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LA CRISI E' FINITA

Post n°1324 pubblicato il 21 Maggio 2012 da non.sono.io
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Oggi sono molto contento perché finalmente è finita la crisi. Ah! Era ora, non ce la facevo più, anche per il fatto che un argomento noiosissimo. E invece questa mattina apro il giornale e al posto del solito titolo a otto colonne sopra un tema finanziario a caso tra la Grecia che esce dall’Euro, l’ennesima riunione a cazzo dei potenti del mondo, un grafico che illustra quanto è cresciuto lo spread, con mia grande gioia e sollievo che ti leggo? Terremoto al nord. Non ci volevo credere. Allora ho sfogliato il giornale sbigottito, ma a pagina due ci ho trovato la notizia di una ragazza morta in un attentato senza senso in una scuola. Che sarà mai, ho pensato. Un morto solo in una scuola? E che notizia è? Negli Stati Uniti la causa principale di decesso tra i giovani è l’ora di ricreazione! Loro se non sono stati assassinati almeno una quindicina di adolescenti nemmeno riportano la notizia. Noi, al contrario, provinciali come sempre, gli dedichiamo addirittura uno speciale di quattro pagine. 
Insomma, migliaia di esperti, stormi di giornalisti, economisti, ex politici, ex mafiosi, collusi con la mafia,  mafiosi semplici e tutti quelli che si alzavano la mattina convinti di aver capito le cause della crisi non hanno risolto una ceppa. E alla fine è dovuto arrivare puntuale il più classico dei fenomeni italici, il terremoto, e puf! La crisi non c’è più! Che buffo no? Oppure no. Oppure è stato merito della ragazzina. Forse quello che tutti prima non capivamo è che i mercati finanziari sono una religione, e come tale esigevano dei sacrifici umani per placare la loro ira. Il Grande Mercato Globale pretende che una vergine all’anno sia immolata al grande dio Euro...
Lo so, è venuto giù qualche campanile, un paio di chiese, le solite quattro case dei soliti quattro scemi che poi vanno a lamentarsi da Bruno Vespa per il disagi. Ma di chiese in Italia ce ne abbiamo che ci avanzano, solo a Roma ce ne saranno ventimila. E allora che problema è? E poi basta con questi cazzo di campanili che tanto l’ora ormai la sanno tutti senza che le campane ci sveglino alle due e un quarto di notte per avvertirci che sono le due e un quarto di notte e bisogna dormire. Quanto la fate lunga. Dice, “ma sono morte delle persone”, e ho capito ma  funziona così, è normale: le persone muoiono, a volte anche da sole, pensa un po’. Poi quelli erano un paio di operai, e gli operai quelli muoiono tutti i giorni, ma mica state lì a lamentarvi troppo. 
E’ che noi italiani siamo incontentabili. Questo è il problema. C’è la crisi e tutti “oddio c’è la crisi!”, allora leviamo la crisi e mettiamo il terremoto e tutti “oddio il terremoto!”. Va bene, vi leviamo pure il terremoto e ci mettiamo una bella strage inutile come ai vecchi tempi, e tutti “oddio la strage!”. E che cazzo! Non vi sta bene niente!
Poi, parliamoci chiaro, la qualità della televisione italiana dipende pure dal numero delle stragi insolute nel nostro Paese. Questa qui di carneficina, per esempio, non è inutile: tra quindici anni Lucarelli ci spiegherà cosa è successo e noi diremo “a ecco”, e qualcuno sicuramente aggiungerà “lo sapevo!”.  E invece non sapeva niente, come sempre. 
Comunque, terremoti e attentanti a parte, rilassiamoci. La crisi almeno per una settimana non spaventerà più nessuno, sarà come se non ci fosse mai stata. Potrete tranquillamente acquistare il vostro quotidiano preferito e leggervi, che so, l’intervista alla zia di quella ragazzina che racconta di quanto lei amava la vita; la vicina di casa della cugina della deceduta che illustra le foto dell’ultima gita fatta insieme oppure meglio ancora, qualche disperato senza tetto emiliano che prega il Governo di intervenire mentre il Governo gli risponde che prima di tornare in un appartamento di mattoni deve pagare l’IMU di quello che gli è crollato.
E le notizie economiche magicamente torneranno tra l’oroscopo e lo sport, a pagina dodici. Tutti potremmo tornare allegramente a saltare quella pagina e far finta che tutto sia tornato beato come prima, quando ci stavano rovinando la vita, e tutti facevano finta di niente.
Evviva!

 
 
 
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