Creato da silvia.robin1 il 14/11/2007

ROBIN HOOD

E GLI ALLEGRI COMPAGNI

 

 

DOVE SONO LE API?

Post n°194 pubblicato il 18 Novembre 2008 da silvia.robin1












Le api boicottano le piante Ogm



GABRIELE BECCARIA
Se
lo saranno detto con le sequenze di simboli nascosti nelle danze a
mezz’aria? Oppure con le emanazioni dei recettori odorosi, che -
rivelano studiosi americani come James Nieh - sono state elaborate con
milioni di anni di sforzi e oggi ricordano in tutto e per tutto i
codici cifrati degli agenti segreti?

Di certo l’evoluzione non
le aveva preparate all’imprevisto fabbricato dai loro partner da almeno
8 mila anni, gli esseri umani: le api si stanno scambiando informazioni
via via più preoccupate e da un po’ di tempo si consigliano
reciprocamente di stare alla larga dai campi geneticamente modificati
che ricoprono superfici in rapida espansione, dalle praterie della
«corn belt» statunitense alle pampas argentine, fino alle pianure
infinite di India, Cina e Australia. Gli studiosi se ne sono accorti
quando hanno deciso di osservare che cosa succede attorno a una pianta
che non esiste in natura, ma è una fortunata manipolazione che genera
fiumi di dollari.

Si chiama canola (acronimo che sta per
«Canada» e «olio»), deriva dalla rapa e produce un olio per
innumerevoli usi, anche alimentari, dato che è considerato povero di
grassi cattivi. E’ proprio nelle zone dove cresce con impeccabile
logica industriale - denuncia una ricerca della Simon Fraser University
nel British Columbia del Canada - che si sta registrando un crollo
dell’impollinazione. Secondo le analisi, appena rese note
dall’Ecological Society of America, la densità delle api diminuisce
progressivamente a seconda che il campo che sorvolano sia, nell’ordine,
organico, trattato pesantemente con erbicidi e Ogm.

Il fenomeno
può essere interpretato come una fuga o una difesa. O come una forma
strisciante di sterminio. E’ infatti una nuova prova che si aggiunge
agli studi con cui si accusano le piante «trans» di minacciare le api e
spingerle all’estinzione dal pianeta che le ospita da 300 milioni di
anni, quando si separarono dalle zanzare e dal moscerino della frutta.
Proprio in Nord America - e soprattutto negli Usa - questi
insetti-chiave per la riproduzione della maggior parte della flora
terrestre stanno scomparendo a tassi abnormi. La colpa - confermano le
analisi dell’Università di Jena in Germania - è (anche) della canola e
di alcuni ceppi di batteri resistenti agli antibiotici.

Tutto
nasce da un gene «marcatore» utilizzato nella controversa pianta
canadese: questo riesce a trasferirsi nei batteri, che da tempo
immemorabile colonizzano il sistema digerente delle api, e i
microrganismi si alterano. Da ospiti si trasformano in killer, facendo
strage dell’insetto più affascinante e oggi più studiato (da poche
settimane, infatti, il consorzio internazionale «Honeybee Genome
Sequence Consortium» ha sequenziato il suo genoma).

Le povere
api muoiono perché si ammalano e anche il miele risulta contaminato. Ha
tracce Ogm e - denunciano l’associazione britannica «Bee Farmers
Association» e «Friends of Earth» - c’è il rischio che i «resti»
arrivino fino agli animali e naturalmente all’uomo. Se l’uomo massacra
le api, questa potrebbe essere la subdola vendetta di creature che con
noi hanno almeno due straordinarie forme di parentela: la stessa
origine africana e un orologio biologico quasi uguale al nostro.

IL DNA
Sequenziati diecimila geni
Esistono
quattro specie di api: l’Apis Cerana, l’Apis Florea, l’Apis dorsata e
l’Apis Mellifera. Quest’ultima, la più comune, proviene dall’Asia
(mentre la sua antenata è africana) ed è stata introdotta in America da
inglesi e spagnoli. Dopo anni di tentativi è stato finalmente
sequenziato il genoma di questo straordinario insetto: grazie al lavoro
di 170 laboratori in tutto il mondo sono stati indentificati 10.157
geni e grazie a questa gigantesca impresa si spera di trovare nuove
strategie per salvare l’ape dal rischio dell’estinzione.
Muoiono le api, dove sono sparite?




