altra, senza mai incontrare chiodi, cocci o vetri, lungo il loro cammino, mentre i miei piedi, spesso “raccoglievano” spine e sanguinavano.
Sulla soglia, in attesa, c’erano invece cinque fratellini, tutti trepidanti e con negli occhi il desiderio della sorpresa. Il loro sguardo si appuntava su di me con aria interrogativa, mentre io sorridendo ostentavo il frutto delle mie peregrinazioni.
Poi dividevo con loro la gioia di quei cinguettii e sentivo le loro voci vibrare attraverso la mia anima! Rallegravamo così la tristezza della nostra povera casa con gridi festosi di bimbi incoscienti.
Eravamo anche noi come un piccolo nido sospeso fra la terra ed il cielo, da cui una mano terribile, devastatrice, aveva carpito, una tarda sera, il più puro, il più bello, il più grande degli affetti.
(tratto da: “Tra storia e leggenda”)


Questo racconto mi ha colpito perché è una pagina struggente della realtà quotidiana di un bambino rimasto troppo presto senza l’amore della propria mamma.
Alla fine della lettura mi sono persa nei miei pensieri … perché se è vero che la sofferenza di un bambino è enorme, è altrettanto vero che il vuoto ed il senso di smarrimento che lascia una madre in ognuno di noi, anche quando muore in un’età matura, è sempre immenso … e si resta in un “nido sospeso tra la terra ed il cielo”, un nido dove manca chi ti protegge con le proprie ali, un nido dove manca “il più puro, il più bello, il più grande degli affetti”.

 
Rispondi al commento:
bruno14to
bruno14to il 10/10/07 alle 20:10 via WEB
Ciao, un racconto splendido. Grazie per averlo pubblicato. Baci. Bruno
 
* Tuo nome
Utente Libero? Effettua il Login
* Tua e-mail
La tua mail non verrà pubblicata
Tuo sito
Es. http://www.tuosito.it
 
* Testo
 
Sono consentiti i tag html: <a href="">, <b>, <i>, <p>, <br>
Il testo del messaggio non può superare i 30000 caratteri.
Ricorda che puoi inviare i commenti ai messaggi anche via SMS.
Invia al numero 3202023203 scrivendo prima del messaggio:
#numero_messaggio#nome_moblog

*campo obbligatorio

Copia qui:
 

AREA PERSONALE

 
immagine
 

GIù LE MANI DALLA LEGGE 194


leggi QUI
Firma la PETIZIONE

 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

FACEBOOK

 
 

ULTIME VISITE AL BLOG

Fajrmarea14jigendaisukecassetta2Cherryslindependent_worldValentina20192019maps.14Coulomb2003masaneta2profsalrizzoelviprimobazarmariarosetta80babi77b
 

ULTIMI COMMENTI

Citazioni nei Blog Amici: 51
 

I MIEI BLOG AMICI

- antonia nella notte
- Papere e pannocchie
- Omnia munda mundis
- Quando
- Viaggi e miraggi
- Solo pace
- beatitudineecastigo
- lupopezzato
- musica!!!!
- Nataieri73
- L'anticonformista
- Tracce di rossetto.
- un modo di essere
- Burlamacco
- LA VOCE DEL CUORE
- bruno14
- independent_world
- Giovani Holden
- bimbadepoca
- Ripeness is all - snoopy
- Mente e cuore - VegaLyrae
- Sconfinando - SandaliAlSole
- di tutto e di più - ginopolo
- La parola... - vi_di
- Soli contro la mafia - Eclissex
- Guarda fuori - carlofedele
- nuvola viola - cateviola
- osservatorio politic - giampi1966
- Libertà di parola - merlo006
- IlMioFavolosoMondo - Remedios
- Patchwork - review
- 8 marzo - yellowwoman
- Auroranova - aurorarosa
- Non verrà; trasmesso - fernet
- Francesca Darima - Fatti2003
- Violenza sulle donne - firdhaus
- la nona onda - legs_68
- Il cielo dIrlanda - storiavitale
- IL MIO CANTO LIBERO - M.Grazia
- musica e altro - iononsonoio
- Adiacenze - cuoredigabbiano
- Gall Audiovis - fluidvideocrew
- Mare - ondadgl5
- ECCHIME - jigendaisuke
- donnesudestbarese
- A Room of Ones Own - lilith_0404
- Le parole - liberante
- AMORI - maryargiolas
- Emozioni - Mariauna cuoredigab
- FAJR
- ANDATAeRITORNO - grazia.pv
- Lollapalooza - BobSaintClair
- Riforme e Progresso - Aldus_r
- Il Tarlo Parolaio - Brandbit
- Arrancame la vida! - Alexis
- ...nel tempo -swala_simba
- LIBERA USCITA - nadine6I
- ROBIN HOOD - silvia.robin1
- PENSIERI...LIBERI - martha76.mt
- Jatakamala 2 - Suresh.07
- IoSoCarmela - alfio38
- faziosa - primula_rossa_66
- Cioppo bbello -massimodonai
- Spiaggia libera - Longu
- Cyrano e Rossana
- Anilina days - terpix
- Writer - falco58dgl
- villaggio Fanhe
- Sonoviva - Superfragilistic
- Federica Pezzoli
- gpf - gpf85
- I_will_be_around - ain_talking
- Red Devils - devil_124
 

CHI PUò SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

visitor stats

 
 
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Luglio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963