NON E' UN BLOG

Mi piacerebbe vedere gli alberi addobbati e i presepi gettati in un camino a scaldarci dall’inverno, e renderli utili almeno per una volta. Le persone, dimentiche degli antichi riti magici che hanno segnato il passaggio dalla preistoria antica a quella moderna, concentrarsi tutte in un giorno solo a pensare cosa vogliono veramente dal mondo, e tutte insieme prendere coscienza delle orme che lasciamo passando.
Non più sguardi all’insù in adorazione del cielo, nessuno a chiedergli nulla se non di vederlo di nuovo blu. Rendersi conto in quella notte che quel cielo è tutto ciò che abbiamo e che tutti, indistintamente, ci bagnamo se decide di precipitarci addosso frantumato in mille gocce d’acqua.
Vorrei vedere, nel mio natale, le persone smettere di aspettare i bambini immaginari delle grotte fatate, e concentrarsi su quelli che muoiono sotto le bombe, o di fame, di quelli che vivono sotto i ponti ad un passo dai nostri panettoni, o quelli che non sono ancora nati e a cui stiamo preparando il posto peggiore dove farlo. Poi piangere di vergogna e con quelle lacrime annaffiare il giardino dove nasce la pianta del coraggio.
Mi piacerebbe che tutti ci guardassimo negli occhi, consci di essere umani, fallibili e allo stesso tempo unici nostri salvatori. Ringraziarci per il miracolo che compiamo ogni giorno alzandoci dal letto per consegnarci ad un mondo che non è quello che vorremmo, e assistere alla presa di coscienza che nessun santo dipinto su un muro avrà mai la forza di fare quello che possiamo fare noi per cambiarlo.
Mi piacerebbe che il venticinque di dicembre sia il giorno dedicato alla promessa che abbiamo fatto al nostro futuro, e che dobbiamo ancora compiere. A mezzanotte le chiese deserte e le osterie piene di allegria popolare, bicchieri in alto a brindare al nuovo, alla vita vera e agli uomini che sacrificano le proprie braccia affinché la baracca si tenga ancora in piedi, e ai quali nessuna crocifissione potrà mai riscattare la loro libertà se non quella riservata agli imbroglioni, ai politici mafiosi e senza fantasia, agli affaristi sporchi e ai padroni infami.
Auguri a noi, che siamo già nati figli di padri senza potere, che nel sacrificio ci viviamo quotidianamente ma che non lasciamo morire il sogno che un giorno, anche noi poveri cristi, potremo risorgere.



TI IMMAGINI

T'immagini la faccia che farebbero
se da domani davvero davvero tutti quanti smettessimo
T'immagini quante famiglie sul lastrico
altro crisi del dollaro questa che sarebbe si' la crisi del secolo
T'immagini se fosse sempre domenica
tu fossi sempre libera e se tua madre fosse meno nevrotica
A meno che
non siate gia' tutti d'accordo con me
che c'e' qualcosa che qualcosa che non va' non so pero' mah!
secondo me qui c'e' qualcuno che ha sbagliato mestiere
non voglio mica dire che sia in malafede per carita' pero'
pero' qui qualche cosa non va!
Fantasie.. fantasie che volano libere
fantasie che a volte fan ridere
fantasie che credono alle favole
T'immagini
la fregatura che han preso
quelli che son partiti tutti di corsa tutti quanti per il Messico
T'immagini se fosse sempre domenica
tu fossi sempre libera e se tua madre fosse meno nevrotica
Fantasie.. fantasie che volano libere
fantasie che a volte fan ridere
fantasie che credono alle favole
favole...favole...favole...favole...
Fantasie.. fantasie che volano libere
fantasie che a volte fan ridere
fantasie che credono alle favole
favole...favole...favole...favole...

(VASCO ROSSI)