Creato da viparious il 28/07/2010

Scintille

Scrivo che il vero rimane. Il resto è fatto per andare via. e va via.

 

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Libri in valigia.

Post n°87 pubblicato il 11 Luglio 2011 da viparious

Oggi niente GOCCE VIVE, e sapete perché? Perché la mia rubrica online, con l’estate va in vacanza. Fino ai primi di settembre. Peccato che io, nel frattempo, ho ripreso a lavorare. Ma, visto che qualcuno di voi è già partito per le vacanze o si sta preparando per andarci (e sappiate che v’invidio mentre v’immagino in riva al mare) eccovi una breve lista di libri da portare in valigia e dai quali ho rubato spesso alcune frasi per la mia rubrica settimanale.

Sapete già che il mio preferito –ed è quello da cui voglio cominciare- è stato Il linguaggio segreto dei fiori (Garzanti), ormai diventato un fenomeno mondiale. Non immaginavo, però, che, voltando l’ultima pagina del libro, il mio primo desiderio sarebbe stato quello di avere un dizionario dei fiori identico a quello di Victoria, con pagine in cartoncino nero e rivestito di stoffa blu. E’ lì, infatti, che Victoria si rifugia chiedendo aiuto ogni volta che le mancano le parole per dire qualcosa d’importante, in quel dizionario che svela il significato nascosto di ciascun fiore e a cui spesso la maggior parte di noi non fa caso.
Settanta acrilico trenta lana (Edizioni E/O) è il libro d’esordio della giovanissima Viola Di grado. Ed è la storia di Camelia, che ripesca abiti dai cassonetti della spazzatura e decapita fiori, vive prigioniera di una madre che ha smesso di parlare e che fotografa buchi. Infine s’innamora, ideogramma dopo ideogramma, di un ragazzo cinese. Niente affatto una vita di farfalle che volano e ricordi che restano. La sua è “una storia che ha crateri profondi pieni di sabbia, come quelli che ci sono sulla luna.”
E ricordate “quel prato verde in cui mi eclisso quando mi addormento pensando a te”? Era tratto dal romanzo epistolare Che tu sia per me il coltello (Mondadori): Myriam e Yair, entrambi sposati, si sfiorano per caso e –senza conoscersi, prima di conoscersi- iniziano a scriversi lettere sempre più travolgenti. Lo consiglio, ma solo a chi sa volare oltre. E a chi sa riconoscere nelle parole una seduzione che non ha confini.
Mi è piaciuto anche Una canzone che ti strappa il cuore (Guanda). La storia, vera e romantica insieme, di un amore: quello tra Synge, drammaturgo irlandese di inizio ‘900, e la giovane attrice Molly. Un amore osteggiato, brevissimo. Indimenticabile. Uno di quegli amori che non ci lasciano mai: che rimangono con noi per tutta la vita.

E romanzi thriller?
Nel ho parlato nel post del 6 Marzo, durante il periodo del ritrovamento del corpo di Yara, con il libro Amabili resti (Edizioni E/O), un romanzo che commuove come raramente succede. Ed è il racconto di un orrendo omicidio affidato alla voce della stessa Susie che, dopo la morte, dal suo grande grande Cielo, narra la vicende dei suoi familiari, le bellissime ossa cresciute intorno alla sua assenza; ovvero quei legami – a volte esili, a volte stretti a caro prezzo, ma spesso meravigliosi – nati dopo la sua scomparsa.

Dunque, io mi allontano per un po’ ma il blog rimane comunque aperto a voi. Allora, come si dice? Ah, sì: aperto per ferie!

(By Viparious)

 
 
 
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PROLOGO

Non sono mai stato bravo nelle presentazioni.
Ma ho riflettuto sul fatto che un blog, da qualche parte deve pur cominciare. Il mio comincia così: con un orizzonte ed un nome. Mi chiamo Stefano e quello che vedete è il mio mare.
Se sapete che adoro giocare con le parole, vi dico anche che amo sfiorare l’odore della carta (sembra impossibile riuscire a toccare un odore o un suono, ma nel mio mondo posso farlo). Adoro provocare emozioni, scuotere gli animi di chi si accomoda nella mia realtà irreale. E adoro anche guardare e ascoltare, con metà dell’anima in mare e l’altra metà sulla terra.
E con le due metà guardo il Mondo mentre ascolto lo scorrere dei mesi, delle stagioni. E del tempo che ci sfiora. Per questo scrivo, per fermare le immagini che velocemente fuggono via dai nostri ricordi, mentre silenziose scavano una traccia sulla nostra pelle, una cicatrice.

Non vi dirò altro e, soprattutto, non vi dirò dove sono in questo momento,perchè il mio altrove è un luogo troppo speciale. Ma se cercherete di trovarmi potreste scoprirmi, un giorno,di nuovo lì: su quello scoglio, a chiedermi ancora dove comincia il cielo e dove finisce il mare. Buona lettura.

 
 

 

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