Funerale delle api, altre due notizie di morte. Primo: ancor più dell'anno scorso le api spariscono misteriosamente negli Usa. Alveari deserti e niente api morte in giro, una morìa chiamata Ccd
(Colony collapse disorder) che ha caratteristiche molto particolari, e
diverse da quelle europee. Un "giallo" con tanti indiziati e, finora,
nessun colpevole. Secondo: gli apicoltori dell'Unaapi parlano apertamente di arrivo del Ccd anche in Italia a proposito dell'impressionante morìa di api riscontrata in questi giorni in Lombardia. Almeno qui da noi, secondo gli apicoltori i principali imputati restano comunque i pesticidi neonicotinoidi. Se le api muoiono, nei campi e nei frutteti non maturano i frutti che le nostre tavole aspettano. Però avete mai pensato che le api possono morire in massa anche per le disinfestazioni anti zanzare? Foto Flickr.

 
 
 

JAMES BONDY

Post n°193 pubblicato il 16 Novembre 2008 da silvia.robin1

 
 
 

HO VOGLIA DI LIQUERIZIA

Post n°192 pubblicato il 15 Novembre 2008 da silvia.robin1







 
 
 

AMO TUTTI GLI ALBERI ,

Post n°191 pubblicato il 14 Novembre 2008 da silvia.robin1




MA PREDILIGO I ROSSI.
OGGI FESTEGGIO UN ANNO DI BLOG, IL ROSSO PORTA BENE.



 
 
 

UNA GRAN BELLA PERSONA

Post n°190 pubblicato il 12 Novembre 2008 da silvia.robin1

MARGHERITA HACK

L'ANIMA
E' NEL
CERVELLO

Intervista alla


Prof.ssa Margherita
Hack


































WLG

Spesso si sente parlare delle temperature delle stelle nell’ordine
di migliaia o milioni di gradi, ma come si fa a misurare la
temperatura delle stelle?





MH La temperatura superficiale delle stelle va da duemila gradi
quando è più freddo a trenta mila quando è più caldo. La temperatura
si misura dal colore, perché

è come un pezzo di metallo: se lei lo porta all’incandescenza, prima
diventa solo calore, cioè radiazioni infrarossi, poi diventa rosso
cupo, rosso chiaro, bianco incandescente. Il colore è indice della
temperatura superficiale e si può misurare. Poi, dalla legge dei
gas, siccome le stelle son completamente gassose, perché a queste
temperature superficiali l’unico stato possibile della materia è
gas, e allora dalla legge dei gas si può ricavare quale è la
temperatura dell’interno, che è appunto di milioni di gradi, tali da
permettere le reazioni nucleari, che sono la fonte dell’energia
emessa dalla stella stessa.

WLG
Dunque è una temperatura misurata matematicamente…

MH
Certo, dalle leggi della fisica.

WLG Ultimamente il mondo scientifico si sta
dividendo sull’esistenza dei buchi neri. Cosa ne pensa riguardo alle
ritrattazioni di Hawking?


MH Buchi neri al centro delle galassie è quasi certo che ci sono. La
certezza assoluta non c’è, però ci son fortissimi indizi che ci
sono. Hawking non ha detto che non ci sono buchi neri: ha detto
intanto che la materia può lentamente uscire, non è vero che
inghiottono per sempre tutto. Se l’energia non è sufficiente per
uscire dal buco nero, la materia può sempre uscire ad energie più
basse per un effetto che chiama ‘tunnel’: invece di scalare una
montagna, si passa sotto. E poi l’ultima cosa che ha detto è questa:
mentre prima diceva che la materia inghiottita dal buco nero perde
ogni informazione, se cioè entrano dentro atomi di vari elementi,
quello che poi esce non porta nessun ricordo di quello che è
entrato. Ora sembra che si sia ricreduto su questo, ma insomma son
teorie, anche se lo ha detto ad un Congresso, ma son cose abbastanza
campate in aria. L’esistenza dei buchi neri è invece molto probabile
perché hanno proprio misurato che al centro della nostra galassia
c’è, oltre ad un volume e ad un raggio appena tre volte quello del
sistema solare, ci sarebbero tre milioni di masse solari, cioè come
se il raggio appena tre volte quello del sistema solare ci fossero
conficcati dentro tre milioni di soli, allora è molto probabile che
sia un buco nero. Se c’è tanta materia concentrata in un volume così
piccolo…
WLG
Cambiamo argomento. Come mai non è ancora accaduto di avere contatti
con altre forme di vita intelligente?


