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VERSO IL PARTITO UNICO?

Post n°151 pubblicato il 10 Gennaio 2007 da paologis
 

Ieri sera a “8 e mezzo” su La7 Fassino rilanciava l’idea del partito unico della sinistra, il Partito Democratico. Dall’altra parte è sempre attuale l’idea di un grande Partito della Libertà, motivo per il quale stanno nascendo un po’ ovunque i Circoli della Libertà.

Ieri sera ho avuto occasione di discutere proprio dell’eventualità di un futuro partito unico del centrodestra ma anche di quello che sta succedendo nel centrosinistra.

Da quel che ho capito io, si stanno seguendo due strade diverse poiché da sinistra si cercano accordi tra i vertici dei vari partiti in modo da arrivare alla creazione di un soggetto comune mentre a destra si cerca di far nascere la cosa dal basso, dalla gente, ed ecco l’idea dei Circoli della Libertà che per ora sono associazioni aperte a tutti, soprattutto a quei soggetti non inquadrati all’interno di partiti politici.

Penso che problemi ci siano da una parte e dall’altra. A sinistra non sarà facile mettere insieme post comunisti come i DS e cattolici come i DL. Con l’UE che avanza la scelta di entrare nel PSE  sarà sicuramente  vista con riluttanza da chi attualmente risiede ad esempio nel PDE. Ci sono spaccature all’interno degli stessi schieramenti (vedi Mussi e Salvi nei DS e Rutelli e Marini nei DL).

Il discorso non è facile neanche nel centrodestra. La manifestazione del 2 dicembre scorso sembrerebbe aver infatti stabilito come l’elettorato del centrodestra abbia già dimostrato come il popolo del centrodestra sia già unito e pronto a fondersi anche ufficialmente in un soggetto comune, ma i vertici cosa ne pensano? Da parte di tutta Forza Italia c’è la volontà, espressa più volte da Silvio Berlusconi, di  realizzare un grande partito dei moderati su modello del PPE; anche AN è orientata verso la convergenza in un unico grande partito moderato, ed è proprio per questo motivo che Fini ha richiesto (senza riuscirci) l’ingresso di AN nel PPE. Tuttavia anche all’interno di questo partito ci sono esponenti di spicco (vedi Storace) contrari ad una fusione con altri partiti.

Cosa faranno tutti gli altri partiti? Ancora non è chiaro, tutto dipende dalla riforma della legge elettorale di cui tanto si parla in questi giorni. In parlamento si fatica a trovare un’intesa e pare che i 4 grandi partiti italiani (AN, DL, DS, FI) puntino promuovere il referendum che premierebbe con il partito che raggiunge il 30% con il premio di maggioranza e metterebbe sbarramenti altissimi che praticamente eliminerebbe i partiti minori.

E qui arriva il paradosso, perché ora tra Lega, comunisti, UDEUR, etc. etc. è nato un idillio impensabile fino a ieri. Motivo? La paura di scomparire dalla scena politica e quindi di esistere…

Come al solito non tutti fanno gli interessi degli italiani ma prima di tutti gli interessi propri: è indubbio anche che l’esperienza di questo governo multicolore abbia dimostrato come governare con maggioranze che abbiano idee ed ideali tanto diverse sia poco utile per il Paese ma diventi più che altro un tirare a campare per mantenere il potere il più a lungo possibile.

Un biapartitismo garantirebbe invece una stabilità certa e migliori possibilità di governare in maniera costruttiva che il sistema bipolare attuale non garantisce.

I piccoli partiti invece vorrebbero tornare ad un sistema proporzionale puro tipo quello di una volta che tanto male ha fatto al Paese. Ma se la maggior parte degli italiani sarebbe d’accordo con un sistema bipartitico in grado di garantire stabilità ed alternanza, perché i “piccoli” non vogliono? Semplice: se si fondono più partiti si hanno meno finanziamenti, meno posti di potere, etc. etc.

Ed ecco che, per la serie cane non mangia cane, comunisti, leghisti, ex democristiani e C. si alleano per cercare di sopravvivere e mantenere il proprio posticino in parlamento, i propri finanziamenti pubblici statali, locali etc. etc.

In più, con un proporzionale puro, certi partiti (vedi UDC) non si schiererebbero ma si manterrebbero a “disposizione” dei vincitori per avanzare pretese e fare da ago della bilancia… praticamente ci sarebbe la compravendita dei parlamentare al termine delle elezioni…

La mia speranza è che si possa andare verso la nascita di un grande partito del centrodestra, il 2 dicembre ha dimostrato inequivocabilmente come l’elettorato ed i tempi per questo passo siano maturi.

Si ad un sistema bipolare puro e basta con queste coalizioni tenute insieme solo alla fame di poltrone!

 
 
 
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Data di creazione: 27/04/2006
 

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