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« L'ENIGMA DELLA VEDOVA D...L'ENIGMA DELLA VEDOVA D'ORO »

L'Enigma della Vedova d'Oro - 3° parte

Post n°117 pubblicato il 23 Giugno 2012 da OsirideDioDeiMorti2
 

Chi è il faraone defunto?

E chi la regina? Non lo sappiamo,

perchè i loro nomi si sono conservati

ma nella trascrizione ittita, per

cui la regina è citata come

Dakhamunzu, che altro non è

che l'egiziano ta hemet nesut,

"la sposa regale", "la regina",

mentre il nome del sovrano defunto

è Nipkhururiya, che potrebbe

celare quello di faraoni

diversi: secondo l'ipotesi più

accreditata, si tratterebbe

del nome di intronizzazione di

Tutankhamon; in tal caso la

regina sarebbe dunque

Ankhesenamon. La sua lettera

è così sconcertante da

mettere in crisi anche un sovrano

come Shuppiluliuma: non solo

non vi sono precedenti di una

richiesta di tal genere, ma

mai un sovrano egiziano aveva

dato in moglie una principessa sua

figlia o sorella a un sovrano

o a un principe straniero,

proprio per evitare che questi

acquisisse diritti di successione

al trono d'Egitto.

Principesse straniere sono

spesso andate in Egitto come

spose dei faraoni, ma mai una

principessa aveva sposato uno

straniero: ora, una regina vedova

chiede addirittura che un

proncipe ittita si rechi in Egitto

per sposarla e salire quindi

sul trono dei faraoni. La

lettera ha il sapore di una

mossa disperata ("ho paura" dice

la regina), nella lotta intestina

tra il "partito" degli eredi di

Akhenaton e quella della

restaurazione: la morte di

Tutankhamon, sovrano legittimo,

aveva messo la regina con le

spalle al muro, costringendola

a un passo fuori da ogni regola, che

rischia di compromettere non solo

la sicurezza, ma anche l'indipendenza

del proprio paese.

Per gli Ittiti avrebbe significato

vincere una guerra (futura ma

inevitabile) senza neppure

combatterla: per l'Egitto, un

colpo di stato o uno "strappo

costituzionale", diremmo noi,

all'interno di un casus belli

internazionale.

Shuppiluliuma si rende conto

della gravità della situazione:

la guerra con l'Egitto rientra

nei suoi piani, certo, ma non in

quel momento e in quelle

condizioni, poichè troppe sono

le incognite. Di fronte alla

richiesta della regina sceglie

perciò di non fare nulla: non

manda uno dei suoi figli e non

risponde, ma, sospettando una

trappola, spedisce un suo

consigliere in Egitto per

verificare quale fosse la situazione

reale: "Và e riferiscimi la verità!

Potrebbero ingannarmi! Forse

hanno un figlio del loro sovrano!

Riferiscimi la verità!"

 

 

 

 
 
 
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