MH Le distanze sono enormi, dunque è molto probabile che ci siano,
perché ci sono miliardi di pianeti, miliardi di galassie, però le
distanze sono enormi e la velocità della luce è un limite
insuperabile, quindi è probabile che questo contatto non ci sarà
mai.
WLG
Il limite della velocità della luce è assolutamente insuperabile ?


MH C’è chi ha fatto ipotesi che questo limite possa essere superato,
però per ora sembra proprio che sia un limite insuperabile. Come
prevedeva le legge della relatività, se la velocità è uguale a
quella della luce le lunghezze si ridurrebbero a zero, i tempi si
dilaterebbero all’infinito, le masse diventerebbero infinitamente
grandi. Queste previsioni della relatività effettivamente sono state
verificate.
WLG La vita intelligente su un
altro pianeta potrebbe essere simile alla nostra? Cosa è in realtà
una vita intelligente per la scienza?

MH Si immagina esseri come noi, che hanno la capacità
di astrarre, di studiare l’universo… Ci possono essere civiltà meno
evolute della nostra, civiltà più evolute. Quello che è altamente
probabile è che esistano altri pianeti con altre forme di vita. Che
esistono altri pianeti lo sappiamo, si son trovati, però le distanze
son talmente grandi… E poi i pianeti che si son trovati sono nelle
vicinanze del sole e quelli che si son scoperti finora non sono
adatti allo sviluppo della vita, però ci sono miliardi e miliardi di
stelle, miliardi e miliardi di galassie, quindi in numeri così
grandi pensare di essere soli sembra veramente assurdo.
WLG Perché possa nascere la
vita su un pianeta è indispensabile l’acqua allo stato liquido?

MH Almeno per quello che riguarda la vita che si
conosce noi, insomma. Se non si vuol fare fantascienza bisogna
immaginare qualcosa simile alla nostra anche se non si può escludere
che ci siano forme di vita diverse dalle nostre, ma è più probabile
che siano simili alla nsotra, cioè basata sulla chimica del carbonio
e sull’acqua.
WLG Che ne pensa dell’idea di togliere Darwin e la
teoria evoluzionista dalle scuole?


MH E’ una stupidaggine fenomenale ! La teoria di Darwin è ben
dimostrata e dunque è l’essere succubi, forse della Chiesa o di idee
veramente medievali, si pensa che la mente tenera dei bambini possa
essere disturbata dall’idea che si discenda dalle scimmie. Con
queste cose si torna veramente al Medioevo. E’ ridicolo che si possa
scrivere che il mondo è cominciato quattromila anni fa, come dicono
i Testimoni di Geova: ci sono evidenze certe, scientifiche che la
terra ha 4,6 miliardi di anni. E’ ridicolo.
WLG Scienza e fede sono dunque sempre in contrasto?

MH Non necessariamente; certo, la scienza si basa sull’osservazione,
la fede è una questione personale: c’è chi crede e chi non crede. La
fede con la scienza ha poco a che fare.

WLG Secondo lei cosa c’è oltre le stelle?

MH Io non credo, io son completamente materialista: credo che c’è la
materia e forse l’universo è sempre esistito, nel tempo e nello
spazio è infinito. Il perché è così non lo so e la scienza può dare
una risposta a questo, ma io non credo assolutamente né a Dio, né
all’anima, né all’aldilà: l’anima è nel nostro cervello.
WLG Bellissima questa affermazione. Secondo lei
dovrebbe esserci un limite per la scienza, oppure si può arrivare
fin dove la scienza ci porta?

