Tony Albert Brewster

# 244

Nessuna Variante

Limbo e lima,
aspra giberna,
glassa compatta
su mistico pudore.
Ti arrovelli e dilegui
nel letto
mentre olezzo
la gioiosa schiatta
di matrice ignota
ma di sicuro amore.

# 243

Soli, ma non solo

Gli stornelli aprivano vie,
e del peso del cuore
che dire?
Come giganti modesti
stavamo mano
nella mano.
Poi guardavamo lava
e lapilli, cavando
chiodi e ruggine
a vecchie porte.

# 242

Moti a evolvere

Da un cornicione diruto,
sorella mi osservi flessuosa.
E come la carne va all'osso
così la tua preghiera
avvolge il Cristo d'un capitello,
sciancato e da una croce straziato,
sbrecciato e insanguinato.
Questo rinvengo nei tuoi occhi,
sorella,
e nella bufera dei giorni santi
ti ringrazio di offrirmi
desco e vino
all'anima ferita.

# 241

Pleonasma

Flette i muscoli il sole,
ora è il tempo altrui,
tempo che si aggrappa
al buio delle grondaie,
sonno che striscia
nelle viuzze, tenebra:
ora domini intonsa;
lascia il crinale socchiuso
della sua porta, ché io
mi intrufoli a vegliarne
la mente odorosa.

# 240

L'altro Io

Mi assomiglia -
lo dica pure -
come me
la sua coscienza
non è vetro smerigliato
ma trasparente goccia,
prima di infrangersi
sulla dura gibbosità
degli Uomini.