MH La scienza quello che può fare lo fa, poi bisogna
cercare di fare quello che può essere utile agli esseri viventi e
non danneggiarli. La scienza fa quello che può fare: bisogna
distinguere fra scienza e tecnologia, fra la ricerca pura e
l’applicazione.
WLG A questo proposito, cosa
ne pensa della procreazione assistita e della recente legge
introdotta in Italia?

MH Quella è una legge medievale, è una cosa
vergognosa: non solo limita la libertà dei cittadini, ma anche
vietano una ricerca che può essere estremamente importante per
guarire dalle malattie fino ad ora inguaribili. Dunque è una cosa
vergognosa, è proprio il segno di una classe dirigente ignorante e
arrogante. E’ un ritorno al Medioevo.

WLG A proposito di ritorno al Medio Evo, cosa
pensa lei della possibilità di viaggiare nel tempo?

MH No, no, queste sono fantasie…
WLG Secondo lei nella scienza le donne sono ancora
discriminate rispetto agli uomini?


MH Ci sono tante ricercatrici molto brave. Certo, dipende molto
anche dalle donne, che devono pretendere di essere riconosciute.
Bisogna esser combattivi nella vita, anche nella scienza. Anche in
famiglia: la famiglia si fa in due ed in due bisogna sopportarne il
peso. Sono le donne che devono pretenderlo, perché al mondo chi ha
meno diritti deve conquistarseli.

WLG Quale è il suo segreto personale per farsi
spazio in un mondo maschile?

MH Io non ho avuto problemi perché nella mia famiglia
i miei genitori erano perfettamente uguali e mi hanno sempre educato
a pensare che dovevo farmi una carriera ed anche in casa, con il mio
compagno, ci siamo sempre divisi i compiti in parti uguali, tutti e
due. Non c’è stato nessun problema, perché da giovani c’era già una
consapevolezza su questo.



W. La Gatta

© copyright psicolinea.it -
Settembre 2003




Leggi l'altra intervista di Margherita
Hack a psicolinea





Chi è MARGHERITA
HACK ?


La prof.ssa Margherita Hack, astrofisica, è nota
a livello internazionale per le sue ricerche nel campo della
spettroscopia stellare e della radioastronomia. Laureata
in fisica, è stata professore ordinario di astronomia dell'università
di Trieste ed ha diretto l'Osservatorio Astronomico di Trieste dal
1964 al 1987. Dal 1985 al 1990 ha diretto il Dipartimento di
Astronomia dell'università di Trieste ed attualmente è direttore del
Centro Interuniversitario regionale per l'Astrofisica e la Cosmologia
di Trieste. Ha fatto parte di vari gruppi
di lavoro sia dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA) sia della NASA. E' stata ricercatore visitatore
presso l'Università di Berkeley (California - U.S.A.), presso l'Institute
for Advanced Study di Princeton (New Jersey - U.S.A.), L'Institut d'Astrophysique
di Parigi (Francia), gli Osservatori di Utrcht e Groningen (in
Olanda), professore visitatore presso l'Università di Ankara
(Turchia), e di Città del Messico (Messico). E' socio nazionale
dell'Accademia dei Lincei, membro della Royal Astronomical Society,
dell'European Society of Physics, della Società Italiana di Fisica,
dell'Institute for Advanced Study di Princeton (New Jersey - U.S.A.),
dell'Unione Astronomica Internazionale. Ha pubblicato libri, sia a
carattere universitario, sia di taglio divulgativo, sull'astronomia
generale e la spettroscopia stellare. In particolare ricordiamo: Le
nebulose e gli universi-isole (1959), La radíoastronomia alla scoperta
di un nuovo aspetto dell'Universo (1960), L'universo. Pianeti, stelle
e galassie (1963), Esplorazioni radíoastronomíche (1964), L'universo
violento della radioastronomia (1983), Corso di astronomia (1984),
L'universo alle soglie del Duemila (1992), La galassia e le sue
popolazioni (1992), Alla scoperta dei sistema solare (1993),
Cosmogonie contemporanee (1994), la sua autobiografia:
L'amica delle stelle (1998) ed infine Una vita fra le stelle, del 2003
ed. Di Renzo, un'autobiografia scientifica. Dal 1997 è in pensione e si dedica ad
incontri e conferenze, allo scopo di diffondere nella popolazione una
mentalità scientifica e razionale.



 
 
 

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